Federparchi
Federazione Italiana Parchi e Riserve Naturali


PARCHI
Rivista del Coordinamento Nazionale dei Parchi e delle Riserve Naturali
NUMERO 17 - FEBBRAIO 1996

La tenuta presidenziale di S. Rossore passa alla Regione Toscana

La convenzione fra il segretariato generale della Presidenza della Repubblica e la Regione Toscana per la concessione della gestione della tenuta presidenziale di S. Rossore firmata il 29 dicembre a Roma conclude felicemente una lunga e tormentata vicenda che piùvolte ha rischiato approdi niente affatto positivi.

Con l'affidamento alla Regione Toscana la tenuta, giàinclusa con legge regionale del 1979 nel Parco naturale S. Rossore, Migliarino, Massaciuccoli, passa a tutti gli effetti in gestione alla Regione e quindi al parco.

Il presidente Scalfaro con questa saggia decisione ha posto la parola fine nel modo migliore a quello che rischiava di diventare uno dei tanti tormentoni all'italiana.

Qualche lettore forse ricorderàche nel numero zero di Parchi (maggio 1990) noi prendemmo posizione contro il disegno di legge 2044, approvato in sede legislativa alla commissione agricoltura del Senato, con il quale praticamente si passava la gestione della tenuta al Ministero dell'agricoltura ignorando di fatto il parco. Mentre con la legge-quadro sulle aree protette questo Ministero veniva a perdere qualsiasi titolaritàin materia di parchi si voleva affidargli la gestione di un territorio di quasi 5000 ettari giàinserito in un parco regionale.

Per fortuna, grazie soprattutto alla ferma opposizione del parco e di altre istituzioni, questo provvedimento fu definitivamente accantonato. Ma il suo affossamento lasciòcomunque aperti tutti i problemi di una tenuta che la Presidenza della Repubblica non intendeva piùmantenere sotto la propria responsabilitàe che era peròbisognosa di urgenti interventi di risanamento e salvaguardia ambientale. In particolare urgevano misure volte a contenere e bloccare preoccupanti fenomeni di erosione della costa e di inquinamento, che hanno giàprovocato pesanti danni alla pineta. Il Parco di S. Rossore in tutti questi anni ha svolto una costante e pressante azione per venire a capo di questa vicenda che finalmente il presidente Scalfaro ha affrontato e risollo nel migliore dei modi.

Fino all'ultimo in vari 'uffici' romani si ècercato di risolvere diversamente le cose. Ma i vecchi volponi, come direbbe Lubrano, questa volta non ce l'hanno fatta. Bisogna dire anche che una mano a quelli che non avevano mai del tutto rinunciato a impedire il passaggio della tenuta alla Regione e al parco gliel'hanno data tutti coloro che in un modo o in un altro storcevano la bocca all'idea di affidare la tenuta alla gestione del parco.

Ma se oggi, come èscritto nella convenzione, il passaggio avviene perchéc'era bisogno di una struttura che faccia capo ad un'istituzione operante sul territorio e racchiuda competenze, esperienza e professionalitàin materia di tutela dell'ambiente e del paesaggio, èmerito anche del parco che ha queste competenze e della Regione Toscana che il parco ha istituito in tempi lontani, quando i parchi non erano certo molto ben visti.

Ora naturalmente si tratta di rimboccarsi le maniche e mettersi al lavoro: che saràmolto e non semplice. A questo impegno dovranno contribuire anche i cinque esperti (due della Presidenza della Repubblica, due della Regione e uno dell'Universitàdi Pisa) chiamati a sovraintendere soprattutto alle fasi delicate di transizione.

Quando faremo la nostra prima festa nazionale dei parchi nella tenuta avremo modo anche di fare un primo bilancio del lavoro. San Rossore non appartiene solo ad un parco regionale e ad una Regione: èpatrimonio nazionale ed internazionale di grandissimo pregio e valore. Anche per questo vi faremo festa.