Federparchi
Federazione Italiana Parchi e Riserve Naturali


PARCHI
Rivista del Coordinamento Nazionale dei Parchi e delle Riserve Naturali
NUMERO 16 - OTTOBRE 1995


NOTIZIE PARLAMENTO
a cura di Piero Antonelli

Prima della pausa estiva, ed in attesa della ripresa autunnale che vedrà tutte le Commissioni parlamentari e le Assemblee di Camera e Senato impegnate nell'esame della manovra economica per il 1996 e dei documenti di bilancio (finanziaria e provvedimenti collegati), la Commissione ambiente di Montecitorio ha esaminato il IV stralcio del piano decennale della viabilità di grande comunicazione 1994-1996.
Innanzitutto occorre considerare come la pianificazione degli interventi sulla viabilità statale, che si rinviene nel IV stralcio attuativo del piano decennale, si pone in un momento nel quale la scarsità delle risorse finanziarie è palese in ogni settore sia pubblico che privato. Il dibattito svoltosi in Commissione e conclusosi con l'approvazione di una risoluzione ha, in più di un'occasione, evidenziato la necessità di ripensare quasi integralmente le attuali procedure che disciplinano la programmazione delle opere di viabilità, così come è stata rilevata la difficile verificabilità dell'effettiva cantierabilità delle opere.
Alcuni dati possono chiarire le questioni sopra evidenziate: la legge n. 531 del 1982, istitutiva del piano decennale della viabilità, prevedeva uno stanziamento di 40.000 miliardi; ma solo una parte è stata finora effettivamente spesa, pari a 16.541 miliardi; allo stesso tempo a fronte della somma indicata per il IV stralcio, pari a 10.000 miliardi, le somme effettivamente disponibili ammontano a 2.739 miliardi.
Così, con il IV stralcio con il quale si esaurisce il periodo decennale del piano, non si consente il completamento dello stesso essendo stato realizzato meno del 20% delle opere previste. Le cause di tutto ciò possono essere ricondotte sostanzialmente sia ad una impostazione fondata su previsioni di spesa superiori alle possibilità finanziarie, che ad un'inefficace programmazione con un continuo inserimento di nuovi progetti e con lo spostamento di risorse per interventi straordinari (Italia '90, Colombiane).
Nelle premesse della risoluzione approvata dall'VIII commissione della Camera si sottolinea come il IV e ultimo stralcio del piano decennale per la grande viabilità previsto dalla legge 531/82, rappresentando la fase conclusiva del piano predetto, deve colmare le lacune e le sfasature nella distribuzione regionale delle risorse finanziarie fino ad oggi effettuate dagli stralci precedenti e dalle leggi speciali che hanno attinto alle fonti finanziarie del programma decennale e deve perciò presentare i segni di una nuova impostazione dei criteri di programmazione e di realizzazione delle infrastrutture, dando priorità al completamento, all'ammodernamento e alla messa in sicurezza delle arterie.
Entrando poi nel merito delle indicazioni del Parlamento, i criteri ai quali adeguare lo stralcio 1994-1996 sono stati principalmente i seguenti:

  • a) gli elenchi annuali devono indicare esclusivamente le opere coperte finanziariamente con le risorse effettivamente oggi esistenti e dovranno essere successivamente aggiornati ed integrati in relazione alle nuove risorse finanziarie che si rendessero via via disponibili;
  • b) sia garantita la copertura finanziaria per le opere che beneficiano dei co-finanziamenti CEE e sia attivata ogni iniziativa utile affinché possano essere completamente utilizzati i fondi strutturali assegnati all'Italia nel settore delle infrastrutture viarie;
  • c) sia data la precedenza alle opere che siano immediatamente cantierabili, cioè dotate di progettazione esecutiva e munite di tutti i pareri necessari o comunque con un iter progettuale e autorizzativo in stato avanzato e con particolare riferimento alle situazioni più critiche dal punto di vista delle condizioni di sicurezza dei flussi di traffico e degli equilibri ambientali, ai completamenti di stralci di lotti, ai lotti funzionali riguardanti variabili esterne ed abitati, ai completamenti di gallerie, viadotti ed ogni altra opera non completata con precedenza per quelle con più lontane date di inizio dei lavori.
    La risoluzione infine tenta, seppure in modo alquanto generico, di impostare in un corretto rapporto istituzionale le implicazioni derivanti dai rapporti tra Stato e Regioni nella programmazione degli interventi, e tra Regioni nella suddivisione delle quote di riparto dei fondi. Così, viene sollecitato il Governo ad operare affinché l'Anas verifichi e concordi con le Regioni le priorità relative alla viabilità sulla base delle disponibilità finanziarie prevedibili e a sottoporre alla Conferenza Stato-Regioni le scelte relative alle opere fuori quota, nonché a sostenere la riorganizzazione e la riqualificazione dell'Anas al fine di trasferire alle Regioni e alle Province autonome la programmazione e l'esecuzione della viabilità di interesse regionale.
    In conclusione, l'VIII Commissione della Camera nel documento approvato unitariamente, dopo avere constatato la gestione fallimentare del piano decennale, ha affermato la necessità di aprire una nuova fase nella programmazione delle infrastrutture arrivando anche alla definizione dei nuovi criteri e nuove regole per la ripartizione delle risorse.
    In questa prospettiva la Commissione invita il Governo, in accordo con il Parlamento, a predisporre un più efficace sistema di programmazione dal 1° gennaio 1997, che consideri l'intermodalità del sistema infrastrutturale e che preveda la revisione dei parametri e dei coefficienti di ripartizione tra le Regioni.