Federparchi
Federazione Italiana Parchi e Riserve Naturali


PARCHI
Rivista del Coordinamento Nazionale dei Parchi e delle Riserve Naturali
NUMERO 23 - FEBBRAIO 1998


Il sistema di conoscenze di Carta della Natura: una opportunità da non mancare
Orazio Rossi* e Giovanni Zurlini**

Un elemento di significativa novità, introdotto dalla Legge 394/91 (Legge Quadro 394/91 sulle aree Naturali Protette (Anonimo 1992), è costituito dall'esplicito riconoscimento che la realizzazione delle Aree Protette debba essere inserita nel contesto della pianificazione generale del territorio, attraverso l'individuazione delle sue linee fondamentali di assetto avvalendosi dello strumento conoscitivo della Catta della Natura.
La legge quadro stabilisce i principi e le modalità per l'istituzione e la gestione delle aree protette, con le finalità generali di promuovere e garantire la programmazione ed il coordinamento delle azioni di conservazione e di valorizzazione del patrimonio naturale del Paese.
Nella stessa legge, si fa riferimento alla Carta della Natura e si afferma che essa integra, coordina ed utilizza i dati disponibili al fine di garantire e di promuovere, in forma coordinata, la conservazione e la valorizzazione del patrimonio naturale del Paese. La Carta della Natura ha lo scopo di individuare lo stato dell'ambiente naturale del Paese, evidenziando i "valori naturali" e i "profili di vulnerabilità territoriale". Sulla base della Carta della Natura vengono identificate le linee fondamentali dell'assetto del territorio con riferimento ai valori naturali ed ambientali.
Questo strumento è, pertanto, un momento fondamentale di conoscenza finalizzata del patrimonio naturale ed ambientale del Paese, che pone una particolare enfasi sul valore della biodiversità, intesa come risultato del rapporto che si è creato nel tempo fra tutti i componenti, i fattori naturali e le attività umane che agiscono sul territorio.
La Carta della Natura si configura come il prodotto di un sistema di conoscenze, con caratteristiche evolutive, per la descrizione e valutazione dello stato dell'ambiente naturale su tutto il territorio nazionale, necessariamente dinamico, attivo e, allo stesso tempo, per la ricognizione, organizzazione e distribuzione delle conoscenze e dell'informazione. Essa rappresenta, inoltre, per la sua caratteristica dinamicità, lo strumento di controllo e verifica del rispetto e dell'efficacia delle linee di assetto territoriale stabilite. Nella pratica, la Carta è il prodotto di uno strumento informativo, con caratteristiche evolutive temporali, di supporto alla conoscenza dello stato dell'ambiente naturale su tutto il territorio nazionale, ivi incluse le aree marine costiere, piccole isole, arcipelaghi, sulla base del quale approntare le linee fondamentali dell'assetto del territorio. Questo strumento informativo deve essere su scala nazionale e base di riferimento per le Arnministrazioni centrali e locali nella pianificazione e programmazione delle politiche di conservazione e tutela nonché di gestione delle risorse naturali.
In particolare lo strumento informativo Carta della Natura deve:
- fornire una valutazione sinottica, rappresentativa e aggiornata dell'intero patrimonio naturale su scala nazionale sia delle aree già sottoposte a tutela e presenti nel Registro delle aree protette che quelle da istituire e presenti nell'Elenco delle aree protette, oltreché del patrimonio della naturalità diffusa;
- essere di supporto all'individuazione ed alla valutazione di aree soggette al degrado naturalistico-ambientale e delle aree caratterizzate da profili di immediata o prossima fragilità (vulnerabilità);
- essere un valido ausilio all'individuazione delle aree dove proporre e condurre politiche di conservazione e di programmazione ambientale;
- fornire materiale informativo di supporto alle attività tecniche di istruttoria per la predisposizione di proposte di nuove aree;
- essere la base informativa per il processo di definizione delle linee di assetto del territorio con riferimento ai valori naturali e ambientali, così come indicati dalla Legge;
- essere strumento di controllo e di verifica del rispetto e dell'efficacia delle linee di assetto territoriale stabilite;
- trovare applicazione nello sviluppo di metodi di gestione o di restauro ambientale ". . . idonei a realizzare una integrazione tra uomo e ambiente naturale. . .";
- fornire informazioni utili alla identificazione delle misure di salvaguardia provvisorie o definitive più idonee da adottare, sentite le Regioni e gli Enti locali interessati, per la conservazione del patrimonio naturale anche in relazione alla evidenziazione di profili di immediata e/o prossima fragilità (vulnerabilità) naturalistico-ambientale;
- costituire un valido supporto alla definizione degli obiettivi del Programma triennale per le aree protette;
- rappresentare, attraverso la elaborazione dei suoi dati ed informazioni, la base informativa della Relazione annuale al Parlamento sullo stato di attuazione della Legge quadro, redatta dal Ministero dell'Ambiente. A tale sistema di conoscenze partecipano i soggetti attivi nel campo della conservazione, quali le istituzioni centrali, le Regioni, gli Enti locali, le organizzazioni non governative.
Le esperienze di riferimento per la realizzazione di Carta della Natura muovono, essenzialmente, da una prima ricerca prototipale di realizzazione metodologica a piccola (fine) scala di Carta della Natura (Rossi e Zurlini, 1993).
In applicazione del dettato legislativo, infatti, allo scopo di giungere alla realizzazione di un Sistema Informativo delle Aree Protette e di contribuire alla predisposizione della Carta della Natura, il Servizio Conservazione Natura del Ministero ha stipulato convenzioni predisponendo le condizioni strutturali e di conoscenze per giungere alla messa in opera del Sistema Informativo delle Aree Protette e per contribuire alla realizzazione della Carta della Natura.
Nell'ambito delle convenzioni realizzate, vi è stata quella con il Dipartimento di Scienze Ambientali dell'Università degli Studi di Parma, che ha avuto, come oggetto, attività tecnico-scientifiche per la predisposizione di una prima metodologia finalizzata alla realizzazione della Carta della Natura, ad uso del Servizio Conservazione Natura e della Segreteria Tecnica per le Aree Naturali Protette del Ministero dell'Ambiente. In particolare, le attività hanno permesso di mettere a punto:
A) una prima metodologia generale per la identificazione e per la derivazione dei "valori naturalistico-ambientali" e dei 'profili di fragilità (vulnerabilità) territoriale";
B) una procedura atta ad identificare porzioni omogenee del territorio (unità ambientali) sulla base del sistema di classificazione del Programma CORINE - Progetto BIOTOPI (CEC, 1991), adottato dal Consiglio della Comunità Europea (direttive n. 85/338/CEE del 27 giugno 1985 e n. 90/150/CEE del 22 marzo 1990, "Coordination of information of the environment"), utilizzando allo scopo tecniche di telerilevamento;
C) una metodologia di valutazione delle unità ambientali (e del sistema di unità ambientali) sulla base dei "valori naturalistico-ambientali" e dei "profili di fragilità (vulnerabilità) territoriale";
D) un prototipo di sistema informativo in ambiente GIS (Geographical Information System) relativo al sistema di cartografia di base tematica (1:25.000) della Carta della Natura, predisposto per l'area campione designata, I'isola di Salina (Arcipelago delle Eolie). Il prototipo è stato predisposto in riferimento ai criteri ed agli indirizzi per la predisposizione della Carta della Natura adottati dal Comitato per le Aree Naturali Protette il 719193 ed il 21/12/93 nell'ambito delle disposizioni dettate dall'art. 3 della Legge 394/91).
Il prototipo elaborato attraverso l'esperienza sull'Isola di Salina (arcipelago delle Eolie) è allo stato attuale, il punto di riferimento metodologico per gli ulteriori sviluppi realizzativi di Carta della Natura, in quanto ufficialmente adottato (G.U. n. 142, 2016197) dal nostro Paese.
Tutto ciò, comunque, non esclude, anzi ha lo scopo di promuovere il dibattito in corso per lo sviluppo del prototipo di Carta della Natura, anche nell'ottica dell'applicazione della stessa a livelli di analisi ambientale più complessi.
La conoscenza delle risorse del patrimonio naturale (e del patrimonio storico culturale) è premessa alla razionalizzazione delle linee fondamentali di assetto del territorio, alla conservazione delle aree di maggior pregio, al recupero del valore ambientale del territorio, all'applicazione di metodi di gestione e di restauro ambientale idonei a realizzare l'integrazione di metodi di gestione e di restauro ambientale idonei a realizzare l'integrazione tra uomo e ambiente naturale, ovvero, al concreto avvio di forme di sviluppo sostenibile.
Il modello del sistema di conoscenze della Carta della Natura si fonda sul nuovo paradigma che informa la conservazione della natura, e della biodiversità in particolare. Per lungo tempo le politiche di conservazione sono state orientate prevalentemente su scala locale ed a livello di organizzazione biologica della specie. E emerso in questi anni, sia nella pratica, che nel dibattito scientifico. La necessità di un più ampio orizzonte di analisi e di studio, che contempli l'adozione di un approccio multiscalare che vada oltre il singolo sito naturale, nonché la considerazione di livelli di organizzazione superiori alla specie.
Anche la stessa biodiversità è oggi intesa non più solo come diversità genetica, di specie o di habitat, ma anche come diversità di processi che la sostengono. La conservazione necessita pertanto di un ampliamento dell'attenzione diretto alla osservazione dei sistemi ambientali ai diversi livelli gerarchici in cui questi si manifestano nella realtà e, quindi, anche sull'analisi dei processi e dei contesti dai quali dipende la biodiversità.
L'individuazione dei siti di importanza comunitaria per la creazione della rete europea di aree protette "Natura 2000", ha permesso la creazione di una rete di flusso delle conoscenze che ha coinvolto in prima persona le Regioni, gli istituti universitari, le associazioni ambientaliste ed i singoli esperti. Una rete che ha permesso la realizzazione di un'analisi a tappeto del territorio italiano, I'individuazione di oltre 2.000 siti di importanza comunitaria, I'individuazione e descrizione dei siti di importanza nazionale. Tutti elementi conoscitivi fondamentali per la Carta della Natura e che rappresentano il necessario adempimento, da parte del nostro Paese, per la politica della conservazione della biodiversità stabilita dall'Unione Europea. La valorizzazione, il mantenimento e il riconoscimento istituzionale di questa rete è sicuramente una necessità se si vuole che la Carta della Natura non resti una vera e propria cartografia "unica" del patrimonio naturalistico italiano, ma divenga un reale sistema di conoscenza, monitoraggio e supporto delle decisioni relative alla gestione del territorio a qualsiasi livello.
La rete esistente, con le opportune modifiche date dalle esigenze di Carta della Natura, deve dunque essere mantenuta attiva e vitale, non permettendo l'indebolimento delle relazioni esistenti e invece avviando progetti di ampio respiro essenziali nell'ambito della Carta della Natura.
Il riconoscimento dell'importanza di Carta della Natura, la necessità di un'ampia partecipazione da parte di tutti gli Enti e istituzioni competenti richiedono già un notevole impegno ed una capacità programmatica di coordinamento ed indirizzo. Ciò non è però sufficiente perché è fondamentale garantire che la Carta della Natura, finalizzata alla gestione ed alla conservazione, abbia una continuità nel tempo ed un definitivo e permanente assetto e riconoscimento istituzionale.
Lo strumento Carta della Natura ha già acquistato, nel corso del lavoro svolto in questi primi anni, una funzione articolata:
- ricongiunzione delle conoscenze sul patrimonio naturale del Paese, spesso frammentate se non addirittura polverizzate in diversi ambiti scientifici, istituzionali, non governativi ed informali;
- organizzazione e sviluppo delle conoscenze secondo un modello di sistema congruo con gli scopi di pianificazione e conservazione, che individui pertanto i profili di degrado, di vivibilità, di rischio, delle priorità di conservazione e delle forme di gestione delle aree a naturalità diffusa, necessarie per il mantenimento delle aree di maggiore rilievo naturalistico;
- circolazione di conoscenze fra i diversi soggetti al fine di garantire l'informazione, I'aggiomamento, il controllo e la partecipazione.
La realizzazione di questo strumento di conoscenze rappresenta una opportunità senza precedenti per mettere il nostro Paese al passo con molti altri paesi del mondo sviluppato, dotando di un sistema di raccolta, valutazione, elaborazione delle conoscenze al servizio della pianificazione nazionale, regionale, locale, delle forze sociali e dei cittadini.

*Dipartimento di Scienze Ambientali,
Università di Parma ** CNR, Roma

Riferimenti bibliografici

Cec., Commission of European Community, 1991. Corine biotopes manual, habitats of the European Community. A method to identify and describe consistently sites of major importance for nature conservation Eur 12587/3.

Noroni A., 1986. L'ambiente: realtà, prospettive, problemi. Rend. Acc. Naz. Delle Scienze, detta dci XI., Vol. II: 9-56.

Rossi 0., G. Zurlini, 1993. Primi elementi conoscitivi essenziali per la realizzazione della Carta della Natura (Legge n. 394 del 6/12/1991). S.It.F., Notizie, Bollettino della Società Italiana di Ecologia, Vol. XIV, numero unico 1993: 46-56.