Federparchi
Federazione Italiana Parchi e Riserve Naturali


PARCHI
Rivista Parchi:
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Rivista del Coordinamento Nazionale dei Parchi e delle Riserve Naturali
NUMERO 8 - FEBBARIO 1993


Maremma: un Parco "europeo"
Come noto, lo scorso 13 ottobre il Consiglio d'Europa ha conferito al Parco della Maremma l'ambita onorificenza del Diploma per la conservazione della natura.
Non sono molte le aree protette italiane, ma anche europee, che possono fregiarsi di un titolo così altisonante, che al di là degli aspetti formali del cerimoniale rappresenta un riconoscimento a fronte di risultati concreti ed oggettivi.
Per il Parco della Maremma si è trattato di cogliere i frutti meritati di un lavoro coerente e serio durato diciassette anni. Nato come il secondo parco regionale italiano, la Maremma (o Uccellina, come più diffusamente conosciuto) ha saputo superare gli ostacoli comuni a tutti i parchi, sino a conquistare anche la fiducia dei più irriducibili scettici sulle capacità gestionali dei parchi di iniziativa regionale.
La festa del 13 ottobre 1992 non è solo degli artefici di questo piccolo "miracolo" della provincia italiana, non ce ne vogliano gli amici maremmani, ma di tutte le aree protette italiane.
Da diversi anni il Parco della Maremma rappresenta un riferimento, un modello da imitare, e di questo ne sono da tempo al corrente tutti coloro, tra gli operatori del settore, che in questi anni hanno continuamente visitato A1berese, contattando i responsabili del parco, per confrontare idee, proposte o solamente anche solo per imparare da chi aveva già superato prob1emi analoghi.
Il modello Maremma" non rappresenta una ricetta utile per far funzionare bene un parco in tutte le stagioni ed a tutte le latitudini, in quanto troppo variabili sono le condizioni ambientali, e soprattutto territoriali ed urbanistiche, che si manifestano in un Paese come il nostro; tuttavia il Parco della Maremma rappresenta un esempio di gestione da imitare per la coerenza tenuta nel tempo e per la chiarezza degli obiettivi da perseguire. Il segreto, se di segreto si può e si deve parlare, di questo Parco è nell'aver gestito con priorità il bene parco, senza subordinarne gli orientamenti ai desiderata degli enti tradizionalmente più "forti".
Ad una sintesi dei diciassette anni di vita del Parco della Maremma, segue il testo dell'intervento del Presidente, Andrea Vellutini, letto alla cerimonia di consegna del Diploma; in essa si ritrovano interessanti elementi per apprezzare quali siano stati alcuni periodi e punti nodali per la vita e la crescita del Parco nel contesto politico locale e nazionale.
Conclude questa doverosa rassegna il testo della comunicazione del Commissario della CEE dottor Adinolfi, incaricato di consegnare il Diploma, ed il testo della risoluzione n. 92-17 del Consiglio d'Europa, contenente le raccomandazioni per la sua riconferma alla scadenza dei cinque anni (il testo orignale è stato letto e tramesso in francese, in quanto lingua ufflciale della CEE).
Il nostro augurio è volto non solo alla riconferma, di qui a cinque anni, del Diploma al Parco della Maremma, ma all'acquisizione di un analogo riconoscimento anche da parte di altre realtà protette italiane. (S.C.)