Federparchi
Federazione Italiana Parchi e Riserve Naturali


PARCHI
Rivista della Federazione Italiana Parchi e delle Riserve Naturali
NUMERO 29 - FEBBRAIO 2000


Programma di investimenti nelle aree protette emiliano-romagnole
Stefano Corazza* e Monica Palazzini**
 



Il consuntivo che presentiamo in questo numero è quello del Servizio Parchi della Regione Emilia Romagna, che con la l.r. 11 del 1988, diede vita al sistema regionale delle aree protette. Sono passati 12 anni e, a seguito anche di aggiustamenti legislativi e alle verifiche sul campo, non possiamo non apprezzare i risultati raggiunti come dimostrano sinteticamente anche le tabelle di corredo. Risulta evidente il passaggio da una politica di investimenti mirati alla infrastrutturazione dei parchi (centri visita, musei, sentieri attrezzati, etc.) a progetti che mirano a favorire interventi di qualità ambientale, di ripristino e di salvaguardia della biodiversità in particolare. L'elemento di debolezza, o meglio gli elementi di debolezza da imputare a mio parere all'azione dell'Assessorato all'ambiente della regione della legislatura appena trascorsa, sono stati la scarsa incisività a far vivere trasversalmente le politiche dei parchi in quelle più generali degli altri assessorati, favorendo così uno "splendido isolamento" e una certa timidezza nel dibattito e nel confronto con il Ministero dell'ambiente, che ha avuto il risultato di non far apprezzare compiutamente il ruolo importante di cerniera tra nord e centro del paese anche in questo settore che ha svolto in questo decennio l'Emilia Romagna, La legislatura che si apre dovrà così affrontare i temi del federalismo, che l'attuazione dei decreti Bassinini e il nuovo quadro politico regionale impongono alle autonomie locali e agli Enti Parco - regionali o nazionali - che siano, per un pieno decollo della politica delle aree protette nel nostro Paese.

Oscar Bandini

Si è da poco concluso un programma regionale di interventi dotato di risorse finanziarie derivanti dal "1° Programma Triennale per le Aree Naturali Protette 1994-98" (in attuazione della l. 394/ 91) e dalla Misura Parchi del Programma regionale Obiettivo 5b dell'Unione Europea; le Aree Protette regionali hanno realizzato, tra il '98 e il '99 , 49 progetti per un importo complessivo di oltre 16 miliardi.
Già dal maggio '98, la Regione Emilia-Romagna ha avviato un nuovo programma per Parchi e Riserve naturali con risorse costituite al 91% da fondi regionali e al 9% da fondi statali del 2° Programma Triennale Aree Naturali Protette 1994-96. Il contributo regionale copre fino all'80% dell'importo complessivo di progetto, la restante quota è a carico dell'Ente di gestione dell'Area Protetta. Tutte le Aree Protette regionali istituite, 13 Parchi regionali e 12 Riserve naturali, hanno avuto accesso al programma, che prevede una riserva particolare per le Aree di più recente istituzione. Dopo l'istruttoria dei progetti presentati (269) e la loro valutazione per determinare l'ammissibilità sono stati finanziari 210 progetti esecutivi per un importo di spesa complessivo di quasi 30 miliardi e un contributo regionale di circa 22.6 miliardi. Fra i progetti finanziati si riscontrano interventi afferenti alle tipologie di investimento più "tradizionali" che hanno caratterizzato i precedenti programmi:
ï realizzazione e allestimento dei Centri Parco e Centri Visita;
ï acquisizione di aree destinate alla conservazione o al sistema della fruizione dell'Area Protetta;
ï organizzazione del sistema della fruizione;
ï interventi di restauro, ricostruzione ambientale o rinaturalizzazione;
ï acquisto di attrezzature per la gestione. Elemento di novità è invece la notevole rilevanza acquisita da tipologie quali la Ricerca scientifica e l'Educazione ambientale, che incidono rispettivamente per il 9% e per il 13% sul contributo regionale concesso complessivamente. (Grafico n. 1).
Questo fatto sembra suggerire che nelle Aree Protette regionali si stia manifestando la tendenza all'esaurimento di una fase iniziale caratterizzata da interventi volti a rendere evidente la presenza dell'Area Protetta principalmente attraverso la realizzazione di strutture di base per la fruizione. Si ricordi che la "strutturazione di base" ha posto all'attivo dei soli Parchi 28 Centri visita e 6 Centri Parco, ottenuti esclusivamente dal recupero di edifici esistenti, sia di valore storico monumentale come il "Palazzo dei Capitani" a Bagno di Romagna, il "Casino dei Boschi" nel Parco regionale dei Boschi di Carrega, "Corte Giarola" nel Parco regionale del Taro, sia di interesse storico testimoniale come il "Fontanazzo" nel Parco regionale dei Sassi di Rocca Malatina o l'ex colonia di Pianaccio nel Parco regionale del Corno alle Scale.
A questi interventi si somma inoltre la realizzazione di una rete di aree di sosta e sentieri attrezzati, fornita di segnaletica e, in alcuni casi, di pieghevoli illustrativi.
Con il nuovo Programma di Investimenti le Aree Prottete regionali esprimono una fase più matura contraddistinta dall'approfondimento delle azioni di conservazione e dalla messa a punto di un'offerta di servizi più sofisticata e specializzata.
Una tale evoluzione non è del tutto sorprendente in quanto negli ultimi anni sono stati realizzati dal Servizio Paesaggio, Parchi e Patrimonio naturale, progetti coinvolgenti l'intero sistema delle Aree Protette per guidare e connotare le iniziative di Parchi e Riserve naturali, anche nel campo dell'Educazione ambientale.
D'altro canto, per la ricerca scientifica, l'Ufficio Patrimonio naturale rappresenta da anni un riferimento per le Aree Protette grazie alla raccolta e all'organizzazione di dati relativi a specie ed habitat. In particolare, si ricordi la banca dati del la Flora regionale protetta e quelle relative al censimento dei siti proposti per la costituzione della rete Natura 2000 ai sensi della direttiva 92/43/ CEE denominata "Habitat".
L'avvio dei progetti finanziari con questo nuovo programma è previsto per la primavera 2000, la conclusione avverrà entro 18 mesi per quelli che prevedono azioni non ripetitive quali quelle mirate a realizzare strutture e infrastrutture, entro tre anni per quelli di Ricerca scientifica e di Educazione ambientale che richiedono fasi annuali di lavori.

*/** Regione E. Romagna Servizio Paesaggio, Parchi e patrimonio naturale