Federparchi
Federazione Italiana Parchi e Riserve Naturali


PARCHI
Rivista della Federazione Italiana Parchi e delle Riserve Naturali
NUMERO 42 - GIUGNO 2004

 



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LE LINEE DELLA NUOVA POLITICA DI COESIONE COMUNITARIA

Presentata dalla Commissione la terza relazione sulla coesione economica e sociale

Nel corso del mese di febbraio la Commissione europea ha presentato l’attesa terza relazione sulla coesione economica e sociale. Il rapporto contiene il progetto per innovare la politica comune di coesione ed è stato preceduto da un altro importante documento dell’esecutivo comunitario che contiene il piano di bilancio pluriennale con le prospettive finanziarie collegate al periodo 2007/2013 ed offre una visione complessiva delle priorità politiche dell’Unione Europea. Fra di esse è compreso il pacchetto di 336 miliardi di euro da dedicare alla nuova politica di coesione finanziata dai fondi strutturali europei.
Su entrambi i documenti si sta sviluppando un intenso dibattito all’interno delle istituzioni europee e nei diversi Stati membri che si concluderà, non a breve, con l’approvazione delle nuove linee di bilancio e delle nuove regole per l’utilizzo dei Fondi strutturali per il periodo sopraindicato. Nel prossimo mese di luglio la Commissione presenterà le prime proposte dei nuovi regolamenti e solo allora si comporrà il quadro giuridico per valutare la portata di questa nuova riforma e l’effettivo livello di incisività sul territorio italiano in termini di risorse finanziarie dedicate e tipologie di interventi previsti.
Il titolo della relazione “Un nuovo partenariato per la coesione: convergenza, competitività, cooperazione”, contiene le tre chiavi di lettura attorno alle quali si sviluppa la proposta della Commissione europea. A supporto del progetto di revisione nel rapporto viene condotta un’approfondita analisi sulla situazione economica e sociale, sull’impatto nei diversi stati membri delle varie politiche comuni (ambiente, agricoltura, concorrenza, mercato interno) e sull’impatto e valore aggiunto delle politiche strutturali sulla promozione dello sviluppo delle regioni europee. La proposta della Commissione si basa sull’individuazione di tre priorità principali che si incardinano nella cosiddetta Strategia europea di Lisbona e Goteborg stabilita nei Consigli europei del 2000 e 2001 e che persegue lo sviluppo di un’economia europea basata sulla conoscenza e l’innovazione nel quadro di uno sviluppo sostenibile.
Le tre priorità individuate fanno riferimento:
- crescita economica ed occupazionale delle aree meno sviluppate (obiettivo 1) attraverso il sostegno delle regioni europee che registrano un PIL pro capite inferiore al 75% della media comunitaria.
La maggior parte delle regioni interessate fanno riferimento ai paesi di nuova adesione, ma è previsto un sostegno specifico temporaneo per le regioni che uscirebbero per il cosiddetto effetto statistico (regioni che nella Europa a 15 sarebbero rientrate ma che sono state penalizzate dall’ingresso dei nuovi 10 paesi membri);
- promozione della competitività regionale e dell’occupazione (obiettivo 2) nelle altre regioni europee, non incluse nel primo obiettivo, attraverso programmi regionali e nazionali che dovrebbero incidere sulle disparità economiche e sociali e territoriali ancora esistenti. Viene in tal senso abbandonata l’attuale zonizzazione delle aree obiettivo 2 imposta da Bruxelles ed il sostegno che verrà concesso dovrà rientrare in una serie di temi prioritari individuati dalla Commissione europea (menù di priorità);
- promozione della cooperazione territoriale europea (obiettivo 3) attraverso il rafforzamento delle diverse forme di partenariato (transfrontaliero, transnazionale, interregionale) proseguendo in tal senso le azioni promosse nell’ambito dell’attuale iniziativa comunitaria Interreg III.
Questa in estrema sintesi la “architettura” della nuova politica di coesione post 2006 che è stata oggetto di un primo esame nell’ambito del “III Forum europeo sulla coesione”, organizzato dalla Commissione europea lo scorso mese di maggio.
Già in quella occasione, accanto ad una condivisione del disegno della Commissione si sono manifestate le prime difficoltà che faranno da sfondo al negoziato fra i diversi Stati membri; in particolare un gruppo di Stati (Regno Unito, Germania, Olanda, Francia) si è espresso per un forte ridimensionamento delle spese legate a questa politica che dovrebbe principalmente riguardare i nuovi stati membri e le altre aree svantaggiate dell’obiettivo 1.
Ciò sottintenderebbe una rinazionalizzazione di tale politica fortemente avversata dagli altri paesi ed anche, ovviamente della Commissione europea che considera la coesione una priorità da perseguire con una strategia comunitaria su tutto il territorio seppure con livelli di risorse ed intensità di interventi diversificati. È questo il nodo principale da risolvere, che vede le diverse diplomazie nazionali alla ricerca di un compromesso che possa mantenere la nuova politica di coesione comunitaria in grado di incidere sui processi di adattamento e sviluppo in atto nelle diverse regioni europee.

(il testo della Terza relazione sulla coesione economica e sociale è consultabile sul sito della Commissione europea: http://europa.eu.int/comm/regional_policy/sources/docoffic/official/reports/
pdf/cohesion3/cohesion3_toc_it.pdf

Osservatorio Comunitario di Michele Migliori