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Prosit, un brindisi al futuro

Le buone pratiche dei parchi

Agricoltura e allevamento

 

PARCO NAZIONALE DELLE CINQUE TERRE
Regione: Liguria
Estensione: 3.860 ettari
Anno di istituzione: 1999
Sede: via T. Signorini
19017 Riomaggiore (SP)
Telefono: 0187 760000
Fax: 0187 760061
Sito internet

 

 

Cinque Terre: un paesaggio unico al mondo ma pure un mondo a rischio di estinzione. Una gigantesca gradinata in riva al mare creata dal lavoro dell'uomo, dove le antiche terrazze un tempo coltivate a vite giacciono abbandonate non soltanto a causa delle difficoltà di accesso e dei costi proibitivi di manutenzione, ma anche in conseguenza dei cambiamenti sociali avvenuti nel secolo scorso. Dei 1400 ettari di territorio coltivato alla fine dell'Ottocento rimangono oggi poco pi ù di 100 ettari coltivati a vite, per produrre vini pregiati come il famoso Sciacchetrà. Impossibile, per il parco nazionale giunto alla fine degli anni Novanta, restare a guardare.
È un'operazione lunga e complessa ma il parco ci prova. Intanto viene lanciata una campagna rivolta ai residenti per ottenere l'affidamento per vent'anni di terreni e rustici abbandonati, per poi farli adottare dai privati che ne fanno richiesta (sono già più di 1500, per due terzi stranieri). Il conduttore sarà anche il beneficiario del prodotto, insomma l'uva va a chi lavora la terra. L'ente parco offre gratis l'assistenza tecnica e detta le regole: appezzamenti in affido non più grandi di 3000 mq, restauro obbligatorio dei muretti a secco, impianto di vitigni tradizionali secondo un preciso piano agrario. E per il recupero dei rustici, pannelli fotovoltaici e piccoli generatori eolici per l'elettricità, impianti di microdepurazione dei liquami, rifacimento di tetti e facciate secondo canoni definiti. I privati che non possano o vogliano far da sé - è la maggioranza dei casi - possono rivolgersi per i lavori a cooperative di giovani locali, a prezzi anche lì predeterminati.
E i lavori sono già iniziati. Per dare il buon esempio, il parco sta già risistemando a vigneto i primi 16 ettari coi soldi di un Life. Dal nome beneaugurante, il progetto si chiama P.R.O.SI.T. e viene presentato all'Unione europea per godere di un co-finanziamento nell'ambito del programma Life Natura. Costo complessivo 542.940 euro, di cui 271.470 a carico di Bruxelles, e partenza nel settembre 2001. Si tratta di avviare un complesso di azioni il cui obiettivo è la sperimentazione di un metodo di salvaguardia e recupero del territorio rurale costiero. Data la volontà di utilizzo di un approccio fortemente partecipativo in tutte le fasi del progetto, l'ente parco ha previsto la collaborazione di partners istituzionali (Comuni di Riomaggiore, Vernazza, Monterosso) e di rappresentanti delle categorie economiche maggiormente coinvolte sul tema del paesaggio terrazzato, operatori agricoli e turistici (Coop 5 Terre e APT 5 Terre). Previste tre fasi. In primis, nel 2001, si è partiti con la sensibilizzazione della popolazione locale e dei visitatori, con la creazione del "Forum" dei soggetti coinvolti nel progetto e con un processo di revisione del quadro normativo, sfociato in una variazione della legislazione regionale sull'affidamento delle terre incolte. Nel 2002 è stata realizzata la mappatura delle aree rurali costiere in base a livello di vulnerabilità, pericolosità e attitudine al recupero. Quindi, sono stati predisposti gli strumenti attuativi per il recupero delle aree terrazzate e le modalità operative per l'attuazione dell'intervento pilota. Quest'ultimo è stato infine avviato nel 2003 ed ha riguardato quattro campi sperimentali.
Campi, Corniolo, Monterosso e San Bernardino: queste le località prescelte per la coltivazione, rispettivamente, di vite, basilico, limoni e ulivi per un totale di 9000 mq. Sono in corso verifiche amministrative e tecnico-economiche sulla fattibilità dell'estensione del progetto pilota al resto del territorio del parco. Inoltre, si stanno pianificando dei corsi di formazione per tecnici dell'agricoltura biologica e per tecnici del recupero del paesaggio agricolo in concomitanza ad alcuni corsi di aggiornamento per operatori turistici e guide ambientali. Per quanto riguarda invece la fase divulgativa, sono già state attivate parecchie iniziative.
Attualmente, si stanno organizzando visite guidate ai siti pilota da parte della Cooperativa Agricoltura Cinque Terre. Altre attività divulgative in corso sono le visite da parte di guide della Cooperativa Agricoltura alle scuole del Parco. Il progetto, che si è chiuso nel settembre 2004, ha visto anche la realizzazione di un manuale tecnico sulle problematiche affrontate e le relative soluzioni, di un video illustrativo in più lingue e di numerosi forum, i più recenti dei quali su coltivazione biologica dei limoni, del cinghiale nel parco e della coltivazione delle erbe aromatiche. Prevista l'organizzazione di ulteriori forum, in particolare sulle tecniche di coltivazione biologica dell'ulivo e di contenimento della mosca dell'ulivo, che nell'area si manifesta con molta intensità.