Federparchi
Federazione Italiana Parchi e Riserve Naturali


PARCHI
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Rivista del Coordinamento Nazionale dei Parchi e delle Riserve Naturali
NUMERO 2 - FEBBRAIO 1991



NOTIZIE PARLAMENTO
a cura di Piero Antonelli
Il testo unificato sui parchi e le riserve marine bloccato da questioni procedurali!
E' questo, in ultima analisi, ciò che emerge dal dibattito parlamentare, sia in Commissione Ambiente che in quella Bilancio della Camera dei Deputati, rispetto al quale il provvedimento in esame non può essere esaminato e, quindi, licenziato dalla Commissione di merito mancando il parere della Commissione Bilancio per tutti quegli aspetti che implicano oneri finanziari per le casse dello Stato.
Infatti, a parere dell'on. Gianfranco Orsini, relatore del testo unificato all'interno della V Commissione, sussistono nel provvedimento numerosi articoli che comportano oneri non quantificati e non coperti e, inoltre, nell'articolo di copertura non è fatta alcuna distinzione tra le spese di parte corrente e quelle di parte capitale. A tal fine fu richiesta, dalla stessa Commissione, in data 6 luglio scorso, una relazione tecnica al Governo pervenuta solo il 14 novembre. Dalle osservazioni formulate dal Ministero del Tesoro emerge " che gli oneri derivanti dal testo unificato sui parchi e riserve marine debbono essere ricondotti, sia per quanto concerne la parte corrente sia per quanto attiene agli interventi di parte capitale, al quadro delle disponibilità finanziarie definito dalla legge finanziaria per il 1991".
Inoltre, tale relazione propone la soppressione dell'art. 36 in quanto non risultano quantificati gli oneri derivanti dalle agevolazioni fiscali previste.
Sulla base del]a relazione tecnica il relatore della Commissione Bilancio proponeva di esprimere un parere favorevole condizionato a quanto enunciato riservandosi di esaminare le modifiche che, su tali indicazioni, la Commissione Ambiente riteneva di introdurre.
Perciò, a seguito della presa di posizione della V Commissione, il relatore del testo unificato in Commissione Ambiente, on. Franco Ciliberti, ha formalizzato una serie di emendamenti volti ad adeguare le norme finanziarie del provvedimento in esame alle disposizioni della finanziaria 1991 e trasmessi, quindi, alla Commissione Bilancio.
In questo quadro di riferimento, rispetto al quale da varie forze politiche si sollecitava una presa di posizione chiara da parte del Governo, si innesta l'intervento - che ci si augura possa rargiungere in tempi brevi all'approvazione del provvedimento - del Ministro del Bilancio e della Programmazione economica, on. Cirino Pomicino, che ha confermato l'impegno a suo tempo assunto dal Governo di non bloccare l'iter de]la legge sui parchi, garantendone un adeguato finanziamento. Finanziamento che, visti i tempi di attuazione della legge, è quellodi autorizzare una spesa complessiva di 430 miliardi, da ripartire sempre su quattro anni ma a decorrere dal 1991. In tal modo, sempre per il Ministro del Bilancio, la copertura è reperita interamente sulla legge finanziaria 1991 secondo la modulazione annuale prevista, perla quale l'ultima annualità, pari a 110 miliardi, sarà imputata al 1994 e ferma restando la possibilità di rimodulare gli stanziamenti con le successive leggi finanziarie attraverso la tabella F.
A tutt'oggi, in attesa del parere da parte della Commissione Bilancio sul testo unificato e sugli emendamenti aggiuntivi, il rischio che si corre - avanzato dalle opposizioni - è quello di un insabbiamento della legge- quadro anche se il Governo in più riprese ha assicurato il massimo impegno affinchè si addivenga in tempi brevi all'approvazione dell'attuale testo con i pochi aggiustamenti che si rendono strettamente necessari.
Un'a]tra legge-quadro che attende ormai da varie legislature di essere approvata, è quella relativa alla caccia o meglio alla disciplina dell'attività venatoria. Anche per questo provvedimento finora l'iter legislativo non è stato dei più semplici pur considerando che, delle ben 13 proposte di legge in argomento, è stato predisposto, dalla Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati un testo unificato "Norme per la protezione della fauna selvatica omeoterma e per il prelievo venatorio" che è ora all'esame dell'Aula di Montecitorio la quale ha approvato, tra molte difficoltà, solo tre articoli.
La complessità della disciplina dell'attività venatoria è, infatti, resa evidente dal fatto che un provvedimento di questo lipo deve praticamente armonizzare e conseguentemente recepire due tipi di legislazioni. Da un lato quella regionale in quanto non si può non sottolineare come la caccia abbisogni di una disciplina di livello regionale, per cui una normativa organica in questo settore deve per forza di cose prevedere un congruo ambito di potestà legislativa regionale. Per contro in questa materia un posto di primaria importanza rivestono le direttive CEE, per cui spetta certamente a tale legge quadro recepire non solo teoricamente ma soprattutto praticamente tale disciplina.
Non si può, per altro, non evidenziare che il testo unificato, o meglio la filosofia sottesa al provvedimento, si pone due obiettivi: la tutela ambientale e la programmazione del prelievo venatorio; la proposta, infatti, innesca processi di programmazione e di controllo faunistico che si devono adattare alla complessità e varietà dell 'ambiente senza inasprire a dismisura divieti e sanzioni. In questa ottica ci si è mossi anche per quanto riguarda lo svolgimento dell' attività venatoria all'interno dei parchi regionali.
A tale proposito occorre ricordare che ai sensi dell'art. 7 III co. le Regioni sono tenute ad individuare il 25 % del loro territorio da sottrarre completamente alla caccia o meglio all'interno del 25% del territorio regionale esiste protezione assoluta della fauna selvatica. L'interpretazione di questa norma non è univoca: le opposizioni, infatti, ed in particolare i gruppi ambientalisti, asseriscono che da tale disposizione anzichè rendere eccezionale la caccia la si estende a gran parte del territorio nazionale compresi i parchi regionali, mentre, a parere dei rappresentanti della maggioranza ed in special modo del relatore, on. Mario Campagnoli, sia da questa norma che da numerose altre è prevista in modo adeguato la tutela dei parchi regionali.
In conclusione non si nascondono le molte difficoltà che attendono i parlamentari al fine di giungere ad una soluzione intermedia capace di armonizzare le due posizioni sopra evidenziate tenendo sempre presente che il fine ultimo deve essere quello di una corretta tutela ambientale.