Federparchi
Federazione Italiana Parchi e Riserve Naturali


PARCHI
Rivista del Coordinamento Nazionale dei Parchi e delle Riserve Naturali
NUMERO 18 - GIUGNO 1996


Una proposta di codificazione delle aree protette
K. Zykov * e N. Zikov *

In alternativa a vari tentativi di unificare la terminologia per le aree protette a livello internazionale viene proposta una tabella di classificazione numerica su sistema binario. Questa offre una serie di codici significativi ed univoci.
Oggi, mentre non vi è quasi più motivo di parlare dell'importanza della protezione della natura, è importante invece si comprenda bene che essa non può avere prospettive senza collaborazione internazionale. Tra gli altri problemi di coordinamento è indispensabile elaborare degli approcci comuni all'attività per la regolamentazione della protezione della natura ivi compresa la gestione dei territori protetti. In tutti i Paesi con le loro particolarità geografiche, storiche, linguistiche e di tradizioni nascono dei sistemi indipendenti di nomenclatura delle aree protette. I dizionari propongono nella propria lingua traduzioni appropriate di ciascun termine. Ma sovente la stessa parola indica oggetti differenti a seconda delle diverse Regioni al punto che territori funzionalmente identici sono indicati con denominazioni diverse. Negli ultimi trent'anni sono stati intrapresi molteplici tentativi per perfezionare la classificazione dei territori naturali protetti (Melluma, 1988). Nel corso di diversi incontri tra ricercatori e tecnici sono stati discussi i problemi dei parchi e degli altri tipi di territorio protetto. Molti scienziati ed esperti che si occupano della protezione della natura hanno pubblicato articoli corredati di tavole di categorie di territori protetti. Nel 1983 a Minsk, in Bielorussia, durante il Congresso internazionale sulle riserve della biosfera, Kenton Miller ha proposto una classificazione dei territori protetti in dieci categorie (tavola 1- omissis).
Questo sistema è stato approvato dai partecipanti al congresso ma ci sembra che questa formulazione non sia sufficiente. In particolare, come si può vedere, la numerazione delle unità di questa tabella non è argomentata. Le riserve della biosfera, il cui funzionamento è simile alle riserve scientifiche (zapovednics, in russo), sono state classificate al IX mentre le riserve come i parchi nazionali sono poste all'altro estremo della tabella, ai numeri I e II.
La lista delle categorie, peraltro incompleta, comprendeva territori con differenti livelli di gestione. Abbiamo cercato di realizzare una tavola che unisse le particolarità dell'oggetto della conservazione, l'integrità dell'ecosistema, la destinazione della protezione del territorio, il livello del suo valore e la sua gestione. Ma questo sistema, che forniva la possibilità di una descrizione sintetica dei territori, non serviva alla loro classificazione a causa del numero quasi illimitato di varianti e non permetteva di definire un criterio rigoroso di classificazione. Allora si è costruita una matrice binaria che unisse cinque parametri, secondo i quali potessero essere descritti i territori, attraverso i "si" o i"no", a seconda se una determinata variante di utilizzo fosse presente o meno sul territorio (tavola 2 - omissis).

I parametri utilizzati sono i seguenti:

  • 1) protezione integrale
  • 2) ricerca e monitoraggio
  • 3) ricreazione
  • 4) utilizzo compatibile senza trasformazione
  • 5) agricoltura e gestione forestale.

Questi parametri indicano:

  • 1) protezione integrale del territorio con restrizione delle visite regolate dall'ente competente
  • 2) si riferisce ai territori il cui processo naturale è soggetto di ricerche scientifiche e di osservazioni permanenti (monitoraggio)
  • 3) riguarda i territori visitabili temporaneamente con divieto di prelievo di qualsiasi elemento naturale
  • 4) indica i territori sui quali l'utilizzo delle risorse naturali non modifica le particolarità dell'ecosistema come, ad esempio, la caccia regolamentata, la pesca, la raccolta dei funghi o delle erbe medicinali
  • 5) caratterizza i territori naturali non utilizzati fuori dalle città, dai cantieri forestali, dalle strade, eccetera.

Come si può vedere tutti i parametri annotati sono binari cioè le loro combinazioni possono essere presentate in forma di matrice con gli 1 per i "si" e gli O per i "no". Allora in ciascun range di matrice si può leggere il numero binario. Secondo la somma dei livelli dei 2 corrispondente alla posizione degli 1 nella matrice si trova la cifra decimale che è il codice del tipo di territorio protetto con le caratteristiche in questione. Nel, nostro caso questa somma non può oltrepassare 31 ed è unica per ciascuna combinazione; ma di fatto il primo parametro esclude gli altri tre, quindi il numero totale di tipi considerati non può essere superiore a 17. Tutti i cinque parametri sono in rapporto con il regime d'uso e di protezione del territorio e le loro combinazioni danno i tre tipi di regime: la riserva integrale (detta in russo zapovednic), il parco che conserva la fisionomia del suo ecosistema e la riserva parziale (detta in russo zakaznic) che noi abbiano descritto nel 1981 (Zykov 1981).
Bisogna notare che il codice binario permette di decifrare inequivocabilmente i parametri dei territori analizzati. Si possono descrivere le 17 posizioni della nostra matrice. All'inizio di ciascun paragrafo è segnato il codice decimale e tra parentesi il codice in cifre binarie (tavola 3 - omissis)

  • 1) Zakaznics sono le riserve parziali nelle quali si persegue la pratica dell'agricoltura e della gestione forestale; ma lo sfruttamento della fauna e le azioni che portano al suo degrado sono vietate. Qui si possono segnalare anche i territori per conservare le particolarità del paesaggio e le componenti principali degli ecosistemi, zone naturali di grande importanza per l'ecologia, la fauna e la flora
  • 2 (l0) terreni di caccia per cacciatori professionali e sportivi
  • 3 (1l) territori ad economia di caccia professionale
    I territori sotto i codici 2 e 3 subiscono lo sfruttamento delle risorse naturali (caccia, pesca, eccetera) senza degradarsi
  • 4 (l00) parchi di ricreazione. Sono destinati al riposo ed all'educazione ambientale ed ecologica
  • 5 (101) territori di cura. Sono destinati al recupero della salute attraverso l'aiuto della natura
  • 6 (110) e
  • 7 (111) territori di caccia professionale e sportiva
  • 8 (1000) Zapovednics di riabilitazione: in territori di questo tipo si effettuano ricerche e sperimentazioni per la conservazione ed il ripristino di ecosistemi minacciati rari ed unici (ad esempio Riserva della biosfera Centranotchernosemny, Russia)
  • 9 (1001) Stazioni biologiche: territori destinati a corsi pratici per studenti ed alle ricerche e sperimentazioni per la conoscenza delle leggi della natura (ad esempio: stazione biologica dell'Università del Michigan negli Stati Uniti "DouglasLake")
  • l0 (l0l0) Zapovednics, ossia riserve della biosfera. Territori naturali protetti di superficie estesa con stazioni di ricerca biologica sull'utilizzo tradizionale delle risorse della taiga (ad esempio: Riserva della biosfera Centralno-Sibirski, Russia).
  • 11 (1011) Riserve della biosfera in zone di utilizzo tradizionale delle riserve naturali e dell'agricoltura per il ripristino della diversità biologica storicamente basata sulla natura e sulle tradizioni regionali (ad esempio: Riserva della biosfera Kulal, Kenya).
  • 12 (ll00), 13 (1101), 14 (1110) e 15 (1111), parchi nazionali. PN 12, parchi nazionali di tipo americano con ricerche scientifiche relative alla protezione della natura in cui è autorizzato il turismo organizzato (esempio: Riserva della biosfera Great Smouky Mountain, Stati Uniti). PN 1
  • 3 di tipo estone con conservazione di siti naturali unici, come la falaise "glint", e di sistemi di agricoltura sul suolo povero sotto la coltre calcarea detta "alvares" (esempio: Parco nazionale Lahemaa, Estonia). PN
  • 14 di tipo francese con l'uso preferenziale della pastorizia (esempio: Parco nazionale dei Pirenei occidentali, Francia). PN
  • 15 anch'esso di tipo francese ma con l'utilizzo diversificato del territorio (esempio: Parco nazionale delle Cevennes, Francia). La finalità generale di questi ultimi due tipi di parco è il ripristino dell'economia montana attualmente in degrado.
  • 16 (10000) Riserve tipo "museo locale", per conservare porzioni di natura che abbiano un valore storico particolare (esempio: Riserva Morizsala in Lettonia), o un valore scientifico come le "microriserve forestali", vale a dire terreni per l'osservazione permanente dei processi di successione ecologica (Ryssin, 1979)
  • 24 (11000) Zapovednics (riserve modelli della natura) di tipo russo. Normalmente i territori dei zapovednics sono integralmente protetti dalle attività umane comprese le visite senza controllo, e sono destinate unicamente allo studio dei processi negli ecosistemi intatti per apprendere i cambiamenti globali e locali sotto le influenze esterne.

Bisogna notare che i territori ai codici 8-15 e 24 sono le TNP (Territori di natura protetta) che possono essere inclusi nei repertori delle riserve della biosfera dell'Unesco, cioè territori protetti di livello internazionale. Le riserve della biosfera sono destinate, com'è noto, a:

  • a) monitoraggio dell'ecosistema e dei suoi componenti
  • b) studio sulla ciclicità dei processi naturali
  • c) ricerche metodologiche regionali sull'utilizzo delle risorse naturali
  • d) insegnamenti relativi all'ambiente.

Le zapovednics russe (riserve modello) giocano un ruolo uguale alle riserve della biosfera per la loro destinazione alle ricerche sui processi naturali. Ma la maggior parte di esse non può essere inclusa nella rete causa la mancanza di possibilità di effettuare ricerche parallele nelle zone confinanti. Tuttavia l'importanza delle zapovednics per la scienza e per la conservazione dei luoghi è considerevole anche se non sono incluse nella rete internazionale.
La tipologia delle TNP presentato non esclude precisazioni nel quadro di ciascuna categoria. Per tali affinamenti è possibile utilizzare dei codici binari paralleli e prendere in considerazione il volume di determinati indici o catalogare altre caratteristiche. Ma gli affinamenti non contraddicono lo schema di classificazione e svolgono un ruolo descrittivo (che travalica il quadro di questo articolo), non di classificazione.
Pensiamo che la codificazione proposta permetta di coniugare gli schemi nazionali con il sistema delle TNP internazionali, che nasce con notevoli difficoltà. Certamente non occorre per questo abolire le classificazioni nazionali. L'essenziale è la reciproca comprensione che può essere ottenuta facilmente applicando ragionevolmente questa elaborazione.

Bibliografia

- Melluma A. J., Oggetti di protezione naturale integrale su territori di antico utilizzo, p. 224, 1988.
- Miller K., Biosphere Reserves and Global Network of Protected Areas I Contrib. to the I Intern. Biosph. Reserves Congr. "Concervation, Science and Society", n° 1, Minsk, p. 3-14,1984.
- Ryssin L. P., Riserve di gestione forestale, n° 1, p. 3-10, 1979..
- Zykob K. D., Funzioni dei territori protetti nei sistemi di utilizzo razionale della natura, p. 7-23, 1981.
(traduzione di Valentina Boscolo)

* Istituto Sèvertzov dell'Accademia russa delle scienze