Federparchi
Federazione Italiana Parchi e Riserve Naturali


PARCHI
Rivista della Federazione Italiana Parchi e delle Riserve Naturali
NUMERO 35 - FEBBRAIO 2002


TAM TAM
Dai giornali dei parchi
Anche nel 2002 continua l'appuntamento con le riviste delle aree protette. Un'opportunità che "Parchi" desidera offrire a parchi e riserve di ogni parte del Paese per avviare uno scambio di informazioni efficace, per valorizzare gli sforzi avviati in questi anni sul piano della comunicazione e tutto ciò che dai parchi viene "raccontato" in termini di esperienze, progetti, iniziative di ampio respiro e quant'altro. Si invitano, nella circostanza, le redazioni dei parchi
a collaborare, inviando i testi all'indirizzo di posta elettronica della rivista (f.zandri@fastnet.it) e il materiale fotografico al Parco del Conero,
Via Vivaldi 1/3- Sirolo (Ancona), all'attenzione di F. Zandri.
Attendiamo il vostro contributo!
di Adamello Brenta
Periodico del parco Adamello Brenta
Via Nazionale 12 - 38080 Strembo (Trento)
Info: 0465-804637
Fax: 0465-8°4649
Il Dalai Lama per la pace
La trentesima edizione del Premio internazionale della Solidarietà alpina è stato assegnato al "popolo tibetano per il suo grande amore per la montagna".
A riceverlo, direttamente dalle mani del cav. Angiolino Binelli, ideatore del Premio e presidente del Comitato che lo gestisce, è venuto a Pinzolo Tenzyn Gyatso, il XIV Dalai Lama, capo politico e spirituale di quella nazione.
La sua personalità, semplice, spontanea e genuina nei comportamenti, ma ricca di spiritualità, intensa per profondità di pensiero e amabile per la delicatezza del sentire, ha affascinato quanti- e sono tantissimi, un'intera folla assiepata in piazza- hanno avuto la fortuna di ascoltarlo e di avvicinarlo.
"Grazie a tutti- ha detto nel ricevere la Targa d'argento- grazie di avermi atteso sotto questo sole cocente- grazie di questo premio che non è per me, ma che io ritiro a nome di 6 milioni di tibetani. Vengo da un paese lontano, abbiamo culture diverse ma ci siamo capiti subito con un sorriso. Perché tutti gli esseri umani sono la stessa cosa e tolleranza, simpatia reciproca sono le armi da usare perché la mente sia calma. Ovunque io vada parlo e parlerò di amore, comprensione e tolleranza.
Voi mi avete dato il premio, io non ho nulla da darvi in cambio se non questo".
Come se questo suo pensiero, questo suo appello alla non violenza, alla pace, al rispetto della natura, dei suoi equilibri e delle creature che la popolano fossero niente.
"Oceano di saggezza" -tale è il significato di "Dalai Lama", il suo appellativo- è stato insignito del Premio Nobel per la pace ed oggi guida il governo in esilio di un popolo sfortunato. La storia del Tibet, infatti, è piuttosto travagliata. Il XX secolo è stato il più cruento: mai la violenza e l'intolleranza nei confronti della civiltà tibetana avevano raggiunto gli estremismi di Mao.
Il Tibet, infatti, per posizione geografica, è fatalmente situato al crocevia di molteplici influenze culturali e politiche.
La Cina imperiale e la Mongolia non hanno rinunciato ad insediarsi nella roccaforte del buddhismo mahayana. E non sempre i leader tibetani hanno saputo difendere il paese: almeno non quanto Tenzyn Gyatso, nonostante l'indifferenza occidentale complichi la sua missione di profugo eccellente.
Un profugo in giro per il mondo alla ricerca del consenso e di aiuti ma anche a consegnare un messaggio straordinario, ispirato al rispetto del prossimo, di uomini, animali, piante e territori, un profugo sempre contento, innamorato della vita e di quello che essa offre, ma anche un profugo che ammonisce: "la pace, intesa nel senso di assenza di guerra, è di poco significato per coloro che stanno morendo di fame e di freddo. Non elimina il dolore delle torture inflitte a chi è in carcere a causa delle sue idee, non è di conforto a quanti hanno perduto i loro cari in inondazioni causate da una deforestazione insensata operata in un paese vicino. La pace esiste solo laddove un popolo non soffre la fame e dove è garantita la libertà degli individui e delle nazioni."
Giusto che la XXX edizione del Premio internazionale di Solidarietà alpina sia stato assegnato a lui ed al suo popolo.
GARGANO Parco
Mensile di informazione
del Parco nazionale del Gargano
Nov. 2001; anno 3-n.11
Info: 0884-568929
Fax: 0884-561348
"Gli agrumi dei parco protetti dal marchio I.G.P."
Con la pubblica audizione avvenuta lo scorso 19 ottobre a Vico del Gargano, la procedura per l'ottenimento del marchio I.G.P. per gli agrumi del parco nazionale del Gargano è in dirittura di arrivo. Nei prossimi mesi il disciplinare I.G.P. del "limone femminello" e dell'arancio biondo del Gargano verrà pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale; contemporaneamente arriverà il marchio provvisorio, in attesa di quello definito da Bruxelles. L' "indicazione geografica protetta" (I.G.P.) "Arancia bionda del Gargano" e "Limone femminello" è riservata alle arance ed ai limoni prodotti in un'area specifica del Promontorio garganico, completamente maturati sulla pianta e prodotti per il consumo fresco e la trasformazione che rispettano le condizioni ed i requisiti stabiliti nel Disciplinare di produzione. La zona di produzione dell'I.G.P. è un'area che interessa i territori di Vico del Gargano, Ischitella e Rodi Garganico, precisamente il tratto costiero e subcostiero che va da san Menaio a Rodi, fino al fondovalle del Romondato in agro di Ischitella. Numerosi gli elementi che comprovano l'origine, da quelli storici a quelli prettamente agroambientali. La tradizione agrumaria di questi tre comuni del Parco è frutto di una ormai ultra secolare pratica che, almeno dalle fonti storiche disponibili, è fiorente già nel XI secolo. [...] Il prestigioso riconoscimento che potrebbe arrivare tra poco più di un anno ha fatto tutti felici, soprattutto i produttori, come il Presidente del Consorzio "Gargano Agrumi", Afredo Ricucci. "Con il marchio I.G.P.- ha sottolineato Ricucci- finalmente daremo un'identità specifica ai nostri agrumi e ancor più eviteremo che sul Gargano vengano venduti prodotti coltivati in altre regioni d'Italia o all'estero.
E poi i numerosi vantaggi economici: commercializzeremo le arance ed i limoni molto meglio rispetto a prima grazie ad un riferimento effettivo come il luogo di origine e la qualità certificata". Vittorio Trevisan, funzionario del Ministero delle Politiche Agricole e Forestali invita tutti gli agrumicoltori del comprensorio ad associarsi al Consorzio per poter avviare un serio processo di commercializzazione che vada di pari passo con la tutela e la valorizzazione del prodotto. [...] "Dopo decenni di quasi abbandono -ha affermato il Presidente dell'ente parco, Matteo Fusilli- gli oltre 600 ettari di agrumeti sono stati oggi rivalutati, grazie anche all'intervento di Italia Nostra. Il parco è diventato il custode legittimo di quest'area che racchiude straordinari giardini di arance e limoni, che sono già diventati fonte di reddito per gli agrumicoltori di Ischitella, Rodi e Vico. L'ottenimento dell'I.G.P. valorizzerà ancora di più questo nostro prodotto".
"Parchi e riserve"
Le aree protette della Lombardia
Bimestrale- anno III n. 4/2001
Info: 02-83311829 (redazione)
Fax: 02-83311833
"Un sentiero comune"
Dal 2003 otto nazioni saranno
collegate dalla Via Alpina
Francia, Italia, Austria, Svizzera, Germania, Slovenia, Liechtenstein e Monaco sono i paesi alpini firmatari della Convenzione per la protezione delle Alpi. A "unirli" ulteriormente su questo fronte è la Via Alpina, primo itinerario escursionistico ufficiale, una vasta rete di sentieri che collega le otto nazioni, rappresentando l'identità alpina comune, valorizzando le Alpi come primo spazio naturale europeo e prima destinazione turistica in Europa. L'iniziativa nasce su proposta dell'associazione francese "La Grande Traversèe des Alpes". Nel giugno 2000 è stato istituito un Comitato internazionale di pilotaggio che riunisce i rappresentanti degli Stati e degli enti locali, dei Club Alpini ed associazioni di escursionismo e degli organismi di promozione turistica degli otto paesi alpini.
Il progetto è condiviso da tutte le Regioni e Province Autonome dell'arco alpino.
I cinque itinerari. La Via Alpina è costituita da cinque itinerari principali:
  • 1) itinerario di collegamento Trieste-Monaco attraverso gli otto paesi;
  • 2) Caravanche- Bassi Tauri-Dachstein- Alpi Bavaresi (Slovenia, Austria, Germania)
  • 3) Alpi Giulie- Dolomiti- Otztal- Lechtal (Italia, Austria, Germania)
  • 4) Liechtenstein-Svizzera Centrale-Alpi Bernesi (Liechtenstein-Svizzera)
  • 5) Monte Rosa-Gran Paradiso-Monviso-Alpi Marittime (Svizzera, Italia, Francia)

    La Via Alpina non è rivolta solo agli escursionisti esperti ma anche al grande pubblico che desideri esplorare a piedi per una settimana o per qualche giorno una regione alpina oltre le frontiere. I 5 itinerari propongono infatti oltre 300 tappe giornaliere ed infinite possibilità di circuiti e varianti. Sessanta sono i passaggi di frontiera e 40 le aree naturali protette attraversate.
    La Via Alpina correrà lungo sentieri segnalati senza richiedere passaggi di arrampicata, con la possibilità di associare la visita a siti storici e musei o la partecipazione a feste e manifestazioni. Saranno offerti pernottamenti e ristoro, servizi ed esercizi commerciali, numerosi punti d'accesso serviti dai trasporti pubblici. Per il progetto sarà chiesto un finanziamento nell'ambito del Programma Interreg III B "Spazio Alpino". L'obiettivo è di procedere all'inaugurazione ufficiale del progetto nel prossimo giugno, in occasione dell'Anno Internazionale delle Montagne e di accogliere escursionisti a partire dal 2003.

Per informazioni: www.via-alpina.com
Antonella Songia

Spazio Ambiente
Periodico della Regione Umbria
n.6-2001
Info: 075-5285705 (C.R.I.D.E.A.)
fax: 075-5285744
Il Piano-stralcio per il Trasimeno: "Quell'area? E' di qualità superiore"
[Nei mesi scorsi ] si sono svolti dibattiti e riunioni a vari livelli per dare una prima valutazione sul "Piano stralcio per il Lago Trasimeno" redatto dall'Autorità di Bacino del Fiume Tevere. Il Piano è stato predisposto con l'obiettivo di tutelare e valorizzare il "bene" Lago Trasimeno.
Le linee fondamentali di intervento riguardano:
  • 1) il mantenimento dei livelli idrici nel tempo;
  • 2) la difesa e la valorizzazione dell'ecosistema lacustre e spondale;
  • 3) la programmazione delle opere generali ed infrastrutturali.
    La Regione Umbria, da parte sua, ha promosso una serie di incontri con i Sindaci del comprensorio del Lago Trasimeno per approfondire i contenuti del Piano.

Onoltre, attraverso una serie di riunioni interdirezionali, ha verificato la fattibilità delle proposte contenute.
A conclusione di tale lavoro si sono messe a punto alcune importanti e significative proposte di modifiche al Piano stralcio.
In particolare, il V° Servizio della Direzione Politiche Territoriali Ambiente ed Infrastrutture ha presentato alcune osservazioni relativamente ad i seguenti aspetti:
Riduzione dell' apporto di sostanze inquinanti al lago e al suolo.
Al fine di contenere i fenomeni di inquinamento dovuto alla pressione antropica esercitata sul lago dovranno essere individuate azioni atte a ridurre gli apporti di sostanze inquinanti provenienti dagli scarichi civili e dalle pratiche agricole.
In particolare saranno intraprese precise azioni per gli aspetti sotto elencati.
Agricoltura biologica per le fasce circumlacuali.
Nell'ambito circumlacuale ed in quello in corrispondenza del sito di interesse comunitario, dovrà essere praticata l'agricoltura biologica.
Per favorire tale pratica, dovranno essere approntati idonei piani di formazione professionale con programmi per la diffusione e per la certificazione di qualità, considerando anche la sempre maggiore richiesta di prodotti alimentari biologici da parte dei consumatori.
Interventi sulla rete fognaria e sui depuratori.
Lo smaltimento delle acque reflue dovrà essere organizzato in modo da garantire l'allaccio dei centri e nuclei abitati, delle attività turistiche, produttive e commerciali, alle reti fognarie dotate di idonei impianti di depurazione, anche in rapporto alle distanze relative di tali centri ed attività dalla linea di costa.
A tale scopo verranno indicati precisi criteri e regole.
Disciplina delle attività relative all'uso del suolo.
L'utilizzazione agronomica dei reflui zootecnici (tramite fertirrigazione) dovrà essere svolta solo nel rispetto di un carico complessivo di azoto totale, derivante dal refluo zootecnico, fissato in 170 kg/ha/anno.
[...] Il Piano affronta anche altre fondamentali problematiche relativamente ai livelli idrici del lago.
Un ulteriore aspetto di grande interesse è quello relativo al monitoraggio degli impianti di depurazione e della qualità delle acque [...]
Obiettivo: area di qualità superiore.
In conclusione, l'idea di fondo che sorregge il Piano e le azioni delle Autorità responsabili del lago (Regione, Provincia, Comuni) è quella di considerare il Trasimeno una risorsa ambientale da tutelare e valorizzare e proporla così all'attenzione dei cittadini italiani e stranieri come luogo in cui l'ambiente, il turismo, la cultura, i prodotti biologici sono valori veri per i quali si potrebbe pensare ad una certificazione di qualità superiore.
Mario Valentini

Voci dal Parco
Periodico di informazione del Parco Nazionale dei Monti Sibillini
Anno 1 - Numero 3
Info: 0737-972711
Fax: 0737-972707
Folclore nel Parco: I Faoni
Se altrove le tradizioni stanno scomparendo o sono scomparse del tutto nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini sono ancora vive ed attuali e affondano le loro radici nella notte dei tempi.
Si tratta di manifestazioni che nella loro semplicità rispecchiano un territorio dove la religione stessa ha nel folclore una parte importantissima: con l'avvento del cristianesimo, infatti, i riti pagani, legati al culto degli dei, lasciarono il posto alle cerimonie cristiane.
Tuttavia certe pratiche, certe superstizioni non scomparvero completamente e ancora oggi, mescolati alla tradizione cristiana, ne ritroviamo tracce mitiche evidenti.
Una di queste tradizioni è la festa dei "faoni", manifestazione che ha luogo a Norcia, ogni anno, la notte del 9 dicembre. Secondo alcune interpretazioni il termine "faoni" evoca i "fàuni", le divinità italiche rurali in onore delle quali venivano accesi fuochi propiziatori.
Con l`avvento del Cristianesimo, però, i fuochi accesi per propiziarsi un inverno clemente si trasformarono nei fuochi accesi dalla popolazione per illuminare il cammino degli angeli che trasportarono la casa della Madonna da Nazaret, allora occupata dai musulmani, a Loreto.
Fu un racconto di Pietro di Giorgio di Tolomeo scritto nel 1472 a diffondere la credenza che gli apostoli avrebbero voluto trasformare in Santuario la casetta della Vergine ma, essendo caduta Nazareth in mano agli infedeli, la casa sarebbe stata traslata dagli angeli prima in Dalmazia (1291), poi presso la selva di Recanati (1294) ed infine a Loreto (1295). La tradizione popolare vuole che anche sopra il cielo di Norcia sia transitata la casa della Madonna il 9 dicembre 1291 e non è fuori luogo ricordare che nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini passa l'antica via dei pellegrinaggi denominata "Lauretana" che collegava Loreto a Roma. La festa è il ringraziamento per l'evento miracoloso e culmina a mezzanotte con il suono delle campane di tutte le chiese di Norcia per cui viene denominata anche "festa delle campane''.
Nei giorni precedenti la manifestazione, giovani e meno giovani, si recano nei boschi circostanti per raccogliere rami e cespugli di ginestre necessari per costruire in ogni rione della città un falò alto fino a quattro metri che nella notte del 9 dicembre, in orari prestabiliti, vengono accesi.
Il fumo odoroso delle ginestre riempie tutta Norcia non meno delle note allegre dei tanti organetti che sono il vero strumento ufficiale della festa. In ogni rione poi c'è la possibilità di gustare qualche buon cibo cotto sulla brace in attesa della mezzanotte che viene identificato come il momento del passaggio della '`Santa Casa".
Analoga manifestazione si svolge nel comune di Preci e in alcuni comuni limitrofi all'area Parco.
Si ringrazia per la collaborazione l'APT Valnerina - Presidio di Norcia
Rita Chiaverini
Carta europea per il turismo sostenibile nelle aree protette
Organo di informazione del parco naturale delle Alpi Marittime
Info: 0171-97397
Fax: 0171-97542
A Matrei, nel parco nazionale degli Alti Tauri, si è svolta nel corso dell'assemblea generale della Federazione Europarc, la cerimonia ufficiale per la firma e consegna dei certificati per la "Carta Europea per il Turismo sostenibile nelle aree protette".
La carta riporta da un lato l'impegno del parco, che risponde anche a nome degli operatori turistici del territorio a rispettare i principi del turismo sostenibile.
Dall'altra la Federazione Europarc, che raggruppa 364 aree protette in 36 paesi europei, appone la sua garanzia e si impegna a costituire una rete di aree protette che hanno aderito alla Carta, ed a proporre particolari iniziative di scambio e promozione.
Il Parco delle Alpi Marittime è uno dei primi sette parchi europei che sono riusciti a raggiungere questo importante risultato. Insieme a noi ci sono il parco austriaco degli Alti Tauri, il parco catalano della Zona Vulcanico della Garrotxa, due parchi regionali francesi (Vexin e Luberon) e due parchi regionali tedeschi (Frankenwald e Steinhuder Meer).
Si conclude così con successo l'avventura iniziata nel 1995: un cammino percorso insieme con gli operatori turistici e con le amministrazioni locali che ha consentito di comprendere meglio le esigenze e le difficoltà reciproche e di lavorare in partenariato.
Nel corso della sua visita di valutazione la scorsa estate, il certificatore Richard Partington ha molto apprezzato il clima collaborativo, lo sforzo effettuato per la definizione della strategia comune e l'impegno di tutti gli operatori coinvolti. Questo ci ha consentito di avere la Chartre per 5 anni anche se, a detta dell'esperto, c'è ancora molto da fare.
In realtà, infatti, l'avventura non è ancora conclusa: è finita una fase e se ne apre un'altra.
Abbiamo davanti a noi altri 5 anni di lavoro nei quali cominciare ad ottenere i risultati per i quali abbiamo posto le basi. Gli incontri organizzati dal parco nella primavera scorsa sono stati seguiti con attenzione da una trentina di operatori per i quali sarà organizzata una visita di studio nel Parco della Garrotxa, considerato uno dei migliori esempi europei per quanto riguarda la gestione del turismo sostenibile e l'attività in partenariato.
Speriamo così di poter allacciare una collaborazione particolare che ci sostenga e stimoli in questa nuova fase.
Ci auguriamo di poter ospitare a nostra volta i colleghi catalani, magari la prossima primavera.
L'ottenimento della Carta è quindi un grosso successo da condividere con tutti gli operatori che vi hanno contribuito.
Ma è anche il risultato di un esperimento riuscito, di un nuovo metodo di lavoro in partenariato. E dopo il turismo, sarà la volta del settore agricolo.
Patrizia Rossi
"LA VOCE DEL LAGO": UN NUOVO GIORNALE PER PROSEGUIRE IL CAMMINO DELLA "TRIBUNA DEL LAGO"
Buone notizie:
Il lago di Bracciano
ha di nuovo la sua "voce"
Qualche lettore affezionato ricorderà che nel numero 32 di questa rivista, nella rubrica dei libri, sotto il titolo "La tribuna del lago di Bracciano" e sotto la riproduzione della omonima (e storica) pubblicazione, demmo notizia della decisione di chiudere, che la redazione della "tribuna" aveva preso.
Si trattava della presa d'atto di un vuoto incolmabile, prodotto dalla morte di Angela Zucconi, animatrice e protagonista di una esperienza culturale ed associativa che andava molto al di là di un giornale.
E noi registrammo con rispetto quella scelta, scrivendo altresì che auspicavamo una rinascita, magari in forme necessariamente diverse, di una voce che non poteva sparire, perché la sua scomparsa avrebbe impoverito un mondo molto più vasto della semplice fascia di terra che collega il castello degli Odescalchi con Vigna di Valle, la Casaccia dell'Enea e Anguillara Sabazia.
Ebbene, a un anno di distanza, abbiamo il piacere di dare ai nostri lettori la notizia che la nostra profezia di un anno fa si è avverata.
Un giornale è nato (rinato?) dalle ceneri della "tribuna", per continueare le battaglie avviate dal suo predecessore e per portarci notizie fresche su un mondo che crede nello sviluppo autosostenibile tanto da costruirselo, giorno per giorno, nei limiti del possibile.
Come altri fanno altrove, comunicandolo con modesti ma preziosi tam tam.
Auguri, quindi, alla rediviva tribuna, o voce che sia. Auguri di nuovi lettori. Auguri di nuovi abbonati.
Nella speranza di incontrarci un giorno o l'altro, su qualche onorata barricata, o anche - meno eroicamente - in una tranquilla osteria con vista sul lago, dopo essere passati almeno in libreria, per onorare i morti a nome dei vivi che non mollano.
M.G.