Federparchi
Federazione Italiana Parchi e Riserve Naturali


PARCHI
Rivista Parchi:
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Rivista del Coordinamento Nazionale dei Parchi e delle Riserve Naturali
NUMERO 8 - FEBBARIO 1993


La questione parchi in Friuli Venezia Giulia
Graziano Danielin*

Se il Ministero dell'Ambiente con gli ultimi atti emessi nel 1992 (perimetrazione di nuovi parchi nazionali) dimostra buona volontà nel perseguire quanto previsto dalla legge 394/91,1O stesso non si può dire della Regione Friuli Venezia Giulia.
Dopo oltre un anno dall'entrata in vigore della legge-quadro sulle aree protette, la Regione non si è ancora adeguata alla normativa nazionale, anzi ha contribuito ad aumentare il clima di confusione esistente. Partita nel 1978 con un avveniristico Piano urbanistico che prevedeva la perimetrazione di ben 14 parchi regionali, attualmente l'Amministrazione regionale 'ha sofferto" non poco per destinare ai parchi solo uno striminzito miliardo del bilancio regionale 1993. Con la scusa delle restrizioni finanziarie la percentuale dei fondi per i parchi è passata infatti allo 0.025% rispetto all intero bilancio regionale.
Bisogna anche sottolineare che la proposta iniziale della Giunta regionale era di un azzeramento completo delle poste finanziarie per il l 993. . . E le previsioni urbanistiche decantate nei programmi di sviluppo? A mio avviso i problemi non sono di natura finanziaria ma di carattere politico. Deve essere fatta una decisa scelta programmatica in grado di portare avanti fino in fondo quei parchi che effettivamente la Regione Friuli Venezia Giulia può finanziariamente permettersi. Allo stato attuale si è conclusa la fase istitutiva prevista dalla L. R. n. 11/83 solo per parte di 4 parchi tra quelli previsti; "Parco Prealpi Carniche"; "Parco del Tagliamento"; "Parco Alpi Giulie"; "Parco del Livenza". La situazione è molto frammentata soprattutto perchè una realtà gestionale ben avviata esiste solo per il "Parco naturale Prealpi Carniche" (socio del Coordinamento nazionale parchi e riserve) con un ufficio di coordinamento e un organismo di gestione (Comitato di Coordinamento) composto dai Sindaci dei Comuni del Parco, e per il "Parco della Laguna" che, nonostante le difficoltà legate alla pianificazione del territorio, di fatto è organizzato a Parco. L'Assessore regionale ai parchi ha ultimamente sempre proclamato che in Regione solo questi due parchi (Prealpi Carniche e Laguna) sono destinati a proseguire: ancora nulla si è mosso perchè ciò si realizzi. Ritengo che la situazione abbia come minimo del paradossale quando constatiamo riconoscimenti che ci giungono dall'esterno sia per le Prealpi Carniche che per la Laguna, ed invece dall'interno è proprio la Regione che stenta a definire una legge che individui una precisa struttura di parco con un solido organo gestore.
Uno dei tanti problemi penso sia anche la concomitanza della competenza alla "Caccia e pesca" per l'Assessore regionale ai parchi. La voce dei cacciatori è da sempre molto grossa in Regione, senz'altro più grossa dei movimenti ambientalisti: ciò di fatto sta bloccando la politica delle aree protette in Regione. A tal riguardo è d uopo ricordare il paradosso della sentenza del T.A.R. in merito al ricorso proposto dal WWF rispetto ai calendari venatori, dove una memoria regionale cita che in Friuli Venezia Giulia non è ancora stato adottato alcun Piano di conservazione e sviluppo" quando invece sono pubblicati da anni sul Bollettino Ufficiale della Regione i decreti del Presidente della Giunta regionale di approvazione di numerosi Piani. Alla luce di questi episodi si stà aspettando, con una certa preoccupazione, che venga discussa in Consiglio Regionale una bozza di legge (tra le tante proposte e ipotizzate) di adeguamento alla legge-quadro nazionale. Chi sta già gestendo i territori a parco non chiede altro che siano seguiti gli esempi di altre Regioni che da anni si muovono sul binario giusto.

Direttore Parco Prealpi Carniche