Federparchi
Federazione Italiana Parchi e Riserve Naturali


PARCHI
Rivista della Federazione Italiana Parchi e delle Riserve Naturali
NUMERO 33 - GIUGNO 2001


SISTEMI DI GESTIONE AMBIENTALE
Con il certificato S.G.A. si comincia dal Po e dal Circeo
di Piergiacomo Pagano*
  Sviluppo economico e degrado ambientale non vanno necessariamente di pari passo. Se ci appaiono come i lati della stessa medaglia è perché qualcosa non va nei nostri rapporti con la natura. D'altra parte, poco tempo fa l'ambiente era considerato una risorsa accessibile all'infinito. Tutti lo sfruttavano senza preoccuparsi delle conseguenze negative per l'uomo e per l'intera comunità vivente.
Ma se allora l'intervento umano era limitato rispetto al potere "detossificante" della natura, oggi la situazione è cambiata. Le industrie si sono moltiplicate, il problema si è globalizzato e la natura, che continua a fornire gratuitamente i suoi servizi, non ce la fa più a reggere il passo.
Quello che serve non è solo una tecnologia "pulita", è necessario anche un cambiamento di mentalità. Purtroppo il mutamento culturale è un processo lento se paragonato alla crescita vertiginosa delle attività umane.
Ecco allora che le istituzioni si fanno carico di accelerare questo processo divulgando i concetti del rispetto per l'ambiente e promovendo iniziative atte a sostenerlo. In questo ambito i Sistemi di Gestione Ambientale (SGA) sono strumenti normativi utili per raggiungere il giusto equilibrio tra svilu-po economico e tutela delle risorse.
Sviluppare un SGA vuol dire dotarsi di una "Politica Ambientale" per stabilire i propri obiettivi a salvaguardia della natura e individuare i propri programmi di miglioramento. E' così possibile ottenere la certificazione ISO 14001 o, con l'aggiunta di una "Dichiarazione Ambientale", la registrazione EMAS. Nel mondo imprenditoriale le linee guida da seguire sono ben note e già migliaia sono le aziende che si fregiano del conseguimento della certificazione, tuttavia per le organizzazioni complesse il percorso è meno delineato.
Ad esempio, le aree naturali protette, i cui fini istitutivi coincidono con gli obiettivi di qualità di ISO 14001 e di EMAS, troverebbero grande giovamento dall'adozione di un SGA, ma non sanno ancora bene i passi da compiere.
Le aree naturali protette (parchi nazionali, regionali, riserve, oasi ecc.) ricoprono ruoli fondamentali nella società: salvaguardia dei beni naturali e storico-culturali, promozione di attività turistico-ricreative, educazione, formazione e ricerca.
Ma c'è un ulteriore aspetto che non va sottovalutato: la loro vocazione ad erigersi a modello di gestione del territorio. L'introduzione nelle aree protette della cultura della qualità ambientale attraverso l'adesione volontaria a strumenti innovativi a valenza mondiale (ISO 14001) o comunitaria (EMAS) può essere d'esempio per altre realtà, un passo concreto verso un nuovo atteggiamento nei confronti della natura.
Spesso infatti, all'interno delle aree protette insistono zone abitate, insediamenti produttivi, aziende turistiche e altro che ne fanno il luogo ideale per sperimentare forme sostenibili di gestione del territorio che poi, una volta messe a punto, potranno essere estese alle aree non soggette a particolari regimi di tutela.
Per portare a certificazione un'area naturale protetta il percorso da compiere non è privo di ostacoli. Spesso accade, ad esempio, che esistano difficoltà di comunicazione fra gli enti preposti alla gestione del territorio ed i cittadini in esso residenti. Tuttavia proprio questi ostacoli vengono resi espliciti e rimossi dall'adozione dei SGA. I vantaggi che ne derivano sono importanti per tutti e su tutti i fronti, sia in termini di qualità della vita che di alternative economiche.
Per un parco, adottare un SGA vuol dire, infatti, introdurre degli strumenti di gestione della propria organizzazione, con valenza su tutto il territorio, basati sulla consapevolezza e sulla partecipazione di tutti per raggiungere il bene comune della salvaguardia ambien-tale. I risultati positivi smorzeranno le con-flittualità all'interno del parco, dove miglio-rerà l'efficienza dei servizi e della produzione, e dimostreranno all'esterno che le attività umane possono essere redditizie pur salvaguardando gli ecosistemi. Di conseguenza i beni prodotti nel territorio saranno più apprezzati perché sinonimo di genuinità e i turisti saranno richiamati dalla sicurezza di trovare un ambiente sano e di elevata qualità. Al momento il percorso che un'area protetta deve compiere per arrivare alla certificazione ISO 14001 o alla registrazione EMAS sta per essere definito.
Le peculiarità sono tante e la qualità ambientale dipende da come operano sul territorio i diversi attori: imprese, amministrazioni comunali, organizzazione responsabile della gestione del parco (ente parco, consorzio o qualsiasi altra forma organizzata) ecc.. Il primo passo è scontato. Dato che l'organizzazione parco ha poteri sovraordinati rispetto agli altri enti locali in tema di tutela delle risorse naturali, deve essere questa struttura a dotarsi del proprio SGA e a farsi portavoce e promotore di questa cultura affinché i soggetti presenti sul territorio aderiscano al SGA del parco. L'organizzazione parco dovrà coinvolgerli informandoli e formandoli per guidarli nello stabilire gli obiettivi del possibile miglioramento, accompagnarli verso l'adesione volontaria e qualificarli come "fornitori di qualità ambientale". E' importante rimarcare che sviluppando un SGA si avranno ricadute positive sull'ambiente ed anche, e questo interessa maggiormente chi vive sul territorio, sul buon funzionamento delle attività economiche ed imprenditoriali. Il Ministero dell'Ambiente, particolarmente sensibile a questa tematica, ha dato compito all'ENEA di studiare le modalità di applicazione di Sistemi di Gestione Ambientale nelle aree naturali protette, scrivere le linee guida ed applicare i risultati a due Parchi italiani. Il programma, che ha preso l'avvio nel 1999 e si concluderà nel 2002, porterà a sviluppare i SGA per il Parco nazionale del Circeo e per il Parco fluviale del Po, tratto vercellese/ alessandrino. L'esperienza maturata fornirà a tutte le aree naturali protette una serie di elementi pratici utili allo sviluppo del proprio SGA. Attualmente è all'opera un gruppo di lavoro (con rappresentanti ENEA, SINCERT, UNI, aree protette, enti di certificazione accreditati, società di consulenza, società certificate e altri) per redigere le linee guida al fine di applicare la norma ISO 14001 alle aree naturali protette.
Tali linee guida saranno terminate a metà 2001. E' possibile seguire l'andamento dei lavori visitando il sito http://qualitypark.casaccia.enea.it dove si trovano i documenti ufficiali prodotti fino ad ora.
Visitando il sito web si possono leggere altre utili notizie e si può partecipare al forum per fare domande, ricevere risposte, avere chiarimenti, commentare, proporre idee ecc..
Come si può intuire da questa nota il settore della certificazione dei territori complessi sta entrando in una fase cruciale (ne sono prova i primi esempi di Comuni italiani certificati ISO 14001 e registrazione EMAS) e le aree naturali protette sono pronte a dare il loro importante contributo. Tutto ciò è un bene perché, riprendendo una nota frase di Aldo Leopold, "Una decisione è giusta quando tende a preservare l'integrità, la stabilità, la bellezza della comunità biotica. E' sbagliata quando tende all'opposto". Attraverso i Sistemi di Gestione Ambientale è possibile diffondere una nuova cultura che porti a sviluppo economico e migliori, nel contempo, la qualità dell'ambiente e della vita.

*ENEA