Federparchi
Federazione Italiana Parchi e Riserve Naturali


PARCHI
Rivista Parchi:
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Rivista del Coordinamento Nazionale dei Parchi e delle Riserve Naturali
NUMERO 8 - FEBBARIO 1993


Il primo compleanno della 394: più ombre che luci
Il 4 e 5 dicembre a Pisa si sono tenuti l'assemb1ea annuale del Coordinamento dei parchi e l'incontro sullo stato di attuazione della legge 394/91.
Si è trattato di due momenti distinti, uno più "interno" diciamo così rispetto all'altro che ha coinvolto non soltanto i parchi, ma il Ministero dell'Ambiente, le Regioni, le Provincie, le associazioni ambientalistiche, segnatamente il WWF e la Lega ambiente. E tuttavia l'uno e l'altro hanno confermato innanzitutto, ed è un elemento che merita di essere sottolineato perchè appare in controtendenza rispetto alle serie difficoltà in cui si dibattono le associazioni rappresentative degli Enti locali, una notevole crescita, prima ancora che organizzativa, politica, dell'associazionismo dei parchi.
Il coordinamento registra, infatti, insieme ad un costante aumento degli associati (sono ormai più di 50 le aree protette che hanno aderito) una accresciuta presenza politica e culturale nel dibattito nazionale e locale dovuta anche all'emergere di nuovi amministratori, spesso molto giovani che fanno ben sperare anche per il futuro.
Il di attito sullo stato di attuazione della legge-quadro lo ha d'altronde chiaramente confermato, sia con la qualità e il livello della relazione di Enzo Valbonesi e dei numerosi interventi dei presidenti, amministratori e operatori dei parchi, sia con il coinvolgimento di autorevoli esponenti delle Regioni, a cominciare dall'assessore ai parchi della Regione Piemonte, Enrico Nerviani, che ha svolto una puntuale ed efficace relazione del Ministero dell'Ambiente e della Marina Mercantile, delle autonomie locali e dell'associazionismo. L'appuntamento pisano assumeva peraltro un particolare interesse in quanto coincideva con il primo compleanno della legge. Dovendo spegnere la candelina in molti si sono chiesti se c'era davvero di che far festa o se non vi fossero piuttosto molti e validi motivi di delusione. In ogni caso, che dovesse o no prevalere uno stato d'animo di ma-linconica delusione e mestizia, quel che è certo è che il dibattito impietosamente franco ma assolutamente sobrio ha purtroppo confermato, sulla base di una documentata analisi dei fatti, che a
danno dalla entrata in vigore della legge prevalgono decisamente le inadempienze e i ritardi sulle realizzazioni. Un ritardo che riguarda in ugual misura, e anche questo non puo non allarmare tutti coloro che nella legge credono e che non vogliono vederla perciò fallire, tanto lo Stato quanto le Regioni.
E se il presidente del coordinamento, Bino Li Calsi, ha riferito del non facile avvio del lavoro della Consulta tecnica da poco insediatasi, per quanto riguarda il comitato Stato Regioni a dicembre ancora doveva essere convocato .
Alla preoccupazione per il mancato avvio del lavoro più impegnativo a livello nazionale, carta della natura e piano triennale, si somma pertanto quella derivante dall'inadempienza di grandissima parte delle Regioni ( uniche eccezioni il Piemonte e l'Emilia-Romagna) a recepire le norme quadro.
Di positivo e confortante, e questo deve essere detto, c'è la consapevolezza manifestata da tutti gli intervenuti che a fronteggiare questa situazione, per rimuovere ostacoli e colmare ritardi, non basta più la pur legittima e giusta denuncia.
La critica è stata pressochè unanime per l'andamento delle cose e ad essa il dottor Russi, del Ministero dell'Ambiente, che è stato ovviamente il bersaglio principale, ha saputo reagire con una intelligente partecipazione, senza chiusure e difese "d' ufficio", sempre accompagnata, oltre che da grande senso di misura e di responsabilità, da una persino insospettata capacità di proposta.
Di questo non possiamo non rallegrarci.