Federparchi
Federazione Italiana Parchi e Riserve Naturali


PARCHI
Rivista della Federazione Italiana Parchi e delle Riserve Naturali
NUMERO 29 - FEBBRAIO 2000


Osservatorio comunitario
a cura di Michele Migliori
 



La nuova Conferenza Intergovernativa

L'adattamento del quadro istituzionale comunitario, in vista dell'allargamento dell'Unione Europea ai paesi dell'Europa centro orientale, costituisce l'oggetto della Conferenza Intergovernativa (CIG) inaugurata lo scorso mese di febbraio dalla presidenza di turno portoghese. La Cig rappresenta la "costituente ad hoc" in vista della nuova revisione dei trattati ed è il meccanismo istituzionale attraverso il quale gli Stati membri rivedono periodicamente i trattati.
Attualmente si è giunti alla vigilia della quarta rilettura con l'obiettivo di offrire ad un'Europa allargata a 28 o più Stati gli strumenti politico istituzionali in grado di garantirne un buon funzionamento.
I temi in agenda sono evidentemente articolati e complessi: si va dalle questioni legate alla composizione della Commissione europea (organizzazione del collegio dei Commissari), ad una riponderazione dei voti in seno al Consiglio nel quadro del voto a maggioranza qualificata, alla possibilità di estensione di tale voto a nuove materie quali la fiscalità e la politica sociale. Accanto a tali questioni l'agenda è stata allargata ad altre tematiche quali la "cooperazione rafforzata" (possibilità di evitare, per temi particolari, la possibilità di veto da parte di singoli Stati membri), l'evoluzione della Politica estera e di sicurezza comune (PESC), l'avvio dei lavori per la stesura di una Carta dei diritti fondamentali dell'UE.
Pur rimanendo la CIG un meccanismo essenzialmente interogovernativo, le diverse istituzioni comunitarie si sono pronunciate sull'andamento dei lavori della Conferenza: la Commissione (a gennaio e marzo, il Parlamento europeo (sessione plenaria di aprile), ed il Comitato delle Regioni si sono già pronunciate sull'andamento dei lavori adottando specifiche posizioni.
anche da questo confronto e dal dialogo avviato con i Parlamenti nazionali e con la società civile, nelle sue varie espressioni organizzate, che si svilupperanno i lavori della Conferenza. Certamente ciò dipenderà anche dalla volontà dei Governi dei singoli stati membri e dalle posizioni da loro assunte nell'ambito della Conferenza. Se le posizioni riformiste prevarranno su quelle più "minimaliste" assunte da alcuni Stati, è probabile che si arrivi entro la fine dell'anno alla firma di un nuovo trattato (Trattato di Nizza?).
In Italia le fasi conclusive della CIG si svolgeranno in contemporanea con i lavori che le Regioni a statuto ordinario si apprestano ad avviare per la riforma dei propri statuti. Gli esiti della Conferenza intergovernativa potrebbero quindi riverberarsi sui lavori regionali impregnandoli in tal senso dello spirito riformatore europeo.

Responsabilità per danni all'ambiente (libro bianco della Commissione)

Lo scorso mese di febbraio la Commissione europea ha presentato il libro bianco (doc. COM(2000) 66) che esamina le varie possibilità per definire, su scala comunitaria, un regime di responsabilità per danni all'ambiente anche al fine di migliorare l'applicazione del diritto ambientale e dei principi fondamentali in materia sanciti nel Trattato dell'Unione Europea (principio di "chi inquina paga").
La decisione di elaborare tale documento è stata preceduta dalla pubblicazione, nel 1993, di un "libro verde" (COM 93/47 del 14.5.1993) col quale la Commissione europea ha lanciato il dibattito sull'opportunità di un'azione comunitaria in questo campo. Il Parlamento europeo, con propria risoluzione (aprile 1994), si espresse a favore di un intervento comunitario ad hoc ed invitò la Commissione a fare proposte in tal senso.
Seguendo la prassi dei libri bianchi, il documento presenta e valuta diverse opzioni per l'azione comunitaria; per ciascuna opzione sono presentati gli argomenti pro e contro.
Il documento ribadisce che la responsabilità per danni all'ambiente non costituisce un rimedio a tutti i tipi di danni, in particolare non è uno strumento adeguato nel caso di inquinamento diffuso e su vasta scala.
La responsabilità può essere invece invocata nei casi in cui il danno derivi da incidenti industriali o da un inquinamento graduale dovuto al rilascio nell'ambiente da fonti identificabili di sostanze o rifiuti pericolosi. L'opportunità di un sistema comunitario è anche invocata dalla constatazione che nonostante la maggior parte degli Stati membri abbia introdotto provvedimenti nazionali sulla responsabilità oggettiva per danni causati all'ambiente, essi hanno campi di applicazione molto diversi e non coprono coerentemente tutti i danni causati da attività riconosciute come pericolose. La maggior parte di questi provvedimenti, inoltre, sono operativi soltanto per danni alle persone e alle cose ed in genere non si applicano ai danni alle risorse naturali. Il documento riconosce in tal senso l'esigenza che un regime comunitario copra anche danni causati alle risorse naturali o quantomeno alle risorse già protette dalla normativa comunitaria nelle zone designate dalla rete Natura 2000.
Il libro bianco si sofferma poi sugli ambiti di applicazione del sistema considerando la tipologia dei danni e le attività che li causano, il tipo di responabilità, l'accesso alla giustizia, le garanzie finanziarie (regimi assicurativi ad hoc).
A conclusione delle analisi, la Commissione europea indica in una direttiva quadro, l'opzione più appropriata. Sulla base dei risultati delle consultazioni avviate dal libro bianco verranno elaborati gli elementi di questa nuova normativa.

Bando della Commissione europea per progetti nel campo dell'ambiente

La Direzione Generale Ambiente ha recentemente pubblicato un bando per la concessione di finanziamenti nel campo della protezione dell'ambiente. La scadenza del bando è fissata al 30.6.2000 e le domande vanno presentate direttamente alla Commissione Europea - Direzione generale Ambiente, Sicurezza nucleare e protezione civile.
Informazioni più dettagliate sulle condizioni di accesso e sui formulari di candidatura, possono essere ottenute consultando direttamente il sito internet della Commissione: http://europea.eu.int/comm/environment/funding/general/call2000-en.htm