Federparchi
Federazione Italiana Parchi e Riserve Naturali


PARCHI
Rivista del Coordinamento Nazionale dei Parchi e delle Riserve Naturali
NUMERO 22 - SETTEMBRE/DICEMBRE 1997


Parks in Italy: personal media per le aree protette italiane?
Oscar Bandini*
 

A due anni dalla prima presentazione del progetto alla Giunta del Coordinamento, e a poco più di uno dalla sua presentazione operativa ufficiale, alla la festa nazionale dei parchi, Parks in Italy sta per raggiungere la sua "massa critica", superata la quale sarà inevitabile confrontarsi con due scelte di sviluppo, non necessariamente alternative tra loro ma inevitabilmente diverse nelle loro potenzialità informative: vediamo perché.
 

La situazione attuale
Come già evidenziato in un precedente articolo (Parks in Italy: primi risultati e prospettive rivista Parchi n. 20 - feb. '97 - p. 77), il sito offre ad ogni area protetta, aderente o meno al Coordinamento Nazionale Parchi e Riserve, la possibilità di veicolare informazioni bilingue in Italia e nel mondo, attraverso la rete Internet, con una serie di moduli informativi più o meno approfonditi, totalmente controllabili nella loro forma, sostanza e possibile variazione da parte del relativo ente gestore.
Ogni Ente gestore aderente, considerando l'informazione on line su Parks in Italy come non sottoponibile a filtri e interpretazioni, si trova quindi ad utilizzare il sito come una propria emanazione diretta: in conseguenza di questa assoluta tranquillità nell'uso, e dei costi di utilizzo che, grazie agli accordi su base nazionale, sono senza dubbio i più contenuti del settore, la prospettiva di vedere tutte le aree protette italiane su Parks in Italy, con informazioni più o meno approfondite o comunque, con pagine di raccordo a siti individuali preesistenti, si fa ogni giorno più concreta. D'altra parte i dati disponibili già lo confermano: Yahoo!, il più importante indice di ricerca su Internet prestrutturato per argomenti, nel realizzare ad inizio '97 la nuova categoria di ricerca Parchi, sino a poco tempo fa proponeva il nostro come unica finestra sul mondo delle aree protette italiane, a dimostrazione di una validità referenziale riconosciuta anche all'estero; in Italia lo stesso quotidiano Repubblica, nella sua serie di CD per la navigazione offline, ha scelto di dedicare a Parks in Italy quasi un terzo dello spazio disponibile sul 5° CD Viaggi e Turismo, distribuito il 26 marzo in abbinamento al quotidiano, duplicandovi integralmente ogni file esistente a quella data.
In effetti, grazie alla recente attivazione di un data base interrogabile in modo estremamente intuitivo, già oggi su Parks in Italy si può trovare informazione minimale su ognuna delle oltre 750 aree protette istituite a tutto il 31/12/96, con approfondimenti ipertestuali più o meno consistenti per circa 120 di queste;
Dalle circa 900 pagine web di inizio anno, il sito sta per superare le 1.500 pagine complessivamente in linea, ogni giorno la media dei contatti è superiore a 4.000, oltre il 30% di richieste proviene dall'estero ed il numero di accessi potrebbe essere ancora più elevato, visto che diversi grandi gestori di rete (statunitensi come America on Line e Compuserve, ma anche europei ed italiani) utilizzano artifizi tecnici per rilanciare più volte in proprio le pagine più richieste, senza reinterrogare il nostro server.
C'è poi da sottolineare la forte presenza di importanti realtà istituzionali, quali le Regioni Liguria, Lombardia, Piemonte ed Umbria, che hanno già scelto Parks in Italy, e di altre Regioni che stanno attualmente definendo la loro presenza, per rilanciare l'informazione relativa ai rispettivi sistemi regionali di aree protette, in alcuni casi con ulteriori pagine di raccordo in grado di convogliare traffico di approfondimento direttamente sui propri siti ufficiali. Infine l'integrazione dei dati in linea sul nostro sito con quelli disponibili su altri importanti siti istituzionali (come ad esempio per i siti dell'ENEA, dipartimento Ambiente, o del CNR, Gruppo di Ricerca delle aree protette) ha permesso, e permetterà ancor più in futuro, ulteriori ampliamenti delle possibilità informative. L'unico aspetto negativo, in questa gradevolissima elencazione di note positive, è forse il tasso di rinnovo dell'informazione presente sulle pagine web di approfondimento relative alle singole aree protette: pur in presenza di un accordo nazionale che ne permette il rinnovo su base annuale, indipendentemente dalla più o meno cospicua reiterazione del rinnovo stesso.
Questo ovviamente riguarda le aree protette con una cospicua informazione in linea, determinata dall'utilizzo del modulo di approfondimento, piuttosto che dal solo modulo di base, inevitabilmente statico nella sua sinteticità.
E però un sintomo da analizzare il fatto che, in questi casi, le pagine web trattanti argomenti quali le novità, le manifestazioni, gli eventi, le pubblicazioni relative ad una area protetta, non siano aggiornate, integrate, variate con maggiore frequenza rispetto a quella prevista inizialmente nel progetto. In sintesi quindi i dati sopra riportati stanno ad indicare un forte consolidamento dell'utilizzo di Parks in Italy da parte dell'utenza in rete, nazionale e non, molto probabilmente derivata dalla crescita costante delle informazioni disponibili e, in minor misura, dalla rilettura delle informazioni relative alla singola area protetta. E, a questo punto, siamo giunti di fronte al bivio. Da una parte abbiamo la continuazione dello sviluppo di Parks in Italy, sulla linea attuale: un aumento delle pagine web in linea, conseguente ad un incremento del numero delle aree protette aderenti al progetto, e poco più, in una ipotesi che potremmo definire come sviluppo del "vocabolario". Dall'altra un aumento probabilmente altrettanto consistente delle pagine web in linea, sempre in conseguenza all'incremento delle aree protette aderenti al progetto, ma comunque con una maggiore dinamicità nella gestione delle informazioni presenti sulle pagine web, più frequentemente aggiornate da parte delle singole aree protette e dello stesso Coordinamento, che potremmo definire come sviluppo della"rivista". Cerchiamo di verificare le implicazioni di entrambe.
 

Lo sviluppo del "vocabolario"
Questa ipotesi non è difficile da sviluppare: tutto sommato si fonda su un proseguimento dello sviluppo sin qui concretamente raggiunto, dove un numero crescente di enti gestori di aree protette deciderà di mettere online prima un modulo di base, per offrire ai navigatori l'informazione sintetica sulla stessa area gestita, sfruttando i costi irrisori ed il consistente flusso di richieste informative che Parks in Italy è in grado di assicurare, e poi, forse, anche un modulo di approfondimento che, con investimenti comunque minimi è in grado di garantire una soddisfazione molto superiore all'utente della rete che cerchi informazioni abbastanza articolate.
Le pagine web cresceranno ancora per molto tempo, e prevederne in questa ottica un numero complessivo intorno a 3.000 è abbastanza verosimile di qui ad altri due anni.
Un così poderoso sito, insieme all'aumentato numero di utenti Internet prevedibile per lo stesso periodo, sarà allora un punto di riferimento assoluto, un poco come quei vocabolari corposissimi che, proprio con lo spessore, garantiscono a priori la loro maggiore efficacia. In questo senso una delle prossime novità su Parks in Italy, e cioè la realizzazione periodica di CD contenenti la duplicazione integrale ed aggiornata del sito, utilizzabile da qualunque PC per navigare "offline" (ideale quindi per i computers dei Centri visita), può tranquillamente inserirsi nel filone del "vocabolario", aiutando chi ancora non conosca Internet ad utilizzare come tale Parks in Italy anche nella versione CD. Anche lo sviluppo tecnico della Rete non dovrebbe variare queste considerazioni: le prospettive di aumento esponenziale nelle velocità di trasferimento dei dati, con possibilità di scaricare in tempi ragionevoli foto più grandi, spezzoni di filmati, riproposizioni "virtuali", non farà che spostare l'enfasi su contenuti più accattivanti, ma comunque non dissimili concettualmente dall'informazione presente sulle pagine web attuali.
 



Lo sviluppo della "rivista"
Anche in questo secondo caso il proseguimento dello sviluppo sin qui concretamente raggiunto non è in discussione ma, mentre prima l'enfasi si poneva solo sul mero incremento delle pagine web, in questa ipotesi si dovrebbe poter consolidare l'idea di un sito completamente "interattivo": non più solo pagine web immodificate da tempo, ma un costante aggiornamento, che dia la sensazione al lettore di essere anticipato nei suoi peregrinaggi tra le pagine, offrendo sempre contenuti aggiornati, utili, dando la possibilità di interagire con l'Ente parco stesso.
La strada da percorrere coinvolge l'Ente gestore attraverso due punti chiave:

  • agganciarsi ad Internet, attraverso un contratto di accesso (importo medio: 300/400 mila lire annue)
  • incaricare almeno una persona quale referente Internet per l'area protetta L'accesso ad Internet porterà immediati vantaggi, quali:
    • avere una visione diretta del sito Parks in Italy nel suo divenire, potendo verificare di prima mano quando le pagine necessitino di un aggiornamento, una integrazione, una nuova informazione.
    • divenire utenti della posta elettronica, con possibilità di ricevere messaggi, commenti, richieste di informazioni e proposte dai visitatori del proprio sito, ed interagire con gli stessi, nell'arco di poche ore, con un sistema di una rapidità ed efficienza incredibile;
    • partecipare a mailing list su specifici argomenti, aperte a tutti o riservate a specifiche categorie (come ad esempio la prossima mailing list dell'AIDAP - Associazione Italiana Direttori Aree Protette).

Incaricare almeno una persona delle incombenze connesse ad Internet (la semplice risposta alla posta elettronica in arrivo, ma anche la raccolta del materiale iconografico e redazionale necessario di volta in volta per gli aggiornamenti, ecc.) permetterà di inserire Internet nell'attività di tutti i giorni, rendendone possibile l'integrazione con gli altri mezzi (che ne sarebbe del telefono se, una volta installato, lo si usasse solo con la segreteria telefonica innestata o, peggio ancora, non si rispondesse neppure ad una chiamata?).
Lo stesso Coordinamento, aumentando l'utilizzo di Internet tra i suoi componenti, potrebbe migliorare l'impiego di Parks in Italy: pensiamo anche solo ad una serie di caselle postali, casomai riservate all'uso da parte dei soli Enti aderenti, suddivise per argomento (legislativo, redazionale, formativo, ecc.) a cui possa corrispondere uno specialista del settore: le risposte alle domande più frequenti potrebbero essere memorizzate e rese disponibili online prima ancora che l'utente decida di inviare richieste specifiche, con la conseguenza di rendere estremamente più snello l'intero flusso informativo. Se integriamo queste considerazioni con la possibilità di aprire in ogni momento un forum su qualunque argomento, con domande, risposte e approfondimenti, e di potersi aggiornare sull'intera discussione recuperando in pochi secondi tutti i messaggi sull'argomento inoltrati nel corso di alcuni mesi, con ovvi vantaggi anche per l'ultimo arrivato, che può così partecipare alla discussione anche dopo essere rientrato dal giro del mondo in barca a vela, ci rendiamo conto che questa seconda ipotesi, proprio come una rivista, permetterebbe di vedere Parks in Italy in maniera molto più dinamica e, tutto sommato, molto più in linea con quello sviluppo del "sistema nazionale delle aree protette", che il Coordinamento va perseguendo dalla sua costituzione. In questo modo verrà a stabilirsi anche un rapporto nuovo tra l'informazione cartacea, la rivista Parchi e le altre forme, non in concorrenza ma ad integrazione.
Un più forte impegno delle aree protette su questo nuovo fronte dell'informazione è anche la condizione per riuscire a rimuovere i comportamenti di un Ministero dell'ambiente che su questo terreno è totalmente assente.
Il nostro impegno è volto anche a questo obiettivo ed è proprio a questi aspetti, all'intreccio tra informazione dei singoli parchi e informazione in rete, locale, regionale, nazionale e comunitaria che sarebbe opportuno aprire un nuovo dibattito sulla rivista e sul sito, la cui prima conclusione potrebbe avvenire in una iniziativa nazionale da tenersi entro l'anno o ai primi dell'anno nuovo.

* Della redazione di Parchi
(Si ringrazia per la collaborazione il dr. Massimo Piraccini)