Federparchi
Federazione Italiana Parchi e Riserve Naturali


PARCHI
Rivista della Federazione Italiana Parchi e delle Riserve Naturali
NUMERO 28 - OTTOBRE 1999
 

Aree protette e comunicazione
Mario Sartori*
 



Nel maggio di quest'anno si è svolto presso il Parco Nord Milano un convegno dedicato al tema della comunicazione delle aree protette. Da questo convegno intitolato 'Le parole dei parchi come, quando e perché comunicano le aree protette' sono stati recentemente tratti gli atti, pubblicati dall'Associazione Comunica, che insieme alla Federazione dei Parchi e al Parco Nord aveva promosso l'iniziativa di maggio.

Rileggendo gli atti del convegno ci si accorge che ragionare del rapporto tra comunicazione ed aree protette significa parlare di una pluralità di temi diversi, di attori diversi e di diversi livelli di attenzione e di risultati.

Emerge nettamente che l'obiettivo primario della comunicazione che gli enti parco o gli enti del governo territoriale fanno o dovrebbero fare riguardo la promozione delle risorse ambientali e territoriali dei territori protetti e cioè far conoscere e sostenere l' "offerta-parco".

Che poi questa offerta debba essere circoscritta alle valenze naturalistiche o possa invece allargarsi ad altre opportunità di maggiore potenzialità economica, è stato un tema che ha suscitato dibattito, anche vivace, all'interno del convegno. Ma il tema della comunicazione delle aree protette tocca altri aspetti che sono forse meno considerati visto che si da in un certo senso per scontato che le autorità del parco debbano specializzare e forse anche circoscrivere la loro azione di comunicazione nel far conoscere ed apprezzare le attrattive offerte al potenziale visitatore.

Un aspetto importante riguarda invece la capacità dei parchi e degli operatori della tutela ambientale di far conoscere (all'opinione pubblica, al mondo della ricerca, alla pubblica amministrazione non specializzata nel governo del territorio, agli operatori dell'economia) gli obiettivi e le problematiche specifiche della difesa della natura, dell'equilibrio territoriale e della tutela del paesaggio.

Strettamente legata a questo c'è l'esigenza che i parchi e la pubblica amministrazione responsabile della politica delle aree protette facciano 'comunicazione d'impresa' informando e dando conto dei programmi concreti, delle iniziative e, soprattutto dei risultati che sono stati conseguiti.

Semplificando molto, si può dire che la comunicazione dovrebbe tendere nel suo complesso a far sì che la collettività riconosca un ruolo più significativo alle aree protette e all'azione di chi se ne occupa; per ruolo più significativo intendo non già un riconoscimento formale ma una maggiore disponibilità ed interesse ad 'investire' (nel senso ampio del termine) nell'opera di tutela.

Una maggiore disponibilità ed interesse ad investire che deve riguardare diversi soggetti: i cittadini potenziali utenti dei parchi, le imprese, gli operatori degli altri settori della gestione dell' ambiente, il mondo dell'informazione, della cultura, della scuola, della ricerca.

Il convegno ha presentato uno scenario molto ampio ed articolato di iniziative che puntano a comunicare e ad informare riguardo alle aree protette e alle risorse ambientali.

Del resto basta visitare il sito di Parks in Italy per rendersi conto non solo della vastissima produzione editoriale (con numerose riviste qualificate a diffusione nazionale ma anche con decine di newsletter e testate legate all'ambito della regione o del singolo parco) ma anche della vivacità di dibattito che caratterizza un settore che registra oltre 1000 eventi censiti e segnalati nel solo 1999 tra convegni, mostre e seminari.

Così come è sconfinato il panorama delle iniziative che sono finalizzate a mettere in contatto il mondo della scuola con le aree protette (su questo punto Fausta Setti ha portato nel convegno di maggio un contributo molto significativo in termini di analisi critica e di proposta di metodo).

Gli aspetti problematici che il convegno ha messo in luce sono però altri e riguardano la qualità della comunicazione, l'efficacia della comunicazione e la finalità della comunicazione.

Per quanto riguarda i primi due aspetti Gianni Boscolo ha efficacemente sintetizzato le difficoltà e le insufficienze nel richiamo che ha fatto una sorta di vizio d'origine che sta alla base dei processi comunicativi dei parchi. Secondo Boscolo i parchi sono figli di tre componenti poco portate a comunicare: la pubblica amministrazione, il volontariato e la ricerca scientifica. Questo è probabilmente all'origine del fatto che molta comunicazione che ha per tema le aree protette è concepita per addetti ai lavori e consumata da addetti ai lavori.

Se l'informazione specialistica risente di questo limite, quella generalista (in particolare televisione e quotidiani), lo ha sottolineato in particolare Mariano Guzzini, si interessa dei parchi, delle riserve naturali e delle esigenze di tutela, solo quando si verificano catastrofi o quando lo scopo di turno interseca casualmente la vita o le attività delle aree protette.

Verso quali obiettivi e quali finalità indirizzare invece una nuova strategia di comunicazione è tema assai interessante e complesso perché richiede una riflessione approfondita sia sulle prospettive di ruolo delle aree protette (tema questo che si intreccia strettamente con quello del ruolo della pubblica amministrazione e delle politiche di gestione del territorio) sia sulle potenzialità degli strumenti del marketing e della comunicazione nel facilitare non solo la difesa delle posizioni acquisite, ma soprattutto la conquista di nuovi spazi e di nuovi ruoli.

Il rapporto tra il sistema delle aree protette e la comunicazione rappresenta dunque un elemento di grande importanza nel quadro della più generale riflessione sull'efficacia delle politiche di protezione e per questo il convegno ha voluto fissare le tappe di un percorso ulteriore che chi si occupa di aree protette e chi si occupa di comunicazione intendono percorrere insieme.

Si è deciso che il primo passo debba essere quello di fare il punto sullo stato dell'arte nel campo della comunicazione e il convegno è stata l'occasione per presentare l'iniziativa di realizzare un ampio censimento delle attività di comunicazione che i Parchi e le pubbliche amministrazioni promuovono in materia di difesa della natura e di aree protette.

L'iniziativa è in corso di proposizione sul sito web di Parks in Italy, attraverso messaggi e lettere indirizzate a tutte le aree protette e alle strutture della pubblica amministrazione che si occupano di tutela della natura.

Con questi strumenti e questi messaggi si chiede ai soggetti responsabili di illustrare il proprio pacchetto di iniziative di comunicazione, siano esse rivolte all'opinione pubblica, ai visitatori dei parchi o alle scuole, con l'ausilio di una scheda e di una circolare che hanno lo scopo principale di fungere da promemoria per gli aspetti da approfondire.

Credo che la riuscita dell'operazione di censimento, oltre a permettere la conoscenza e la riflessione sullo stato della comunicazione in materia di aree protette, possa consentire di fare ulteriori passi nella direzione della valorizzazione e moltiplicazione delle esperienze più riuscite nonché della messa a punto di strategie e campagne comuni in modo tale che il Sistema delle Aree protette possa utilizzare a pieno le potenzialità della comunicazione.

* Vicepresidente di "Comunica"
Associazione italiana comunicatori ambientali

 

ALLEGATO I: Indirizzi e modalità per la raccolta e la trasmissione dei dati

Per indirizzare i soggetti promotori di iniziative di comunicazione ambientale nella raccolta dei dati necessari ad inquadrare i diversi progetti, è stata predisposta una scheda che richiama i dati utili e necessari. Come si vedrà, buona parte delle informazioni richieste sono di tipo qualitativo e richiedono pertanto una descrizione delle scelte effettuate e delle esperienze condotte e non una semplice fornitura di dati. La scheda che proponiamo in allegato rischia quantomeno di offrire uno spazio insufficiente per le parti più descrittive e deve pertanto essere considerata un promemoria dei diversi aspetti da considerare. E opportuno quindi che mentre i dati a carattere numerico, le date, i nomi siano riportati direttamente nella scheda, le informazioni di carattere analitico e qualitativo siano rese nella forma più libera di un report da allegare alla scheda stessa.

Nella sostanza, per poter giungere a definire una descrizione attendibile delle singole iniziative ed un quadro affidabile del settore nel suo complesso, si ritiene che le informazioni e i dati essenziali per ogni area protetta e per ogni soggetto che ha promosso comunicazione in materia siano quelli elencati di seguito.

1. Innanzitutto si tratta di sapere se:

  • è stato predisposto ed attuato un piano programma organico di comunicazione;
  • sono state attuate campagne di comunicazione su temi specifici;
  • sono state promosse iniziative specifiche

2. Per ciascun piano, campagna o iniziativa si tratta poi di sapere l'oggetto specifico del progetto (tutela dell'ambiente, informazioni sull'a.p., coinvolgimento dei residenti, promozione del turismo e delle visite, educazione all'ambiente...), inquadrare cioè il rapporto tra programmi (e competenze d'istituto) di carattere ambientale e iniziative di comunicazione e verificare a chi è rivolto:

  • ai cittadini in genere;
  • ai residenti;
  • agli organi di informazione
  • alla pubblica amministrazione;
  • ai visitatori;
  • alle scuole;
  • alle imprese;
  • a tecnici, ricercatori.

3. Bisogna poi conoscere la natura dell'iniziativa (sondaggio tra i residenti, informazione editoriale, predisposizione di materiale audiovisivo per i visitatori...), sapere se sono stati effettuati monitoraggi sull'accoglimento dell'iniziativa da parte dei destinatari e se si sono rilevati effetti sulla gestione dell'area protetta (più visitatori, maggiore attenzione da parte dei mass media, meno infrazioni alle regole del parco. . .).

4. E indispensabile anche verificare se l'area protetta dispone di strutture interne dedicate alla progettazione e alla gestione della comunicazione o se ci si avvale di apporti esterni (agenzie, consulenti) e se il personale del Parco viene formato anche sugli aspetti di comunicazione, sui rapporti con il pubblico, con la stampa...

5. E poi utile ed interessante sapere quante e quali risorse l'a.p. o l'Ente ha destinato alle campagne e alle iniziative di comunicazione e se queste risorse derivano:

  • da fondi ordinari;
  • da fondi espressamente dedicati alla comunicazione-informazione-promozione del parco, e se tali risorse sono implementate da:
  • trasferimenti del Ministero, delle regioni... (nelle spese generali dell'Ente);
  • stanziamenti ad hoc europei, statali, regionali, provinciali o di altri enti locali;
  • sponsorizzazioni.

6. E importante conoscere quali materiali e strumenti sono stati prodotti per le campagne e le iniziative (manifesti, brochure, riviste, video, cd rom, manuali...), quanto sono costati, e che caratteristiche questi materiali hanno (tirature, formati, n. pagine, supporti...) ed indicare la loro eventuale reperibilità.

7. E opportuno illustrare, infine, i programmi, i lavori in corso e le intenzioni in materia di comunicazione.

 

Nota:
Le schede e/o i report che sintetizzano le iniziative di comunicazione ambientale possono essere inviate a:

  • Comunica onlus c/o Echo via Olmetto 8/ a 20123 Milano oppure via e-mail m. sartori@progesam .it.,
  • al sito di Parks in Italy
  • al centro Studi Giacomini
    (I) Per iniziativa specifica intendiamo la realizzazione di un video, di un manifesto, la promozione di un convegno..., per campagna una serie di iniziative correlate (es. una serie di convegni...), per piano organico di c. intendiamo una serie coordinata di campagne, iniziative e progetti rivolti a soggetti diversi, con obiettivi diversi, ma il tutto correlato agli obiettivi istituzionali del Parco, della Riserva o dell'Ente.