IL DIRITTO DEI PARCHI NAZIONALI
Archivio sistematico dei provvedimenti a carattere generale dei Parchi nazionali



Parco nazionale Val Grande - Documento di programmazione "Accessibilita', fruizione ed informazione"
(Deliberazione del Consiglio Direttivo n. 91 del 23 giugno 1995)





INTRODUZIONE

Nel Documento Programmatico sul Piano del Parco, approvato con deliberazione del Consiglio Direttivo n. 51 del 28.4.1995, l'Ente Parco prevede di dotarsi di un separato piano dell'accessibilità e delle strutture per la visita e l'informazione ed educazione ambientale all'interno del Parco Nazionale Val Grande.

E' ora opportuno approvare un documento programmatico per i propri interventi strutturali, che anticipi i contenuti del Piano del Parco, per valutare in modo coordinato la scelta dei progetti che l'Ente sta individuando ed attuando, in esecuzione delle previsioni del Piano Triennale Aree Protette 1991-1993 e per impegnare le risorse disponibili nel bilancio di previsione 1995 nel rispetto dei tempi previsti.

La prima individuazione degli interventi possibili era stata effettuata infatti entro il 10 giugno del 1994, scadenza di legge per la presentazione dei progetti per poter accedere ai fondi P.T.A.P. 1991-1993, quando l'Ente era privo di qualsiasi struttura tecnica, essendosi insediato appena un mese prima (il 16 maggio): l'elencazione di progetti che ne era conseguita, sia pur necessariamente condotta in urgenza per richiedere i fondi relativi al Programma Triennale, era stata quindi effettuata senza poter approfondire completamente il tema del coordinamento dei diversi interventi, come era stato notato da più parti: anche se ogni sforzo era stato fatto dalla Presidenza e dal Consiglio direttivo dell'Ente, nell'ambito delle proprie forze, per avvicinarsi il più possibile a questo obiettivo.

 

OBIETTIVI DELLA GESTIONE

Gli obiettivi principali

Il più grande valore intrinseco del Parco Nazionale della Val Grande è il "valore willderness". La stessa presenza del Parco però tenderà inevitabilmente ad attrarre numeri sempre crescenti di visitatori. Queste due tendenze, contrapposte all'apparenza, vanno sintetizzate nell'azione di gestione dell'ente, in modo da garantire due necessità fondamentali:

  • il mantenimento del "valore willderness" e dei valori naturalistici;
  • lo sviluppo dell'economia locale (Comuni del Parco).

Per raggiungere entrambi questi obiettivi, senza compromessi che snaturerebbero il primo e renderebbero di conseguenza irraggiungibile il secondo, che sull'altro si basa come "attrazione" turistica principale, esiste una sola via efficace: sviluppare il più possibile i servizi e le strutture del Parco nell'area periferica della Val Grande, nei fondovalle che cingono come una corona il suo cuore.

L'area geografica della Val Grande è costituita da un cerchio di montagne selvagge circondate da valli con centri abitati e sviluppate vie di comunicazione. Ad oggi il Parco riguarda solo la zona centrale della corona di montagne intorno alla Val Grande: la conseguenza è che per sviluppare le aree periferiche è oggi necessario intervenire fuori del Parco, se non si vuole alternarne le caratteristiche naturalistiche e culturali.

La lontananza dal confine del Parco dei principali accessi può scoraggiare i visitatori, con conseguenti penalizzazioni dal punto di vista turistico.

E' una considerazione evidente quindi che per poter sviluppare al massimo e senza contraddizioni amministrative i benefici che vengono dal Parco è indispensabile in futuro aumentarne l'estensione verso l'esterno delle valli, in modo da far coincidere confini logici, geografici ed amministrativi, facendolo attestare almeno ai principali punti di partenza dei sentieri di accesso.

Per il momento è necessario trovare i mezzi amministrativi che permettano di intervenire anche nelle aree limitrofe al Parco seguendo gli obiettivi generali esposti: in particolare si è utilizzato lo strumento del comodato per le strutture immobiliari, e gli interventi proposti sono stati favorevolmente approvati dal Ministero Ambiente poiché funzionali all'attività del Parco.

Gli obiettivi per gli interventi strutturali di fruizione

Gli obiettivi che il Parco si pone nell'individuazione degli interventi strutturali, anche in riferimento a quanto previsto dalla legge quadro sulle aree naturali protette n. 394/91, dai decreti istitutivi, dalla bozza di Statuto approvata dal Consiglio direttivo e secondo quanto delineato dal Documento Programmatico sugli Strumenti di Pianificazione dell'Ente, sono quindi:

  • conservazione dei valori naturalistici, territoriali, storici ed in particolare del valore "wilderness", attraverso un'opportuna zonazione del territorio con regolamentazione (anche per l'accesso) differenziata che salvaguardi la tranquillità della zona centrale (già interessata dalle riserve statali);
  • attività didattiche, informative e turistiche sviluppate principalmente nelle aree periferiche del Parco e nei comuni limitrofi;
  • incentivazione delle attività economiche ecocompatibili nei Comuni del Parco, ed in particolare del turismo, soprattutto attraverso lo sviluppo di strutture nei centri storici dei Comuni del Parco;
  • realizzazione di una rete di accesso dispersa, e non concentrata come ora su pochissime porte obbligate (Cicogna, Colloro, Val Loana), che favorisca il più possibile la sosta degli autoveicoli nelle zone più esterne nei Comuni del Parco; e ciò inducendo ad accedere anche alle aree intorno al Parco preferibilmente a piedi;
  • aumento della sicurezza per i visitatori, attraverso gli interventi indispensabili di manutenzione sui sentieri principali, che andranno segnalati, e sui quali in sede di regolamentazione andrà limitato in via generale l'accesso al Parco;
  • realizzazione in baite storiche ristrutturate di una rete di punti di sosta e pernottamento "leggeri" (genere bivacco con pochi posti e strutture minime che non comportino servizi di ristoro o la presenza di personale fisso) che servano per decongestionare la presenza dei visitatori dagli attuali punti di pernottamento obbligati (In La Piana, Pian Cavallone) e diminuirne quindi l'impatto sul territorio.

I NODI DELLA GESTIONE

La conservazione della natura e della "wilderness"

Questo resta l'obiettivo principale ed irrinunciabile dell'azione dell'Ente Parco, così come stabilito dalla legge quadro sulle aree naturali protette n. 394/91. Le attività del Parco dovranno necessariamente adeguarsi a questo fine.

I bisogni del pubblico

Innanzitutto è necessario illustrare quali sono le principali necessità dei visitatori:

1. "Trovare" il Parco

Il Parco deve essere facilmente rinvenibile attraverso indicazioni cartografiche, di segnaletica stradale, presso le agenzie turistiche, ecc.; queste indicazioni andranno sviluppate quando le altre strutture saranno sufficientemente pronte da poter accogliere un numero di visitatori più elevato dell'attuale; al momento è opportuno non cercare di aumentare artificiosamente il numero di turisti, per evitare congestioni degli accessi esistenti e per evitare quindi di dare un'immagine negativa del Parco stesso.

2. Poter accedere in auto o in treno ai limiti del Parco

La seconda necessità che un visitatore affronta è quella di arrivare fisicamente al Parco, per poterlo visitare. Gli accessi principali al Parco Nazionale Val Grande sono:

  • In auto: il principale accesso sarà a partire probabilmente dall'estate 1995 attraverso l'autostrada A26 da Gravellona Toce, e quindi attraverso la Statale del Sempione; da Gravellona l'accesso è diretto, via statali varie, per l'area del Verbano del Parco (Miazzina, San Bernardino, Cossogno), e quindi via la statale della Valle Intrasca (Caprezzo, Intragna); per la zona Ossolana (Premosello, Chiovenda, Beura Cardezza, Trontano) l'accesso è attraverso varie uscite della superstrada del Sempione; per la Valle Vigezzo l'accesso è attraverso la stessa superstrada, o dalla Svizzera (Centovalli) con statale; per la Valle Cannobina l'accesso è dalla statale omonima da Cannobio e quindi dalla Svizzera, oppure dalla Valle Vigezzo via Finero.

Con l'auto (o la moto, l'autobus, il camper) è necessario inoltre di disporre di un parcheggio dal quale accedere facilmente al Parco attraverso sentieri segnati.

  • In treno: l'unica area del Parco raggiungibile direttamente in treno è quella Vigezzina (varie stazioni lungo il tragitto da Trontano, S. Maria Maggiore, Malesco), attraverso la linea Domodossola-Locarno, questa opportunità è comunque molto interessante in quanto si può accedere al Parco da qualunque direzione via Domodossola (linea ferroviaria Milano-Domodossola) o dalla Svizzera (Locarno), percorrere vari anelli nel Parco a piedi e quindi tornare anche da un punto diverso, sempre in treno.

3. Poter accedere, generalmente a piedi, sui sentieri del Parco

Una volta arrivati nell'area del Parco è necessario accedervi, per una semplice "occhiata" ai centri visita, o per una breve passeggiata, per un pic-nic o per un lungo trekking o al limite una scalata. Tutte queste attività saranno normate in futuro dal Regolamento del Parco; oltre al "decentramento" delle strutture di fruizione (centri visita, musei, laboratori didattici) nei paesi limitrofi, per ora è sufficiente rispondere ad esigenze minime di sicurezza sui sentieri principali, già oggi utilizzati ampiamente per la visita; dovrà essere segnalato che gli altri (con dovute indicazioni agli ingressi del Parco) sono riservati a pochi esperti.

4. Percepire la presenza del Parco e i suoi limiti territoriali.

Il Parco deve essere fisicamente delineato, anche per motivi legali, da tabellature; e agli ingressi principali deve essere evidente che si sta entrando in esso; vista la particolare conformazione attuale prima ricordata è opportuno segnalare la presenza del Parco anche nei centri storici dei paesi che ne fanno parte, e all'ingresso dei sentieri di avvicinamento. Le tabellature dovranno evidentemente essere intonate con l'aspetto dei luoghi.

5. Essere informati su quanto si può osservare

I visitatori di un Parco nazionale spesso non hanno alcuna preparazione per apprezzare quanto si pone loro innanzi. E' quindi necessario dotare il Parco delle opportune strutture di informazione: punti informazione, centri visite, musei, sentieri natura, materiali di documentazione.

6. Nel caso del pubblico scolare, avere un insegnante.

Un caso particolare è quello delle scuole: le classi devono avere materiali, strutture e educatori preparati a far percepire al sensibile e delicato pubblico giovanile il significato e la bellezza del Parco. E' quindi necessario pensare a strutture e materiali mirati particolarmente a questo pubblico.

7. Avere informazioni sulla storia del Parco.

Il territorio del Parco non è solo importante per la wilderness, o la natura, ma anche per gli aspetti della presenza umana sul territorio, parte anch'essa, se pur speciale, dei due aspetti precedenti: la wilderness è, nella sua stessa definizione, assenza dell'uomo, dipendente quindi da esso (per esclusione); e l'aspetto attuale della natura è spesso risultato dell'interazione, come quasi sempre nel nostro paese, tra forze "naturali" e impatti antropici.

Criteri generali per le strutture del parco

Per rispondere ai bisogni precedenti è necessario disporre di una rete di strutture atte ad accogliere, informare ed indirizzare il pubblico nel modo voluto, in modo cioè da minimizzarne e controllarne l'impatto, pur massimizzando il possibile flusso di visitatori.

Per la realizzazione delle strutture del parco ci si dovrà attenere, oltre naturalmente alla normativa vigente e agli strumenti di pianificazione, ai seguenti criteri:

  • Materiali

I materiali dovranno essere quelli tradizionali locali, con attenzione anche alle differenze nelle varie valli del Parco;

  • Architettura

L'architettura e le modalità costruttive e di intervento dovranno essere quelle tipiche locali, con attenzione alle diversità nelle diverse valli, tenendo conto anche delle indicazioni della Regione Piemonte nel suo repertorio per i parchi;

  • Accessibilità

Le strutture del parco in fondovalle dovranno essere accessibili ai disabili; saranno inoltre previsti degli interventi mirati per disabili (sentieri accessibili, aree speciali per non vedenti);

  • Chiarezza

L'esposizione grafica e linguistica di tabelle, pannelli didattici, materiali a stampa, centri visita dovrà essere il più possibile comprensibile dal grande pubblico; i centri didattici privilegeranno le moderne tecniche di comunicazione;

  • Plurilinguismo

Poiché il parco è nazionale, ed è inoltre in una zona di confine, sarà il più possibile utilizzato non solo l'italiano ma anche l'inglese e, dove possibile, il tedesco e il francese, per pannelli, iscrizioni, indicazioni e segnaletica, materiali stampati.

Tipologie di intervento

In base a quanto detto in precedenza, le principali tipologie di intervento sulle strutture saranno:

a) Punti di attestamento degli accessi

Intervento:

  1. Aree attrezzate
  2. Parcheggi
  3. Porte del Parco (Bacheche)

Scopo: accoglienza visitatori, smistamento visitatori, abbandono uso autoveicoli, visita del pubblico generico e non motivato a lunghe passeggiate, pic-nic, visibilità parco.

Localizzazione: ai confini (geografici) del parco, al termine delle strade; attestati il più possibile a valle (strade provinciali, paesi di fondovalle).

Pubblico target: grandissimo pubblico.

b) Sentieri principali

Intervento:

Assi principali di accesso (da Premosello, Malesco, Cursolo, S. Maria Magiore, Trntano, Beura per In La Piana; da Rovegro e Cossogno per Pogalli e Alpe Ompio; da Miazzina, Caprezzo e Intragna per Pian Cavallone); messa in sicurezza, per quanto possibile nei punti più pericolosi, dei sentieri più frequentati.

Scopo: sicurezza, visita parco, indirizzare i visitatori su percorsi individuati e diminuirne l'impatto all'esterno.

Pubblico target: escursionisti più esperti per i percorsi verso In La Piana (pernottamento); escursionisti medi e di giornata per percorsi più esterni (Pian Cavallone, Pogallo, Colma Premosello, Bocchetta di Vald, Scaredi, Alpe Pozzolo, Alpe Ragozzale....).

c) Centri visita (e centri informazione)

Intervento:

I centri visita veri e propri prevedono attività di informazione, distribuzione di materiali, percorsi "museali" e espositivi, proiezione di video, conferenze ed apertura fissa estiva o in periodo scolare.

I centri informazione prevedono (almeno in una prima fase) strutture espositive autoguidate, senza presenza di personale fisso, con chiavi depositate localmente e apertura su richiesta.

Scopo: informazione, educazione.

Localizzazione: nelle aree periferiche e nei paesi. E' auspicabile la realizzazione di 3-4 centri visite nei principali settori del Parco (Verbano, Ossola, Vigezzo, Cannobina) e di punti informazione presso alcuni altri accessi.

Pubblico target: vasto pubblico

d) Strutture museali

Intervento:

Oltre ai centri visita, più mirati ad una acquisizione di materiali e informazioni prima di percorsi nel parco, è utile pensare alla realizzazione di strutture autonome museali.

Pubblico target: sono dedicate anche ad un pubblico diverso (ad esempio gli anziani) rispetto a quello "escursionista", che possa comunque avvicinarsi ai contenuti culturali e scientifici del parco, senza necessariamente percorrerne le strade.

Localizzazione: queste strutture museali andranno raccordate con quelle già esistenti e necessariamente saranno più corpose, ma limitate in numero (anche per la difficoltà di reperire materiali degni di una simile collocazione) e quindi meno distribuite sul territorio rispetto ai centri visita.

e) Scuole di educazione ambientale

Intervento:

Scuole e laboratori di educazione ambientale, con personale specializzato.

Per la loro specificità e complessità maggiore, soprattutto della gestione, queste strutture saranno limitate in numero: saranno attive però in stagioni alternative rispetto ai centri visite (primavera e autunno, e al limite inverno), e cioè in periodo scolastico.

Localizzazione: nei centri di fondovalle.

Pubblico scolastico.

f) Baite-bivacco

Intervento:

Queste strutture vanno realizzate per permettere pernottamenti (anche d'emergenza) all'interno o nei pressi del parco, in siti alternativi a quelli più frequentati (In La Piana, Pian Cavallone).

Si tratta di semplici riadattamenti di baite esistenti, e di strutture "leggere" (solo un tetto, e un tavolato su cui sdraiarsi la notte).

Localizzazione: sui sentieri principali, alla testata delle valli.

Pubblico: escursionisti specializzati.

I principali assi di intervento

Premesso tutto quanto precede, si sono quindi individuati i principali assi di intervento, e quindi i singoli interventi da realizzarsi in via prioritaria.

Asse di intervento Premosello Chiovenda

(asse di accesso Premosello-Colloro-Colma)

Previsti: parcheggi (Colloro, La Piana), area attrezzata (Lut), segnaletica sentiero, centro visite (Colloro), Bivacco (Colma).

Esistenti: strada di accesso (Colloro), strada di servizio (La Piana).

Asse di intervento: Beura Cardezza

(asse Beura-Pozzolo-Raozzale)

Previsti: sentiero, bivacco (Alpe Pozzolo)

Esistenti: parcheggi (Beura capoluogo)

Trontato

(asse Trontano-Faievo-Parpinasca-Basagrana/Ragozzale)

Previsti: parcheggio, sistemazione mulattiera, bivacco (Ragozzale), centro informazioni (Trontano).

Esistenti: strada di servizio

Santa Maria Maggiore

(asse S. Maria-V. del Passo-Vald)

Previsti: centro visita (S. Maria M), bivacco (A. Bondolo), attrezzatura sentiero (Bocchetta di Vald - In La Piana).

Malesco

(asse Patquesc-Vald e Val Loana-Scaredi)

Previsti: museo (Malesco), punto informazioni (Malesco), sentiero (Val Loana-Scaredi)

Cursolo Orasso

Asse Val cannobina-Cres-Provola-Bocch. Di Terza)

Previsti: centro informazioni, sistemazione sentiero, bivacco.

Esistenti: sentieri, bivacco (A. Vou).

Intragna

(asse Intragna-Pian Cavallone)

Previsti: centro visite (Intragna), sistemazione sentieri.

Esistenti: area attrezzata.

Caprezzo

(asse Caprezzo-Pian Cavallone e Caprezzo-Miazzina)

Previsti: sentiero per disabili (Cappella Porta), area attrezzata (Cappella Porta), sentieri.

Esistenti: strada di accesso

Miazzina

(asse Miazzina-Pian Cavallone e Caprezzo-Miazzina)

Previsti: area attrezzata (zona monumento ai caduti), sentieri, bivacchi (Marona, Pian di Boit)

Esistenti: parcheggio

Cossogno

(asse Cossogno-Cicogna)

Previsti: sentiero didattico, centro educazione ambientale, sede parco - punto informazione (Cicogna), sentieri.

Esistenti: strada accesso (Cicogna).

S. Bernardino Verbano

(asse Rovegro-Cicogna e Santino-Ompio)

Previsti: caserma-centro informazioni (Rovegro), parcheggio (Rovegro), sentieri.

Esistenti: strada accesso (Rovegro-Cicogna).



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