Federparchi
Federazione Italiana Parchi e Riserve Naturali


PARCHI
Rivista della Federazione Italiana Parchi e delle Riserve Naturali
NUMERO 38 - FEBBRAIO 2003


RIFORMA E AMPLIAMENTO DELL'UNIONE EUROPEA
I due grandi “cantieri” continuano a contrassegnare i ritmi dei lavori delle istituzioni comunitarie
I due grandi “cantieri” politico istituzionali della riforma istituzionale e dell’allargamento continuano a contrassegnare ormai da parecchi mesi i ritmi dei lavori delle Istituzioni comunitarie. Questi incidono in misura sempre maggiore anche sui calendari politici degli Stati membri e di quelli candidati all'adesione.

Per quanto riguarda la riforma istituzionale continua a ritmi serrati il lavoro della Convenzione sull’avvenire dell’Europa che deve presentare entro la metà dell’anno un progetto di Trattato costituzionale: a seguito di un progetto preliminare presentato, alla fine dello scorso mese di ottobre, dal presidente della Convenzione, Valèry Giscard d’Estaing, nel mese di dicembre il Presidente della Commissione europea, Romano Prodi ha presentato una comunicazione specifica in tema di architettura istituzionale.
Il documento (COM(2002) 728 del 4.12.2002) titolato “Per l’Unione Europea: Pace, Libertà e Solidarietà” costituisce il contributo fattivo al dibattito e presenta le modifiche del quadro istituzionale a suo giudizio necessarie al fine di approfondire il progetto europeo.
Il documento cerca di affermare tre principi fondamentali (più democrazia, più efficienza, più semplicità) e si muove per livelli di approfondimento e linee di lavoro:

  • quale progetto per l’Europa – consolidare il modello di sviluppo economico e sociale, lo sviluppo dello spazio di libertà, sicurezza e giustizia ed esercitare funzioni di responsabilità proprie di una potenza mondiale.
  • quali modalità organizzative – preservare l’unità di tutte le forze e di tutti i poteri attorno all’interesse generale europeo con un’accentuazione particolare del mantenimento della Commissione europea come istituzione indipendente e che deve rappresentare l’istanza di sintesi e di considerazione dell’interesse generale.
    Tutto ciò presuppone, per la Commissione, un rafforzamento dell’efficacia e della legittimità del cosiddetto “metodo comunitario” contrapposto ad una visione principalmente “intergovernativa” che alcuni Stati membri sostengono fortemente.
  • quali adattamenti istituzionali – mantenimento dell’equilibrio istituzionale attuale, con una forte azione di semplificazione e razionalizzazione delle modalità d’azione dell’Unione.
    Per la Commissione è necessario consentire ai cittadini di individuare le responsabilità di ciascuno nel processo decisionale di un’Unione che deve in tal senso apparire più trasparente, più semplice, più vicina. L’equilibrio ed il chiarimento delle responsabilità dovrà avvenire in particolare per le tre istituzioni: Parlamento europeo, Commissione, Consiglio.

Il documento di Romano Prodi ha suscitato negli ambienti europei, ed in particolare fra i membri della Convenzione, echi generalmente positivi ma anche qualche inevitabile perplessità; d’altra parte i vari contributi di idee che progressivamente si aggiungono al lavoro della Convenzione devono consentire di far avanzare il compimento di un progetto che segnerà un passaggio fondamentale nella storia del nostro continente.
Per quanto riguarda il processo di adesione di nuovi Stati, il Consiglio europeo di Copenaghen tenutosi il 12 e 13 dicembre, ha concluso i negoziati con dieci paesi candidati (Polonia, Ungheria, Repubblica Ceca, Slovacchia, Estonia, Lituania, Lettonia, Slovenia, Malta; per Cipro ci sarà l’ accordo entro la fine di febbraio) tali paesi potranno ufficialmente aderire all’Unione dal 1° maggio 2004; prossime tappe saranno la Romania e la Bulgaria (probabilmente nel 2007) e la Turchia.

Tale decisione si è basata sulle conclusioni e raccomandazioni che la Commissione europea ha fornito in un documento dell’ottobre 2002 (COM(2002) 700) titolato “Verso l’Unione allargata: documento di strategia e rapporto della Commissione europea sui progressi realizzati da ciascuno dei paesi candidati all’adesione”.
Il documento è il frutto di un lavoro costante degli Stati candidati e della Commissione, i primi impegnati a modificare, ai vari livelli, gli assetti amministrativi e legislativi in funzione del recepimento del cosiddetto “acquis” comunitario e del rispetto di determinate condizioni (criteri di Copenaghen: politici ed economici) la seconda a sostenere, seguire e controllare i progressi raggiunti.

Nel documento per ciascun paese viene fatta una disamina particolareggiata sul rispetto dei criteri soprarichiamati; una parte è poi dedicata al quadro finanziario globale che affronta aspetti di particolare impatto quali le spese del settore agricolo (introduzione graduale dei pagamenti diretti agli agricoltori dei nuovi stati membri) e gli aiuti strutturali (ripartizione indicativa per paese e per politica).
Il Consiglio europeo di Copenaghen ha approvato definitivamente il pacchetto finanziario: l’importo totale dei crediti attribuiti ai nuovi 10 Stati memebri per il periodo 2004-2005 è pari a 40,8 miliardi di euro di cui 38,44 ai sensi delle politiche dell’UE e 1,985 di compensazioni ed agevolazioni. Sui 38,44 miliardi 9,77 sono per spese per l’agricoltura e lo sviluppo rurale, 22,85 per le azioni strutturali, 4,15 per le politiche interne e 1,67 per spese amministrative.

La tappa successiva sarà il completamento del trattato di adesione che sarà presentato per parere alla Commissione europea, in seguito al Parlamento europeo e quindi al Consiglio per la firma che dovrebbe avvenire ad Atene nel prossimo mese di aprile

Concludendo i negoziati, l’Unione ha rispettato l’impegno assunto che i nuovi Stati aderenti sarebbero stati in grado di partecipare alle elezioni del Parlamento europeo nel 2004 in qualità di membri.
Il trattato di adesione prevederà inoltre che i commissari dei nuovi Stati membri integrino l’attuale Commissione a decorrere dal giorno dell’adesione (1 maggio 2004). Dopo la nomina del nuovo Presidente della Commissione europea, il neoeletto Parlamento dovrebbe approvare la nuova Commissione che entrerebbe in funzione il 1°novembre 2004. Infine i nuovi Stati membri parteciperanno a pieno titolo alla prossima Conferenza intergovernativa che approverà il nuovo Trattato costituzionale europeo.