Federparchi
Federazione Italiana Parchi e Riserve Naturali


PARCHI
Rivista della Federazione Italiana Parchi e delle Riserve Naturali
NUMERO 28 - OTTOBRE 1999
 

Turismo sostenibile in Puglia
Mattia Mincuzzi*
 



Introduzione

Un vecchio slogan turistico recitava&laqno;Puglia: dove la natura è colore». E c'era e c'è del vero in quel modo di descrivere una regione per la quale, nonostante alcuni indicatori ambientali negativi (la più bassa superficie boscata d'ltalia, forte abusivismo edilizio costiero, alta incidenza degli incendi boschivi), sta emergendo negli ultimi anni un quadro di grande ricchezza naturalistica e paesaggistica.

Basti pensare alla scoperta dell'uomo di Altamura e delle orme di dinosauri nell'area di Altamura, allo scheletro delle donna del paleolitico&laqno;Delia» ad Ostuni e di quello del bambino nella grotta di Monopoli, al recente insediamento della colonia di fenicotteri alle saline di Margherita di Savoia, all'incredibile garzaia di Daunia Risi, alla accertata ridificazione di gabbiano corso nell'isola di Sant'Andrea, alla ridificazione della cicogna nell'area dell'Ofanto.

Accanto ad eventi nuovi, legati ad una migliore tutela degli ambienti, vi sono quindi i risultati di una maggiore attenzione al territorio pugliese che, attraverso un vigore nuovo nella ricerca, stanno definendo con chiarezza i lineamenti ambientali della Puglia.

Si tratta di un quadro nuovo in controtendenza con quello che è successo nei decenni passati e delle cui trasformazioni la società pugliese sembra poco consapevole. Accanto a questa nuova immagine&laqno;della natura e del colore», si sono infatti sviluppate numerose iniziative istituzionali che hanno portato a iniziative di tutela e ad interventi diretti alla valorizzazione di molte aree.

Non si tratta, è bene chiarirlo, di una rivoluzione di pensiero e di azione che ha definitivamente instillato una razionalità nell'uso del nostro territorio: gli abusi, gli scempi, il degrado sono sempre presenti. Ma in una realtà difficile come quella pugliese sarebbe miope non registrare dei chiari segni di inversione di tendenza.

Per decenni le forme di tutela del patrimonio naturale si sono limitate a norme urbanistiche poco rispettate, mentre la normativa sulle aree protette è rimasta paralizzata nella sua azione da ostruzionismi e scarso interesse.

Una vera svolta nella politica di conservazione della natura in Puglia si è registrata solo agli inizi degli anni '90, in concomitanza con la legge quadro nazionale sulle aree protette 394/91. Questa normativa, istituendo il Parco Nazionale del Gargano, ha creato un potente catalizzatore, capace di dare spazio a quelle forze che da tempo riflettevano sulla necessità di un adeguato sistema di tutela e valorizzazione del patrimonio naturale.

Ma il ritardo nelle politiche di gestione e conservazione del patrimonio naturale ha ovviamente condizionato lo sviluppo di attività ed economie legate alle aree protette pugliesi.

In questo senso può apparire velleitario porsi l'obiettivo di descrivere le esperienze maturate intorno ad un sistema di aree protette ancora in via di definizione. D'altra parte sarebbe una grave svista non accorgersi che le diverse vicende che hanno caratterizzato la politica di conservazione della natura in Puglia negli ultimi dieci anni, hanno risvegliato e fatto germogliare numerose esperienze locali di attività connesse.

Non esistono oggi dei dati aggregati con indicatori economici di questa tendenza, perché non vi sono studi settoriali. Allo stesso modo non vi è&laqno;un osservatorio» capace di registrare con precisione i numerosi interventi che vengono varati dalle diverse amministrazioni.

Ma questo pullulare di iniziative esiste ed è tangibile. Si concretizza nella nascita di cooperative giovanili e nell'organizzazione di uffici pubblici più efficienti negli assessorati competenti, nelle pubblicazioni e nei resoconti dei progetti comunitari.

 

Le imprese nel turismo di natura

Il settore del turismo di natura è certo quello che più di altri si è avvantaggiato della crescita delle aree protette in Puglia. Ciò è dovuto al fatto che nell'immaginario collettivo l'idea dei parchi è intimamente connessa alla loro fruibilità e alla funzione ricreativa.

All'idea di attività compatibili con le emergenze naturalistiche si associa immancabilmente il ruolo delle guide, dei Centri Visita, dei sentieri e delle aree faunistiche.

Questo fenomeno è alla base della nascita delle numerose cooperative giovanili che operano nel campo dei turismo di natura sul Gargano. Si può dire che non vi sia centro garganico che non abbia la sua cooperativa in questo ambito turistico. Si tratta in definitiva di un significativo numero di iniziative imprenditoriali che sono riuscite a superare il lungo periodo di gestazione del Parco del Gargano, sopperendo spesso alla carente promozione da parte dello stesso Ente Parco e divenendo, in certi periodi per i visitatori, uno dei pochi elementi di tangibilità del parco.

Alcune esperienze significative sono la gestione del museo della foresta Umbra, la promozione per il turismo scolastico nell'ex azienda Daunia Risi, il lavoro sul turismo religioso per S.Giovanni Rotondo, I'elaborazione di numerosi materiali promozionali, I'attività di monitoraggio del fenomeno turistico di Vieste, la gestione del Parco Archeologico di Siponto.

L'ultima esperienza imprenditoriale in ordine di arrivo è la prevista costituzione di una società mista tra Comune di Manfredonia, Ente Parco e Agenzia Italia Lavora per la gestione dell'area dell'ex azienda Daunia Risi. Tale società coinvolgerà i lavoratori socialmente utili che ormai da diversi anni operano per il recupero e la valorizzazione dell'area con la realizzazione di numerose infrastrutture per il turismo di natura.

Ma le esperienze di nuove imprese che operano nel settore del turismo di natura non sono certo limitate solo al Gargano. Nell'area delle gravine due esperienze significative sono quelle di Mottola e Massafra dove due cooperative locali gestiscono il servizio di informazione turistica e di accompagnamento in gravina, garantendo una promozione del patrimonio rupestre e controllando eventuali episodi di abuso e degrado.

Nel Salento troviamo invece la cooperativa Oasi a cui è affidata la gestione dei servizi degli oltre 20.000 visitatori annuali della Riserva delle Cesine (affidata da diversi anni al WWF) e la cooperativa Larus che opera in tutti gli ambienti naturali della provincia soprattutto nel campo del turismo educativo.

Altra interessante esperienza nel Salento è rappresentata dal progetto di individuazione di itinerari naturalistici (fase ormai conclusa), itinerari che saranno in seguito promossi anche attraverso un sito internet e definitivamente allestiti sul territorio.

Queste imprese si avvantaggiano anche della crescita di materiale promozionale che circola sulla natura di Puglia. Dopo anni di&laqno;silenzio stampa», boschi, coste, paludi e steppe pugliesi sembrano trovarsi oggi sotto le luci dei riflettori. A più riprese se ne sono occupate le emittenti televisive nazionali in trasmissioni come Geo, Ambiente Italia e Linea Blu, a cui si sono aggiunte le numerose trasmissioni connesse alla campagna concorso Natura al Futuro.

Riviste come Airone e Oasis hanno rafforzato la loro attenzione alla Puglia dedicandovi anche degli speciali. Interessante, ma non ancora esauriente anche la produzione libraria, di Cd rom (in distribuzione da parte di diversi enti), di videofilmati.

 

Le infrastrutture per il turismo di natura

Un altro settore in fase di sviluppo, connesso con il turismo di natura è quello della realizzazione di infrastrutture leggere per il turismo naturalistico come sentieri, tabelle, capanni per l'osservazione.

Per molti anni la dotazione di tali infrastrutture per la Puglia si è limitata ai sentieri di Foresta Umbra, a quelli della Riserva di Monte Barone a Mattinata, al Sentiero Natura delle Saline di Margherita di Savlia, ai sentieri dell'Oasi delle Cesine. Ma anche in questo campo le novità non sono mancate: molti progetti annunciavano la realizzazione di sentieri ed alcune aziende del settore si sono attrezzate.

Conduce la corsa per la realizzazione di sentieri pedonali ovviamente il Parro del Gargano che ha già in fase avanzata di realizzazione nove nuovi sentieri. Nella realizzazione sono state coinvolte molte aziende che operano nel settore forestale, con una positiva ricaduta in termini di acquisizione di nuove competenze.

Altri sentieri attrezzati e tabellati sono stati realizzati nelle gravine di Mottola e Palagianello. A Statte e a Laterza il lavoro sui sentieri si è limitato invece alla pulizia e alla manutenzione. A Ginosa il lavoro della sistemazione di un sentiero nella gravina è il risultato del lavoro volontario e dei l'organizzazione di campi estivi da parte del Circolo locale di Lega Ambiente che ha realizzato anche, un Museo della Terra delle Gravine.

E in quest'area non mancano programmi di sviluppo ad ampio raggio: nel progetto Leader II Murgia Tarantina è già prevista la realizzazione di altri sentieri tabellati, mentre è in fase di elaborazione un progetto Ecos 2000 per la realizzazione di un&laqno;Crande sentiero delle Cravine».

Nel barese un intervento di un certo rilievo è rappresentato dalla bonifica, recinzione e costruzione del passaggio per gli anfibi ai laghi di Conversano. Questo sito di importanza comunitaria, formato in realtà da diversi biotopi isolati, è rappresentato da depressioni naturali all'interno delle quali sono costruiti dei pozzi verticali per la conservazione dell'acqua piovana. Si tratta di strutture di grande valore storico e antropologico, ma la presenza di rospo comune e smeraldino, tritone italico e crestato, raganella, fanno di questo sito, nella sitibonda murgia, un habitat naturalistico di grande importanza.

Nel Salento i primi interventi rilevanti vengono dai laghi Alimini dove sono già state realizzate torrette di avvistamento per il birci-watching e antincendio.

Unico grande neo dello sviluppo di iniziative nel campo del turismo di natura rimane il settore della ricettività: accanto a una carenza di strutture si riscontra la mancanza di una adeguata conoscenza dei reali bisogni, che si tenta di soddisfare con strutture che talvolta appaiono poco in linea con l'idea della sostenibilità e dello scarso impatto.

E necessario lo sviluppo di strutture come rifugi, aziende agrituristiche, ostelli e case natura, dove l'escursionista possa ricevere più informazioni che&laqno;comfort», possa godere più del contatto della natura che dell'aria condizionata, più di cibi naturali che di cucina sofisticata ed internazionale.

Ma qualcosa già si muove: I'Ente Parco del Gargano è al lavoro per la realizzazione di una guida alle aziende bioagrituristiche del parco. Che sia il definitivo segnale di inizio di una nuova era nel campo del turismo di natura?

 

Il Turismo

La Puglia con le sue bellezze naturali, con la sua straordinarietà del paesaggio, con il suo territorio punteggiato da una miriade di oasi verdi e da realtà architettoniche, antiche e nuove, tutte tese a rendere omaggio all'opera della natura e dell'uomo da una potenziale notevole valenza sul piano dei turismo sostenibile.

Chi viene in Puglia per trascorrere le vacanze non può fare a meno di immergersi nel suo patrimonio storico ambientale naturalistico.

Il turismo è, senza dubbio, uno dei settori trascinanti dell'economia regionale un settore che, anche grazie alla capacità di mettere in moto meccanismi dello sviluppo nell'indotto, offre sicure garanzie di crescita occupazionale.

L'impegno della R.P. è stato notevole ma occorre per far decollare il turismo, a livello quantitativo e qualitativo, una seria campagna di promozione che deve condurre R.P., provincie ed operatori privati; occorre creare itinerari turistici culturali e verdi; la Puglia non è zona di passaggio.

L'industrializzazione nel Sud si è risolta in un disastro e simile sorta avranno i progetti basati sui valori importati.

Occorre sperimentare un modello diverso da costruire sul patrimonio che la Puglia possiede quale: clima che consente di visitarlo tutto l'anno, mare, luoghi intatti, strutture storiche, paesaggio, monumenti.

E su queste risorse, unite a quelle umane, che va innestato il suo sviluppo.

Servono a questo proposito interventi infrastrutturali; linee aeree, treni comodi, strade. Serve anche una difesa dal crimine; il turista si tiene lontano dai luoghi che godono di cattiva nomea.

Il colpo vincente degli operatori turistici è senza dubbio quello di allargare nel periodo morto la loro attività.

Non una stagione concentrata nei solo tre mesi estivi ma una attività che inizia i primi giorni di marzo e si prolunga fino agli ultimi giorni di ottobre.

Il turismo rappresenta in Puglia un potenziale veicolo in grado di far compiere un salto di qualità all'economia; potenzialità rimasta finora largamente inespressa. Cinque sono gli elementi indispensabili al rilancio dei settore: il turismo come sistema integrato e sostenibile; la capacità progettuale e di programmazione; I'ingegneria finanziaria e il project financing; lo sviluppo endogeno, le risorse e la cooperazione; il sistema creditizio.

Il turismo va visto come un'opportunità per rilanciare l'industrializzazione attraverso la valorizzazione delle risorse (mare - sistemi di aree protette - aree interne) e della forza lavoro locale.

Da qualche anno la voglia di fare impresa nel Sud è in forte espansione. Ai nuovi imprenditori va tuttavia suggerito un ulteriore sforzo per provare a ricercare gli spazi nuovi che i processi economici e sociali vanno disegnando.

La Regione Puglia per una parte, ha avviato un complesso progetto di sensibilizzazione attraverso le scuole sia primaria che secondaria e attraverso le emittenti locali che va sotto il nome di&laqno;Natura al futuro».

Ha inoltre istituito, in collaborazione con il Politecnico di Bari una laurea breve di Ingegneria Ambientale ed avviato una serie di progetti di formazione e abilitazione di cui si allega un esempio.

*Assessore all'Ambiente della Regione Puglia