Federparchi
Federazione Italiana Parchi e Riserve Naturali


PARCHI
Rivista Parchi:
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Rivista del Coordinamento Nazionale dei Parchi e delle Riserve Naturali
NUMERO 5 - FEBBRAIO 1992



L'educazione ambientale
Lando Landi *

Facendo seguito al mio articolo ("11 Parco naturale della Maremma come strumento di educazione ambientale") comparso nel numero 3 di questa rivista, al termine del quale mi impegnavo ad esemplificare la proposta avanzata dal Consorzio del parco con qualche esperienza didattica, sono lieto di presentare oggi quella effettuata da una scuola elementare abruzzese.
Questa relazione appare interessante da vari punti di vista.
Essa, in primo luogo, testimonia se non la validità (sempre fortemente condizionata dalla personalità dell insegnante) almeno la fattibilità della proposta. Meglio dei discorsi teorici, illustra la differenza (ma anche la stretta relazione) che esiste tra educazione natu ralistica ed educazione ambientale. La Di Santo ha infatti impostato, in modo corretto, I'educazione naturalistica come studio delle interrelazioni esistenti tra gli organismi viventi e tra questi e l'ambientalistico, in modo da far giungere in seguito i ragazzi alla consapevolezza che l'uomo e il suo intervento sono elementi di tali relazioni.
La relazione fa capire che, per effettuare una corretta esperienza didattica, non è necessario disporre di sofisticate attrezzature e neppure, al limite, progettare una "Settimana Ecologica" in un parco naturale, esperienza per alcuni genitori ancora troppo costosa.
Mostra l'utilità di far precedere l'esperienza sul campoda un'opportuna preparazione che, rifuggendo dal mero nozionismo, faccia acquisire strumenti cognitivi che, mettendo gli allievi in grado di "scoprire da soli", diano loro il gusto per l'avventura intellettuale.
Fa vedere come, procedendo per prob1emi ed ipotesi, è possibile presentare operativamente l'indagine scientica nella sua specifica modalità costituita dalla continua dialettica tra i dati e gli schemi interpretativi, tra i fatti accertati e le ipotesi, e in tal modo è possibile rendere gli studenti consapevoli delle possibilità e dei limiti cognitivi dell'uomo.
Esemplifica, infine, come il procedimento educativo della ricerca, quando lo si realizzi correttamente, può dare frutti che vanno ben al di là del semplice apprendimento disciplinare per coinvolgere la formazione globale della personalità.
Forse a qualcuno potrà sembrare che tutto ciò vada oltre il campo dell'educazione ambientale. Ma non è così, perchè aiutare i giovani ad acquistare autonomia di giudizio e capacità decisionale, vuol dire dar loro gli strumenti per creare un mondo nel quale l uomo possa ancora vivere.

Docente della Facoltà di Magistero di Firenze.
Laboratorio tecnologie educative