Federparchi
Federazione Italiana Parchi e Riserve Naturali


PARCHI
Rivista Parchi:
tutti i numeri online
Rivista del Coordinamento Nazionale dei Parchi e delle Riserve Naturali
NUMERO 4 - OTTOBRE 1991



"Piemonte parchi" si rinnova
Giandomenico Boscolo*

In principio c'era AIRONE ...

Animali e vegetazione, viaggi ed avventura, alpinismo e trekking, geografia ed etnologia. Le edicole traboccano di riviste e tutte ormai offrono la natura in vendita a colpi di 5 e 10 mila lire: foto d'autore, colori che incantano, carta patinata.
Tutto inizia nel 1980 con Airone, "invenzione" di Egidio Gavazzi, ispirata peraltro al famoso National Geographic.
Le pubblicazioni già presenti sul mercato devono correggere dell'informazione. La comparsa di Airone stimola la nascita di nuove testate o la profonda revisione di altre. Nell' 83 nasce Natura Oggi, risposta di Rizzoli alla Mondadori; nell'85 Oasis superspecializzata e superlussuosa, ogni numero quasi un libro. Atlante, Geodes, Aqua, Qui Touring, tutte testate con target "non specifici" devono in qualche modo fare i conti con un aumentato interesse verso la natura, una crescente coscienza ambientale (in parte anche frutto della loro informazione) e, dal punto di vista editoriale, con il capostipite.

... Subito dopo, PIEMONTE PARCHI

Piemonte Parchi nasce alla fine dell ' 83. Frutto di una intelligente intuizione dell'allora assessore ai Parchi Luigi Rivalta: accanto ad una politica di creazione di aree protette (avviata concretamente nel 1978) occorreva affiancare una politica di informazione e documentazione che creasse un terreno favorevole al crescere ed all'affermarsi delle politiche protezionistiche. Nasce "esile" (16 pagine, trimestrale, allegato alla rivista della Regione Notizie), ma ben presto (nel 1985) diventa una pubblicazione autonoma con cadenza bimestrale, raddoppia le pagine, tutte a colori con ricca documentazione fotografica.
L' impostazione della rivista è documentaristica, centrata su uno "speciale" centrale che di volta in volta illustra una delle aree protette regionali. Una sorta di catalogo da raccogliere numero dopo numero per disporre, alla fine, di un elenco articolato e documentato dei parchi esistenti sul territorio regionale. Di "contorno", articoli divulgativi e scientifici sulla flora e la fauna, interviste, inchieste su temi ambientali. La rivista si propone di utilizzare esperti del mondo universitario misurandosi quindi sul terreno, impervio, di "fare cultura" naturalistica. Il tutto presentato con fotografie di elevata qualità, frutto della competenza e della passione di fotografi naturalisti, guardiaparco, direttori.
La rivista tende ad investire tre fasce di pubblico: gli insegnanti, il mondo degli "addetti ai lavori " (studiosi, direttori di parchi, eccetera), e i "cittadini". Un target articolato e diversificato che non è semplice "tenere insieme" con 32 pagine ogni due mesi. Eppure ci riesce; cresce il numero di coloro che lo richiedono, mentre contributi di Rigoni Stern, Messner, Antonio Cederna, Laura Conti, Piero Angela, interviste a Folco Quilici, Jacques Costeau, Fulco Pratesi e a molti altri la confermano un prodotto di qualità, serio e documentato.

Ma oggi ...

L'impostazione della rivista si è conservata sostanzialmente immutata nel corso degli anni salvo "ritocchi" marginali per lo più grafici. "Squadra che vince non si cambia" recita un adagio diffuso nel mondo dello sport. Eppure sulla scorta dei dati del questionario la redazione ha avviato una riflessione partendo da alcune considerazioni di fondo. Gli italiani che riconoscevano a stento un pettirosso da un passero e catalogano a fatica tre o quattro alberi, oggi divorano e consumano riviste di natura per cui sanno tutto dell'allocco degli Urali, della sula bassana, del piviere tortolino, della taiga, di deserti e di foreste tropicali.
C'è molta moda in tutto ciò ma anche una reale crescita culturale fatta di coscienza e di maggior informazione. Insomma: la sensibilità e la competenza ambientale in questi anni sono, seppur ancora in misura insufficiente, cresciute.
Da qui l'esigenza di "aggiustare il tiro" tentando un salto di qualità, uno sforzo di miglioramento, difficile ma stimolante, che si collochi in "questa" fase della politica protezionistica. In altre parole che tenga presente che oggi ampi settori di opinione pubblica sono coscienti dell'importanza della creazione dei parchi e che, al tempo stesso, oggi bisogna non tanto discutere "se" istituire aree protette, quanto piuttosto "come" istituirle.
Come tradurre questa idea di fondo in una pubblicazione divulgativa? Come realizzare una rivista in grado di non sovrapporsi ad altri prodotti di un mercato già fortemente occupato, qualificato, sponsorizzato? Una discussione che ha portato ad un "restyling" (per usare un termine gradito agli uomini di marketing) grafico ma soprattutto ad un approfondimento della "filosofia" della pubblicazione.
La discussione ha portato alla scelta di passare da una rivista "testimonianza" di una politica ad una che "metta a confronto realtà diverse" per retroterra culturale, condizioni geografiche, politiche.
Ossia non tanto una rivista "disneyana", tesa prevalentemente a presentare "la bellezza della natura" incontaminata, difesa e preservata da gruppi di uomini di buona volontà e sensibilità ambientale, quanto piuttosto uno strumento gradevole e curato in grado di presentare una realtà fortemente intrecciata e problematica. Parlare soltanto di parchi piemontesi senza confrontarsi con altre realtà, scelte politiche, storie di territorio può alimentare un senso di soddisfazione per ciò che si è realizzato, abdicando ad un ruolo più generale, capace di interrogarsi sulle proprie scelte e di confrontarsi con quelle degli altri.
Accentuare il possibile contributo al dibattito generale sulle politiche della protezione senza per questo rinunciare a divulgare le realizzazioni piemontesi è un pò la strada per la quale si è avviata questa rivista che intende "stare al passo" con i tempi. Un impegno anche gravoso, una sfida che parte dal non sentirsi appagati dai positivi riscontri ottenuti in tutti questi anni.

L'identikit del lettore

Dopo otto anni di pubblicazioni e 50 mila abbonamenti Piemonte Parchi, rimasta la prima e unica rivista di divulgazione naturalistica edita da un ente pubblico, ha deciso di interrogare i suoi lettori sul suo "indice di gradimento" ed al tempo stesso definire meglio l"'identikit" dei suoi lettori.
I questionari pervenuti sono stati 5800; tenendo conto che la metà delle copie della rivista viene inviata alle scuole si può dire che oltre il 20 per cento degli abbonati ha risposto al questionario.
I lettori di Piemonte Parchi abitano prevalentemente a Torino e provincia (oltre il 56%) mentre il 10 per cento vive fuori regione.
Sono prevalentemente maschi (68,3%) con un'età dai 25 ai 40 anni (46%), mentre un lettore su tre (30,8%) ha un'età tra i 40 ed i 60 anni. Scarseggiano dunque i giovani (tra i 15 ed i 25 anni sono 1'11 per cento) ed i giovanissimi che rappresentano soltanto il 4%.
Un lettore su tre è impiegato (31,7%) mentre gli insegnanti sono il 17 per cento e gli studenti il 15 per cento; pensionati, operai e liberi professionisti costituiscono il 20 per cento degli abbonati.
I lettori della rivista sono anche degli attivi sportivi: 4 su 5 fanno abitualmente passeggiate, mentre un terzo pratica il trekking ed uno su quattro (il 26 per cento) il cicloturismo. Molto praticato lo sci nelle sue varie forme: il 29 per cento quello da discesa, il 26 quello di fondo e 1'8 per cento lo sci alpinismo.
Lettori affezionati della rivista regionale ma non soltanto. Uno su due compra regolarmente Airone (il 54%), il 15 per cento acquista Oasis e quasi il 18 per cento legge anche Natura Oggi. Amanti della natura dunque ma anche interessati al turismo: uno su tre (28%) infatti legge Qui Touring ed il 17 per cento Bella Italia.
Il 35 per cento è un lettore abbastanza recente, essendosi abbonato negli anni 88/89.
Ma è un lettore puntiglioso; per il 90 per cento legge sempre la rivista: quasi la metà legge tutti gli articoli di ogni numero (46%) ed il 56 per cento ne legge "più d'uno".
Ovviamente l'interesse maggiore va per l'informazione sui parchi (72%), anche se il 65% è interessato all'informazione naturalistica in genere. Infatti gli articoli dedicati ai parchi risultano i più interessanti per il 69% dei lettori e per la metà anche gli articoli scientifici. Scarso interesse risultano avere le interviste (8,6%) mentre uno su tre (36%) trova interessanti le inchieste. Quattro lettori su cinque (1'80%) trova "buona" la rivista anche se il 14 per cento la ritiene "migliorabile".
Piemonte Parchi è inviato gratuitamente a chiunque ne faccia richiesta. Tuttavia, dato di estremo interesse, 1'87 per cento la acquisterebbe; di questi il 30 per cento sarebbe disposto a spendere 10 mila lire l'anno, il 53 per cento fino a 20 mila lire l'anno. Ma è un lettore anche molto esigente, almeno in una questione: non vuole assolutamente l'inserimento della pubblicità.
L'81 per cento ha visitato un parco in seguito alla lettura della rivista. Visite che avvengono prevalentemente (91 per cento) effettuate da soli od in compagnia di qualche amico o parente. Da notare, infine, che i lettori della rivista hanno una mobilità per lo più "provinciale", visitano pertanto prevalentemente i parchi della propria provincia, anche se oltre la metà suggerisce di parlare anche di realtà al di fuori del Piemonte.

*Direttore della rivista Piemonte Parchi