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Biotopo Palu' Longia



L'Area Protetta

Mappa di Avvicinamento
  • Gestore: Provincia Autonoma di Trento - Servizio Parchi e Foreste Demaniali
  • Sede: Vie G.B. Trener, 3 - 38100 Trento
  • Tel: 0461/495833
  • Fax: 0461/495918
  • Tipologia: Torbiera
  • Nome locale: Palù Longia
  • Nome topografico: Gran Palù
  • Comuni: Brez
  • Comprensorio: C.6
  • Quota media s.l.m.: 1570 m
  • Superficie: 10 ha circa
  • Provvedimento istitutivo: delib. Giunta Prov. 30.11.1992, n. 16946
  • Ulteriori informazioni


Il Biotopo "Palù Longia" è situato nell'alta Val di Non, in una sella posta tra i dossi che collegano il Monte Dian con la dorsale che culmina nell'Alpe Scura, in un'area ancora relativamente intatta e di grande suggestione paesaggistica. Si tratta di una caratteristica torbiera alpina circondata da boschi di conifere, ambiente ideale per la crescita di rare specie vegetali. Infatti, le torbiere sono ecosistemi con condizioni ambientali sfavorevoli per la crescita della maggior parte delle piante, per cui vi si rinviene una flora estremamente specializzata. Qualora non siano state alterate dall'uomo, esse rappresentano uno dei pochi ambienti presenti sul nostro territorio in cui la vegetazione si è evoluta in modo completamente naturale, e sono quindi particolarmente interessanti dal punto di vista scientifico.

Le torbiere sono piuttosto rare alle nostre latitudini poiché la scarsa umidità del nostro clima ne ostacola la formazione; inoltre, questi ambienti sono stati in passato oggetto di sfruttamento a scopo estrattivo o di bonifica, perciò molti di essi sono andati distrutti.

Le torbiere possono essere classificate in tre categorie: torbiere basse, alte e di transizione. Le prime sono più diffuse e hanno una forma più o meno piatta, coincidente con la configurazione del terreno; generalmente presentano una vegetazione rigogliosa in quanto il loro suolo è discretamente ricco di sostanze nutritive. Talvolta le torbiere basse si evolvono in torbiere alte; queste ultime hanno tipicamente una forma convessa, a lente, conseguente al notevole sviluppo di particolari muschi di palude, gli sfagni (Sphagnum spp.), che formano dei veri e propri cumuli. Oltre che per la morfologia generale, questi due tipi di torbiere si differenziano per quanto riguarda l'equilibrio idrico, il chimismo del suolo e la vegetazione. La torbiera di transizione costituisce un ambiente di passaggio tra la torbiera bassa e la torbiera alta e presenta caratteristiche intermedie alle due.


Questi tre ambienti coesistono in equilibrio all'intererno del Biotopo Palù Longia, in cui la vegetazione delle torbiere basse è estesa su circa la metà della superficie, mentre la torbiera alta occupa la parte centrale. Nella porzione più occidentale della torbiera, la più vicina alla strada, si può osservare anche una zona depressa, con acqua stagnante, residuo degli scavi effettuati in passato per estrarre la torba; in questa zona acquitrinosa si è sviluppata una vegetazione di tipo palustre.

L'interesse naturalistico di questo Biotopo è prevalentemente botanico. Qui infatti si rinvengono molte specie vegetali poco comuni o anche molto rare, tra cui varie specie di carici (Genere Carex), il giuncastrello delle torbiere (Scheuchzeria palustris), l'andromeda (Andromeda polifolia), Lepidotis inundata, Rhynchospora alba, i pennacchi guainati (Eriophorum vaginatum); sono anche presenti le due piante carnivore Drosera angelica e Drosera rotundifolia, che si nutrono di piccoli insetti sopperendo in questo modo alla carenza di azoto tipica dei suoli di torbiera.

La fauna della torbiera non è particolarmente ricca, ma comprende varie entità interessanti.
Oltre a numerosi insetti acquatici, che vivono nelle raccolte d'acqua, questo ambiente ospita alcuni pregevoli vertebrati, tra cui la rana di montagna (Rana temporaria), il tritone alpestre (Triturus alpestris) e la lucertola vivipara (Zootoca vivipara).