Federparchi
Federazione Italiana Parchi e Riserve Naturali


PARCHI
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Rivista del Coordinamento Nazionale dei Parchi e delle Riserve Naturali
NUMERO 9 - GIUGNO 1993


NOTIZIE PARLAMENTO
a cura di Piero Antonelli

E fuor di dubbio che uno dei temi che attualmente più appassionano le forze politiche e l'opinione pubblica, sia per un chiaro ed inconfondibile risanamento morale del Paese che al fine di un necessario recupero della trasparenza negli appalti pubblici, è quello riguardante le modifiche legislative da apportare alla normativa in materia di lavori pubblici. Sotto la spinta delle prime indagini della magistratura si è resa ancor più palese l esigenza di giungere ad una revisione complessiva ed organica della normativa vigente per rispondere inequivocabilmente alle giuste esigenze di moralizzazione che si muovono da più parti.
L'urgenza e la necessità di tale riforma è dimostrata anche dal fatto che su questo argomento presso la Camera dei Deputati sono state presentate ben 18 proposte di legge, da parte di quasi tutti i gruppi parlamentari, più il disegno di legge del Governo presentato dal Ministro dei Lavori Pubblici Merloni.
A fronte di queste proposte, deferite alla Vlll Commissione della Camera, la Commissione Ambiente ha iniziato un' indagine conoscitiva in materia di esecuzione di opere pubbliche al fine di ' individuare le linee di un intervento legislativo volto a modificare l'attuale corpus normativo e a semplificare e rendere coerente tale corpus, coordinando competenze e procedure . In questo documento approvato il 29 ottobre scorso vengono evidenziate le più rilevanti disfunzioni in ordine alla realizzazione di opere pubbliche quali, tra gli altri, I'eccessivo ricorso a metodi discrezionali nell affidamento delle opere, la carenza di autonome capacità di progettazione da parte delle pubbliche amministrazioni, I'ampio volume di opere incompiute e un ricorso indiscriminato alle varianti e alle perizie suppletive che provocano una lievitazione dei costi delle opere medesime.
E logica conseguenza far discendere da tutto ciò la necessità di una revisione della vigente complessa normativa in materia di opere pubbliche lungo linee caratterizzate fondamentalmente da maggior rigore, trasparenza e chiarezza tenendo conto da un lato delle fonti normative comunitarie sovraordinate e, dall'altro, delle competenze regionali in materia.
Pertanto, sulla base delle proposte di legge e di quanto espresso nell indagine conoscitiva il Presidente della Vlll Commissione onorevole Cerutti, relatore del provvedimento, ha redatto un testo unificato dal titolo "Legge-quadro in materia di lavori pubblici' che esplicita in forma normativa molte delle indicazioni di principio sopra evidenziate.
E iniziata così, durante le sedute del 30 marzo e del 1° aprile, la discussione sulle linee generali del provvedimento al termine della quale l'Aula di Montecitorio ha deferito alla Commissione Ambiente, Territorio e Lavori Pubblici in sede redigente la formulazione degli articoli del testo unificato.
Il dibattito in Assemblea, sia nell'intervento del relatore che in quello del Ministro, ha fatto emergere chiaramente i nodi principali del problema degli appalti pubblici, che possono essere sintetizzati principalmente nell'urgenza di riattivare gli interventi infrastrutturali secondo una logica programmatica che superi l'attuale frammentarietà, recuperi i principi di correttezza, trasparenza, economicità e garantisca la conoscenza e la qualità dei lavori.
La nuova normativa dovrebbe applicarsi all'esecuzione di opere pubbliche in tutti gli specifici ambiti effettuata da tutti i soggetti che realizzano opere pubbliche con l'estensione anche ai concessionari di lavori pubblici e, qualora operino in virtù dei diritti speciali o esclusivi, ai concessionari di pubblici servizi (art. 2).
Di notevole importanza è, anche, la delegificazione prevista dall'art. 3 che demanda alla potestà regolamentare del Governo la materia dei lavori pubblici con riferimento

  • a) la programmazione, la progettazione e le attività di supporto tecnico-amministrativo con le annesse normative tecniche;
  • b) le procedure di affidamento e di aggiudicazione;
  • c) i rapporti tra soggetti che a vario titolo concorrono alla realizzazione dei lavori.

Per quanto riguarda gli aspetti organizzativi occorre rilevare, da un lato, I'introduzione dell'autorità per la vigilanza sui lavori pubblici con compiti consultivi e di garanzia della regolarità delle procedure e dei risultati e, dall'altro, dalla costituzione obbligatoria delle attività specializzate presso gli uffici del genio civile.
Su quest'ultimo punto lo stesso relatore onorevole Cerutti ha evidenziato l'opportunità di consentire agli Enti locali di ricorrere, per l'affidamento dei lavori, anzichè alle unità specializzate, ai competenti uffici provinciali dotati di adeguata competenza tecnica.
Punto centrale della nuova normativa è certamente quello riguardante la programmazione dei lavori pubblici per la quale le amministrazioni predispongono il programma dei lavori da eseguirsi nel triennio con indicazione dei mezzi disponibili e di quelli che verranno finanziati. Inoltre, le nuove norme sulla progettazione mirano alla separazione tra questa e l esecuzione delle opere, ammettendone l'assegnazione congiunta solo in particolari casi.
In attuazione delle leggi 142 e 241 del 1990 il testo unificato prevede, inoltre, I'obbligatorietà della individuazione da parte della stazione appaltante del funzionario responsabile del relativo procedimento.
Infine, rispetto al nuovo sistema di qualificazione delle imprese (in attesa di una disciplina comunitaria) il testo unificato non accoglie la proposta del Governo volta alla soppressione dell albo dei costruttori e facente perno sul ricorso a bandi tipo ed a forme di auto certificazione, bensì ipotizza per l'iscrizione delle imprese all'albo un sistema di qualificazione più selettivo basato sul principio dello stretto rapporto tra iscrizione in una determinata categoria e specifica capacità tecnico-operativa, individuata, quest'ultima, sulla base di parametri prefissati quali ad esempio la capacità finanziaria, le strumentazioni possedute e la manodopera impiegata".
In ultima analisi già da queste brevi note si comprende l'importanza di addivenire in tempi stretti all'adeguamento della normativa sugli appalti pubblici al fine di eliminare le attuali profonde inefficienze e distorsioni del sistema.