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Federazione Italiana Parchi e Riserve Naturali


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Rivista del Coordinamento Nazionale dei Parchi e delle Riserve Naturali
NUMERO 8 - FEBBARIO 1993


NOTIZIE PARLAMENTO
a cura di Piero Antonelli
Uno dei momenti centrali del dibattito parlamentare, che in questi mesi vede impegnati deputati e senatori al fine di una ridefinizione organica dell assetto istituzionale dello Stato, è quello che investe una nuova disciplina elettorale per gli Enti locali.
E di tutta evidenza come il nuovo sistema elettorale di Comuni e Province incida inevitabilmente sulla forma di governo e sull'organizzazione interna degli enti stessi, instaurando più efficaci meccanismi di responsabilità politica e garantendo una maggiore governabilità.
Il testo unificato predisposto dal relatore onorevole Ciaffi dal titolo "Elezione diretta del sindaco, del presidente della Provincia, del Consiglio comunale e del Consiglio provinciale" rappresenta certamente la prima base di discussione e un'adeguata sintesi delle diciannove proposte di legge presentate sull'argomento da tutti i gruppi parlamentari.
Il provvedimento, ora all'esame dell'aula di Montecitorio e così come evidenziato anche dal Ministro dell'Interno in sede di discussione sulle linee generali, per le questioni affrontate appare molto complesso nel suo impianto di massima investendo la stessa disciplina della legge di riforma delle autonomie locali. In definitiva per il rappresentante del governo il testo in esame "costituisce un primo passo importante sulla strada delle riforme istituzionali nell'ottica di riavvicinare lo stato al cittadino favorendo il decentramento e lo sviluppo delle autonomie locali .
Occorre inoltre tener presente che la riforma deve essere tale da introdurre una nuova disciplina (in senso maggioritario) per l'elezione degli organi comunali e provinciali tale da impedire, la celebrazione dei referendum. Più specificamente il quesito referendario prevede l'estensione a tutti i Comuni del sistema elettorale maggioritario vigente nei Comuni fino a 5.000 abitanti.
Entrando nel merito del testo unificato tentiamo di evidenziare le principali scelte operate dalla Commissione affari costituzionali della Camera dei deputati. Innanzitutto si prevede l'innalzamento della soglia per l'applicazione del sistema elettorale maggioritario ai Comuni fino a 10.000 abitanti, attribuendo i due terzi dei seggi alla lista di maggioranza e prevedendo il riparto proporzionale tra le liste di minoranza del terzo rimanente.
Per quanto riguarda l'elezione diretta del sindaco a tutti i Comuni, essa dovrebbe avvenire nei Comuni fino a 10.000 abitanti con un unico voto, mentre nei Comuni sopra tale soglia (che oggi votano con il sistema proporzionale) la commissione ha individuato una soluzione "intermedia" la quale tenta di coniugare l'elezione diretta con i correttivi maggioritari del sistema proporzionale e che prevede il collegamento (non obbligatorio) fra candidatura del sindaco e lista o coalizione di liste. Con il doppio voto in un'unica scheda si vuole far sì che si giunga a contestuali collegamenti tra candidatura a sindaco e liste di candidati consiglieri.
Altra innovazione introdotta nei lavori parlamentari è quella che introduce per i Comuni maggiori premi di maggioranza: la correzione maggioritaria determina l'assegnazione del 60 per cento dei consiglieri alla lista o alla coalizione di liste collegate con il sindaco vincente, qualora però non si sia già raggiunta o superata tale soglia. Il premio, inoltre, scatta in modo diversificato a seconda che si tratti di primo o secondo turno, in quanto nel primo turno esso viene attribuito solo se la lista o la coalizione di liste ha superato il 50 per cento dei voti validi mentre, nel secondo turno, il premio scatta sempre.
Istituto del tutto nuovo per il nostro sistema e che la Commissione propone all'Aula della Camera è quello del doppio turno di ballottaggio tra il primo e il secondo candidato a sindaco, nel caso in cui nessuno abbia nel primo turno raggiunto la maggioranza assoluta dei voti validi.
Qualora i primi due concorrenti alla carica di sindaco non abbiano raggiunto una somma di voti superiore al 50 per cento si prevede un terzo concorrente nel ballottaggio.
Altro punto qualificante del testo unificato è la riduzione dei consiglieri comunali ed il conseguente innalzamento delle percentuali di consenso necessarie per entrare a far parte delle rappresentanze consiliari.
Si stabilirebbe, infatti, in 60 membri il numero massimo dei consiglieri nei Comuni con popolazione superiore ad un milione di abitanti ed un numero minimo di 12 consiglieri per i Comuni più piccoli con almeno 3.000 abitanti.
Mediante l'art. 2 del provvedimento si propone la riduzione del mandato amministrativo da 5 a 4 anni ed il limite di due mandati consecutivi alla rieleggibilità dei sindaci e dei presidenti di Provincia.
Per quanto riguarda, infine, le modalità di elezione del presidente della Provincia e del Consiglio provinciale si stabilisce che il presidente della Provincia è eletto a suffragio universale e diretto, contestualmente all'elezione del Consiglio.
Anche la scheda elettorale per l'elezione del presidente della Provincia e per quella dei consiglieri provinciali è unica, e ciascun elettore esprime un unico voto per un candidato alla carica di presidente della Provincia e uno per la carica di consigliere. E proclamato eletto presidente della Provincia colui che ottiene la maggioranza assoluta dei voti validi; in caso contrario si procede ad un secondo turno di ballottaggio tra coloro che hanno ottenuto il maggior numero di voti.
In conclusione il testo unificato sull'elezione diretta del sindaco, del presidente della Provincia e del Consiglio comunale e provinciale conferma da un lato la forma di governo disciplinata dalla legge 142/90 ma dall'altro introduce alcune modifiche ed integrazioni alla stessa disciplina in ordine alle competenze degli organi comunali e provinciali, con il conseguente rafforzamento della responsabilità di governo sia del sindaco che del presidente della Provincia.