Federparchi
Federazione Italiana Parchi e Riserve Naturali


PARCHI
Rivista Parchi:
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Rivista del Coordinamento Nazionale dei Parchi e delle Riserve Naturali
NUMERO 7 - NOVEMBRE 1992


OSSERVATORIO INTERNAZIONALE
a cura di Giovanni valdrè

L'Italia dei parchi entra in Europa
E' nata la Sezione Italiana delle Federazioni dei Parchi Nazionali Naturali Europei

Mentre in mezza Europa si assiste allo sconsolato fenomeno della moltiplicazione delle frontiere e nella maggior parte dei Paesi le diverse etnie non riescono più a convivere pacificamente, l'Europa dei parchi" è percorsa da un processo opposto: un fenomeno di aggregazione e di unità che supera i confini politici, si afferma sempre più decisamente e si esprime in una ricerca di coordinamento e di una comune politica gestionale.
L'Europa dei parchi sente il bisogno primario di un confronto costante tra le diverse esperienze e tende verso una concezione internazionale dei sistemi delle aree protette.
La realizazione di tanti parchi transfrontalieri e la proposta di altri internazionali sono chiari sintomi di questo nuovo modo di concepire un'area protetta libera da condizionamenti di frontiere.
Ma ancor più: avvenimenti come la "Conferenza degli esperti degli ecosistemi balcanici" che ha visto riuniti nel settembre scorso nel Parco del Ticino, per iniziativa dellIucn e del Cedip, in un costruttivo e cordiale confronto, i rappresentanti di quei Paesi della ex Yugoslavia che nello stesso momento erano dilaniati da una guerra assurda e spietata, dimostra come nel mondo dei parchi la diversità delle etnie, la discriminazione del diverso e delle minoranze e le altre miserie sociali, sono superate dal convincimento che la Natura e i suoi ecosistemi non hanno frontiere. In questa esigenza di confrontarsi, di collaborare, di ricerca delle sinergie in difesa di ciò che resta in un ambiente disastrato e sconvolto, si può comprendere l'istituzione della Sezione Italiana della Federazione dei Parchi Nazionali Naturali Europei che ha avuto un solenne riconoscimento in occasione della Assemblea Generale delle aree protette d'Europa, tenutasi ad Helsinki il 5 settembre 1992. Questa istituzione nazionale fa seguito a quelle della Germania e della Gran Bretagna, ponendosi buona terza nel contesto europeo.
E stata un'iniziativa corale che ha preso le mosse dalle Conferenze preparatorie del Parco dell'Etna, dell'lsola d'Elba, di Villa Demidoff, del Parco di Migliarino dove unanimemente i membri italiani della Federazione europea presenti si sono espressi a favore della istituzione della Sezione italiana.
Il nostro Coordinamento ed il Cedip ne sono stati i promotori, ma vi è stato il sostegno determinante dei direttori dei Parchi nazionali dello Stelvio, del Circeo e Gran Paradiso e dei Parchi regionali dell'Argentera, delle Groane, del Ticino lombardo e vi hanno collaborato diversi organismi come l'Associazione dei direttori di parchi, il Cnr di Roma e di Napoli, il Touring Club Italiano, varie Università. Questa ampieza di consensi, questa unanimità di propositi, fino a pochi anni fa impensabile, trova certamente la sua giustificazione nel momento particolarmente vivace che sta interessando il sistema delle aree protette italiane. Basti ricordare i due recenti fondamentali avvenimenti in campo legislativo: la legge 142/90 sull'ordinamento delle autonomie locali, che ha ridistribuito in maniera più moderna e produttiva le competenze in materia di parchi tra gli Enti locali, e la legge-quadro 394/91 sulle Aree Protette che finalmente ha riordinato il sistema dei parchi, nato e sviluppatosi in maniera scoordinata e disarmonica.
Ma anche sintomatiche di un nuovo momento sono la grande affermazione di adesioni e di iniziative del Coordinamento Nazionale dei Parchi e delle Riserve Naturali e la nascita, su iniziativa italiana, del Coordinamento dei parchi regionali europei. E una maggiore attenzione dell'Europa verso questa nuova vitalità della politica delle aree protette italiane la si ravvisa in vari episodi come quello della cooptazione nel Consiglio della Federazione europea dei parchi della nostra Patrizia Rossi. Dunque la Sezione Italiana della Fanne è una realtà operante avendo provveduto anche ad eleggere il suo direttivo: Presidente Giovanni Valdré del Cedip, Vice Presidente Enrico Ortese del Parco nazionale del Circeo, Segretario Fabio Lopez Nunes del Parco regionale delle Groane.
Le sue finalità, come quelle delle consorelle tedesca e inglese, superano i motivi di mera convenienza fiscale che furono alla base della risoluzione della Conferenza della Federazione del 1990 in Spagna, ma tendono verso un più forte raccordo di collaborazione e di confronto tra i Paesi europei, operano per una Federazione più forte ed efficiente che divenga la "grande casa" di tutti i sistemi di aree protette d'Europa, un laboratorio di sperimentazione e di studio comparato di nuove forme gestionali e di strategie di protezione non solo degli ecosistemi più fragili e rari, ma di tutto il territorio, in quanto ormai è chiaro che le aree protette, ancorchè gestite nella maniera più corretta, non si sottraggono agli effetti deleteri di cause di degrado anche lontane, come le piogge acide, le catastrofi ecologiche, le conseguenze belliche.
Inoltre la Sezione italiana non potrà essere insensibile alla sempre più pressante richiesta di molti Paesi, specie di quelli mediterranei, affinchè la Federazione europea tenda ad una maggiore democraticità e superi certe tendenze egemoniche, attualmente causa di disagio e di sospetto.
In campo nazionale la Sezione si propone di collaborare con i Ministeri interessati alle problematiche ambientali, con gli organismi associativi delle aree protette e soprattutto con il Coordinamento nazionale parchi e riserve naturali, il Comitato dei parchi nazionali e riserve analoghe, I'Associazione dei direttori di aree protette, al fine di promuovere lo sviluppo di un sistema di aree protette coordinato ed in armonia alle realtà europee.