Federparchi
Federazione Italiana Parchi e Riserve Naturali


PARCHI
Rivista del Coordinamento Nazionale dei Parchi e delle Riserve Naturali
NUMERO 16 - OTTOBRE 1995


Il management turistico: l'esperienza dei parchi piemontesi
Maurizio Maggi *

La Regione Piemonte sta studiando da qualche tempo la possibilità di affidare ai parchi maggiori iniziative nel campo della promozione di attività economiche locali, buona parte delle quali ricadono nel campo turistico.
Rispetto alle prime indagini effettuate in questo campo verso la fine degli anni '80, la situazione attuale dei parchi è migliorata sotto il profilo della gestione turistica e le iniziative in cantiere sono molte.§

La situazione attuale

Nei parchi piemontesi esiste una rilevante mole di iniziative e rapporti di convenzione e collaborazione, attualmente in corso o in procinto di divenire operative, direttamente o indirettamente legate ad attività economiche private locali.
Una prima fascia, di carattere tradizionale, riguarda l'efficiente gestione dell'esistente e la riqualificazione della domanda. In particolare rientrano in questo campo le iniziative volte a migliorare la mobilità verso e dentro il parco, l'alloggiamento dei visitatori e la fruizione di tipo tradizionale. Il primo obiettivo sembra raggiunto. Tuttavia in alcune zone della regione permangono situazioni di difficile accessibilità, il cui superamento dipende ovviamente da politiche che esulano dalle competenze dei parchi. Si tratta peraltro di un elemento determinante per lo sviluppo di quelle aree marginali nelle quali si trovano molti parchi dotati del maggiore appeal turistico.
La fruizione di tipo tradizionale, ossia legata a fasce di pubblico non specializzato, sembra avere ricevuto l'attenzione necessaria. Le possibilità di alloggiamento rimangono invece in molti casi un punto scoperto. In particolare si segnala la carenza di posti letto direttamente a disposizione dei parchi (foresterie), fattore questo fortemente limitativo.
Un secondo campo di iniziativa, maggiormente innovativo del precedente, riguarda le politiche di riqualificazione dell'offerta, dirette sia agli utenti tradizionali che a fasce attualmente escluse. Rientrano in questo campo le attività genericamente definibili come sportive, o comunque legate all'esercizio fisico, e di formazione e sperimentazione scientifica. In entrambi i casi si tratta di opzioni già collaudate o in corso di esplorazione. In particolare si segnala come molto promettente l'iniziativa degli eco-musei.
Una terza fascia di iniziative, di carattere maggiormente innovativo, riguarda il legame con l'economia locale. Esso avviene in genere in forma diretta con il coinvolgimento di imprese locali nella gestione di servizi del parco o con l'incentivazione economica di comportamenti di rispetto ambientale (esempio: compartecipazione nelle spese di recupero architettonico).
In alcuni casi si sono sperimentate forme innovative di collaborazione con imprese private. Determinati servizi (ad esempio i parcheggi) sono stati affidati in concessione in cambio della gestione (gratuita) di altri servizi.

Le nuove iniziative possibili

Le nuove iniziative puntano sia a un maggiore utilizzo delle potenzialità economiche locali che a un coinvolgimento di realtà economiche, umane e di fruizione nuove e non necessariamente legate al turismo tradizionale di ispirazione naturalista. Fra queste rientrano:

  • concezioni per alloggiamenti presso privati
  • sviluppo di una linea di prodotti del parco. La cosiddetta gadgettistica si rivela, in moltissimi campi, un filone straordinariamente redditizio e, nel caso dei parchi, ancora per nulla sfruttato iniziative di promozione nelle città
  • la maggior parte della domanda attuale, e probabilmente anche potenziale, che si rivolge ai parchi proviene dalle grandi città. Le iniziative promozionali più efficaci sono dunque quelle che agiscono direttamente nei grandi centri
  • iniziative promozionali in campo sportivo
  • si tratta di incontri fra appassionati di sport (soprattutto alpini o comunque praticabili nei parchi) e campioni sportivi
  • stages "Cura di sé". Sono attività formative sempre più diffuse in altri Paesi, costituite da un equilibrio fra alimentazione, attività sportiva e convivio, praticate in aree di interesse ambientale e piacevoli dal punto di vista paesaggistico e naturale. Includono elementi di alfabetizzazione alimentare, attività sportive compatibili (percorsi vita) e attività sociali di gruppo (anche lavori utili per il parco)
  • convegni scientifici specializzati. Molti convegni scientifici, specie di carattere specialistico, dove le motivazioni alla partecipazione sono forti, l'affluenza limitata e in genere la distanza di provenienza elevata, potrebbero svolgersi nelle sedi dei parchi
  • sperimentazioni naturalistiche. Il parco potrebbe diventare un luogo di formazione scientifica specializzata sul campo. Le attività sono molteplici (a seconda della quota): erbe officinali, funghi, tartufi
  • servizi esterni. Il parco potrebbe organizzare conferenze, mostre, convegni, corsi e altre iniziative presso sedi esterne (scuole, associazioni, imprese)
  • corsi di formazione aziendali. Il parco può diventare sede di corsi per formazione aziendale e si presenta come una sede interessante per le imprese, che tendono sempre più spesso a scegliere sedi non tradizionali e dotate di attrattiva naturalistica e ambientale
  • marchio d.o.c. I prodotti agricoli (eventualmente anche artigianali) del parco dovrebbero poter contare su un marchio apposito, unico in tutta la regione, che ne garantisca la provenienza
  • utilizzo di personale volontario. Esistono due possibili fonti di risorse umane a basso costo alle quali i parchi già attingono, ma in misura insufficiente: gli stagisti master post-universitari e volontari in servizio civile sostitutivo.

* Ricercatore Ires