Federparchi
Federazione Italiana Parchi e Riserve Naturali


PARCHI
Rivista della Federazione Italiana Parchi e delle Riserve Naturali
NUMERO 29 - FEBBRAIO 2000


Le camelie sul Lago Maggiore
 



"La camelia, un ricco patrimonio genetico presente nel Verbano" è il tema di un convegno - il primo in Italia sull'argomento - che si è svolto a Verbania Pallanza sul Lago Maggiore, alla presenza di esperti e studiosi, nell'ambito della XXXIV Mostra della Camelia. L'area del Lago Maggiore è diventata famosa nel mondo per la produzione di alcune specie floristiche, con un'offerta in crescita sui mercati italiano ed esteri.

"FIORI DEL LAGO MAGGIORE"

Il Lago e i fiori

Il Lago Maggiore famoso per la sua affascinante atmosfera, i colori unici, l'incomparabile paesaggio creato dagli elementi naturali - isole, insenature, speroni rocciosi - conta da sempre schiere di estimatori, anche famosi come Stendhal, Massimo D'azeglio, Umberto Giordano.
Già agli inizi dell'Ottocento era tappa obbligata del Grande Tour dei viaggiatori d'Oltralpe che ne apprezzavano anche la dolcezza del clima. Peculiarità del Lago Maggiore è infatti questo clima sorprendentemente mite pur in prossimità delle cime ghiacciate dell'arco alpino.
Fin dall'Alto Medioevo, trovarono qui un habitat ideale uliveti, limonaie e aranceti. E proprio per le particolari condizioni meteorologiche, nel secolo scorso, complice l'acidità del suolo, ebbe inizio la coltivazione di piante di tipica origine orientale: le acidofile, ovvero azalee, rododendri e camelie e anche le meno note pieris, kalmia e skimmia.
Piante e fiori che sono presenti oggi in tutti i giardini lacustri, dai parchi botanici di fama internazionale ai fazzoletti di terra coltivati con amorosa passione. Le collezioni più prestigiose si trovano a Villa Taranto, Villa Pallavicino, Isola Madre, Villa San Remigio e Villa Anelli. Queste essenze, come per un tacito accordo, alternano i loro periodi di fioritura in modo da non lasciare alcun momento dell'anno privo di colore. L'azalea e il rododendro fioriscono in tarda primavera mentre la camelia, nella sua vasta varietà di specie primaverili ed invernali, accompagna quasi continuativamente lo scorrere delle stagioni. Alcune varietà di Camellia Sasanqua resistono addirittura alle nevicate. E sempre nel periodo invernale pieris e skimmia mostrano panicoli colorati e bacche rosse. Mentre la kalmia vanta un fogliame molto lucido ed una fioritura tardo primaverile.
Traendo esempio dai giardini ottocenteschi, i floricoltori si sono specializzati nella coltivazione di questi fiori, trasformando la passione in un mestiere da tramandare ai posteri. Un mestiere che vede impegnati i floricoltori presenti lungo tutta la sponda piemontese del Lago, da Nebbiuno su fino al comprensorio del Verbano, Cusio Ossola nella produzione di azalee, camelie e rododendri e acidofile minori di eccellente qualità garantite ora dal marchio "Fiori del Lago Maggiore".

I dati del distretto del Lago Maggiore

Il distretto floricolo del Lago Maggiore occupa una posizione di rilievo nel panorama nazionale e europeo delle specie delle azalee, rododendri e camelie, oltre ad altre specie minori.
Sono 130-140 i coltivatori in buona parte a carattere familiare che si dedicano a queste coltivazioni, con un impiego di manodopera al di sotto di mille unità.
La produzione locale annua raggiunge 2,5 milioni di piante che permettono di superare un giro d'affari complessivo intorno a 25 miliardi di lire. Le aziende che compongono il distretto sono assai dinamiche, alcune con un buon livello di maturità imprenditoriale e raggiungono il consumatore per il tramite della distribuzione tradizionale ma anche di quella più modema. Il distretto si muove in un sistema mercato - quello europeo - dove circolano, in un forte clima competitivo, 7080 milioni di piante delle specie indicate. L'offerta sul mercato italiano è di circa 7 milioni di piante l'anno: 2 milioni provengono dal Lago Maggiore (al netto dell'esportazione) 1,5 milioni sono prodotte in altre parti d'Italia e circa 3,5 milioni sono importate da Belgio, Olanda e Germania.
La quota del distretto sul mercato interno è del 30% circa, mentre rispetto all'offerta europea non supera il 3%.
Il consumatore italiano e europeo delle piante in vaso fiorite ha raggiunto un buon grado di consapevolezza: è informato, è attento al prezzo senza abdicare alla qualità, si impegna nella cura della pianta e quindi pretende garanzie di crescita e durata, vuole varietà e colori. Infine, come in altri casi, rispetto al prodotto anonimo, preferisce affidarsi ad un marchio d'origine (e di qualità). Il profilo del consumatore italiano vede prevalere la donna, fra 35 e 53 anni, casalinga o impegnata nel lavoro, con livello di istruzione e socio economico medio alto, che vive per lo p"ù nel Nord.
La produzione locale occupa una posizione modesta rispetto alla dimensione dell'offerta internazionale, ma di assoluto rilievo sia in Italia che all'estero sotto il profilo qualitativo. Le specie coltivate nel comprensorio raggiungono un grado di eccellenza che al momento non ha eguali nelle altre zone di origine.
Come espresso nella scheda allegata, i requisiti che fanno delle acidofile del Lago Maggiore le più rispondenti agli orientamenti delle consumatrici, riguardano sia le condizioni ambientali, la vastità della gamma, la scalarità di fioritura e le alternative dimensionali.
Il marchio d'origine (e presto qualità) voluto dai coltivatori, va a completare con la certezza di un riferimento, l'identificazione di una produzione di nicchia in senso qualitativo, piante in vaso fiorite che garantiscono durata e crescita.
Al primo intervento della creazione del marchio segue questo incontro con la stampa, punto di partenza fondamentale per l'attuazione del piano promozionale che viene descritto oggi.
giusto ricordare che le iniziative in atto non appartengono alla serie delle operazioni di marketing per il lancio di un prodotto, ma sono piuttosto "azioni dovute" per favorire il riavvicinamento di ampi segmenti della domanda ad una delle produzioni più peculiari della nostra floricoltura.
I requisiti di eccellenza delle acidofile (azalee, camelie, rododendro) del Lago Maggiore

Sono il risultato di 150 anni di esperienza di coltivazione, che si traduce in tecniche agronomiche intese all'ottenimento di un prodotto dalla forma armonica e con una fioritura omogenea abbondante e non indotta forzatamente.
Sono coltivate in un'area climaticamente vocata, non richiedono condizionamenti ambientali, tanto da poter essere coltivate in "pianto campo". Rispetto alle stesse specie coltivate altrove, l'assortimento offerto è vastissimo:
ï Permette la scelta fra centinaia di varietà, il che significa forme diverse di foglia, fiore e chioma (cespuglio, piramide, alberello);
ï Offre una vasta gamma cromatica, differente portamento e crescita della pianta (compatta e vigorosa);
ï Garantisce notevole scalarità di fioritura (autunno, inverno, primavera) tra le diverse specie, ma anche a livello delle differenti varietà appartenenti alla stessa specie.
ï possibile scegliere una pianta coltivata in vaso per tenerla in appartamento.
ï possibile decidere per una pianta coltivata in campo per sistemarla in un giardino.
ï Sono molto numerose le alternative dimensionali offerte: dal vasetto all'esemplare di alcuni metri.
Infine, nei parchi delle famose ville del lago esiste un ricchissimo e antico patrimonio di varietà mai utilizzate, molte delle quali sono selezioni esclusivamente locali.