Federparchi
Federazione Italiana Parchi e Riserve Naturali


PARCHI
Rivista del Coordinamento Nazionale dei Parchi e delle Riserve Naturali
NUMERO 19 - OTTOBRE 1996


LIBRI


Alexander Langer
Il viaggiatore leggero
Scritti 1961-1995
Sellerio Editore Palermo, 1996
(332 pagine. L. 22.000)

Pubblicato nella collana "Fine Secolo" diretta da Adriano Sofri, questo volume stupisce contemporaneamente sia coloro che, in vita, hanno conosciuto e frequentato Langer sia coloro che, superficialmente, seguivano quel politico impolitico dall'aria mite e rassicurante.
La straordinaria esperienza umana di questo instancabile 'viaggiatore' emerge fin dalle prime esperienze giovanili con la collaborazione a giornali e riviste scolastiche nella militanza politica di ispirazione cristiana e nella strenua battaglia per la convivenza dei diversi gruppi etnici nel suo sud-Tirolo.
Poi l'esperienza fiorentina e l'incontro con Ernesto Balducci, la rivista "Il Ponte", Giorgio Spini, Paolo Barile, Enzo Mazzi e soprattutto don Milani e l'esperienza di Barbiana. Colpisce sempre in questi scritti l'estrema disponibilità da parte di Langer nel collaborare indifferentemente a riviste e quotidiani nazionali o a rivistine e periodici locali e semiclandestini.
Del resto, Langer non mancava mai a nessun appuntamento. Preso l'impegno, per lui non c'erano scusanti e la piccola associazione di base non doveva essere snobbata anche quando i suoi impegni politico-istituzionali avrebbero consigliato a chiunque un rarefarsi negli impegni. Di Langer mi hanno sempre colpito l'abnegazione e la coerenza tra le idee professate e il suo stile di vita. Queste caratteristiche che lo hanno contraddistinto nelle esperienze di Lotta continua e nella nascita del movimento verde ed europeo. Nel suo ruolo di parlamentare europeo si è prodigato fino all'inverosimile per la salvaguardia ambientale e delle popolazioni della Bosnia, del Kossovo, della Cecenia, del Messico e dell'Amazzonia. Alex - ad un anno dal tragico suicidio nelle colline di Firenze - oggi viene ricordato in molti centri grandi e piccoli della penisola, nelle istituzioni e attraverso numerose pubblicazioni. Non vogliamo trasformarlo in un "santo laico", ma farlo conoscere alle nuove generazioni anche per la bellissima lettera a San Cristoforo (il santo traghettatore) presente in questo volume. "Bisogna dunque riscoprire e praticare dei limiti (...). Passare la traversata da una civiltà impregnata dalla gara per superare i limiti ad una civiltà dell'autolimitazione (...). Passare, insomma, dalla ricerca del superamento dei limiti ad un nuovo rispetto di essi e da una civiltà dell'artificializzazione sempre più spinta ad una riscoperta di semplicità e di frugalità". (Oscar Bandini)
 

Mario Vianelli
Guida Parco nazionale delle Foreste
Casentinesi Monte Falterona e Campigna
Octavo, Firenze, 1996
(208 pagine. L. 25.000)

Spesso la guida rappresenta la carta d'identità di un parco, lo strumento principe per introdursi (e non solo virtualmente) alla scoperta dell'area protetta. Questa affermazione risulta quanto mai vera per questa prima guida ufficiale di un parco nazionale a cavallo tra Romagna e Toscana.
Il bolognese Mario Vianelli, autore di diverse pubblicazioni e profondo conoscitore di questi territori, riesce a raccontarci i tanti aspetti di questo parco (dal paesaggio fisico a quello vegetazionale, dalle acque, alle foreste, alle emergenze naturalistiche, eccetera) attraverso un linguaggio accattivante e mai pedissequo. Significativi, in particolare, i brani dedicati alla storia delle foreste, agli insediamenti monastici e alla rappresentazione cronologica degli insediamenti umani nell'Appennino tosco-romagnolo fino al grande esodo degli anni '60.
Puntuali e precise le schede dedicate all'azione dell'Ente parco e ai 15 itinerari escursionistici più significativi dell'area. L'apparato iconografico accompagna il lettore in maniera avvolgente (ben 140 sono le fotocolor su 200 pagine di testo!), mentre una carta stradale, le informazioni utili e una pagina di bibliografia completano l'offerta di questo volume che inserisce, di fatto, la casa editrice fiorentina (conosciuta e apprezzata per i suoi cataloghi d'arte) nel novero degli editori che hanno scommesso nel decollo del sistema nazionale delle aree protette. (Oscar Bandini)
 

Vincenzo Penteriani
Il gufo reale
Edagricole, Bologna
Collana "Uomo e natura"
(184 pagine, 35 illustrazioni. L. 28.000)

Ecco finalmente un utile libro che tenta di sfatare i luoghi comuni e ricostruire un'immagine positiva nell'uomo su una creatura, finora poco amata, con due ciuffi da diavolo ed un aspetto da vecchio saggio. Il gufo reale vuole rappresentare una sintesi delle attuali conoscenze scientifiche sulla specie, basandosi sul materiale scientifico sino ad oggi pubblicato e sulle conoscenze dirette dell'autore.
Il testo e i differenti capitoli sono scritti e presentati in modo da risultare di chiara e facile lettura per il semplice appassionato di animali e l'omitologo dilettante, pur risultando di particolare interesse per un pubblico più specializzato e informato, per la sintesi di informazioni scientifiche che vengono presentate. Del resto, altro non poteva essere un libro su di una specie come il gufo reale, che per le abitudini di vita notturne e quell'alone di mistero che circonda la sua immagine ha da sempre incuriosito il grande pubblico, e non soltanto gli esperti del settore.
Tutti gli aspetti della biologia della specie vengono affrontati, dalle esigenze specifiche per quel che riguarda l'habitat di nidificazione ed il territorio di caccia al comportamento, dalla fenologia riproduttiva alle caratteristiche della dieta, dalla dispersione allo status della specie in Italia ed in Europa.
Le numerose immagini contenute nel libro rendono più chiara la comprensione del testo e più gradevole la sua lettura.
Questo libro pubblicato nella collana "Uomo e natura" è un valido contributo per allargare le conoscenze sul comportamento di questi uccelli e costruire un nuovo rapporto con il mondo animale.
 

Nick Edel
Animali delle Alpi
Priuli & Verlucca, editori Ivrea, 1996
(Formato 28x28, pagine 108, illustrazioni 85. L. 90.000)

Giovedì 23 maggio è stata inaugurata, alla Tour Fromage di Aosta, un'esposizione dedicata al pittore Nick Edel intitolata "Animali delle Alpi", che è rimasta aperta fino al 30 giugno.
Dal 5 luglio 1996 la stessa mostra è stata esposta presso il Museo regionale di scienze naturali di Saint-Pierre (Aosta) sino alla fine di agosto.
Nato a Bordighera nel 1934, Edel vive e lavora a Torino. Diplomato al liceo artistico del capoluogo piemontese nel 1954, ha poi frequentato la scuola di pittura e di decorazione all'Accademia Albertina di Belle Arti dove, per maestri, ha avuto Domenico Valinotti, Italo Cremona e Francesco Menzio.
Nel 1958 apre uno studio di arredamento e di architettura degli interni a Torino e tale lavoro gli consente di coltivare parallelamente l'attività di pittore, di scultore e di incisore, utile per abbellire i progetti che realizza.
Intensa è la sua attività anche in Valle d'Aosta, dove realizza affreschi, statue e dipinti a Breuil Cervinia, ovviamente sul tema della natura e degli animali. Inizia quindi una lunga serie di mostre personali e collettive in Italia ed all'estero, alle quali si aggiungono collaborazioni a libri ed a riviste che gli valgono riconoscimenti critici importanti da parte di Marziano Bernardi, Luigi Carluccio, Angelo Dragone, Till Screiber, Angelo Mistrangelo, Bepi Zancan, Paolo Levi ed altri.
Contribuisce, parallelamente alla sua attività artistica e professionale, alla divulgazione dell'arte naturalistica fondando a Torino il movimento "Wildlife" che riunisce artisti interessati al mondo animale e naturale. Con questo gruppo espone con successo in diverse città del mondo.
Nel 1995, la Casa editrice "Priuli & Verlucca", in occasione del venticinquesimo anniversario della sua fondazione, gli ha commissionato il volume "Animali delle Alpi". Il volume presenta gran parte delle circa sessanta opere esposte alla mostra di Aosta, più una serie di opere inedite di questo grande artista, massimo esponente dell'Art Animalier internazionale.
 

Il Camminabasilicata
Edizioni Ambiente, Milano 1996
(224 pagine, 22 itinerari, 80 schede, 23 cartine. L. 28.000)

Il Camminabasilicata traccia un ritratto inedito di una regione spesso trascurata dal turismo, anche il più "intelligente", che si ferma di solito alle sue splendide spiagge; ma che forse, proprio grazie a questo, è riuscita a preservare il territorio da una devastazione comune ad altre regioni, e a conservare quasi intatto il suo patrimonio naturale. Nei ventidue itinerari con cui ci si propone di esplorare la natura della Basilicata emerge il volto di un territorio dalle grandissime potenzialità, fatto di boschi e praterie d'alta quota e aspri fondivalle dove si può camminare per ore senza incontrare altri che i pastori con le loro greggi; ma anche laghi limpidi e zone umide visitate da migliaia di uccelli acquatici, canyon scavati nel calcare e costantemente presidiati dai rapaci, dune costiere ricche di flora, masserie che sembrano emergere da un passato remoto. La maggior parte degli itinerari si svolge in luoghi dove la presenza dell'uomo è assai rarefatta, in un contesto di autentica "wilderness"; i percorsi attraversano zone scelte tra le più belle e le meno note, da percorrere a piedi per guadagnare confidenza con la natura e scoprire nel modo più rispettoso una serie di ambienti di varietà difficilmente immaginabile in una regione così piccola. Molti percorsi si svolgono anche all'interno delle aree protette, alcune vincolate a livello statale (come il neonato Parco nazionale del Pollino) e altre sotto la tutela delle associazioni ambientaliste; una risorsa che attende di essere utilizzata al meglio delle sue enormi possibilità di richiamo turistico. Gli itinerari sono dedicati a: Massiccio del Pollino, Dolomiti Lucane, Monte Papa, Difesa di San Biagio, Monte Alpi, Massiccio del Sirino, Monte Calvelluzzo e Serre di Calvello, Monte di Viggiano, Massiccio del Vulture, Monte Raparo, Fossi di Rotonda, Laghi di Monticchio, Riserva di Grotticelle, Oasi di San Giuliano, Pantano di Pignola, Sassi di Matera, Lago di Pignola, Murgia Materana, Bosco di Policoro
 



Il CamminaMarche
Guida WWF
(24 itinerari e 68 schede per conoscere la natura
della tua Regione, 220 pagine. L. 28.000)

Una collana che raccoglie, Regione per Regione, i più affascinanti percorsi naturalistici presenti sul territorio italiano. Ogni itinerario offre una breve introduzione, una o più cartine, un corredo di notizie utili e poi il racconto del percorso vero e proprio, che diventa spesso l'occasione per spiegare un "funzionamento" della natura. Richiami colorati segnalano i riferimenti alle specie animali e vegetali più frequenti o significative della Regione, raccolte in appendice a ogni volume.
L'autore. Il Wwf per la prima volta si è fatto direttamente autore di guide naturalistiche, mobilitando i volontari delle diverse zone: una soluzione che ha permesso di ottenere una vivacità dell'informazione altrimenti impossibile e ha garantito una particolare attenzione a un corretto rapporto con gli equilibri dell'ambiente naturale.
I lettori. I volumi si sono rivelati un ottimo strumento per il turismo escursionistico ma anche per le scuole, che organizzano percorsi didattici e in generale per chi vuole conoscere i luoghi più belli e significativi d'Italia senza scivolare nel turismo di massa.
Il volume. Il Cammina Marche traccia il ritratto inedito di una Regione il cui turismo rimane spesso confinato alla fascia costiera: e forse proprio grazie a questo il suo territorio è riuscito a mantenere quasi intatto il patrimonio naturale dell'interno. Dagli Appennini - in cui sono stati recentemente istituiti due parchi nazionali, quello dei Sibillini e quello del Gran Sasso - Monti della Laga - alle colline aspre del Montefeltro, dalle montagne acute della dorsale ai boschi verdi dell'Ascolano, le Marche presentano ancora zone integre e bellissime, che in un rincorrersi di crinali sfumano piano lungo le valli disegnate come i denti di un pettine fino all'azzurro dell'Adriatico. Gli itinerari percorrono aree scelte tra le più belle e meno conosciute, da percorrere a piedi per guadagnare confidenza con la natura e per scoprire nel modo più rispettoso possibile una serie di ambienti di varietà difficilmente immaginabile.