Federparchi
Federazione Italiana Parchi e Riserve Naturali


PARCHI
Rivista della Federazione Italiana Parchi e delle Riserve Naturali
NUMERO 24 - GIUGNO 1998
 

La gestione partecipativa nei parchi naturali europei: un progetto di studio e sperimentazione
CED PPN



Nel 1998 è stato predisposto un progetto di ricerca sul tema della Gestione partecipativa nei parchi naturali, promosso dal CED PPN (Centro Europeo di Documentazione sulla Pianificazione dei Parchi Naturali) Dipartimento Interateneo Territorio - Politecnico di Torino, in collaborazione con il Coordinamento Nazionale Parchi Italiani; con l'Università La Sorbonne - Paris I e con la FPNRF (Fédération des Parcs Naturels Régionaux de France) e con la supervisione del Social Policy Group dell'lUCN (Unione Mondiale per la Natura).

Il quadro di riferimento
Il progetto trova riferimento prioritario nella Direttiva 92/43 Cee del Consiglio del 21 maggio 1992, il cui scopo principale è promuovere il mantenimento della biodiversità tenendo conto al tempo stesso delle esigenze economiche, sociali, culturali e regionali ed in particolare nel piano "capacity building" di implementazione della Direttiva Habitat in Europa. Considerando che tale Direttiva contribuisce all'obiettivo generale di uno sviluppo durevole e che il mantenimento della biodiversità può in taluni casi richiedere il mantenimento e la promozione di attività umane, tenendo conto inoltre della particolare condizione ambientale delle aree protette nella regione mediterranea, ampiamente interessate dalla presenza di attività antropiche, si pone con rilevanza la questione della gestione partecipativa nelle aree protette, come strumento per l'attuazione della stessa Direttiva. La gestione partecipativa consiste nella costituzione di una partnership tra tutti o parte degli organismi e soggetti a vario titolo interessati all'area protetta, gli "stakeholders" (amministrazioni locali, gruppi di utilizzatori, associazioni ambientaliste, operatori economici, università, ecc.), nell'attuazione di politiche di conservazione. In altri termini la gestione partecipativa è una strategia necessaria per raggiungere un'efficace protezione delle risorse naturali. L'importanza della gestione partecipativa emerge in particolare da diversi punti della Direttiva:

  • a) la necessità di difendere dai rischi di degrado di distruzione, di mantenere o di ripristinare in uno stato di conservazione soddisfacente i siti riconosciuti d'importanza comunitaria concorrenti alla formazione della rete Natura 2000 (artt. 2 e 4 );
  • b) I'esigenza di definire, per le zone speciali di conservazione, le opportune misure regolamentari, amministrative o contrattuali conformi alle esigenze ecologiche dei tipi di habitat naturali e delle specie individuate (art. 6);
  • c) I'esigenza di incoraggiare nelle politiche di uso del suolo e di sviluppo, la gestione degli elementi del paesaggio aventi importanza fondamentale per la flora e la fauna selvatiche (art. 10);
    d) la necessità di promuovere l'informazione, la ricerca e la sperimentazione per la gestione degli habitat naturali e degli habitat delle specie, in cooperazione tra gli Stati dell'Unione Europea ed in particolare tra quelli transfrontalieri°
    (artt. 17 e 18).
Il tema della gestione partecipativa delle aree protette si lega peraltro al programma d'azione "Parks for Life" dell'lUCN, 1995, nel quale tale tema viene ritenuto cruciale ai fini della realizzazione della rete europea di spazi naturali ed in relazione ai principi definiti nel World Conservation Congress di Montreal del 1996.

Gli obiettivi del progetto
Il progetto si propone tre obiettivi principali:
  • un obiettivo conoscitivo e metodologico, concernente lo stato dell'arte e le più significative iniziative di gestione partecipativa assunte dai paesi europei per le aree protette e il territorio di contesto, evidenziandone stato, metodi, strumenti ed effetti;
  • un obiettivo di ricerca-azione, consistente nell'analisi approfondita e nel confronto delle situazioni francese e italiana, con riferimento ad 8 aree protette assunte come casi di studio, verificando le situazioni istituzionali, legislative, pianificatorie e gestionali delle aree protette e dei loro contesti in rapporto con le esigenze, la pratica e gli effetti della gestione partecipativa;
  • un obiettivo di proposta amministrativa / legislativa, consistente nel formulare proposte che individuino le condizioni di utilità della gestione partecipativa e ne orientino la pratica applicazione.
L'Articolazione e la metologia
Lo studio proposto si articola in due livelli.
Livello europeo.
Data la prospettiva internazionale dello studio, è prevista l'analisi dell'evoluzione concettuale e operativa della gestione partecipativa nelle politiche di livello europeo e nei diversi paesi. Tale analisi può avvalersi dei risultati di un questionario inviato ai circa 600 parchi naturali europei compresi nell'Archivio esistente presso il CED PPN, al fine di delineare un quadro generale e di far emergere esempi significativi.
Livello franco-italiano.
  • a) Analisi degli aspetti organizzativi, istituzionali e legislativi della gestione delle aree protette e del loro contesto. Per alcuni casi-studio vengono esaminati anche i rapporti informali tra organismi di gestione, popolazioni e operatori privati, evidenziando le condizioni specifiche, i campi di attività e le forme di partnerariato e gestione partecipativa, nonché le interdipendenze tra dinamiche generali e comportamenti locali.
  • b) Analisi dei piani e programmi dei parchi e dei contesti territoriali, per i casi-studio individuati, evidenziando i rapporti giuridici tra piani, i processi di formazione, i contenuti tecnici, i rapporti con il perimetro dei parchi.
  • c) Valutazione dell'efficienza e dell'efficacia della spesa pubblica nei parchi e per i parchi anche in rapporto agli obiettivi di giustizia distributiva. L'analisi prevede il confronto tra i quadri giuridici, istituzionali e organizzativi francese e italiano, con particolare riferimento al rapporto tra piani di gestione e programmi di spesa ed ai benefici conseguenti alla loro integrazione, alla distribuzione della spesa tra attività conservative e attività per lo sviluppo locale.
    La collaborazione istituzionale
Lo studio prevede la collaborazione di diversi organismi e ne definisce i diversi ruoli. In particolare: - la lUCN-Social Policy Group, assume il ruolo di fornire indicazioni metodologiche, patrocinare e supervisionare tecnicamente i lavori, ed assicura l'integrazione dello studio con i programmi e le sperimentazioni previste a livello internazionale per la protezione della natura e la gestione partecipativa;
  • la Fédération des Parcs Naturels Régionaux de France e il Coordinamento Nazionale Parchi Italiani, in quanto organismi associativi dei parchi naturali dei rispettivi paesi, rendono disponibili le documentazioni necessarie, discutono le analisi e le interpretazioni, promuovono le sperimentazioni presso i parchi e ne accompagnano lo svolgimento;
  • il Dipartimento Interateneo Territorio e l'Université La Sorbonne-Paris, in quanto strutture tecnico-scientifiche, orientano e verificano le metodologie di studio e di elaborazione dei risultati delle analisi e delle sperimentazioni;
  • il CED PPN, assume il ruolo di struttura tecnico-operativa per il coordinamento tecnico del lavoro, lo svolgimento delle analisi a scala europea e locale e per la informatizzazione delle informazioni raccolte e delle elaborazioni svolte. E prevista inoltre l'istituzione di un Comitato direttivo, organismo in cui vengono concordate le decisioni importanti e che si occupa di monitorare lo svolgimento delle attività.

CED PPN (Centro Europeo di Documentazione sulla Pianif cazione dei Parchi Naturali) Politecnico di Torino-Dipartimento Interateneo Territorio Corso Trento 26/C-10129 Torino
Tel. 011/5647477
fax 011/5647479