Federparchi
Federazione Italiana Parchi e Riserve Naturali


PARCHI
Rivista del Coordinamento Nazionale dei Parchi e delle Riserve naturali
NUMERO 22 - SETTEMBRE 1997


EDITORIALE
  Con questo "speciale" dedicato alla prima Conferenza Nazionale delle Aree Protette la rivista del Coordinamento Nazionale dei Parchi e Riserve ha inteso dare un proprio contributo al dibattito sul ruolo e i problemi dei parchi oggi. Lo abbiamo fatto sul filo di una riflessione politico-culturale che anima da sempre Parchi. Avremmo preferito che lo "speciale" potesse inserirsi più organicamente, sulla base delle indicazioni della mozione approvata dalla Commissione ambiente della Camera, in un impegno concordato con gli organizzatori della conferenza. Ciò non è stato possibile a causa di una impostazione ministeriale che non ci ha coinvolto come avevamo proposto e come sarebbe stato giusto. Ma non abbiamo per questo voluto rinunciare a dare un contributo ad un appuntamento che noi chiedevamo da tempo e che consideriamo comunque importante. Va detto tuttavia che il perdurare, nei rapporti tra ministero e parchi, di una situazione di difficile comunicabilità complica enormemente le cose e produce inevitabili effetti negativi laddove vi sarebbe grande bisogno di efficaci forme di collaborazione.
Tra i problemi che la Conferenza dovrà affrontare e il Governo risolvere c'è quindi anche quello del riconoscimento della rappresentanza istituzionale delle aree protette. Un problema - vogliamo dirlo con la massima schiettezza - che non ha nulla di "notarile" contrariamente a quel che pensano taluni ambienti ministeriali.
Il riconoscimento istituzionale della rappresentanza dei parchi al pari di quelle dei comuni, delle comunità montane e delle province è di natura squisitamente politica. In Francia, per fare un esempio a noi vicino, da decenni il Governo consulta preventivamente la Federazione dei parchi per qualsiasi provvedimento riguardante le aree protette. E lo fa con tale convinzione e continuità che ha stabilito con legge l'obbligo dell'intesa preventiva con la Federazione per qualsiasi intervento. Ci auguriamo perciò che la conferenza fra le altre decisioni assuma finalmente anche questa mettendo fine ad una diatriba da cui emerge soltanto una sostanziale incomprensione e sottovalutazione di una esigenza che questo Governo sembra invece avvertire in tutta la sua portata per quanto riguarda le altre istituzioni.
Diciamo questo prima ancora che per riaffermare un ruolo che crediamo di esserci conquistato sul campo, perchè riteniamo che questa incomunicabilità con l'associazione alla quale aderiscono oltre 80 parchi nazionali, regionali e locali privi innanzitutto il Ministero e il Governo di un interlocutore serio e affidabile, l'unico in grado di dare voce ed espressione alle istanze e necessità del sistema dei parchi. Una politica nazionale per le aree protette non si fa senza il coinvolgimento di tutti i parchi. Ma non si fa neppure ignorando la loro rappresentanza istituzionale che attende solo un riconoscimento "politico". Noi confidiamo che anche su questo la Conferenza sappia dire finalmente una parola chiara e precisa.