Federparchi
Federazione Italiana Parchi e Riserve Naturali


PARCHI
Rivista della Federazione Italiana Parchi e delle Riserve Naturali
NUMERO 24 - GIUGNO 1998
 

Libri
 



Renzo Moschini Iparchi oggi
Comunicazione - (Corso della Repubblica, 165/b Forlì)- 1998
pag. 159 L. 15.000

Spesso, troppo spesso, I'immagine che viene veicolata dai parchi è quella dell'iconografia classica a base di panoramiche mozzafiato, di animali e piante rare e minacciate, che offrono a un segmento di aficionados della carta patinata immagini e testi un po' edulcorati a scapito della realtà vera e quotidiana di molti ambienti naturali e delle aree protette in particolare.
Il recente volume di Renzo Moschini I PARCHI OGGI, risulta così doppiamente utile per capire il nocciolo del problema "Parchi in Italia". La spumeggiante introduzione di Mariano Guzzini (giornalista e Presidente del Parco Regionale del Conero) ha lo scopo di iniziarci ad una lettura che se, a un primo approccio, potrebbe risultare ostico al contrario, in uno stile piano e chiaro, ha il merito di farci esplorare un terreno sconosciuto ai più e, purtroppo, anche a molti addetti ai lavori.
L'autore affronta il ruolo, le finalità ed evidenzia i problemi relativi al sorgere di una politica nazionale delle aree protette che, nonostante la recente Conferenza Nazionale, non pare decollare. Un centralismo burocratico e culturale, inadempiente per lo più sotto il profilo gestionale e non attrezzato per una moderna classificazione, delle aree protette, impedisce la nascita di un "sistema" che già opera fortunatamente in Francia e in altri paesi europei.
Il secondo filone che Moschini (grazie anche alla sua lunga esperienza amministrativa e parlamentare) mette a fuoco è quello relativo allo spazio istituzionale che i parchi vogliono o stanno guadagnandosi. E pur vero che i parchi sono ancora visti come "alieni", "I'altro da sé" da sindaci presidenti di comunità montane e di province, ma l'indubbio successo in termini qualitativi e quantitativi indotto dalla Legge 394 del 1991 ha creato un nuovo soggetto istituzionale che comincia a farsi largo nonostante le onde alte degli ostacoli ministeriali, regionali e i localismi esasperati che nulla hanno a che fare con una vera politica federale. I Parchi hanno affermato con forza e con l'entusiasmo di decine di amministratori e tecnici (che a differenza di Presidenti e Direttori non balzano quasi mai all'onore
della cronache) che operando silenziosamente stanno delineando un nuovo modo di governare il territorio catapultando, in realtà spesso marginali, i finanziamenti comunitari, nazionali e regionali suscitando, nel contempo, I'interesse degli operatori, dei giovani e dei media.
L'isolamento, I'autarchia, I'auto sufficienza- ci dice ripetutamente l'autore - sono i pericoli da scongiurare a favore del raccordo e della collaborazione tra i vari livelli istituzionali. Il libro è interessante perciò non solo per le amministrazioni e i tecnici dei Parchi, ma per tutti colore che operano nel settore dell'ambiente a livello economico e culturale. Il volume - il più completo sull'argomento per le informazioni e per la ricostruzione dell'itercostitutivo delle aree protette nazionali e regionali - è corredato da numerosi paragrafi e da tre appendici che catapultano all'attualità più stringente (la revisione della L.394/91) il dibattito politico e istituzionale in corso a tutti i livelli. (Oscar Bandini)

 



Francesco Corbetta - Giovanna Abbate - Annamaria Frattaro}i - Gianfranco Pirone
SOS VERDE - Vegetazione e specie da conservare
Edagricole, Bologna (XIV + 610 pagine, 300 illustrazioni - L. 50.000)

Il verde è in pericolo. E in pericolo a livello di specie singole, a livello di "biotipi" o di intere fasce vegetazionali o anche di specie e di verietà coltivate (come è il caso del celeberrimo Zafferano dell'Aquila che, presto, esisterà solo il nome). Tutto questo accade anche da noi, non solo in Amazzonia. E in pericolo per la inadeguatezza delle leggi, per la scarsa sensibilità degli Amministratori, per la coerenza e la diffusa mancanza di cultura ambientale dei cittadini. Infatti, il verde è aggredito in mille modi e il più delle volte il movente è solo l'ignoranza umana.
E dalla condivisa consapevolezza di questa delicata situazione che un gruppo di ricercatori coordinati da Francesco Corbetta, illustre botanico dell'Università de l'Aquila, e l'Edagricole hanno deciso di contribuire alla conoscenza del nostro patrimonio naturalistico per salvare habitat e specie a rischio con questa nuova pubblicazione dal titolo S.O.S. Verde - Vegetazioni e specie da conservare. Il volume risponde con perfetta tempistica alla conservazione della biodiversità e al tempo stesso rappresenta una denuncia e uno stimolo per avviare una politica di recupero ambientale e di protezione del meraviglioso mosaico di vegetazione che caratterizza il nostro Paese. Dal lavoro emerge paradossalmente che le singole specie maggiormente in pericolo non sono le Stelle Alpine o le più rare tra le Sassifraghe e le Primule ma le specie un tempo abbondantissime delle spiagge sabbiose (e segnatamente il bellissimo Gi~lio di mare o Gi~lio di San Pancrazio, Pancartium maritimum) e delle acque interne. Non solo l'Isoete di Malinvemi, pianta emblematica e pregevolissimo ornamento floristico delle acque correnti di talune plaghe della Pianura Padana Occidentale ma anche altre, un tempo diffusissime come Aldrovanda vesiculosa, le interessantissime "camivore" di casa nostra, le Utricularia, uno dei generi più importanti tra le piante acquatiche. A fronte di queste perdite o rarefazione c'è l'abnorme proliferazione dei "cancri verdi", della Robinia, all'Ailanto, ad Amorpha Fruticosa a Svicos angulatus. In questo "S.O.S." rientrano anche molte piante coltivate. Straordinario volume per richiamare tutti alle proprie responsabilità ma anche importante punto di riferimento per un'armonica integrazione tra l'uomo e il suo ambiente.

 



M. Bournerias - C. Pomerol - Y. Turquier - CORSICA Guide Naturalistiche Calderini
(pagg. XII+210, tavole fuori testo 88, ill. 64 - f.to cm 13,5x21- L. 28.000)

Tra le mete vacanziere preferite degli italiani un posto di rilievo merita sicuramente la Corsica, isola capace di attrarre il turismo di massa, ma ancora sorprendentemente ricca di fascino per chiunque ami entrare in contatto con la natura, specialmente fuori del periodo delle grandi migrazioni estive. CORSICA di M. Bournerias, C. Pomerol - Y. Turquier edita da Calderini nella collana Guide Naturalistiche (pagg. XII+210, L. 28.000) si rivolge in particolare agli ecoturisti e a tutti quei viaggiatori che attendono le ferie per riscoprire gli aspetti naturalistici delle zone che visitano.
La guida è dedicata soprattutto alla grande varietà delle coste della Corsica, dove rocce e strutture diverse riflettono la contrapposizione tra quella orientale, bassa e rettilinea, e quella occidentale, scoscesa e frastagliata. Il lettore potrà scoprire, nascoste tra le scarpate delle scogliere, le dune e le paludi marittime, la grande varietà della flora e della fauna caratteristiche dell'isola e con le quali è facile familiarizzare. Tra le specie botaniche corse imparerà a conoscere il Limonio a foglie ottuse o il Giglio di mare illirico, mentre tra quelle zoologiche incontrerà il Rospo smeraldino, che rimpiazza in Corsica il Rospo comune, e il Tritone di Corsica, una specie di Salamandra bruno scura che vive nei torrenti e nei piccoli laghi montani.
Gli appassionati di birdwatching potranno avvistare, con un po' di fortuna, il Gabbiano corso, senza dubbio il Laride più raro d'Europa e il Falco pescatore, una sorta di aquila pescatrice dal piumaggio variegato a rischio d'estinzione. La seconda parte della guida propone sei itinerari di particolare interesse per gli amanti della natura alla ricerca di forme di turismo alternativo. Completano il libro
un'Appendice dedicata ai fossili di terreni calcarei corsi prossimi al litorale, indici ragionati relativi alle località e ai luoghi descritti, alle specie illustrate e ai minerali e alle rocce eruttive e metamorfiche, oltre ad una esauriente bibliografia.



Aldo Pazzuconi
Uova e nidi degli uccelli d 'Italia
Calderini, Bologna (pagg. 656, ill. 680 - L. 85.000)

I ricercatori scientifici di uova e nidi, soprattutto in ambiente rurale, hanno suscitato da sempre curiosità, scetticismo, sospetto e diffidenza per la preoccupazione che la loro pratica potesse costituire un rischio per la salvaguardia dell'avifauna selvatica.
Studiosi come Giuseppe Bogliani del Dipartimento di Biologia animale di Pavia, Carlo Violani, consigliere della Società Italiana di Scienze Naturali, Luigi Cagnolaro e Giorgio Chiozzi, rispettivamente direttore e conservatore di omitologia del Museo Civico di Storia Naturale di Milano, in occasione della presentazione del libro "Uova e nidi degli uccelli d'Italia" tenutasi a Milano si sono 'stretti' attomo al sig. Aldo Pazzuconi rassicurando il pubblico e i dubbiosi con una chiara ed unanime affermazione rispetto legittime preoccupazioni circa la conservazione delle specie: la collezione di uova di Pazzuconi (la più importante d'Italia) e l'opera pubblicata da Calderini non hanno portato all'estinzione di nessuna specie, ma rappresentano 'un bene scientifico' ed uno straordinario contributo alla disciplina omitologica e alla cologia mondiale. Infatti mentre in varie parti d'Europa la raccolta delle uova degli uccelli era una pratica diffusa, in Italia fino agli anni Settanta è stato in genere trascurato lo studio della nidificazione. Eccezioni fatta per uno studioso come Aldo Pazzuconi che dopo 50 anni dedicati alla ricerca dei nidi e allo studio delle uova degli uccelli (con le necessarie autorizzazioni delle istituzioni competenti in materia) corona oggi le sue fatiche di omitologo con questa straordinaria pubblicazione. Il volume merita una menzione particolare perché per la prima volta nel corso di tutta la storia omitologica del nostro Paese vengono raccolte le notizie bibliografiche e quelle personali dell'autore con una splendida iconografia, indispensabile del resto, sulle uova e i nidi di 265 specie. I rilievi sono stati effettuati in aree preferenziali in diverse regioni, in alcune zone anche su incarico, per finalità connesse, del Museo di Storia Naturale di Milano e, più di recente, dell'Istituto Nazionale per la Fauna Selvatica. Il testo in bella veste grafica è corredato da 95 stupende tavole a colori che riproducono le uova a grandezza naturale, contiene una vasta bibliografia e indici analitici in latino, italiano, tedesco, inglese e francese.