Federparchi
Federazione Italiana Parchi e Riserve Naturali


PARCHI
Rivista Parchi:
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Rivista del Coordinamento Nazionale dei Parchi e delle Riserve Naturali
NUMERO 7 - NOVEMBRE 1992


Le comunità di uccelli come indicatori ecologici
Stefano Gellini* e Ugo F. Foschi *

Metodologie di ricerca e di analisi in uno studio a scala provinciale

Gli uccelli si caratterizzano, rispetto ad altri gruppi animali, per l'estrema mobilità e la conseguente facilità di colonizzazione degli habitat idonei e disponibili. Sulla terraferma, la sostanziale mancanza di barriere alla dispersione rende rapidamente sfruttabili tutti gli habitat che presentano caratteristiche adeguate alle esigenze ecologiche delle varie specie.
L'analisi di un territorio attraverso la sua avifauna presenta pertanto il vantaggio di fornire un quadro estremamente aggiornato delle condizioni ambientali; si può dire che l'evoluzione nel tempo della composizione e della struttura delle comunità di uccelli fornisce un "tracciato" che rende interpretabili le sottostanti modificazioni ecologiche.
Ciò è vero in particolare per quanto riguarda l'avifauna nidificante; si deve infatti tenere presente che, per effetto della forte attitudine alla dispersione e del comportamento migratorio, in certi momenti dell'anno il legame tra uccelli ed ambiente è estremamente allentato.
Nel caso di soste alimentari nel corso di un volo migratorio, ad esempio, gli uccelli sono poco "esigenti" e si limitano a sfruttare le risorse disponibili in un ambiente per un periodo spesso breve.
Solo nella fase della riproduzione gli uccelli sono molto selettivi nella scelta dell'ambiente, che deve soddisfare un insieme complesso di condizioni (protezione dai predatori, opportunità di nidificazione, presenza di risorse sufficienti alla sopravvivenza degli adulti e dei piccoli, eccetera) che definiscono l ecologia della specie e determinano la selezione dell'habitat riproduttivo.
All'interno di questo quadro di riferimento ecologico, è stata impostata una ricerca biennale con lo scopo di costituire una banca di dati standardizzati, periodicamente aggiornabili e facilmente consultabili ed interpretabili sui rapporti tra comunità ornitiche e caratteristiche ambientali in provincia di Forlì. La ricerca si è svolta nel biennio 1988-1989 ed è stata progettata e realizzata grazie al contributo dell'Amministrazione provinciale di Forlì, che ha curato anche la pubblicazione di una sintesi dei risultati nel volume "Avifauna e Ambiente in provincia di Forlì - Le comunità di uccelli come indicatori ecologici".
Tra i problemi da affrontare nella definizione delle metodologie di ricerca e di analisi, i più rilevanti erano costituiti da:

  • 1) la notevole superficie dell'area indagata (circa 2.900 kmq.), che pone grosse difficoltà ai fini di una adeguata ed uniforme "copertura" del territorio e richiede l'utilizzazione di metodi di censimento adeguati in termini di rapporto qualità dei risultati/ costi complessivi;
  • 2) l'estrema frammentazione degli ambienti e la conseguente struttura "a mosaico" del nostro territorio pesantemente antropizzato. Questa caratteristica rende problematico sia un adeguato campionamento statistico delle comunità ornitiche sia un accurato censimento dell avifauna di ogni ambiente;
  • 3) la notevole mole dei dati da raccogliere e da elaborare, che richiede la disponibilità di sofisticati ed efficienti strumenti di analisi dei dati;
  • 4) la necessità di esprimere in termini sintetici e di agevole interpretazione ecologica la multiforme natura dei dati raccolti.

Per quanto riguarda i censimenti dell'avifauna, è stato scelto il metodo dei "pointcounts" (conteggi da punti di ascolto) che, sia in base a considerazioni teoriche sia in base alle esperienze maturate in vari Paesi all'avanguardia, si è dimostrato il più efficiente nel consentire il monitoraggio di estese aree geografiche, in particolare in assenza di habitat uniformi di grande estensione. Questo metodo di conteggio relativo consiste nel censire tutti gli individui di tutte le specie che il rilevatore può contattare, in un periodo di tempo prefissato, da un punto di ascolto o di osservazione posto all interno di un'area omogenea dal punto di vista ambientale. Naturalmente, trattandosi di un campione statistico, una adeguata densità dei punti di ascolto risulta determinante ai fini di una corretta rappresentazione dei popolamenti ornitici in relazione alle caratteristiche ambientali.
Pertanto, in sede di progetto, sono state preventivamente classificate le principali tipologie relative all'uso del suolo ed alla copertura vegetazionale. Si è dunque calibrata l'intensità di campionamento in ciascuna delle 23 tipologie di base in relazione al grado di omogeneità strutturale ed alla superficie complessiva occupata in ambito provinciale. E stato così possibile ottenere campioni rappresentativi anche in ambienti relativamente piccoli ed eterogenei. La densità finale risultante su scala provinciale è stata di circa 30 punti/100 kmq. Naturalmente ad ogni descrizione faunistica è stata associata la descrizione ambientale della stazione di rilevamento: per ogni punto di conteggio sono stati rilevati l'esposizione, la posizione topografica, l'altitudine, la dimensione dell'ambiente, le specie vegetali dominanti, la copertura percentuale e l'altezza dei principali strati di vegetazione.
Questa impostazione comporta la raccolta e l'archiviazione di una mole di dati davvero rilevante: ognuna delle quasi 900 stazioni di rilevamento è associata alla lista delle sue specie ornitiche (con relativa abbondanza) ed a dodici parametri di descrizione ambientale.
Per l'archiviazione, ma soprattutto per l'analisi di questa imponente base di dati, è stato sviluppato un software per personal computer mirato allo studio delle relazioni tra diverse componenti dell'ambiente: associazioni tra specie e caratteristiche ambientali, analisi di singole tipologie ambientali attraverso indici quali la ricchezza media e la diversità, distribuzione geografica delle specie su reticoli sovrapposti all area indagata. Grazie a questo programma, denominato BIODATA Ii e successivamente fornito a numerosi Musei ed Istituti universitari, è stato possibile impostare una serie di analisi in grado di restituire una chiave di lettura" del territorio provinciale in termini naturalistici.
Un primo approccio alla valutazione ambientale su scala provinciale è stato basato sulla costruzione di alcuni semplici indici.

  • 1) Ricchezza media. Misura la "complessità" della comunità di uccelli in ogni tipologia. E strettamente correlata alla diversità, e quindi è legata alla capacità di un ambiente di fornire risorse adeguate ad una fauna ricca e strutturata.
  • 2) Indice di rarità. Fornisce valori tanto più elevati per una tipologia quanto più è alto il numero di specie rare e quanto più ogni specie rara è abbondante in quella tipologia. Misura pertanto il contributo di ogni tipologia come habitat ottimale di specie poco abbondanti su scala provinciale.
  • 3) l'ndice di originalità. Fornisce valori tanto più elevati quanto più una tipologia ambientale ha una composizione faunistica peculiare, caratteristica, con pochi elementi in comune con altre tipologie.

Mediante l'applicazione di questi indici si possono effettuare valutazioni di tipo naturalistico su diverse parti del territorio e su ogni possibile categorizzazione delle stazioni di rilevamento censite: le tipologie possono essere individuate in base all'uso del suolo, alla struttura ed alla gestione della vegetazione, alle specie vegetali dominanti, all'altitudine, eccetera.
Attraverso l'analisi di ognuno degli indici, od eventualmente del loro valore cumulato, è possibile individuare emergenze naturalistiche ed aree o formazioni di elevata valenza, delineare le necessità di intervento e fondare su basi oggettive le scelte gestionali e di conservazione.

Museo Ornitologico "F. Foschi" e Coop St.e.r.n.a. Forlì