Federparchi
Federazione Italiana Parchi e Riserve Naturali


PARCHI
Rivista del Coordinamento Nazionale dei Parchi e delle Riserve Naturali
NUMERO 17 - FEBBRAIO 1996


Due anni di educazione ambientale nel Parco dei Colli Euganei
Silvio Bartolomei *

Il Parco regionale dei Colli Euganei, istituito per primo nel Veneto dalla legge n. 38 del 10 ottobre 1989, ha intrapreso fin dalla fine del 1991 un approccio alle metodologie dell'educazione ambientale (EA), essendo queste, tra l'altro, previste tra le finalità della legge istitutiva.
A due anni dall'avvio delle attività di EA il bilancio potrebbe sembrare non troppo positivo. Bisogna però fermarsi almeno un attimo, per comprendere lo sforzo compiuto per convincere, far conoscere e far apprezzare le metodologie e le attività di EA agli organi politici e tecnici dell'ente, completamente a digiuno di tali strumenti.
Tutto ciò ha stimolato l'ente, nato soprattutto per gestire ed organizzare la forte realtà agricola dei Colli, ad interessarsi sempre più agli ambiti legati all'EA e al turismo naturalistico. Convintosi dell'importanza dell'EA e che essa non si fa con il mordi e fuggi o con qualche veloce e sporadica iniziativa, l'ente ha attivato un servizio al fine di soddisfare le richieste di scuole, gruppi e turisti che volessero fruire del parco con l'ausilio di operatori esperti. Questa prima pietra pone in essere una scelta da cui l'ente difficilmente potrà sottrarsi, obbligherà il parco a migliorare il servizio in continuazione, con un costante e duraturo lavoro, avvalendosi di strumenti quali la progettazione, la pianificazione delle risorse economiche e la disponibilità di forza lavoro qualificata.
Questo obiettivo, raggiunto nel primo anno di attività, potrebbe sembrare, specie agli insegnanti o agli operatori del settore, un dato pressoché risibile; invece per chi ha dovuto seguire e predisporre le varie fasi, non è stato così semplice ed agevole, per le complicate dinamiche innescate, per la poca sensibilità e conoscenza dei problemi, per la breve vita, storia e credibilità che l'ente possedeva e che tutto sommato forse possiede. Il Parco Colli Euganei, con una superficie di poco superiore a 15 kmq, con "soli" 120.000 residenti, più di 10.000 scolari nella fascia dell'obbligo è sicuramente una realtà unica, un complesso laboratorio fruito da una moltitudine di "utenti" ed utilizzato da un gran numero di "esperti".
L'Ente parco Colli ha saputo muoversi molto velocemente ed efficacemente se rapportato ad altri parchi che da lungo tempo dominano lo scenario istituzionale nazionale.

1. Educazione, formazione, informazione e didattica ambientale

L'EA nasce ufficialmente, se così si può dire, dalla Conferenza delle Nazioni unite sull'ambiente tenutasi a Stoccolma nel 1972. In tale sede si riconosce lo stretto legame tra educazione e qualità dell'ambiente; in realtà bisogna riconoscere che l'EA risale, da un punto di vista storico, allo studio della natura. Fin dal 1977, alla conferenza organizzata dall'Unesco a Tblisi, paiono determinati i suoi obiettivi:

  • sviluppare la consapevolezza e la presa in considerazione dell'interdipendenza delle condizioni economiche, sociali, politiche ed ecologiche nelle zone urbane e rurali;
  • dare a tutti la possibilità di acquisire le conoscenze, i valori, gli atteggiamenti, la responsabilità e le competenze necessarie per proteggere e migliorare l'ambiente;
  • suscitare dagli individui, dai gruppi e dalla società in generale nuovi comportamenti nei confronti dell'ambiente.

Come è noto a molti, definire brevemente cos'è l'EA non è semplice. Una cosa però contraddistingue tale settore da altre attività: la sua forte componente behaviorista.
Non si può non dedicare alcune osservazioni alla confusione tuttora esistente, anche tra gli operatori del settore, in particolar modo quelli pubblici, tra educazione, formazione, informazione e didattica legate all'ambiente.
Prendiamo il caso di una lezione o di un'escursione realizzata da un operatore o "esperto" con un gruppo scolastico: ciò che separa in questa esperienza i quattro campi citati sono la metodologia applicata, i contenuti e le finalità che intende perseguire.
La metodologia ci permette di scegliere il cammino, i contenuti ci permettono di conoscere dove e su cosa si cammina, le finalità ci permettono di comunicare ed intravedere gli scopi a cui la nostra camminata tende.
Il metodo e gli strumenti usati per percorrere questo tratto di strada comune all'operatore, agli alunni e agli insegnanti, permettono di aumentare la percezione e la comunicazione. I contenuti ci obbligano alla correttezza e alla conoscenza di ciò che si vuol far percepire e comunicare. Le finalità ci indicano gli scopi e le aspettative che devono tradursi in atti e scelte concreti volti a modificare il comportamento individuale e di gruppo.
Come si potrà intuire la scelta, la competenza ed il comportamento dell'esperto operatore ambientale o guida naturalistica diventa elemento tangibile ed inscindibile di ogni attività che voglia fregiarsi dell'appellativo educativa. A volte anche lo stesso insegnante può incarnare tale ruolo, ma spesso è troppo invischiato nella impersonificazione di docente e pertanto legato a codici scolastici di comportamento.

2. Il progetto educativo nel piano ambientale del parco

Il piano ambientale (PA) del parco non è ancora esecutivo, ma il suo iter è ormai concluso: manca, infatti, solo l'approvazione del Consiglio regionale. Gli elaborati del PA non dedicano molto spazio al settore educativo e dell'animazione, rimandando a successivi provvedimenti pianificatori come previsto anche dal documento programmatico preliminare al PA approvato dal Consiglio dell'ente il 28 ottobre 1991.
Nel documento preliminare si elencano sommariamente diversi progetti: il progetto ville, il progetto museo, il progetto agriturismo, il progetto animazione e altri.
"Il progetto animazione dovrà definire le azioni fattibili per stimolare, guidare e qualificare la fruizione didattica, scientifica, culturale, turistica e ricreativa del parco secondo i modelli indicati dal piano, con le attrezzature, le infrastrutture e le strutture funzionali ed organizzative da realizzare; oltre alla rete dei presidi informativi ed interpretativi all'interno del parco, ed ai canali di connessione operativa con gli enti esterni cointeressati, il progetto dovrà prevedere un "centro d'animazione" capace di sostituirsi come polo di iniziative e struttura di riferimento per le attività suddette, eventualmente appoggiato alla sede del parco ma gestibile in forme cooperative" (Dppa, 1991).
L'ente, in una prima fase, riteneva che per l'esecuzione del progetto animazione si dovesse attendere l'approvazione del PA e la stesura del progetto medesimo; successivamente si rese conto che non poteva attendere tale successione di eventi, ma agire immediatamente.
Emerse così la necessità di approntare un progetto educativo ed eseguirlo. Il progetto educativo è stato sviluppato, ottemperando alle linee programmatiche e all'articolo 13 della legge istitutiva, in cui si prevede la realizzazione di programmi biennali di attuazione, quali strumenti operativi del parco. Si presero in esame multipli di biennio indicando scelte di breve periodo, gestione delle richieste inottemperate e delle emergenze esistenti, di medio periodo, predisposizione e realizzazione di progetti obiettivo e avvio del progetto animazione; di lungo periodo, in cui si doveva concludere il progetto animazione, l'avvio del centro di EA e porre le varie iniziative annuali in un contesto programmato. Detto progetto ha risentito delle emergenze che incombevano sull'ente, dalla carenza di personale alla difficoltà di questo di rapportarsi con l'esterno avendo l'ente deteriorato alcuni rapporti e dinamiche sociali. Anche la mancata esecutività del piano ambientale, essendo questo nel 1993, anno di inizio del progetto educativo, non ancora ultimato, non permetteva di fruire di utili informazioni e procedure.
A questo tipo di strategia si affiancarono alcuni strumenti di comunicazione ed informazione "classici", quali i comunicati stampa, convegni e conferenze, altri volti all'attività editoriale dell'ente come la cura per la stampa dei volumi sull'avifauna e sulle orchidee dei Colli Euganei; si predispose l'organizzazione di una nuova collana di libretti, la realizzazione di un numero sperimentale di bollettino del parco, l'attivazione di un servizio di segreteria per le visite guidate al parco, la realizzazione di alcune azioni formative per guide ecologiche e antincendi boschivi, e altre iniziative che hanno permesso all'Ente un nuovo avvio di contatti e di rapporti con il territorio e la sua gente.

3. Due progetti obiettivo: visite guidate e il bosco a scuola

Molti visitatori ancor oggi non sanno che si trovano in un parco regionale. Dal momento della sua istituzione nel 1989 il parco è stato oggetto di interessamento, soprattutto da parte di scuole, che richiedevano guide e conoscitori dell'area per apprezzarne i contenuti, prevalentemente naturalistici. Si ottemperò a tali richieste, fino all'inizio del 1993 utilizzando tre esperti del territorio euganeo, che collaborarono in modo proficuo con l'ente. Tale impostazione, al crescere delle richieste, si verificò insufficiente, potendo offrire solo sporadici, anche se molto autorevoli, supporti.
Da tale necessità nacque l'esigenza di organizzare un servizio di visita al parco: tutto ciò si svolse nel più breve tempo che si addice ad un ente pubblico, otto mesi. La segreteria ha iniziato la sua attività il 15 marzo 1994 e nei soli due mesi successivi ha soddisfatto le richieste di oltre 5000 alunni e 600 insegnanti della scuola dell'obbligo.
L'offerta fu sviluppata in moduli singoli, doppi e tripli, quest'ultimo denominato anche modulo completo.
Con modulo singolo si individua la richiesta della sola visita al comprensorio euganeo, sia essa di mezza o di una giornata intera. Per meglio far cogliere il territorio agli interlocutori viene offerto un modulo doppio consistente in una lezione preliminare, svolta in classe, almeno quindici giorni prima della visita al parco. La terza offerta, più complessa, ma più efficace, prevede oltre al modulo doppio una successiva lezione, in classe, di verifica da realizzarsi dopo almeno una settimana dalla visita.
I temi e gli approfondimenti a disposizione degli insegnanti si sono essenzialmente concentrati sugli aspetti naturalistici, essendo gli ambiti culturali e artistici di pertinenza delle guide turistiche. A tal riguardo si sta predisponendo ed avviando i contatti necessari con l'Apt delle Terme al fine di predisporre un'offerta per i turisti in lingua.
Un altro progetto obiettivo destinato a tutte le scuole dei quindici Comuni del parco è stato il "bosco a scuola". Lo scopo dell'iniziativa era di organizzare un percorso educativo con gli insegnanti ed i ragazzi al fine di realizzare delle piccole siepi o boschetti nei pressi dell'edificio scolastico. L'ente ha fornito alle scuole tutto il materiale e le consulenze tecniche necessarie alla realizzazione del progetto, prevedendo di seguire gli insegnanti in ogni momento ed in ogni situazione che si rendeva necessario.
Il progetto aveva in via prioritaria i seguenti obiettivi:

  • far conoscere agli alunni il contesto ambientale in cui si trovano
  • rilevare la vegetazione esistente nel giardino scolastico
  • progettare una sua risistemazione
  • realizzare un impianto con specie autoctone tipiche dei colli
  • approfondire le conoscenze sulle specie usate.

Al progetto hanno aderito oltre il 60% delle scuole del parco; anche se non tutti gli insegnanti hanno costruito un progetto educativo, molti hanno realizzato delle feste degli alberi nell'arco di una o più giornate.
Tra le scuole che hanno aderito, la scuola media di Cinto Euganeo ha adottato il progetto per il biennio, studiando le specie, progettando e realizzando le siepi ed il giardino, nel primo anno; studiando la forma, la composizione, l'uso e l'utilizzo delle siepi nel secondo anno. Un'altra esperienza è stata condotta dalla scuola elementare a tempo pieno di Villa di Teolo, attualmente trasferitasi a Teolo alta, che ha adottato un pezzo di prato e bosco di proprietà del Centro sperimentale per l'agrometereologia di Teolo, dove ha svolto numerose attività didattiche e manuali, per porre in contatto i bambini con la realtà con cui vivono. Alla giornata conclusiva hanno partecipato insegnanti e genitori e sono state messe a dimora oltre duecento piantine per riadornare e riqualificare il colle adottato dai bambini.

4. Modelli educativi dell'Ente parco

Parlare di modelli educativi di un ente è quanto mai difficile, ma il problema si è posto proprio all'atto della stesura del progetto educativo. Il modello da adottare non poteva essere quello di una o dell'altra associazione, ma doveva corrispondere a informazioni e valori universalmente riconosciuti. Tuttavia è da sottolineare che il patrimonio di valori e conoscenze legate all'ambiente non è ancora così universalmente conosciuto e accettato. In tale fase si è preferito schematizzare e focalizzare i diversi livelli di azione in cui porre in essere specifiche iniziative.
Nel livello educativo si è preferito e cercato il contatto diretto costruttivo con "l'utenza" al fine di fungere da supporto e applicare tutte le possibili interazioni e nessi con il modello behavioristico.
Nel livello informativo si è tentato di dare un rapporto all'ente con il mondo esterno della carta stampata, con comunicati stampa e il bollettino di informazione.
Nel livello formativo l'Ente si è reso disponibile alla realizzazione ed alla progettazione di corsi per guide ecologiche, antincendi boschivi e di aggiornamento per insegnanti. Mentre i primi due sono un'esecuzione del progetto dell'Unione europea Leader I, l'ultimo è stato elaborato in collaborazione con il Provveditorato agli studi di Padova, il quale demanderà il compito di veicolare le informazioni sulle iniziative legate all'ambiente presenti nei Colli, ad una nuova struttura territoriale: il Diste di Battaglia Temme.
Nel livello didattico si è intrapresa la realizzazione di una collana di libretti con contenuti monotematici di supporto agli insegnanti, quali validi ausili per l'approfondimento del territorio dei Colli. E' stata realizzata anche la stampa di un opuscolo che resterà ad ogni visitatore quale testimonianza della visita scolastica realizzata presso il parco e delle attività svolte.

5. Nuove o vecchie professioni? La guida ecologica

Alla guida ecologica del parco spetta un compito da prima linea, da frontiera: è lei che si relaziona e contatta con il maggior numero di persone; e tenuto conto che in quel momento rappresenta il parco, si può capire quanto sia delicato il suo ruolo e quanto corrette debbano essere le informazioni che trasmette.
Nei Colli Euganei, la professione di guida naturalistica è sicuramente più antica del parco.
Malgrado i tentativi fatti, sia a livello formativo che a livello giuridico, tuttavia è poco riconosciuta e valorizzata. Il gruppo di operatori che collabora con il parco è formato da una quindicina di persone, coordinate da una cooperativa. La maggioranza delle guide, dodici su quindici, posseggono una cultura universitaria; nove sono residenti nei Comuni del parco, mentre gli altri nella vicina Padova.
Il progetto educativo sviluppato ha preso in esame anche la professionalità necessaria di una guida naturalistica, individuando la necessità di professionalizzare gli operatori anche in funzione della scolarità. Si rendono necessarie delle guide preparate pedagogicamente su diversi ambiti da quello legato alla scuola matema, a quello indirizzato all'adulto, fino al turista straniero. La mancanza di una normativa nazionale e veneta complica notevolmente ogni riflessione. Capita di frequente di incontrare, in tale settore, operatori improvvisati e poco qualificati; tale problema potrà essere risolto solo con l'istituzione di un albo alla stregua di altri ordini professionali. Da alcuni dati in nostro possesso si ritiene che tale lavoro potrà coinvolgere nell'area euganea un gran numero di persone, chi direttamente con il parco, chi tramite agenzie turistiche, chi nell'agriturismo. Se si considera che il bacino potenziale euganeo è formato da circa quattrocentomila presenze turistiche termali all'anno, cui va sommato un bacino scolastico regionale di egual numero di alunni, presupponendo, per difetto, che solo il 20% di questo enorme bacino usufruisca di tale servizio, sarebbero necessarie almeno 25 guide naturalistiche impegnate per duecentocinquanta giornate lavorative all'anno per soddisfare tale domanda.

* Addetto stampa al Parco dei Colli Euganei