Federparchi
Federazione Italiana Parchi e Riserve Naturali


PARCHI
Rivista della Federazione Italiana Parchi e delle Riserve Naturali
NUMERO 28 - OTTOBRE 1999
 

da www.parks.it
 



24 maggio: una giornata per celebrare i Parchi

Stanno giungendo le prime adesioni e le prime proposte operative a seguito dell'iniziativa, lanciata dalla Federazione dei Parchi nel corso di Parco produce, ad Ancona, di una manifestazione delle aree protette italiane che coincida, a partire dal 2000, con la giornata europea dei parchi, indetta da Europarc (con la quale associazione sono in corso contatti per una organizzazione comune) per la data dei 24 maggio. Una festa non più concentrata in una sola località ma diffusa su tutto il territorio nazionale, alla quale partecipino tutti gli Enti gestori, le associazioni e gli operatori dell'ambiente. Come si legge in una lettera agli associati, nella quale si chiedono appunto adesioni e proposte, I'idea nasce dall'opportunità di poter contare su una più forte visibilità negli organi di stampa nazionali; dalla necessità di far vivere l'appuntamento in tutte le aree protette e quindi anche in quelle che non hanno potuto partecipare, in passato, alla Festa dei Parchi; dall'esigenza di "aprire" tutte le aree protette italiane alla partecipazione dei cittadini, organizzando nei Parchi e nelle Riserve naturali incontri, feste, manifestazioni diverse e quindi sviluppando, in occasione della "Giornata", quel sentimento di appartenenza da parte della gente nei confronti delle aree protette, indispensabile per fare crescere la consapevolezza della conservazione e della tutela ambientale; dalla possibilità di richiamare l'attenzione di tutte le istituzioni verso i Parchi e le Riserve naturali, facendole partecipare alle manifestazioni che saranno organizzate.

 

Alla consulta tecnica si discute anche di contenuti

Alla sua terza seduta, anche se le discussioni sugli aspetti giuridici e istituzionali dei suo ruolo sono tutt'altro che superate, la Consulta Tecnica per le Aree Protette è finalmente entrata nel vivo dei contenuti. Presente per la prima volta anche il Ministro, che nella sua breve apparizione ha assicurato ampia disponibilità a valorizzare il ruolo della Consulta al di là degli obblighi formali derivanti dalla vigente normativa, I'incontro è stato un'occasione per l'esame delle linee guida dell'attività del SCN. Il Direttore Generale Cosentino non ha nascosto serie preoccupazioni in ordine alle risorse disponibili. Per i parchi, specialmente per quelli del nord, non v'è oggi alcuna concreta prospettiva di poter attingere a risorse straordinarie per interventi in conto capitale. L'insensibilità del Ministero del tesoro (politiche di sviluppo) da un lato e l'atteggiamento delle regioni dall'altro, rischiano di vanificare le indicazioni dell'UE che sostiene invece con forza la priorità di dare concreta attuazione alle direttive "Habitat" e "Uccelli" e che ha in corso procedimenti di infrazione nei confronti di vari paesi (tra cui il nostro) per la mancata attivazione delle ZPS. In effetti, anche i parchi sono stati finora alquanto latitanti avendo privilegiato iniziative di sviluppo rispetto a quelle di conservazione. La sensazione espressa è che non si riesca a far comprendere nelle sedi in cui vengono definite le politiche di sviluppo (e quindi l'allocazione delle risorse) 1' essenzialità strategica di avviare azioni di sviluppo ecosostenibili in una logica di sistema. Numerosi altri punti sono stati evidenziati: la necessità di una mirata operazione di marketing per dare visibilità a un sistema che ancora stenta ad essere riconoscibile; I'avvio di una collana di pubblicazioni (atlanti per mammiferi e uccelli); il poi attuato passaggio di competenze per quanto concerne la Carta della Natura; l'emanazione di direttive sul problema del cinghiale e sulla gestione di aree umide Ramsar; le iniziative per bloccare il commercio di animali e piante. Una panoramica ad ampio raggio per una visione globale che evidenzia le grosse difficoltà del momento a dar linfa a un sistema che dopo gli sforzi iniziali ha ora bisogno di ossigeno più che di direttive, anche se la solita e più volte deprecata giacenza di cassa continua a balenare quale spada di Damocle che impedisce di assumere nuovi impegni.
Job a Verona: Mondo della formazione al completo. Mancano solo i Parchi

Le manifestazioni fieristiche sono probabilmente inflazionate ed è difficile orientarsi. La IX edizione di "Job", alla Fiera di Verona (25-27 novembre) è stata il top per quanto concerne il mondo della scuola, dell'orientamento, della formazione e dei servizi all'impiego. Il tema "Global generation global education" si sviluppa attraverso la consueta base espositiva (circa 250 espositori e 50.000 metri quadri), la successione dei convegni e i laboratori di animazione. Sponsorizzata a pieno titolo da tre Ministeri (lavoro, pubblica istruzione, università) ha visto anche la partecipazione, per la prima volta, del Ministero dell'ambiente, oltre a quello dei lavori pubblici. Interessante la partecipazione di cooperative che già lavorano nell'educazione ambientale, anche nei parchi. Una vetrina di questo livello, visti i compiti istituzionali che la legge affida agli Enti gestori, ma soprattutto le iniziative già realizzate dal mondo delle aree protette in questo settore, meriterebbe di essere presa in considerazione da molti per la prossima occasione (sempre a fine di novembre).

 

La convenzione delle Alpi discussa a Belluno
Il 27 novembre, il Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi ha organizzato, nel capoluogo "Città alpina dell'anno 1999", un convegno assai qualificato che ha proposto il punto della situazione a pochi giorni ("singolare tempestività" come l'ha definita il presidente Bonan) dalla pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale della legge 403 che ratifica la famosa "Convenzione per la protezione delle Alpi". Si tratta di un passo importantissimo anche se arrivato con ingiustificabile ritardo. Chiusa questa fase se ne deve aprire subito un' altra: quella della firma dei singoli protocolli su vari argomenti, tutti di grande interesse. Sono stati relatori Pastorelli (CIPRA) che ha ripercorso la storia complessa della Convenzione (8 anni per arrivare alla ratifica!); il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Bressa, che ha dimostrato di avere idee chiare sui nodi ancora da sciogliere (soprattutto lo scarso riconoscimento che la montagna ha, come sistema, a livello europeo).

Martinengo (agricoltura e foreste), Zingale (energia), Giuliano, che rappresentava anche la Federazione dei Parchi (protezione natura e tutela del paesaggio), Morello (pianificazione territoriale e sviluppo sostenibile), Moroder (trasporti) e Tempesta (turismo) hanno poi illustrato le linee fondamentali dei famosi protocolli, di fatto fino ad oggi pochissimo conosciuti e dibattuti. Se per validissimi motivi l'attenzione del Ministero si è rivolta finora soprattutto alle aree protette del centro-sud, vista anche la legge 426/98 che parla di un sottosistema alpino, è ormai più che maturo il momento di avviare iniziative concrete per rilanciare l'iniziativa anche in questo delicato settore del territorio, cerniera ambientale e culturale con l'Europa. Se ne discuterà certamente alla prossima assemblea del 16 dicembre a Firenze. I protocolli sono disponibili all'indirizzo: http:// italiano.cipra.org/texte-i/convenzione/convenzione-delle-alpi.htm.

 

I direttori di Parco hanno il loro albo

Ha finalmente avuto esecuzione la legge 426: il Ministro dell'ambiente ha infatti emanato il decreto che istituisce l'albo degli idonei all'esercizio dell'attività di direttore di parco. Coloro che vorranno farne parte dovranno rispondere ad un bando di concorso a cadenza biennale e per titoli di studio, scientifici o di servizio. E necessario il diploma di laurea che può essere sostituito da una attività di servizio di almeno quattro anni nella funzione di direttore di parco nazionale o regionale. Dell'elenco fanno già parte, di diritto, i direttori in carica alla data del 2 dicembre 1998 e altri soggetti dichiarati idonei con un provvedimento dell'aprile 1994.

 

Enti pubblici da riformare: occasione per i Parchi nazionali

Il "Riordinamento dei sistema degli enti pubblici nazionali", regolato dal decreto legislativo di recente approvazione da parte del Consiglio dei Ministri, può vedere interessati e coinvolti gli Enti Parco nazionali. Torna quindi di attualità un tema che aveva registrato diversi interventi e numerose proposte in passato ma che poi, persa l'occasione della legge 426, che si limitò, per le note resistenze, a poche modifiche riguardanti la nomina dei direttori e le competenze delle Comunità del Parco, era stato accantonato quasi completamente. E stato il Ministro Ronchi ora, a risollevare il problema, per la verità riferendosi esclusivamente alla possibilità di utilizzare l'occasione, ma comunque parlando di una occasione da non perdere ed invitando tutti gli interessati ad avanzare proposte per il futuro assetto degli enti. La Federazione dei Parchi, dal canto suo, ha ricordato le elaborazioni nel merito del problema presentate nel 1998 dall'istituto di Studi sulle Regioni del CNR. Elaborazioni, allora molto condivise dai responsabili tecnici e amministrativi dei parchi, che riguardavano l'uscita degli Enti dal settore del parastato, con le conseguenti positive ricadute in termini di velocizzazione e semplificazione dei controlli; l'attribuzione di una maggiore autonomia decisionale, che li metta in grado di rispondere con flessibilità alle specifiche necessità gestionali; la differenziazione nella struttura e nella composizione degli organismi direttivi, che sono oggi identici quale che sia la natura e la dimensione del parco nazionale.

 

Un referendum per il parco della Tolfa

Si aveva notizia di parchi istituiti dopo la raccolta di firme, di parchi contro i quali erano state raccolte firme, e ancora di voti nei consigli comunali per l'ingresso in un parco o per l'uscita da esso. Ora c'è anche la notizia di un referendum popolare convocato per decidere sull' approvazione di un provvedimento istitutivo di un parco. Il referendum si è tenuto alla fine di novembre nel Comune laziale di Tolfa, dove il sindaco ha proposto ai cittadini di bocciare la proposta regionale di istituzione del Parco naturale dei Monti della Tolfa. Risultato della consultazione non valida: sono infatti mancati 65 voti al raggiungimento del quorum necessario del 50% degli elettori. Ovviamente le interpretazioni dell'esito sono contrastanti, dal momento che la stragrande maggioranza di coloro che hanno votato ha sostenuto la posizione del sindaco. Resta il fatto che anche su di una materia simile si può rischiare il "buco".
Il Delta del Po nella lista del patrimonio mondiale
Il Parco del Delta del Po romagnolo è la nuova area protetta che entra a comporre la Lista del Patrimonio Mondiale stilata dall'Unesco. Il suo territorio è stato compreso, su decisione dell'apposito Comitato, nel sito della Città di Ferrara, già presente nella lista dal 1995, a ragione del suo ecosistema naturale e degli interventi di sistemazione ed edificazione, operati in età storica dalla famiglia estense, che ne fanno un complesso ambientale unico e straordinario.

 

Seminario a Torino sul ripristino della vegetazione in aree degradate

Organizzato dalla Società Botanica Italiana, e in particolare dallo staff del prof. Montacchini, presidente del Parco Nazionale del Gran Paradiso, si è svolto a Torino, il 10 dicembre, un seminario con una qualificata partecipazione di esperti che ha visto l'esposizione dei risultati conseguiti in attività sperimentali di ripristino vegetazionale sulle Alpi (piste da sci soprattutto) ma anche in zone umide, collinari e litorali. Per quanto riguarda le piste di sci sono stati segnalati risultati incoraggianti quando i movimenti di terra vengono effettuati sotto il limite del bosco, ma è emerso che non sono state ancora trovate idonee soluzioni per le zone di alta quota dove i processi di erosione innescati tendono a progredire nel tempo. Questo nonostante la sperimentazione di nuovi miscugli di sementi e di varie tecnologie per migliorare la riuscita degli interventi. In altri settori, dalle scarpate stradali alle discariche, alla ricostruzione di zone umide e di dune litoranee, sono stati compiuti notevoli progressi e un'adeguata preparazione progettuale, associata alla successiva corretta gestione, consente apprezzabili recuperi della vegetazione spontanea in tempi valutabili nell'ordine di circa 10-15 anni. Il prof. Talamucci di Firenze, ha presentato le linee di un progetto vasto e articolato, del MIPA, già avviato su quasi tutto il territorio nazionale, e riguardante soprattutto gli inerbimenti. Si tratta di problematiche certamente non estranee alle aree protette, che sono state almeno a prima vista ignorate, specialmente se si considera il loro valore quale aree privilegiate per la sperimentazione di nuovi modelli di gestione sostenibile.

 

Lombardia: ennesima proposta di modifica della legge sui Parchi

Nuovo appello dei parchi regionali della Lombardia, cui si sono associati Federparchi e associazioni ambientaliste, perché aumenti la pressione nei confronti della Regione Lombardia, la cui maggioranza ha ripresentato un provvedimento, già bocciato dal Governo nazionale in quanto contrario allo Statuto, che prevede l'annullamento del valore di legge dei Piani Territoriali dei Parchi. La novità viene però dal fronte contrario alla proposta. Ad esso si è infatti unita la principale associazione agricola, la Coldiretti, che definisce "grave" la proposta perché volta "a smontare il sostegno legislativo assicurato agli strumenti di programmazione territoriale", facendo in questo modo venir meno la garanzia assicurata dalla attuale legge regionale, garanzia di cui l'agricoltura ha assoluta necessità.

 

Bernabei presidente di Pangea

E Tullio Bernabei, ambientalista ed esploratore di fama internazionale, il nuovo Presidente dell'Istituto Pangea-onlus, la "scuola dei parchi italiani" con sede a Sabaudia, nel Parco Nazionale del Circeo. L'avvicendamento è avvenuto a seguito delle dimissioni di Maurilio Cipparone al quale è stato affidato l'incarico di Presidente dell'Agenzia Regionale dei Parchi del Lazio. Bernabei, 41 anni, oltre ad essere noto per le sue innumerevoli esplorazioni svolte in diversi continenti, che gli hanno consentito di scoprire in giro per il mondo tesori naturalistici e archeologici di assoluto valore, è anche giornalista e regista ed ha realizzato numerosi documentari, alcuni dei quali girati negli ambienti e nelle grotte più suggestive della Terra. Tra i primi impegni del nuovo Presidente quello di consolidare l'immagine delI'Istituto soprattutto nel settore della qualificazione degli operatori che si occupano di gestione del turismo naturalistico nelle aree protette nazionali e regionali.
Nuova legge vieta i tabelloni pubblicitari nei parchi
Il Parlamento ha apportato una modifica al Codice della Strada che riguarda direttamente le aree protette, all'interno delle quali viene dichiarata illegittima l'installazione di tabelloni pubblicitari e insegne lungo le strade di attraversamento. Sono compresi nel divieto tutti i territori sottoposti a tutela dalle leggi 1089, 1497, 431 e 394 cioè i territori dei parchi (tanto nazionali che regionali) e quelli sottoposti al vincolo ambientale o della "Galasso". Lo stesso provvedimento concede alle regioni dodici mesi di tempo per individuare altre strade, di interesse panoramico ed ambientale, nelle quali i cartelli e le insegne deturpano il paesaggio e stabilisce le sanzioni per chi contravviene al divieto e le procedure per l'intervento pubblico di ripristino dei luoghi.

 

Gennargentu: polemiche per una proposta di Legambiente

Il Congresso regionale di Legambiente della Sardegna ha approvato un ordine del giorno teso a smuovere la situazione del Parco nazionale del Gennargentu, il cui decreto istitutivo è senza effetti da oltre un anno per la scelta, a suo tempo effettuata, di avviare una discussione tra Ministero e istituzioni locali in vista di un accordo su tempi e metodi per la nascita concreta del parco. Di fronte al fatto che i colloqui non sono mai partiti, a causa della lunga crisi politica della Regione Sardegna, ma soprattutto per le difficoltà locali ad affrontare una discussione in presenza di un decreto non condiviso, Legambiente ha proposto di "ripartire da zero", in pratica il ritiro del decreto ministeriale e l'avvio delle discussioni sulla base della conoscenza delle reali intenzioni delle istituzioni sarde. Dura reazione del Ministro che ha affermato "di non pensarci nemmeno" e soprattutto radicale opposizione delle altre associazioni, secondo le quali Legambiente si sarebbe messa, con la proposta, a fianco dei nemici del parco ai quali occorre invece far sapere che "si fa sul serio". Precisazione immediata dei proponenti, che rivendicano alla loro posizione l'obiettivo dell'eliminazione di ogni pretesto formale a disposizione dei tanti e veri nemici del parco e l'apertura, finalmente, di una discussione concreta sulla natura, i contenuti e i programmi del futuro ente. Una discussione che ha, tra I ' altro, un protagonista decisivo nella nuova Giunta regionale sarda di cui si attendono le decisioni in merito.

 

Eletta la nuova Giunta del Parco nazionale dei Monti Sibillini

E stata nominata la nuova Giunta del Parco nazionale dei Monti Sibillini. Accanto al presidente, Carlo Alberto Graziani, che ha dovuto gestire una lunga fase utilizzando lo strumento del decreto presidenziale, sederanno il vicepresidente Alberto Naticchioni, sindaco di Norcia, ed i consiglieri Mauro Bianchi, sindaco di Fiastra, Luciano Carosi, ambientalista, e Giorgio Lappa, sindaco di Montegallo. Il Parco si appresta così, con l'assetto pienamente ricostituito, ad affrontare un periodo di intenso lavoro che ha al centro gli strumenti di pianificazione e l'attuazione di importanti progetti.

 

Crescono i rapporti on line tra Ministero dell'Ambiente e Federparchi

Si sta completando la seconda fase del raccordo del sito Parks in Italy (www.parks.it) con il sito del Ministero dell'ambiente, curato dal Servizio Conservazione Natura (www.scn.minamb.it). Nei mesi scorsi, durante la prima fase, su Parks in Italy sono state inserite notizie e descrizioni sintetiche su quasi 300 aree protette italiane, provenienti direttamente dallo stesso Servizio Conservazione Natura del Ministero dell'ambiente e strutturate, così come le oltre 200 già presenti con un'informazione spesso molto approfondita, secondo la logica di navigazione del sito, cioè con la pagina home della singola area protetta raggiungibile attraverso i data base, le mappe e gli indici regionali, tematici e tipologici curati dalla Federparchi. In questo modo, dal 1° ottobre scorso chiunque, tra le centinaia di migliaia di visitatori del sito, può trovare, su ognuna delle oltre 500 aree protette iscritte nell'Elenco Ufficiale, almeno la localizzazione ed una breve descrizione online. Nella seconda fase, che si sta completando in queste settimane, il Servizio Conservazione Natura sta attivando le procedure per poter "linkare" dal proprio sito i tanti moduli informativi delle singole aree protette presenti su Parks in Italy. Allo stesso tempo il Servizio sta definendo i contenuti di un'area informativa specifica che gestirà in prima persona sullo stesso www.parks.it, in modo da integrare al meglio l'informazione sui parchi e le aree protette italiane con le politiche del Ministero e con tutta l'informazione istituzionale già presente, e futura, sul proprio sito.