Federparchi
Federazione Italiana Parchi e Riserve Naturali


PARCHI
Rivista del Coordinamento Nazionale dei Parchi e delle Riserve Naturali
NUMERO 20 - FEBBRAIO 1997

La comunicazione delle aree protette: è già stato detto tutto?
Laura Bresciani*


Non è solo di oggi la particolare attenzione rivolta ai problemi e alle tecniche relativi all'ambiente del nostro territorio. Ma se fino a pochi anni fa sembrava che ad occuparsi di natura fossero solo i cosiddetti "esperti" del settore, gli etologi, gli antropologi e comunque coloro che per professione avevano scelto di occuparsi di "malsanità" ecologica raggiunta a seguito di anni di analisi da parte dell'uomo, oggi il tema "natura" diviene in modo preponderante materia sociale.
Per tutta la durata del ciclo della scuola dell'obbligo è compito dell'insegnante innestare presso gli alunni il sentimento di rispetto verso l'ambiente che ci circonda, tramite l'approfondito delle conoscenze scientifiche, già previste per altro dai programmi scolastici ministeriali. Al di fuori della scuola diviene poi praticamente impossibile evitare di prestare attenzione ai problemi di salvaguardia ambientale: dalla linea di cartoleria, alle copertine dei libri, all'abbigliamento - esiste una ricca serie di immagini e di testi che riportano l'attenzione dei piccoli utenti sulle azioni di "Greenpeace", della "LIPU", della Legambiente, del "WWF" e altre ancora alle numerose riviste illustrate e trasmissioni televisive. Per non parlare poi delle università di scienze forestali o di economia ambientale, di recupero energetico, o di ingegneria per le risorse naturali alternative, che preparano in quattro o cinque anni a professioni che le statistiche definiscono tra le più richieste nell'immediato futuro. Eppure, nonostante questo fermento di "recupero" dei valori ambientali all'interno della nostra società, quotidianamente le nostre testate giornalistiche riportano notizie di disastri ambientali di piccole o giganti dimensioni: incendi dolosi, discariche non concesse, petroliere bucate perché non idonee, depuratori fantasma, esperimenti nucleari, disinfestazioni oltre il necessario, vivisezioni inutili, bracconaggio in aree protette e via discorrendo.
E lecito pensare, pur con qualche dubbio, che non si parli abbastanza dei problemi del nostro pianeta, o che lo si faccia in modo superficiale, come se gli eventi ambientali non riguardassero la vita dell'uomo civilizzato. Le testate specializzate nel settore natura, gli uffici stampa degli assessorati al territorio e alle foreste - non esistenti in tutti i comuni - fanno un gran lavoro di organizzazione e diffusione di informazioni riguardanti gli eventi legati all'ambiente. Ma il loro sforzo sarebbe dimezzato esistesse una più diffusa cultura della comunicazione.

La Comunicazione al servizio dell'ambiente
Nell'importante incontro di Portonovo di Ancona del Maggio '95 "I Parchi Stampati" sicuramente un passo verso una corretta e più completa informazione sulle attività svolte dai parchi è stato fatto. Oltre a ciò, in quell'incontro "Renzo Moschini ha avuto buon gioco, in sede di conclusioni dell'lncontro, nell'individuare come nemico principale dei parchi non più lo speculatore ma la disinformazione, fatta di pregiudizi, ma anche di ignoranza di realtà". Mariano Guzzini, da "Parchi" n° 16, ottobre 1 995).
Un'altra "ripresa dei lavori" in merito alla comunicazione dei parchi l'abbiamo vista a Portofino, lo scorso febbraio dove oltre all'aggiornamento delle testate predette dei singoli parchi si è parlato delle nuove tecnologie informatiche utili allo scambio di informazioni tra aree protette e al servizio dell'utente di una corretta immagine grafica del parco.
E ancora, in occasione della recente manifestazione "Parco Produce" di Ancona il convegno dal titolo "L'informazione sui parchi, la comunicazione dei parchi" ha evidenziato nuovamente gli aspetti della corretta informazione, del massiccio lavoro svolto dalle testate prodotte dai parchi, dell'importanza di periodici come "Airone" o il nuovissimo "Direparchi".
Ci dispiace molto comunque che, in quell'incontro attesissimo, non sia emersa la figura del comunicatore, colui che esaurisce le proprie capacità nella realizzazione - per altro fondamentale! - di un "news" informativo, ma la cui professione permette di trovare altri mezzi e strumenti che possano coinvolgere in modo completo e definitivo l'opinione pubblica. E ci dispiace ancora di più che si continui a confondere il ruolo dell'informazione con quello della comunicazione. Se l'obbiettivo principale è combattere la disinformazione, oggi l'uso corretto della comunicazione, con i suoi numerosi strumenti e canali, può veramente divenire una strategica di posizionamento sociale per il parco. Ecco perché il ruolo del "comunicatore ambientale" diviene fondamentale; essere partner di un'lstituzione pubblica significa offrire una consulenza qualificata e aggiornata, partendo dall'analisi dei singoli progetti fino alla pianificazione di interventi specifici di comunicazione mirando così alla loro migliore ed efficace divulgazione.
Eventi, manifestazioni, iniziative, stampati promozionali ecc..., sono tutti elementi che costituiscono una rete di relazioni esterne che escono dalla fase preliminare scientifica e di studio, ma entrano in quella di tutti i referenti ai quali si rivolge il marketing classico: dagli operatori agli utenti, della stampa specializzata a quella di attualità quotidiana. Per approfondire il dialogo tra i residenti e l'istituzione parco, un professionista della comunicazione potrebbe addirittura suggerire una strategia di "fidelizzazione" che consideri la popolazione residente nel parco come un potenziale cliente da sollecitare, supportare e seguire l'istituzione parco come un'azienda con i propri servizi e prodotti da promuovere. E una visione troppo "avveniristica"? Per noi che ci occupiamo di comunicazione ambientale, la risposta è ovviamente "no", anche se siamo consapevoli della difficoltà che quotidianamente le direzioni dei parchi devono affrontare, non ultima la gestione dei fondi economici di natura pubblica.
Quanto ai finanziamenti C.E.E., nazionali, interregionali, ecc., quando ci sono, sono quasi totalmente destinati alla realizzazione di progetti scientifici, i quali vengono portati a termine con la massima professionalità degli addetti ai lavori, ma spesso senza che la popolazione residente ne sia informata a sufficienza.

Ecco lo sponsor
Una soluzione alla periodica mancanza di informazione da parte degli utenti del parco può essere ovviata oggi tramite un finanziatore privato, uno sponsor. Non è più da considerarsi scandaloso l'affiancamento del tal nome di prodotto ad eventi di carattere scientifico o naturalistico. L'azienda privata che già si muove negli ambiti della comunicazione ne trarrà una visibilità altissima (dagli ultimi sondaggi, I'immagine del "naturale" è in netta ascesa) e il rigorismo scientifico dei singoli progetti non verrà certamente tradito, anzi dall'unione pubblico-privato si raccoglierà consenso e per logica conseguente, spirito di salvaguardia. In merito a ciò, parchi e sponsors si incontrano per la prima volta coordinati in un progetto di catalogazione di iniziative ambientali nazionali, il Progetto CIP, creato da Soluzione Natura in collaborazione con il Coordinamento Nazionale Parchi e Riserve.
Partito nel '96, il progetto raccoglie e aggiorna le iniziative di tipo scientifico dei parchi e delle aree protette nazionali, costituendo un dossier ben organizzato (territorialità di intervento, tipologia, durata, ecc.) che periodicamente Soluzione Natura, una delle poche strutture nazionali in grado di gestire strategicamente progetti di comunicazione ambientale. L'esperienza di comunicatori nasce effettivamente a seguito del lavoro decennale del gruppo di cui è una divisione specializzata, Soluzione Group Srl, società bresciana che si occupa di comunicazione e marketing e che opera con la massima serietà sul territorio nazionale. E allora, di fronte al frequente interrogativo posto dagli abitanti delle aree protette, "cosa fa il parco per me?", crediamo che oggi la risposta sia ben delineata: importante è la diffusione della corretta e aggiornata informazione, ma ancor più essenziale è un'efficace strategia di comunicazione che solo seri professionisti sono in grado di offrire. Tutto ciò se davvero l'obiettivo finale dell"'azienda" parco rimarrà quello di stimolare o addirittura risvegliare una coscienza ecologica a tutela e rispetto di un ambiente naturale prezioso e soprattutto nostro.

*Responsabile Progetto CIP Catalogo Iniziative Parchi -Soluzione Natura Comunicazione e Ambiente