Federparchi
Federazione Italiana Parchi e Riserve Naturali


PARCHI
Rivista Parchi:
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Rivista del Coordinamento Nazionale dei Parchi e delle Riserve Naturali
NUMERO 5 - FEBBRAIO 1992



Bilancio di un anno
Bino Li Calsi*

Come è ormai divenuta consuetudine, il Coordinamento svolge la sua assemblea per l'approvazione del bilancio di previsione e del conto consuntivo in concomitanza con un convegno destinato ai grandi temi della gestione delle aree protette, quasi a dare emblematicamente il segno distintivo della sua azione: continua ricerca e concreta applicazione finalizzate alla crescita della qualità della gestione.
Anche quest'anno l'assemblea è stata collegata ad un incontro con amministratori di parchi e di enti istituzionali sul tema: "Gli Enti parco oggi. Aspetti istituzionali e competenze in base alla legge-quadro ed alla legge 142".
Il convegno e l'assemblea, svoltosi nella suggestiva cornice dell ex Convento delle Benedettine in Pisa, oggi sede del Centro studi della Cassa di Risparmio l'hanno segnato insperati livelli di qualità, il primo e di crescita, la seconda: il convegno, con le due interessanti relazioni del professore Mario Libertini, deputato regionale siciliano, e del dottor Roberto Saini, responsabile dei parchi della Regione Piemonte, entrambi componenti il Comitato Scientifico del Coordinamento, e con il vivace dibattito scaturitone; e l'Assemblea, per il numero degli associati raggiunto (oltre quaranta parchi regionali, una diecina di riserve naturali e alcune amministrazioni provinciali) e la mole di lavoro svolto nel 1991 e le proiezioni verso il 1992 dense di impegni scientifici, culturali ed organizzativi.
Un bilancio, quindi, che visto insieme a quello finanziario, segna una crescita considerevole del Coordinamento, che, appena a due anni dalla sua costituzione, pur tra le mille difficoltà organizzative derivanti dalla dimensione nazionale, si pone all'attenzione dei soggetti interessati alla politica ambientale come un interlocutore serio ed attento alle problematiche della protezione e concreto nelle attività, volte sempre a migliorare la qualità gestionale delle aree protette.
Il ruolo che il Coordinamento si è saputo dare, per la chiarezza delle posizioni assunte sin dalla costituzione, ha avuto un riconoscimento di prestigio: l'affidamento da parte del Ministero dell'ambiente di una ricerca sulle aree protette regionali e sulla loro efficienza funzionale.
Questo riconoscimento, ottenuto attraverso una proposta elaborata dal proprio Comitato Scientifico ritenuta estremamente valida, sotto il profilo metodologico e sotto il profilo della acquisizione di elementi di conoscenza e di valutazione da parte del Ministero dell'ambiente, premia il lavoro svolto sino ad oggi dal Coordinamento per offrire concreti apporti ed indicazioni utili sugli aspetti più attuali delle problematiche gestionali .
Questo rapporto di interlocuzione, che nasce con l'amministrazione centrale deputata all'attuazione della politica ambientale, segna, ed è questo l'augurio, l'avvio di un sempre più intenso rapporto per ulteriori collaborazioni, intendendo il Coordinamento mettere a disposizione del Ministero dell'ambiente, cui l'associazione è grata per l'incarico affidatole, le conoscenze e le esperienze, le professionalità e l'organizzazione, e soprattutto questo solidale rapporto che si è riuscito a costruire con tutti gli associati.
Tutto questo nello spirito che ha da sempre caratterizzato la attività del Coordinamento, una associazione che non predilige il ripiegarsi su se stessa, che non ha mai inteso erigere steccati, ma ha voluto e vuole proporsi come strumento duttile di crescita di coscienza ambientale, nella accezione più larga, con le porte spalancate a quanti vogliono cooperare a tal fine.
Questi intendimenti sono stati espressi all'on. Angelini, che ha voluto, con la sua autorevole presenza, dare particolare significazione al convegno ed all'assemblea del Coordinamento.
Non solo si è realizzato un rapporto con il Ministero dell ambiente, ma anche un raccordo sempre più stretto e più incisivo con le Regioni, cui il Coordinamento si sente legato e collegato per una molteplicità di ragioni al fine di trovare comuni intese sul piano operativo in un settore così complesso.
In tal senso in sede di assemblea, è stata avanzata una proposta di revisione statutaria per la creazione di un organismo nel quale possano confluire le Regioni (e già alcune hanno manifestato tale intendimento) ed altri enti istituzionali non gestori di aree protette, e che possa costituire un osservatorio" per un reciproco scambio di indicazioni ed elaborazioni utili sotto il profilo legislativo ed operativo.
Nel bilancio vanno inoltre segnate due voci, che non hanno un riscontro facilmente quantificabile: l'eccezionale lavoro di ricerca e di studio svolto dal Comitato Scientifico, al quale il Coordinamento è grato per le indicazioni e gli indirizzi formulati, e la crescita della Rivista del Coordinamento PARCHI per l'interesse suscitato anche al di là della ristretta cerchia degli addetti ai lavori. Ma nel bilancio vanno inclusi, con una ricaduta estremamente positiva, gli stages per operatori di parchi sui temi che presentano notevoli complessità sul piano delle attuazioni gestionali.
Gli esperimenti realizzati, forse, per la prima volta in Italia, rivolti ad un numero limitato per concretezza di lavoro e felicemente riusciti, hanno affrontato, in forme moderne e dinamiche, gli aspetti della gestione della fauna e della gestione forestale. Immaginati e diretti da illustri esperti, quali Franco Perco per la fauna ed Umberto Bagnaresi per la gestione forestale, hanno ottenuto un generale apprezzamento ed un pressante invito a proseguire su questa linea, rivelatasi eccezionalmente utile, perchè, senza mai rinunciare a livelli di qualità, non si ferma alle illustrazioni teoretiche ma scende al pratico offrendo indicazioni puntuali in materia e rendendo meno precaria, defatigante ed approssimativa l'attività degli addetti al lavoro.
Gli altri stages già programmati per il 1992 prenderanno in esame gli aspetti della vigilanza, della pianificazione territoriale, dell'educazione ambientale e della fruizione turistica.
Una iniziativa anche questa che serve a far crescere culturalmente e qualitativamente la gestione più di qualsiasi generica condanna o di ironica invettiva.
Ed ancora i convegni di grande respiro, come quest'ultimo celebrato a Pisa, quasi a far da contrappunto agli stages, per momenti di riflessione corale e di ricerca culturale sulle problematiche ambientali più attuali .
A questi momenti associativi, che servono a creare una ricchezza di rapporti anche sul piano umano, va aggiunto tutto il lavoro più oscuro (l'approntamento di documenti, la partecipazione a convegni nazionali ed internazionali, a seminari, le riunioni mensili dell esecutivo, la preziosa collaborazione della segreteria tecnica), svolto sempre, pur nel rispetto dei ruoli, con un costante raccordo con le associazioni dei direttori di parchi e dei guardiaparco per una sinergia che rende più incisiva l'azione sui grandi temi comuni.
Sono questi gli aspetti più significativi del bilancio morale del Coordinamento, i momenti più salienti di questo breve, seppure intenso cammino, fatto di impegno e di lavoro, di sacrificio e di umiltà, senza pretesa di protagonismo, ma con semplice spirito di "volontariato"; un cammino rischiarato soltanto dalla speranza di portare una pietra alla costruzione di una vera e seria politica dei parchi.

*Presidente del Coordinamento Nazionale dei Parchi