Federparchi
Federazione Italiana Parchi e Riserve Naturali


PARCHI
Rivista del Coordinamento Nazionale dei Parchi e delle Riserve Naturali
NUMERO 15 - GIUGNO 1995


L'analisi del sistema insediativo in un parco nazionale:
l'esperienza dei monti Sibillini
Fabrizio Cinquini * e Gian Luca Tofanelli **

1. Finalità e struttura della ricerca
La consapevolezza della complessità gestionale degli interventi di recupero sul patrimonio edilizio esistente ha ormai spinto i diversi soggetti istituzionali interessati alla ricerca di soluzioni procedurali innovative, basate in linea di principio sull'integrazione e specializzazione tra i diversi soggetti attuatori, le molteplici forme di finanziamento, le fasi di attuazione, nonché sulla semplificazione procedurale del processo di analisi e di successivo recupero degli edifici.
Tali soluzioni sono state ormai ampiamente sperimentate nell'ambito dell'attuazione dei piani regolatori generali, attraverso soprattutto i piani di recupero regolamentati dalla nota legge 457/78 e dalle successive leggi regionali.
Non si sono invece ancora delineati con precisione i contenuti, le forme, le vesti redazionali dei "piani dei parchi" (legge 394/91)1, tematica quanto mai complessa, per le caratteristiche degli ambiti geografici e ambientali interessati, per il numero delle discipline coinvolte nella fase di analisi e soprattutto in riferimento al sistema insediativo per la dimensione territoriale spesso assai vasta.
Il lavoro qui di seguito esposto è un primo contributo per la definizione di un metodo di analisi per il sistema insediativo, necessario alla definizione delle indicazioni relative al piano del parco2.
In territori relativamente ampi, come quello del Parco nazionale dei Sibillini, è risultato estremamente difficile focalizzare metodologicamente la scala di definizione e i contenuti di un progetto complessivo di recupero-salvaguardia del patrimonio storico tradizionale. Si rischia infatti di oscillare indifferentemente tra un eccessivo livello di dettaglio, proprio della progettazione esecutiva su ambiti limitati, e un livello di estrema generalizzazione e parametrizzazione delle indicazioni.
A fronte di queste considerazioni è stata allestita una metodologia rapida con la quale raggiungere obiettivi chiaramente espressi e misurabili, finalizzata alla "conoscenza dell'intero patrimonio edilizio esistente di impianto storico-tradizionale" e alla successiva regolamentazione degli interventi.
Sono stati individuati una serie di obiettivi da raggiungere attraverso la raccolta e successiva elaborazione dei dati.
Questi sono:

  • Qualità
    • Caratteristiche dei nuclei abitati, tecnologie tradizionali, condizioni di degrado fisico e tipologico, livello di abbandono, grado di storicizzazione.
  • Quantità
    • I numeri in gioco ovvero, N°. abitazioni, N°. abitanti, MC, MQ, eccetera.
      Inoltre sono stati preelencati una serie di requisiti e condizioni ritenuti indispensabili per una efficace e corretta rilevazione dei dati, in particolare:
  • Tempo
    • Rilievo in tempi brevi, restituzione in tempi rapidi, maneggevolezza degli strumenti di lavoro.
  • Comunicazione
    • Archiviazione informatica, restituzione dati per la definizione di prevalenze, omogeneità, priorità (progetto), predisposizione strati mediostatistici.
      L'analisi è stata strutturata in tre grandi fasi a cui corrispondono diversi livelli di approfondimento dei dati raccolti e una diversa integrazione tra questi e il progetto definitivo di piano.
      Esse sono:
      • 1) pre-ricognizione sul campo
      • 2) la ricerca sul campo e in archivio
      • 3) sintesi delle analisi e indicazioni di progetto.
        In conclusione, si può affermare che il presente studio permette previsioni e valutazioni attraverso metodi medio-statistici, in base a dati acquisiti con una rilevazione diretta sul campo rapida ed estesa a tutti gli edifici e le opere comprese nel patrimonio insediativo.
        Quanto sopra può essere inteso come un'indagine di "primo livello" abbastanza completa per quanto attiene agli aspetti qualitativi, essenziale per quelli quantitativi, ritenuta sufficiente a fornire indicazioni per l'elaborazione del "regolamento del parco" e della zonizzazione di piano e per la definizione delle priorità di intervento. A questa dovrà seguire in sede esecutiva (sia diretta che per piani di settore), l'acquisizione di ulteriori informazioni riguardanti gli elementi metrici e le caratteristiche tipologiche del P.E.E. che andranno ad arricchire ed aggiornare la banca dei dati già raccolti.

2. La pre-ricognizione sul campo

La prima fase ha come scopo prioritario di stabilire i limiti, gli ambiti di indagine e i parametri delle operazioni di rilievo sul campo (seconda fase). Essa è stata comunque orientata da una prima idea di parco relativa ad un approccio al territorio soggettivo, parziale, settoriale, supportato soprattutto dalle segnalazioni e documentazioni di specialisti ed esperti dell'area in esame. Questa fase in sostanza ha permesso di definire a grandi linee le emergenze e i valori in gioco che andranno a costituire i riferimenti per la costruzione dell'ossatura degli obiettivi da raggiungere e degli strumenti di lavoro per la successiva analisi sul campo.

3. La ricerca sul campo e in archivio

L'analisi del territorio è stata suddivisa in tre diversi momenti a cui corrispondono diverse scale di lettura e di organizzazione dei dati da rilevare; questi ultimi non necessitano di priorità temporali di indagine, ma possono altresì compiersi contemporaneamente permettendo quindi di pari passo la costituzione di una banca dati delle analisi sul parco.
I tre momenti sono:

  • a) analisi diretta sul campo (intero universo) b) analisi dei dati di archivio e bibliografici (intero universo)
  • c) ricerche specifiche di settore (campionature).

3.1 Ricerca diretta sul campo

Questa attività è stata strutturata dall'analisi su tutti i nuclei considerati come soggetto architettonico intero ed unico e dall'analisi sui singoli edifici, costituita dal rilievo medio-statistico di 5 parametri per ogni edificio.
Contemporaneamente è stata organizzata una campagna fotografica finalizzata a cogliere, nei singoli nuclei, i soggetti e i particolari architettonici e tipologici più importanti e significativi presenti.
Vediamo in particolare come sono state organizzate le schede di lavoro.

La scheda nuclei

E' la scheda di lavoro per l'acquisizione delle informazioni sul campo relative ai dati sui nuclei. Risulta organizzata in quattordici parti, ciascuna delle quali comprende campi di indagine specifici; ogni campo si compone poi di diverse voci e/o parametri da rilevare.
Alcune voci risultano in linea di massima descrittive, mentre altre possono essere organizzate secondo parametri e valori già definiti che occorre solo evidenziare quando presenti. Infine alcune voci sono da compilarsi in sede di restituzione finale dei dati, in quanto forniscono indicazioni provenienti da altri ambiti di indagine (sistema fisico, sistema biologico, indagini demografiche).
La scheda fornisce indicazioni sulle caratteristiche dell'intero nucleo, che è valutato dall'osservatore sempre nella sua interezza, una volta compiuta l'intera ricognizione sul campo.
Le quattordici parti che compongono la scheda permettono soprattutto di individuare le caratteristiche tecnologiche del patrimonio architettonico tradizionale, le tipologie urbane dei singoli nuclei, il degrado fisico e tipologico degli edifici, oltre ad alcuni parametri per la conoscenza delle dinamiche economiche, dei riferimenti infrastrutturali e delle tradizioni folcloristiche esistenti3.

La scheda edifici

La conoscenza del patrimonio edilizio di un parco non poteva prescindere dall'acquisizione di informazioni riguardanti anche i singoli edifici. L'impostazione generale del lavoro è mirata essenzialmente alla conoscenza di dati estesi all'intero universo; se nella scheda nuclei il tempo di rilievo è un fattore determinante e condizionante la messa a punto dei parametri, nella scheda edifici, date le quantità in gioco, il tempo di rilievo deve essere un importante elemento discriminatore per la scelta dei parametri, in quanto un numero anche apparentemente contenuto di dati moltiplicato per l'intero universo rischia di diventare praticamente ingestibile.
La scheda permette di rilevare per sei voci, "tipiche di un edificio", alcuni parametri predeterminati. I dati sono stati ritenuti fondamentali per una corretta interpretazione delle caratteristiche e dei valori presenti in un edificio e comunque esaustive dei pre-requisiti stabiliti in fase di impostazione del lavoro.
Per ogni edificio sono stati rilevati i seguenti parametri: carattere tipologico, altezza, occupazione, destinazione d'uso, degrado fisico, degrado tipologico.

3.2 Ricerca dei dati di archivio e bibliografici

L'analisi in archivio è stata strutturata con una ricerca bibliografica sulla storiografia e il folklore locale, con un'indagine sulle dinamiche economiche, sui flussi turistici e sui sistemi infrastrutturali e soprattutto con un'analisi statistico-demografica dei censimenti della popolazione, dell'industria e dell'agricoltura. Va notato che solo parte di questi dati interessano specificamente l'ambito di indagine del sistema insediativo. Tale considerazione permette di sottolineare l'estrema necessità di uno stretto rapporto interdisciplinare tra i vari interessati ai diversi settori di indagine (sistema fisico, sistema biologico, eccetera).

3.3 Ricerche specifiche di settore

Questa fase (attualmente in elaborazione) è apparentemente sganciata dal resto delle analisi poiché mirata alla definizione di progetti speciali e di settore. Pur tenendo conto di tali considerazioni, va tuttavia sottolineato che le analisi specifiche di settore forniscono indicazioni e suggerimenti essenziali per una più precisa definizione del progetto finale di parco.
In sostanza si può parlare di una vera e propria sperimentazione progettuale, un laboratorio che può fornire le indicazioni con cui organizzare il futuro impianto metodologico per gli interventi di attuazione del piano (piani di recupero, eccetera).
Per i motivi esposti in precedenza risulta determinante, anche per questa fase, il rilievo e la schedatura dei singoli edifici prevista in sede di esecuzione delle analisi specifiche, schedatura che dovrà indicare per ogni manufatto, con un discreto grado di definizione, da una parte le informazioni di carattere storico-tipologiche e dall'altra tutti gli elaborati necessari per l'esatta individuazione degli elementi metrici e tecnologici.
Per ultimo occorre sottolineare che i dati rilevati per i progetti speciali di settore possono essere considerati come veri e propri "campioni statistici" che permetteranno di elaborare previsioni sull'intero "universo", tenendo presente che le proiezioni daranno indicazioni sempre più precise all'aumento degli interventi esecutivi.

4. Sintesi delle analisi e progetto di piano

La terza fase del processo metodologico è stata suddivisa in tre momenti. Essi sono:

  • a) sintesi delle analisi (valori, relazioni, aree di prevalenza e abachi)
  • b) indicazioni di piano (regolamento, attuazione, progetti speciali)
  • c) ulteriori analisi.
Con la sintesi dei valori e delle relazioni si è formata una prima idea di piano, ovvero si è configurata l'ossatura delle indicazioni che andranno a comporre le ipotesi di zonizzazione e il regolamento definitivo del parco.
I valori e le relazioni sono stati ricavati in buona parte dalla lettura critica delle carte di analisi, dopo aver proceduto ad un'attenta restituzione e rappresentazione dei dati di schedatura sulla carta geografica (IGM 1:25000).
La restituzione risulta organizzata per categorie di rilevazione (tecnologie tradizionali, caratteristiche degli spazi aperti, eccetera) ed è finalizzata ad individuare e verificare se esistono, per alcune di esse, parti di territorio che individuano ambiti geografici con caratteristiche omogenee. In questi casi si è proceduto ad una prima ipotetica perimetrazione delle aree, tenendo presente che il perimetro individuato risulta comunque una linea solo virtualmente esistente e tale comunque da permettere intrecci e condivisioni anche tra aree di prevalenza diverse.
Parallelamente a questo lavoro sono stati organizzati e definiti i vari abachi tecnologici di riferimento. In pratica per ogni categoria di tecnologie edilizie tradizionali è stato predisposto un vero e proprio repertorio di tipologie e materiali rilevati.
Da un lato gli abachi hanno per messo di conoscere i reali pesi delle singole tecnologie e dei materiali (ovvero l'entità con cui questi sono distribuiti sul territorio), dall'altro hanno fornito l'intero catalogo delle tipologie esistenti nel parco, ognuna esemplificata da una definizione e da una rappresentazione schematica.
Va puntualizzato inoltre che da una parte il lavoro di sintesi geografica ha fornito indicazioni sulle priorità di intervento (degrado fisico, degrado tipologico, eccetera) e sulle varie determinanti progettuali ricavabili (funzioni, emergenze architettoniche, aree di prevalenza, eccetera); dall'altro gli abachi tecnologici hanno costituito la struttura per l'elaborazione di un regolamento del parco. Tale regolamento dovrà indicare le metodologie per il recupero dei manufatti architettonici tradizionali (prassi edilizio-costruttiva), oltre a specificare il repertorio dei materiali, delle tecnologie, eccetera.
In quest'ultima fase il processo assume inoltre un "andamento circolare" in cui i tre principali momenti di riferimento (a, b, c) andranno a definire le ipotesi di assetto del parco le ulteriori analisi di approfondimento disciplinare e interdisciplinare.
 
NOTE

1. E' bene precisare a tale riguardo che il D.M. 26 luglio '90 (direttive e criteri generali per la redazione del piano del Parco nazionale dei Monti Sibillini) pone al cap. 3 particolare attenzione alle analisi sul sistema storicoculturale e urbanistico-insediativo, e viene inoltre prevista la redazione di un "regolamento del parco" finalizzata:

  • alla salvaguardia e al recupero dei manufatti di particolare valore storico-culturale esistenti nell'ambito dei centri urbani
  • agli interventi di riqualificazione ambientale con particolare attenzione alle rete infrastrutturale dei centri abitati.
2. Gli studi della presente trattazione sono il frutto di una tesi di laurea dal titolo 11 sistema insediativo nel Parco nazionale dei Sibillini. Metodologia di analisi del patrimonio architettonico tradizionale come contributo al lavoro interdisciplinare per la definizione del piano del parco (autori Gian Luca Tofanelli, Fabrizio Cinquini, relatore professor Riccardo Foresi, corelatore architetto Massimo Sargolini, architetto Moreno Ciavattini), discussa presso la Facoltà di architettura di Firenze; realizzata come contributo agli studi del gruppo interdisciplinare sulla "Pianificazione, gestione delle aree protette" con sede coordinata da R. Foresi, A. Bardi, A. Fermanelli, R. Gambino, M. Martino, M. Pandolfi, G. Principi, F. Pedrotti, M. Sargolini, M.C. Zoppi.
3. Le quattordici parti della scheda nuclei riguardano: dati statistico-demografici, caratteri ambientali del sito, informazioni storiche, tipologia urbana, caratteristiche e materiali delle componenti tecnologiche tradizionali, degrado fisico e tipologico, caratteristiche ed elementi degli spazi aperti, funzioni e servizi, dinamiche socioeconomiche, tradizioni e folklore, infrastrutture, fonti di inquinamento, strumentazione urbanistica e vincoli di legge, proprietà comunali.

* Architetto, cultore della materia, cattedra di Pianificazione ambientale,
Università degli Studi di Firenze
** Architetto, cultore della materia, cattedra di Pianificazione ambientale,
Università degli Studi di Firenze