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Biotopo Canneto di Levico



L'Area Protetta

Mappa di Avvicinamento
  • Gestore: Provincia Autonoma di Trento - Servizio Parchi e Foreste Demaniali
  • Sede: Vie G.B. Trener, 3 - 38100 Trento
  • Tel: 0461/495833
  • Fax: 0461/495918
  • Tipologia: canneto e bosco ripariale
  • Nome locale: Canneto
  • Nome topografico: Canneto
  • Comune: Levico
  • Comprensorio: C.4 - Alta Valsugana
  • Quota media s.l.m.: m 440
  • Superficie: ha 9,8 circa
  • Provvedimento istitutivo: delib. Giunta Prov. 05.08.1988, n. 9063; modif. delib. 20.05.1994, n. 6210
  • Ulteriori informazioni


La vegetazione perilacuale del Lago di Levico sopravvive solo in lembi lungo alcuni tratti della sua costa. Il lembo più grande è quello che costituisce questo Biotopo, ed è localizzato lungo la riva sud-orientale ove il lago raggiunge la massima larghezza.

Il confine del Biotopo comprende sia la vegetazione palustre della rive e del retroterra, che la porzione di bacino ad essa antistante. In questo tratto dello specchio d'acqua, infatti, c'è un notevole sviluppo della vegetazione sommersa e del lamineto, cioè di quella tipologia vegetazionale data da quelle piante acquatiche che, come la ninfea (Nymphaea alba), creano, con le loro foglie allargate sul pelo dell'acqua, una vera "lamina'' di verde.

Nel suo insieme, il Biotopo tutela uno spicchio di lago nella sua condizione naturale, cioè con tutta la vegetazione che gli è propria, a partire da quella sommersa che si impianta ad una certa distanza dalla riva dove l'acqua è abbastanza profonda (ma non troppo), fino a quella del bosco igrofilo sulla terraferma. Tra questi estremi si trova il già citato lamineto con ninfee e Nannufari (Nuphar luteum) al pelo dell'acqua, il canneto con le cannucce di palude (Phragmites australis) radicate sul fondo ma ben emergenti lungo la linea di riva, e, ormai sulla terraferma, un prezioso cariceto (vegetazione erbacea caratterizzata da piante del Genere Carex) che ospita specie vegetali rarissime. Il bosco igrofilo è costituito da salici (Salix, varie specie) e soprattutto da ontano nero (Alnus glutinosa), quest'ultimo con esemplari di ragguardevoli dimensioni.


Fino a pochi decenni fa questa vegetazione occupava ancora gran parte della riva meridionale del lago, e i contadini erano soliti sfalciare le carici (la "carezza") per utilizzarli come strame nelle stalle o per impagliare sedie. A partire dal secondo dopoguerra, lo sviluppo del turismo e la costruzione dei campeggi ha portato alla distruzione di gran parte di questo ambiente che era considerato "improduttivo" e, ancora oggi, la presenza dei turisti che calpestano la riva e raccolgono ninfee, nannufari ed altre piante costituisce una minaccia per quanto ancora sopravvive.
Il Biotopo costituisce una vera e propria oasi per gli animali selvatici, che qui sono presenti con un gran numero di specie. Particolarmente interessante è la fauna tipica del canneto e del retroterra palustre, in quanto comprende elementi divenuti rari in Trentino a causa della progressiva distruzione degli ambienti umidi. Tra questi si possono citare ad esempio la rana verde (Rana sinkl. esculenta) e le bisce d'acqua (Natrix natrix e Natrix tessellata). Nel fitto del canneto nidificano indisturbati in primavera vari uccelli acquatici, tra cui lo svasso maggiore (Podiceps cristatus), il germano reale (Anas platyrhynchos), la folaga (Fulica atra) e la gallinella d'acqua (Gallinula chloropus), e anche alcuni elusivi ma "chiassosi" uccelli canori come la cannaiola (Acrocephalus scirpaceus) e il cannareccione (Acrocephalus arundinaceus).
Inoltre, non bisogna dimenticare la preziosa funzione del Biotopo in qualità di area di sosta, rifugio e alimentazione per gli uccelli acquatici nel corso delle migrazioni.
La necessità di garantire alla fauna l'indispensabile tranquillità oltrechè di preservare la delicata vegetazione acquatica da possibili danneggiamenti, impone di limitare al massimo la frequentazione del Biotopo e rappresenta il motivo dell'inclusione nell'area protetta di una porzione di specchio d'acqua, che risulta così interdetta alla navigazione e alla penetrazione dell'uomo.