Federparchi
Federazione Italiana Parchi e Riserve Naturali


PARCHI
Rivista del Coordinamento Nazionale dei Parchi e delle Riserve Naturali
NUMERO 19 - OTTOBRE 1996


Parchi vecchi e nuovi nelle Marche
Un'intervista all'assessore Mentrasti



D. A Serra S. Quirico hai parlato di un grande "cantiere" d'interventi concreti per il risanamento, la tutela e la valorizzazione dell'ambiente e del territorio e la promozione di politiche sostenibili ed innovative. Vuoi riassumere, nel concreto, le proposte sulle quali sta lavorando la Regione?
R. Un esempio. Si sta impostando il progetto pluriennale nell'ambito del bilancio 1997 e successivi (denominato 3° millennio) che con un concorso finanziario regionale attomo ad un terzo (il resto dovrebbe venire da altri enti, privati, banche) mobiliti idee ed iniziative in queste direzioni:

  • valorizzazione dei beni storico-culturali
  • intervento nei centri storici, risanamento e riqualificazione
  • recupero abitativo di aree dismesse e centri in degrado senza ulteriori espansioni e consumo di suolo.

Altro esempio. Nella linea del riequilibrio territoriale e della promozione di sviluppo compatibile nelle aree interne e montane verrà adeguato in modo consistente il fondo per la montagna mirato su obiettivi di recupero e di presidio ambientale e di valorizzazione delle risorse locali in grado di consolidare e sviluppare l'occupazione e la pluriattività (attività agricole, agricolo-forestali, cura e manutenzione del territorio, servizi di informazione ambientale, eccetera). Ulteriore esempio. Uno stanziamento di circa S miliardi per il 1996 e successivi per lo sviluppo di attività collegate alla raccolta differenziata, al recupero e riciclaggio dei rifiuti e per la bonifica di siti ed aree inquinate. Non più spreco ed abbandono dei rifiuti ed inquinamento ambientale ma loro riutilizzo. Attraverso anche il sostegno e l'incentivo regionale può svilupparsi una vera e propria filiera produttiva; un'industria ed un artigianato della raccolta
differenziata e del riutilizzo.
C'è chi ha calcolato che nelle Marche ad un minimo incremento (di pochi punti percentuali) della raccolta differenziata dal basso livello attuale (4-5%) corrisponderebbero 300 occupati in più.
Ultimo esempio. Già nel 1996 abbiamo aumentato nettamente le risorse per interventi ordinari e straordinari sui fiumi marchigiani. Certo ne occorrerebbero molte di più, ma abbiamo indicato una priorità: il risanamento idrogeologico, la cura maggiore dei nostri fiumi.
D. Sempre a Serra San Quirico hai parlato del sistema dei parchi e delle riserve naturali come una vera e propria "fabbrica di natura e dell'ambiente"; fabbrica vuol dire lavoro ed occupazione. Puoi essere più preciso su questa affermazione?
R. Salvaguardare la biodiversità, tutelare il patrimonio naturale più prezioso, curare più in generale il territorio è investimento sulla vita del pianeta, del mondo vegetale, animale e umano. Finanziare questo indispensabile e irrinviabile investimento è come pagare un'assicurazione sulla vita. I parchi nascono per questo e sono lo strumento più avanzato e più utile in questa direzione.
L'attenzione e l'investimento pubblico non possono mancare, sono anzi decisivi, sono la base portante per l'innesco di un meccanismo virtuoso di tutela-sviluppo. Ciò significa risorse per spese inerenti al funzionamento dell'Ente parco e per spese di investimento in strutture, programmi, progetti di valorizzazione e sviluppo.
Significa creare occupazione già a livello della struttura interna tecnica ed operativa. Sulla base dei progetti di sviluppo, valorizzazione e godimento del parco può crescere o consolidarsi un'occupazione diretta (attività di ricerca, di gestione, manutenzione, vigilanza del patrimonio naturale, attività di informazione e guida) e indiretta (strutture ricettive e di servizio per accogliere i visitatori o i turisti, eccetera).
Possono svilupparsi all'interno del parco e con il marchio del parco produzioni tipiche e sostenibili (artigianato di qualità, agricoltura a basso impatto ambientale) capaci di conquistarsi mercati promettenti e consumatori esigenti che chiedono sempre più qualità. Il parco per un territorio anche sul piano del reddito e dell'occupazione rappresenta un sicuro valore aggiunto. Reddito ed occupazione che crescono non a discapito dell'ambiente ma sulla sua conservazione
La materia prima di questa fabbrica, per ritornare alla domanda, è l'ambiente e il territorio, il parco è lo strumento operativo per la sua valorizzazione.
D. Ogni volta che si ipotizza o si programma la realizzazione di parchi o aree protette, succede il finimondo.
Anche ai tempi del Parco del Conero fu così! Come pensa la Regione di affrontare questo problema per procedere con il consenso e l'appoggio della gente?
R. L'informazione è sicuramente un problema decisivo. Sulla disinformazione e sulla paura fanno sempre leva gli anti-parco: lo è stato per il Conero, lo è per la Gola della Rossa e per gli altri. Occorre sia per i parchi già istituiti, e per quelli che si istituiranno, continuare ad essere presenti sul territorio: assemblee e incontri per "spiegare" i parchi, fare chiarezza e soprattutto per accompagnare e verificare i risultati raggiunti con il concreto lavoro degli Enti parco. Le assemblee servono sempre.
La Regione Marche ha inoltre prodotto un libretto informativo ma non è sufficiente. Occorre pensare anche a un "Giornale dei parchi", strumento informativo del sistema regionale delle aree protette. Occorre lavorarci su.
D. Per portare avanti un progetto così ambizioso sono necessarie risorse, e questo in un momento in cui si fanno appelli a stringere la cinghia. A quali finanziamenti pensa di ricorrere la Regione?
R. Dico subito e con forza che la cinghia non la dobbiamo stringere attorno ai parchi. Anzi proprio in un momento di difficoltà (vera) della finanza pubblica dobbiamo far emergere e selezionare le priorità programmatiche, esaltare i nodi forti del programma della nuova maggioranza regionale. Lo sviluppo sostenibile, i parchi lo sono. Oltre ai 4,8 miliardi stanziati per il 1996 ho proposto per il 1997 altre 6,4 miliardi. Sono convinto che questa proposta sarà accettata. Questi sono fondi regionali. C'è poi il capitolo delle risorse comunitarie (obiettivo Sb aree protette) e quello nazionale: anche qui aspettiamo segnali nuovi e consistenti da parte del Governo.