Federparchi
Federazione Italiana Parchi e Riserve Naturali


PARCHI
Rivista della Federazione Italiana Parchi e delle Riserve Naturali
NUMERO 31 - OTTOBRE 2000


Osservatorio comunitario
a cura di Michele Migliori
 



Zone costiere europee
Nel corso del mese di settembre la Commissione europea ha presentato due documenti che fanno riferimento alle problematiche rilevanti nelle aree costiere. Il primo documento (COM(2000) 547 def) sotto forma di Comunicazione della Commissione delinea e propone una strategia europea di gestione integrata delle zone costiere riconosciute, al livello comunitario, quali aree di importanza strategica in quanto "accolgono una percentuale elevata di cittadini europei, costituiscono fonte rilevante di alimenti e materie prime, rappresentano un collegamento fondamentale per i trasporti e le attività commerciali, ospitano alcuni tra gli habitat naturali più interessanti e sono un luogo privilegiato per il tempo libero".
Il grande valore delle zone costiere e le loro potenzialità si scontrano attualmente con difficoltà di ordine socio-economico, di marginalizzazione, di distruzione del patrimonio naturale; problemi che assumono sempre più una dimensione europea e rispetto ai quali la Commissione europea risponde proponendo alcune soluzioni sul piano strategico-operativo.
Il documento della Commissione definisce il ruolo dell'Unione europea quale leader e guida nel processo di attuazione a livello locale, regionale e nazionale che garantisca un approccio integrato, partecipativo e finalizzato allo sviluppo sostenibile.
Il secondo documento fa riferimento ad una proposta di raccomandazione del Parlamento europeo e del Consiglio agli Stati membri (COM(2000) 545 def) per l'attuazione nei singoli Stati della strategia.
La scelta della Raccomandazione, strumento giuridico non vincolante per gli Stati membri, attenua certamente l'impatto che avranno queste proposte una volta approvate definitivamente; resta comunque fermo l'indirizzo della Commissione europea di perseguire una politica specifica per le zone costiere adottando un modello basato sullo sviluppo sostenibile riproducibile in altre unità territoriali europee di qualsiasi natura.
La strategia proposta deriva dai risultati di un programma dimostrativo avviato nel 1995 (COM(95)511) che la Commissione europea ha prodotto in una serie di studi tematici orizzontali ed una serie di consultazioni pubbliche organizzate nei diversi Stati membri.
Sulla base delle esperienze di tale programma, la Commissione ha redatto un elenco di principi di base per la gestione integrata delle zone costiere quale processo dinamico, interdisciplinare ed iterattivo che considera tali aree come "entità complesse, influenzate da una miriade di forze intercorrelate, legate a sistemi idrogeologici, geomorfologici, socio-economici, istituzionali e culturali".

Per garantire il successo di tale iniziativa, la Commissione si propone di: - promuovere questo approccio a livello di amministrazioni decentrate e a livello di "mari regionali" (es. Mediterraneo, Baltico, ecc.) stimolando anche, con opportuni incentivi finanziari, la collaborazione con i Paesi terzi confinanti;

  • formulare politiche UE compatibili con tale approccio;
  • promuovere il dialogo tra le parti interessate;
  • sviluppare le migliori prassi in materia di gestione integrata;
  • produrre informazioni e conoscenze inerenti tali aree;
  • diffondere informazioni e sensibilizzare l'opinione pubblica.

(I testi della Comunicazione e della proposta di Raccomandazione sono reperibili al sito della Commissione europea: http://www.europa.eu.int/comm/environment/ iczm/home/htm)

Programma Life III
Con regolamento (Ce) n. 1655/2000 (G.U.C.E. L 192 del 28.7.2000), il Parlamento europeo ed il Consiglio hanno approvato alcune modifiche e dato avvio alla terza fase (2000-2004) di applicazione del programma Life che mantiene le caratteristiche di strumento finanziario europeo di supporto all'applicazione, aggiornamento e sviluppo della politica comunitaria nel settore dell'ambiente e della legislazione ambientale. Anche per questa terza fase il programma è diviso in tre settori tematici (Life-Natura, Life-Ambiente, Life-Paesi terzi) e sostiene progetti di interesse comunitario in vari settori presentati da soggetti di varia natura pubblica e privata. Come per II fase (1994-1999) la partecipazione ai programmi avviene attraverso bandi annuali attivati a livello di Stati membri dalle amministrazioni competenti (per l'Italia il Ministero all'ambiente). Le risorse finanziarie attribuite al programma per l'intero territorio comunitario ammontano complessivamente a 640 milioni di euro di cui il 47% per L-Natura, 47% per L-Ambiente, 6% per LPaesi terzi).
Per quanto riguarda Life Ambiente il programma prevede il sostegno finanziario a due tipologie di progetti: progetti di dimostrazione e progetti preparatori.
Attraverso i progetti di dimostrazione, l'Unione europea intende stimolare e sperimentare soluzioni innovative di problemi ambientali valutate anche in termini di fattibilità tecnico-economica e di introduzione su larga scala.
L'interesse allo sviluppo di tale tipologia di progetti, ha portato la Commissione europea ad elaborare delle Linee giuda per i progetti di dimostrazione pubblicate recentemente sulla Gazzetta Ufficiale europea.

Le linee guida forniscono specifiche indicazioni in riferimento a cinque aree tematiche prioritarie:

  • pianificazione e valorizzazione del territori;
  • gestione delle acque;
  • impatto delle attività economiche;
  • gestione dei rifiuti;
  • politica integrata dei prodotti (strategie integrate per le fasi di produzione, distribuzione, consumo e trattamento al termine del ciclo di vita).

(Il documento è reperibile sulla Gazzetta Ufficiale europea G.U.C.E. C 308 del 27.10.2000).