Federparchi
Federazione Italiana Parchi e Riserve Naturali


PARCHI
Rivista della Federazione Italiana Parchi e delle Riserve Naturali
NUMERO 44 - FEBBRAIO 2005

 




Ordina questo numero della rivista

LE BUONE PRATICHE DEI PARCHI IN RETE

È nata una attività di collaborazione tra Federparchi e la banca dati GELSO, creata dall’APAT

Lo sviluppo sostenibile, inquadrato attraverso i tre elementi costitutivi: ambiente, economia, società, e soprattutto inteso come equilibrio tra tutela ambientale e sviluppo economico, è un obiettivo prioritario che presuppone un coinvolgimento non solo delle istituzioni ma di tutti i cittadini e che vede nel livello locale le maggiori sfide e, insieme, il terreno più fertile per sperimentare soluzioni innovative.
In quest’ottica le aree protette costituiscono un laboratorio in cui mettere a punto forme di gestione territoriale che coniughino le esigenze di tutela del patrimonio naturale con le questioni legate al territorio, alle comunità locali, al mondo produttivo, alla ricerca, alle risorse culturali.

Per dare conto di questo patrimonio di esperienze è in atto un’attività di collaborazione tra Federparchi e la banca dati GELSO - Gestione locale per la sostenibilità ambientale, diretta a raccogliere queste buone pratiche e renderle disponibili in rete attraverso una sezione dedicata della banca dati.

La banca dati GELSO è stata creata dall’APAT - Agenzia per la protezione dell’ambiente e per i servizi tecnici, con l’obiettivo di mettere a disposizione delle pubbliche amministrazioni, delle associazioni ambientaliste, dei tecnici, dei consulenti ambientali, dei cittadini, ecc. una banca dati sulle buone pratiche per la sostenibilità locale come strumento di conoscenza e di diffusione delle informazioni utile al lavoro di tutti coloro che siano interessati a quanto di innovativo si stia facendo nel campo dello sviluppo sostenibile a livello locale.

L’iniziativa in atto permetterà di realizzare una panoramica, naturalmente non esaustiva, dei progetti in atto nelle aree protette italiane.
L’obiettivo è dare visibilità alle iniziative e costituire un punto di riferimento per chi vuole mettere in pratica azioni grandi o piccole per la gestione sostenibile delle aree protette.
Inoltre rientra nella filosofia di GELSO la costituzione di reti di contatti tra le amministrazioni che hanno sviluppato competenze innovative per la realizzazione di un sviluppo sostenibile.
È infatti importante sottolineare che dietro la presentazione delle buone pratiche inserite nel data base esiste una rete di scambio diretto con i vari operatori che permette una forma di collaborazione, a volte minima a volte rilevante, indispensabile per verifiche e monitoraggi sui progetti inseriti e per informazioni su ulteriori buone pratiche.
In quest’ottica si inserisce la collaborazione con Federparchi per la sezione dedicata alle aree protette, che si affianca ad altre collaborazioni in atto o programmate.

Gelso: il sito e la banca dati
Il progetto Gelso lungo il suo percorso di crescita ha subito una evoluzione che vuole portarlo a diventare un vero e proprio portale sulla sostenibilità locale il cui cuore è la banca dati. Tale evoluzione è dovuta al fatto che nello sviluppo del progetto, venendo in contatto con coloro che direttamente “operano” sul territorio si è riscontrata la necessità, oltre che di diffusione dei buoni esempi, anche di una informazione più generale.
Per questo GELSO, oltre che una banca dati, è un sito che contiene pagine di informazione generale, link sul tema, una pagina di “scambio con gli utenti” per informazioni, osservazioni e quanto altro possa essere di interesse per operatori ed utenti generici. Dà inoltre diretto accesso alla documentazione e alle pagine di approfondimento sui principali temi ambientali contenute nel portale dell’APAT. La nuova sezione dedicata alle aree protette, accessibile direttamente dall’home page di GELSO, conterrà, oltre ad una pagina di presentazione dell’iniziativa, un elenco ed una presentazione sintetica delle aree protette che hanno risposto all’invito di presentare delle buone pratiche, con il link al sito ufficiale e l’elenco delle buone pratiche realizzate, descritte in una scheda sintetica. Le buone pratiche saranno inoltre inserite nel database generale di GELSO, per permettere ricerche incrociate secondo le modalità di seguito descritte.

La banca dati
La banca dati contiene, al momento, più di 500 progetti selezionati in gran parte fra i vincitori dei concorsi banditi dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio (bandi per il finanziamento di progetti di Agenda 21 Locale del 2000 e del 2002, Premio Città Sostenibili, Premio Città Sostenibili delle bambine e dei bambini, ecc), progetti Life Ambiente e Life Natura, progetti ottenuti tramite la collaborazione della rete delle Agenzie Regionali e Provinciali per l’Ambiente, delle amministrazioni locali, ecc.
I progetti inseriti riguardano i principali settori di intervento delle politiche sostenibili: Agenda 21, Agricoltura, Edilizia e Urbanistica, Energia, Industria, Rifiuti, Territorio e Paesaggio, Turismo, Trasporti.
Il metodo di raccolta dei casi (chiamata diretta a tutte le amministrazioni locali, accordi per inserimento di “pacchetti” monotematici o progetti vincitori bandi di concorso nazionali, incrocio con banche già esistenti, inserimento diretto on-line) dà a tutte le realtà locali la possibilità di entrare nella banca dati.

Definizione di buona pratica
Per definire il concetto di buona pratica possiamo rinviare ad alcune definizioni utilizzate in documenti di lavoro predisposti dalla Direzione Generale Ambiente dell’Unione Europea in fase di progettazione della propria Banca Dati e della rete integrata di data base della Commissione Europea.
Per buona pratica si intende “…un’azione, esportabile in altre realtà, che permette ad un Comune, ad una comunità o ad una qualsiasi amministrazione locale, di muoversi verso forme di gestione sostenibile a livello locale”.
Le buone pratiche possono diventare una fonte di ispirazione, un modello di riferimento, uno stimolo ed un incentivo, un esempio concreto che ne solleciti l’attuazione presentando anche un nuovo modo di intendere l’amministrazione della cosa pubblica ed un’occasione per costruire nuove future partnership tra città o attori locali.
Quindi per “pratica” si intende sia un insieme sistematico di azioni (un piano o un programma) che piccoli interventi di carattere incrementale. La pratica è ovviamente un’azione realizzata, in via di realizzazione o quanto meno finanziata.

Criteri di selezione delle buone pratiche
Ai fini della catalogazione e del successivo inserimento nella banca dati, ogni progetto di sviluppo sostenibile (pratica) necessita di una preventiva verifica dei requisiti sulla sua effettiva “bontà”. Per questo sono stati definiti i criteri di selezione, messi a punto da un comitato tecnico interno all’APAT ed un comitato scientifico esterno composto di membri con competenze specifiche (settore trasporto, rifiuti, energia, ecc) e rappresentanti di istituzioni nazionali che hanno come base della loro attività una politica che persegue lo sviluppo sostenibile.
I criteri di selezione si dividono in:
Criteri di ammissibilità: i progetti devono rispondere a tutti i seguenti requisiti generali: a) il progetto deve essere attuato o avviato o quantomeno finanziato; b) il progetto deve essere facilmente esportabile e ripetibile in altre realtà locali; c) il progetto deve essere coerente con gli obiettivi di qualità e target adottati in ambito nazionale e internazionale (Dichiarazione di Rio de Janeiro 1992 Agenda 21, Carta di Aalborg 1994, Carta di Lisbona 1998, Carta di Ferrara 1999, Appello di Hannover 2000, VI Piano d’Azione Ambientale 2002/2010 dell’UE ”Ambiente 2010: il nostro futuro, la nostra scelta”; Johannesburg 2002 – Vertice Mondiale sullo Sviluppo Sostenibile, Aalborg Committments 2004). Inoltre è indispensabile l’attuazione di almeno un obiettivo relativo alla Sostenibilità sociale, alla Sostenibilità economica, alla Sostenibilità ambientale.
Criteri di qualificazione: attuazione di almeno un obiettivo specifico relativo ad uno dei seguenti settori prioritari di intervento: Agricoltura, Edilizia e Urbanistica, Energia, Industria, Rifiuti, Territorio e Paesaggio, Trasporti, Turismo.
Criteri aggiuntivi di qualificazione il progetto deve rispondere ad ulteriori requisiti per passare da good practice a best practice.

Ricerca delle buone pratiche nella banca dati
La ricerca on line di un progetto specifico è estremamente semplice perché condotta attraverso una scheda guidata che presenta vari step di approfondimento.
La prima selezione viene attuata attraverso la scelta del settore di intervento (Agenda21, Agricoltura, Edilizia e Urbanistica, Energia, Industria, Rifiuti, Territorio e Paesaggio, Turismo, Trasporti).
Le ulteriori opzioni che possono essere settate sono: la localizzazione dell’intervento ovvero la tipologia dell’area interessata (area collinare, industriale,montana, marina e costiera, urbana, turistica, area umida, area protetta ecc.); gli enti promotori (Comune Regione, Provincia, Ministero, Ente parco, Soggetto Privato ecc.); la dimensione dell’amministrazione espressa in numero di abitanti. Inoltre sono selezionabili una serie di parole chiave che aiutano ad identificare in modo più specifico una buona pratica.
Alla fine della ricerca si visualizzerà un elenco di progetti con i requisiti richiesti, collegati alla relativa scheda informativa con le seguenti indicazioni: abstract del progetto, elenco degli obiettivi preposti, informazioni su promotori, eventuali partner, stato di attuazione, finanziatori, costo del progetto, dati relativi all’unità organizzativa ed al referente del progetto. Tali informazioni non solo permettono di avere un esaustivo quadro generale della “buona pratica” selezionata , ma danno anche i riferimenti per ulteriori approfondimenti.

Richiesta inserimento di una buona pratica
Le richieste di inserimento di nuovi progetti possono essere inviate dai responsabili direttamente attraverso la scheda presente on-line sul sito di GELSO (nella sezione “Banca dati”). I progetti segnalati vengono scaricati in un database interno e selezionati in base ai criteri esposti per poi essere “pubblicati” nel database on-line.

Conclusioni
La caratteristica del progetto GELSO è la capacità di adeguarsi alle esigenze dei fruitori, visto il carattere tipicamente “dinamico” del concetto di sostenibilità che implica la necessità di aggiornare periodicamente gli strumenti disponibili per la sua attuazione. Per questo motivo elemento indispensabile è la continua collaborazione di quanti operano nel campo dello sviluppo sostenibile e che ritengono utile mettere a disposizione di tutti il loro lavoro e le loro esperienze.

La banca dati è consultabile all’indirizzo www.gelso.apat.it o sul sito dell’APAT www.apat.gov.it

di Patrizia Franchini e Ilaria Leoni