Federparchi
Federazione Italiana Parchi e Riserve Naturali


PARCHI
Rivista del Coordinamento Nazionale dei Parchi e delle Riserve Naturali
NUMERO 21 - GIUGNO 1997


Esperienze e progetti di sviluppo
Anna Natali


Majambiente, Caramanico Terme (Pescara)
La cooperativa Majambiente è la prima "impresa verde" che segnala la propria esperienza a questa rubrica, che esce su PARCHI da un anno e mezzo. Non è stato difficile premiare questa sua iniziativa, visto il ricco e vario curriculum che è riuscita a mettere insieme in pochi anni: dal 1994, anno della sua costituzione, a oggi. Majambiente ha sede a Caramanico Terme, un piccolo comune di 2.500 abitanti con una buona tradizione di turismo termale, oggi compreso nel Parco Nazionale della Maiella. Si occupa di turismo naturalistico, educazione ambientale, formazione, cartellonistica per aree protette, editoria naturalistica. Dà lavoro stabile a sette persone, tutte socie - di cui quattro assunte e le altre in rapporto di collaborazione a part time - e a diversi collaboratori esterni, coinvolti di volta in volta su specifici progetti.
Majambiente è stata fondata nell'aprile 1994 da quindici persone; in seguito la compagine è passata agli attuali diciotto soci. Tra i soci fondatori, sei erano intenzionati a lavorare per la nuova società, gli altri nove davano il loro appoggio convinto senza però impegnarsi in maniera diretta.
Il nucleo propulsivo che ha concepito e voluto la cooperativa è formato sostanzialmente da quattro persone. Tre di loro venivano da un'esperienza importante di lavoro in un'altra cooperativa di servizi ambientali di Caramanico. Colpisce la giovane età di questo nucleo propulsivo: si trattava infatti di ventenni col diploma di scuola media superiore e un passato lavorativo di pochi anni. Ad essi si affiancavano, sostenendone l'entusiasmo tre persone più mature: una laureata in Lingue, un laureando in Economia, un dottore forestale di lunga esperienza di gestione di una Riserva. La bassa età media è una caratteristica del gruppo anche oggi, dopo i nuovi ingressi degli ultimi anni. I soci che col loro lavoro tengono in piedi la cooperativa hanno quasi tutti un'età compresa tra i 22 e i 27 anni.
Le prime attività a cui la società dà vita sono di turismo naturalistico e di educazione ambientale. In seguito il gruppo assume la gestione dei servizi del Centro Visitatori "Paolo Barrasso", di proprietà del Corpo Forestale. Quindi passa anche alla gestione di aree verdi, e via via alle altre attività, tra le quali, di recente, la formazione ha assunto una speciale rilevanza.
Col moltiplicarsi delle attività la cooperativa ha sentito la necessità di darsi una struttura interna abbastanza precisa. Si è così deciso di affidare ogni settore di attività a uno dei soci, e di individuare responsabilità specifiche anche per le funzioni trasversali: la contabilità, la gestione del personale e la segreteria. Questa distribuzione di compiti non esclude né ostacola le collaborazioni interne. Risponde a una esigenza di ordine e di efficienza del gruppo, e vuole anche trasmettere all'esterno un messaggio di chiarezza circa gli interessi e le specializzazioni di ciascuno.
La cooperativa dunque ha un vero e proprio organigramma, che comunica all'esterno in maniera ufficiale. I settori (e i rispettivi responsabili) sono sei: aree verdi; campi di volontariato, editoria, educazione ambientale ed escursionismo; formazione, laboratorio cartellonistica e strutture per aree protette.
L'attività considerata strategica dalla cooperativa, e alla quale tutti collaborano, è la gestione dei servizi del Centro Visitatori "Paolo Barrasso".
Il Centro funziona da circa dieci anni ed è stato creato dal Corpo Forestale dello Stato. Al principio è stato gestito direttamente dai forestali, quindi mediante convenzione: prima con la cooperativa Tre portoni, quindi con Majambiente. Paolo Barrasso è il giovane biologo che diede un contributo fondamentale alla creazione del Centro e che spinse i ragazzi del posto ad avviare le prime attività di accompagnamen-
to dei gruppi di visitatori. Barrasso scomparve prematuramente durante un'escursione in montagna nell'ottobre 1991.
La creazione del Centro, che tanto deve alla figura di Barrasso, è certamente da collegare anche ad altri fattori. In primo luogo è stata determinante la presenza della Riserva dell'Orfento, tra le zone a maggiore biodiversità della Maiella, di grande interesse sotto il profilo sia geologico, sia botanico e faunistico. In secondo luogo ha influito la preesistenza, a Caramanico, di un contesto turistico già sviluppato intorno alle terme: il progetto del Centro si giustificava anche alla luce di esigenze di arricchimento e di qualificazione dell'offerta locale. Infine, ha avuto un ruolo la lungimiranza del Corpo forestale di Pescara competente sulla Riserva, guidato da Giuseppe Di Croce, diventato in seguito Presidente del Parco Nazionale della Maiella.
Il Centro Visite è articolato in due strutture: un Museo naturalistico e un Centro studi. Il Museo che introduce alla conoscenza della natura della Riserva dell'Orfento, fornisce informazioni, distribuisce e vende pubblicazioni, fa da punto di riferimento per le visite guidate. Il Centro studi è una struttura polivalente che comprende una biblioteca, una sala conferenze, una sala riunioni, una sala video, un laboratorio per la didattica ambientale. E uno spazio utilizzato per tutte le occasioni rilevanti di incontro pubblico che hanno luogo a Caramanico, su iniziativa di vari soggetti, tra cui l'Azienda di soggiorno e la Società delle terme.
Nel Centro è inoltre presente un'area faunistica della lontra europea (una delle specie più minacciate di estinzione in Italia) che i turisti possono visitare, e un centro di allevamento, con diversi recinti, in cui sono allevate 11 lontre: il tutto nell'ambito del progetto del Corpo forestale dello Stato in collaborazione con altri gruppi di lavoro europei con lo scopo della conservazione della specie.
Majambiente ha in gestione i servizi di entrambe le strutture: garantisce l'apertura, il servizio di informazione al pubblico, la distribuzione e la vendita di materiali, I'organizzazione delle visite guidate, I'assistenza ai convegni, I'organizzazione di proiezioni, e così via.
Per questi servizi la cooperativa non percepisce alcun compenso monetario, ma ha in cambio
I'uso delle strutture. Majambiente considera un grande vantaggio questa condizione, perché la cosa davvero rilevante è stare all'interno del Centro, che è il punto strategicamente più importante dell'area per quanto riguarda il turismo ambientale. Tutti i visitatori infatti fanno capo a questa struttura, e ad essa di rivolgono per ogni richiesta. Il rapporto con la domanda diventa così, per la cooperativa, diretto e agevole.
Le scuole visitano la Riserva dell'Orfento, spesso nell'arco di una sola giornata, ma stanno aumentando i casi di soggiorno di due/tre giorni: si tratta di cicli di studio che Majambiente organizza alternando lezioni in aula a visite sul campo, e prendendo contatto con alberghi di fiducia in modo da proporre alle scuole un pacchetto completo. Parallelamente anche la stagione di fruizione scolastica tende a prolungarsi, e a durare anche oltre la meta di maggio. Il bacino di domanda è dato dal Centro Italia: in primo luogo Marche e Lazio, oltre, ovviamente, all'Abruzzo.
La promozione è curata mediante la partecipazione alle fiere e mediante mailing mirati rivolti alle scuole della regione Abruzzo. Le fiere di potenziale interesse sono tante: da Ecotour di Lanciano, a Greentour di Parma, a Bitex di Roma, sino a quelle più grandi e impegnative, quali la BIT e Parco Produce, alle quali la cooperativa partecipa insieme ad altri soggetti: insieme all'Ente Parco, nel caso di Parco Produce (in questa occasione anzi Majambiente ha curato l'allestimento in fiera dello stand del Parco Nazionale), oppure alla Regione Abruzzo, nel caso della BIT di Milano.
L'attività di turismo naturalistico si svolge da marzo a ottobre, e coinvolge gruppi organizzati e non. Tra i gruppi organizzati sono numerosi quelli del CAI, quelli delle Associazioni di tempo libero, i CRAL aziendali.
A seconda dell'interesse prevalente del gruppo, la cooperativa offre diverse proposte di visite guidate, costruite come mix personalizzato delle varie risorse che il territorio offre: la natura della Riserva, la storia locale (gli eremi della Valle dell'Orfento; i tipici tholos, capanne in pietra a secco), I'architettura e l'arte. Così, una giornata-tipo offerta a un gruppo CAI comprende la visita guidata al Museo naturalistico, una proiezione, la visita guidata alla Riserva, la
visita guidata al centro storico. In altri casi può essere opportuno inserire la visita al Museo della fauna della Società delle terme, o altro. La tariffa praticata è in media di 10.000 Iire a testa, e varia naturalmente a seconda dei servizi offerti.
L'area fruita è quella di Caramanico e dintorni. Le principali zone di visita sono: innanzitutto, naturalmente, la Riserva dell'Orfento; quindi Sant'Eufemia, nella Riserva Naturale di Lama Bianca, luogo nel quale sono stati creati sentieri per disabili, e che appare ideale per le persone anziane e le famiglie con bambini che chiedono sentieri facili; infine anche al Passo San Leonardo, ove un albergo offre mountain bike in affitto e un campo di tiro con l'arco.
Nel 1996 la Riserva dell'Orfento e l'area di Caramanico sono state visitate da ] 5.000 persone, ivi incluse le scolaresche. L'anno precedente i visitatori erano stati 11.400. L'incremento dunque è stato notevole. In generale i visitatori sono di tre tipi: gruppi; singoli autorizzati a entrare nella Riserva dal Centro visitatori; sportivi che praticano lo sci alpinismo fuori della Riserva.
Per quanto riguarda i gruppi accompagnati da Majambiente, si è passati dalle 3.850 persone del 1995 alle 5.000 del 1996. Anche per la cooperativa l'aumento è stato di un buon 30%.
La cooperativa ha agito anche come editore stampando sinora due volumi: Fiori della Maiella e Scialpinismo nel Parco Nazionale della Maiella, il primo edito da Menabò di Ortona, il secondo co-edito da Majambiente e dalla stessa Menabo. Nel primo caso l'iniziativa ha avuto il sostegno finanziario di uno sponsor (la Telecom), nel secondo caso invece è stata realizzata in completa autonomia. Alla realizzazione dei volumi hanno lavorato soprattutto quei soci della cooperativa che svolgono attività professionali esterne e hanno una buona preparazione scientifica. L'editore ha fornito le competenze necessarie alla grafica e alla pubblicazione.
La formazione nel 1996 ha avuto un ruolo molto importante per la vita della cooperativa. Infatti Majambiente ha gestito un corso per lavori socialmente utili all'interno del Parco Nazionale della Maiella, lavorando sia alla docenza sia agli stages, con una intensità di impegno molto elevata che ha mobilitato tutto il gruppo.
Ma nello stesso anno la cooperativa ha svolto anche un corso di aggiornamento per operatori turistici locali, sostenuto dall'Associazione albergatori e pagato dagli stessi operatori. Il tema del corso era come definire meglio e omogeneizzare la qualità del servizio offerto dagli alberghi locali.
Inoltre è attualmente in corso un progetto della Regione Abruzzo denominato Progetto CIRFOR a cui Majambiente collabora insieme ad altre società, non solo locali, e che consiste nel compiere una indagine sui fabbisogni formativi e nel dare avvio a corsi pilota.
Un aspetto interessante di questo settore consiste nella formazione interna: corsi che i soci decidono di organizzare per se stessi, per migliorare le conoscenze che sono loro utili sul lavoro. Il corso fisso, ogni anno, è quello di inglese; ad esso si sommano altre iniziative che variano dall'approfondire la conoscenza della natura, della storia o dell'arte della Maiella, al familiarizzarsi con la gestione aziendale, col marketing, con la comunicazione e il rapporto col cliente. Questa attività è stata sinora realizzata esclusivamente con le risorse finanziarie dei soci; per il prossimo anno la cooperativa sta verificando se sia possibile ottenere un sostegno dall'Assessorato regionale alla Formazione.
E stato, inoltre, avviato un laboratorio di cartellonistica con modestia e in tono minore, che nel tempo è poi venuto ad acquisire un profilo sempre più interessante. Al principio la cooperativa si limitava a realizzare frecce di indicazione di sentieri, in seguito è passata a progettare e a realizzare grandi strutture di descrizione del territorio, e lo scorso anno ha finito per curare lo stand del Parco Nazionale della Maiella alla fiera "Parco Produce" di Ancona. Un settore in decisa ascesa.
I "servizi al turismo" è un settore di lavoro della cooperativa di attività emergente, che dà segni promettenti di sviluppo. In pratica accade che all'interno del sistema turistico di Caramanico Majambiente sia ormai destinata a diventare un fornitore di servizi ad altri operatori. Per esempio la locale Associazione degli albergatori, dopo l'ultima BIT, ha affidato a Majambiente tutti i servizi di segreteria e contatti con i
clienti stranieri, confidando nella professionalità dei membri della cooperativa. Inoltre sempre la stessa Associazione ha deciso di dare alla cooperativa la gestione del servizio di prenotazione alberghiera in occasione della Gara nazionale di Orienteering dell'ottobre 1997.
Nel 1995 il fatturato della cooperativa è stato assai modesto, ma nel 1996 è salito notevolmente di livello sino a raggiungere i 330 milioni. Ha contribuito in maniera importante a questo risultato il corso per i lavori socialmente utili.
Settore per settore, la cifra complessiva risulta cosi articolata:
I compensi ai soci che lavorano esclusivamente nella cooperativa sono poco più alti di un milione e mezzo netto al mese. Ricevono questa retribuzione, in maniera regolare, sette persone. Altri compensi sono erogati ai soci che svolgono attività professionale esterna, sulla base di una tariffa oraria concordata.
La cooperativa appare bene inserita nel contesto delle relazioni locali. Gli interlocutori più vivaci e interessanti per Majambiente sono il Corpo Forestale, l'Associazione degli albergatori, la Società delle Terme, l'Azienda di soggiorno, l'Ente Parco. Il Parco è stato l'ultimo di questi soggetti a entrare in scena, e dunque le occasioni di collaborazione non sono ancora numerose.
Majambiente intrattiene relazioni e rapporti di collaborazione con diverse altre cooperative dell'area e della regione: Ecoesse di Passo Lanciano, Tre Portoni di Caramanico, Maiella (che opera nel versante orientale del Parco), COGEC_ STRE di Penne, Ecotour (che opera nel Parco Nazionale d'Abruzzo).
Si possono individuare due principali ragioni del successo ottenuto da Majambiente
In primo luogo, il lungo lavoro di base svolto per anni dal Corpo Forestale che ha creato un parco "di fatto" prima della ufficiale istituzione del Parco Nazionale della Maiella (come ha ricordato Airone nel recente inserto dedicato al Parco nel numero 192). Questo lavoro ha permesso alle iniziative individuali di essere molto più efficaci e incisive di quanto avrebbero potuto essere in un contesto meno organizzato.
In secondo luogo, ha certamente svolto un ruolo favorevole la particolare struttura economica di Caramanico, e l'evoluzione che il Comune si è trovato ad affrontare alla fine degli armi Ottanta. Caramanico conta 2.500 abitanti ma in estate raggiunge le 12-13.000 presenze, distribuite su una dotazione ricettiva di tutto rispetto che comprende 15 alberghi, diversi affittacamere e agriturismi, case in affitto. L'offerta turistica è stata per anni polarizzata esclusivamente sulle terme, al punto che gli alberghi avevano assunto l'abitudine di accogliere solo prenotazioni lunghe (le cosiddette quindicine). Questo modello è entrato in crisi quando è cessata la possibilità per i pubblici dipendenti di godere di cure termali a spese dello Stato. Caramanico, come tutte le altre località termali italiane, ha dovuto fare i conti con una contrazione della domanda a cui tradizionalmente si rivolgeva, e con la conseguente necessità di ricercare e attrarre nuovi tipi di clientela. Questa evoluzione ha favorito il cambiamento locale, e l'emergere di nuovi soggetti e di nuove attività. L'asse di interesse ha cominciato gradualmente a spostarsi verso il turismo ambientale, le strutture alberghiere si sono orientate a offrire una ospitalità anche breve, di una o due giornate, si sono rafforzate le proposte rivolte alle scuole, agli escursionisti, agli amanti della natura. In sostanza, si è creato nel sistema locale lo spazio per la nascita di strutture non legate alle terme ma alla fruizione ambientale.
La creazione del Parco ha certamente favorito questo spostamento, perché è stato un importante fattore di promozione e di pubblicizzazione del territorio nei confronti del mercato e della domanda verde. Ma senza i due fattori citati in precedenza - il lungo lavoro del Corpo forestale che ha curato la Riserva e ha creato strutture di visita, sedimentando nel tempo capacità di gestione; e la forzata variazione dirotta del sistema turistico locale - il Parco non sarebbe riuscito a esercitare questa influenza positiva, di sostegno e di aiuto. Avrebbe dovuto invece intraprendere un lungo cammino di costruzione di competenze e capacità di gestione, quindi progettare e perseguire tenacemente la nascita di un prodotto turistico, con risultati visibili solo a distanza di parecchi anni.
Occorre inoltre notare che anche la tradizionale pressoché univoca polarizzazione di Caramanico sulle terme ha favorito Majambiente. Infatti è molto probabile che la lunga consuetudine a una domanda stabile e garantita abbia indotto inerzia negli operatori, e ridotto le spinte alla qualificazione o anche solo a un attento rapporto col mercato. Nel momento critico, in cui si è reso necessario adottare stili imprenditoriali più vivaci, gli operatori locali si sono trovati in difficoltà e hanno cominciato a richiedere l'intervento di competenze esterne. In questa chiave si può leggere per esempio la richiesta dell'Associazione albergatori di tenere i contatti con la clientela straniera; o la richiesta di gestire il servizio di prenotazione in occasione di una grande manifestazione sportiva, che concentra in pochi giorni un alto numero di presenze; o la richiesta di lavorare alla standardizzazione della qualità del servizio alberghiero.
Majambiente si è dunque inserita con prontezza, intelligenza e anche notevole senso del sacrificio, in una situazione mobile e potenzialmente favorevole all'emergere di nuovi soggetti, ed è riuscita così non solo ad avere un suo mercato, ma a imporre un proprio ruolo, degno di considerazione e di rispetto, nel contesto sociale ed economico del comune.
Resta da rilevare, della sua ancor breve esperienza, un tratto di fragilità: I'aver ottenuto il balzo in avanti del fatturato mediante un'esperienza importante ma occasionale, quella della formazione legata ai lavori socialmente utili. Potrà accadere in futuro, in assenza di altre occasioni paragonabili a questa, che il fatturato si attesti su un livello più basso di quello ottenuto nel 1996. Non sarebbe tuttavia un segno di crisi: solo il rientro nella normale curva di crescita, graduale e costante, di una società giovane.