Federparchi
Federazione Italiana Parchi e Riserve Naturali


PARCHI
Rivista del Coordinamento Nazionale dei Parchi e delle Riserve Naturali
NUMERO 21 - GIUGNO 1997


Osservatorio comunitario
a cura di Michele Migliori


La tematica ambientale nell'utilizzo dei Fondi Strutturali dell'Unione Europea
Nel corso del mese di novembre 1996, la Commissione Europea ha presentato la sua prima relazione sulla coesione economica e sociale, documento redatto in ottemperanza ad un articolo del Trattato dell'Unione Europea che obbliga la Commissione a presentare ogni tre anni una relazione sul miglioramento della coesione e sulla riduzione dei divari in termini di tenore di vita e di opportunità economiche esistente tra gli Stati membri.
Per la prima volta, un documento della Commissione fa il punto ed esprime alcune valutazioni globali in ordine all'attuazione delle propria politica regionale.
La parte più consistente di tale politica è costituita dagli interventi sostenuti dai fondi strutturali che agiscono sulle risorse umane, gli investimenti produttivi e le infrastrutture ed il fondo di coesione che finanzia in quattro paesi (Spagna, Portogallo, Grecia, Irlanda) infrastrutture di trasporto e ambientali. In particolare l'utilizzo dei fondi strutturali è concentrato, fino al 1999, per aree territoriali e per obiettivi identificati in seguito ad una profonda revisione della normativa comunitaria nel 1993 che ne definiva criteri di utilizzo.
La nuova normativa ha segnato una svolta per la politica regionale della Comunità dal punto di vista dell'ambiente, i programmi regionali presentati dagli Stati membri dovevano contenere infatti:
  • a) considerazioni specifiche sulla situazione ambientale delle aree oggetto degli interventi,
  • b) la valutazione dell'impatto ambientale delle azioni proposte,
  • c) obiettivi ambientali specifici e quantificati, d) le disposizioni adottate per coinvolgere le autorità ambientali competenti dello Stato membro.
    I contributi dei fondi strutturali erogati in questo periodo per la tutela ambientale hanno avuto come riferimento azioni per:
    • protezione e gestione delle risorse idriche - raccolta e trattamento delle acque reflue
    • risanamento zone costiere e bacini fluviali
    • riduzione erosione suolo
    • decontaminazione e ripristino siti industriali degradati
    • protezione ambiente nei parchi naturali
    • ricerca e sviluppo in materia ambientale, tecnologie pulite, energie rinnovabili.

Per il periodo di programmazione 1994/1999 a livello comunitario, la quota dei Fondi destinata all'ambiente sul complesso degli stanziamenti (148 miliardi di ECU) si attesta attorno al 9% nelle aree comprese negli obiettivi 1 (regioni in ritardo di sviluppo), 2 (zone in declino industriale), 5b (zone rurali).
Come si può notare il complesso degli investimenti programmati e dedicati all'ambiente risulta di una certa rilevanza e tale da poter affermare che oramai la dimensione dell'ambiente è una parte "strutturale" dell'intervento comunitario, requisito indispensabile per una crescita sostenibile.Se questo è dimostrabile per la programmazione degli interventi altrettanto non può dirsi sul versante dell'attuazione dove numerose sono le difficoltà riscontrabili fra le quali si possono citare la tendenza, tuttora manifesta, a considerare l'ambiente estraneo al processo di sviluppo, le difficoltà persistenti nel recepimento nazionale delle direttive comunitarie in materia di ambiente, il non sufficiente coordinamento, a livello nazionale e comunitario, fra le autorità responsabili degli interventi dei fondi strutturali e quelle responsabili del rispetto delle norme ambientali.
Nel Corso dell'anno, la Commissione Europea presenterà i nuovi orientamenti per l'utilizzo dei fondi dopo il 1999; si prefigura in sostanza una nuova riforma della politica strutturale
comunitaria che inciderà profondamente sulle modalità di intervento e di utilizzo.
Tale riforma prevederà una ridefinizione degli obiettivi sui quali si concentreranno le risorse, una riduzione del numero di iniziative comunitarie a vantaggio di interventi che si inseriscono in una programmazione complessiva per area regionale o sub regionale.
In tal senso, al fine di poter continuare ad usufruire delle sovvenzioni comunitarie, sarà sempre più necessario esprimere ai vari livelli regionali e locali una capacità di formulazione di proposte di intervento frutto di dialoghi e scelte fra i diversi attori pubblici e privati; è in
sostanza l'affermazione, al livello locale del principio del partenariato, considerato non solamente in termini di partecipazione, ma soprattutto di corresponsibilità ed impegno alla realizzazione di obiettivi comuni.
Se, come sembra, saranno queste le linee future, l'ambiente continuerà a giocare un ruolo importante anche come elemento di aggregazione.
Da parte sua la Commissione non potrà che rafforzare, all'interno della normativa riveduta, le disposizioni vincolanti al rispetto della normativa ambientale, e al sostegno di azioni a favore dell'ambiente.