Federparchi
Federazione Italiana Parchi e Riserve Naturali


PARCHI
Rivista della Federazione Italiana Parchi e delle Riserve Naturali
NUMERO 35 - FEBBRAIO 2002


" LASCIO UN PARCO MODERNO E ORGANIZZATO"
Lettera di Giuseppe Rossi, presidente del Parco nazionale Gran Sasso e Monti della Laga dal giugno 1996 al gennaio 2001 e quindi commissario dal maggio 2001. Alla presidenza dell'area protetta il ministro dell'Ambiente ha quindi designato Walter Mazzitti.

Nel momento in cui il parco sembra avere un nuovo presidente - purtroppo anche dopo discussioni e polemiche locali che non hanno certamente giovato all'immagine di questa prestigiosa istituzione - credo sia doveroso da parte mia un breve commento chiaro, sereno e distaccato. Le nomine dei presidenti dei parchi nazionali sono di competenza governativa e quindi del ministero dell'Ambiente. Il ministro ha deciso di nominare un nuovo presidente del Parco nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga. Non so se le motivazioni che hanno veicolato questa decisione abbiano tenuto conto del giudizio molto positivo espresso dall'opinione pubblica, dalle comunità del territorio, dalle associazioni e dagli operatori per gli ottimi risultati ottenuti in soli cinque anni di attività del parco. Tuttavia la decisione è stata presa e questo comporta l'assunzione di una precisa responsabilità, soprattutto nei confronti di coloro che toccano e toccheranno con mano gli effetti diretti di tale decisione. Posso dire di essere soddisfatto di ciò che ho fatto, con il consiglio direttivo, la direzione, il personale. Lascio un parco a regime, organizzato, funzionale, efficiente, che è riuscito ad ottimizzare i tempi a sua disposizione.
Il parco ha le sue sedi ed il suo personale, i suoi centri servizi, le sue aree attrezzate, la sua sentieristica, la sua tabellonistica, i suoi progetti, il suo piano e i suoi regolamenti, il suo Statuto.
Il parco ha fatto ciò che un parco moderno deve fare. Sono stati rivalutati i centri abitati, l'economia locale si è rivitalizzata, sono cresciute in maniera decisiva le strutture di servizi turistici, è rinato il senso di appartenenza delle popolazioni locali e la voglia di partecipazione è stata recuperata e valorizzata. Il parco ha naturalmente fondato la sua azione sui principi della conservazione e tutela naturale, principi senza i quali nessuna politica economica di integrazione e valorizzazione ambientale può essere portata avanti. Se non esistono un paesaggio ed una natura intatti e preziosi non c'è niente da offrire, e senza offerta non c'è economia.
Il parco ha trovato grosse resistenze nella sua azione di tutela, nel suo impegno per una promozione corretta e razionale del territorio e delle sue risorse, della flora, della fauna, del paesaggio, del suo patrimonio geologico ed idrologico.
I problemi sorti in questi anni riguardo la costruzione di un terzo traforo del Gran Sasso, gli ampliamenti dei bacini sciistici, i tagli boschivi, le perforazioni petrolifere, le captazioni idriche, hanno visto sempre la posizione chiara e coerente dell'ente parco, che deve garantire la tutela ambientale e sviluppare dinamiche economiche che non siano ispirate alla logica irrazionale del consumo delle risorse.
Un parco nazionale che si rispetti non può infatti condividere ed approvare politiche speculative di sfruttamento irrazionale delle risorse di tutti: deve invece pensare all'interesse di tutti e operare di conseguenza. Per quanto riguarda il nuovo presidente, si tratta di persona e professionista di qualità. Sono convinto che saprà apprezzare il lavoro di chi lo ha preceduto, mantenendo e sviluppando gli obiettivi raggiunti. Gli auguro sinceramente buon lavoro e grandi successi per il parco, mentre assicuro la mia totale disponibilità, personale e in qualità di dirigente della Federazione italiana dei parchi e delle riserve naturali, per ogni eventuali possibile e disinteressata collaborazione.