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La reintroduzione del gobbo rugginoso

Le buone pratiche dei parchi

Conservazione e gestione faunistica

 

PARCO NAZIONALE DEL GARGANO
Regione: Puglia
Estensione: 118.144 ettari
Anno di istituzione: 1995
Sede: via Sant'Antonio Abate 121
71037 Monte Sant'Angelo (FG)
Telefono: 0884 568911
Fax: 0884 561348
Sito internet

 

Il gobbo rugginoso (Oxyura leucocephala) è una piccola anatra tuffatrice, facilmente riconoscibile dalla coda tenuta in verticale, dall'aspetto "gobbo" che le dà il nome italiano e, nel maschio, dall'inusuale colorazione blu del becco. Questo raro anatide è strettamente legato agli ambienti palustri delle zone aride eurasiatiche. In particolare, necessita di piccoli specchi d'acqua dolce o salmastra circondati da densi canneti in cui nidificare. In inverno frequenta anche specchi d'acqua aperti e di maggiori dimensioni. Si ciba di vegetazione ed invertebrati acquatici che si procura immergendosi. Passa praticamente l'intera vita in acqua, non allontanandosene mai ed evita di volare se non per i lunghi spostamenti o in caso di imminente pericolo. Occupa un areale vasto ma estremamente frammentario attorno al Mediterraneo ed in Asia centrale.
Il declino del gobbo rugginoso è stato causato, come in molti altri casi, dalla combinazione di un'eccessiva pressione venatoria e della bonifica delle zone umide. La specie ha subito veri e propri crolli numerici in tutto il suo areale ed in particolare nella regione mediterranea. Nel ventesimo secolo il gobbo rugginoso si è estinto in tutta l'Europa orientale, in Italia, in Corsica ed è arrivato all'orlo dell'estinzione in Spagna, dove negli anni Settanta del secolo scorso contava appena ventidue individui.
Negli ultimi anni la specie ha dovuto affrontare anche una nuova minaccia. Il gobbo della Giamaica è una specie americana, strettamente imparentata con il gobbo rugginoso. Questa specie è stata introdotta vari decenni fa in Inghilterra, dove ha proliferato raggiungendo una popolazione di migliaia di individui. Espandendosi dall'Inghilterra verso il continente, i gobbi della Giamaica hanno cominciato ad apparire nell'areale del gobbo rugginoso. Le due specie sono in grado di ibridizzarsi facilmente dando origine ad ibridi fertili. Si presenta quindi il rischio concreto che l'ancora piccola popolazione spagnola venga "inquinata" geneticamente e scompaia progressivamente attraverso un processo di sostituzione genetica. Per ovviare a questo rischio si è dovuto avviare un piano di eradicazione del gobbo della Giamaica a livello europeo. Questo è un classico esempio dei danni che possono essere provocati dall'introduzione in natura di specie esotiche.
Le ultime regioni italiane ad ospitare il gobbo rugginoso sono state la Sicilia, la Puglia e la Sardegna. Il parco nazionale del Gargano, insieme alla Lipu - che fin dagli anni Ottanta si è impegnata per riportare quest'anatra in Italia - ha realizzato un progetto di reintroduzione in un'area del parco particolarmente votata: Daunia Risi. Il parco possiede importanti zone umide tutelate ed è relativamente sicuro per quel che riguarda il rischio di arrivo di gobbi della Giamaica. Il progetto, finanziato dall'area protetta e dalla Regione Puglia, è stato avviato nel 2000 col trasferimento dei primi individui da Racconigi, in Piemonte (dove esiste un centro Lipu di riproduzione), alle voliere di ambientamento situate nella Daunia Risi, all'interno del parco nazionale. I primi individui sono stati liberati con la chiusura della stagione venatoria nell'inverno 2001. Si tratta di una liberazione di prova che permetterà di studiare l'adattamento degli animali al loro nuovo ambiente. In parallelo si sta procedendo col potenziamento del programma di riproduzione in cattività e con ulteriori liberazioni di soggetti.