Federparchi
Federazione Italiana Parchi e Riserve Naturali


PARCHI
Rivista della Federazione Italiana Parchi e delle Riserve Naturali
NUMERO 45 - GIUGNO 2005




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L'IMPORTANZA DELL'INFORMAZIONE E DI FONDI ADEGUATI

Per amministrare i parchi periurbani senza limitarsi all'ordinaria gestione

La tesi che oggi propongo nasce come documento condiviso con gli altri parchi italiani associati a Fedenatur, che il mese scorso, per la prima volta, si sono riuniti a Milano. Il tema che affrontiamo, vede come nodo centrale il dibattito su come possano le aree protette essere più incisive rispetto alle proprie politiche economiche e gestionali anche durante il nostro incontro milanese, il confronto tra le diverse realtà italiane ha fatto emergere con forza questo problema. Un tema ci accomuna ed è la funzione primaria che i nostri parchi occupano rispetto alle aree metropolitane europee che qui rappresentiamo, sono spazi di diversa natura, spazi agricoli ma anche spazi naturali, luoghi dove campagna e natura incontrano la città e viceversa: la connotazione di queste realtà si confonde con la fisionomia delle realtà urbane in cui sono immersi e da cui sono circondati. Queste osservazioni mi permettono di affermare che le strategie necessarie alle politiche di sviluppo delle aree dove viviamo e che gestiamo, si generano solo se ricominciamo dai parchi, attraverso una politica che vogliamo declinare sotto due diversi profili:

  1. la cultura della conservazione delle aree periurbane;
  2. la necessità di trovare nuove forme di finanziamento.

Temi tra loro fortemente correlati e che, per chi come me si occupa da politico della gestione del territorio, diventano quel motore necessario a generare oltre alla conservazione ambientale lo sviluppo e la valorizzazione del nostro territorio. L' incontro del mese scorso a Milano ha messo in evidenza che diversi sono i temi da analizzare per il raggiungimento di una maggiore autonomia di queste aree in termini di risorse finanziarie. E' emerso che l'informazione può contribuire in modo significativo a raggiungere tali obiettivi. L'informazione é essenziale per creare e confermare il consenso del pubblico e nel nostro caso dei residenti nei parchi, al fine di costruire e rafforzare l'identità di area vasta dell'ente e l'identità culturale e turistica del soggetto parco. I parchi periurbani hanno un rapporto specifico con l'informazione, diverso da quello delle aree protette lontane dalle grandi città. Infatti un parco metropolitano è certamente soggetto a maggiore "rumore" informativo, traendo il vantaggio - spesso più apparente che reale - di strumenti di informazione generalista oltre che di nicchia facilmente contattabili in quanto domiciliati nel territorio, ma la sua percezione esterna, ai più rimane spesso limitata o difficilmente condivisa. Ciò sicuramente, nell'ambito del tema che oggi affrontiamo, genera un qualche problema di intercettazione nell'eventuale interesse di chi può essere considerato nostro interlocutore finanziario. Il rapporto con questi mezzi, in particolare con quelli generalisti, e la capacità delle aree protette di essere considerate "fonte autorevole" di notizia, ovvero la percentuale di notiziabilità di quanto l'area protetta desiderebbe comunicare potrebbe essere un primo capitolo di riflessione finalizzato all'obiettivo della ricerca di attenzione da parte di possibili interlocutori finanziari. Un secondo capitolo potrebbe essere costituito dagli strumenti che ogni singola area protetta costruisce e finanzia per coprire spazi informativi che altrimenti resterebbero scoperti. A questo filone di ricerca appartengono i notiziari, i periodici, le riviste, i video, i notiziari radiofonici e televisivi, le pagine web (internet) e le forme di informazione delle associazioni delle aree protette. Un terzo capitolo infine potrebbe essere rappresentato dalla comunicazione in senso più lato (tabelle, centri visita, editoria delle aree protette, loghi, adesivi ecc). Per ogni capitolo di attenzione è essenziale che alla ricognizione dei mezzi in campo, e delle esperienze passate e in atto, si accompagni una analisi delle tendenze e un giudizio sull'evoluzione della situazione. Si tratta in particolare di inserire tale evoluzione nelle tendenze delle politiche di sviluppo sostenibile che coinvolgono le aree protette, e nelle tendenze del sistema dei mezzi di comunicazione. Una ricognizione di quanto esposto esaustiva e raffrontabile fornirebbe a Fedenatur un quadro di riferimento europeo originale, sulla base del quale sarebbe possibile individuare nuove politiche nazionali e sovranazionali, nonché forme adeguate di monitoraggio e di raccordo funzionale. Tutto questo avverrà in Ancona, nella giornata tecnica già fissata per l'autunno del 2006, ma va preso in considerazione e predisposto fin da subito. Ciò comporta solo un primo passaggio verso un nuovo indirizzo di sviluppo finanziario sostenibile, infatti la nostra analisi si spinge oltre, affrontando anche i temi più strettamente legati alla ricerca delle risorse finanziarie. La ricerca di tali risorse per le aree protette risulta non semplice, poiché essa necessariamente deve rispondere anche al concetto di sostenibilità nel senso più ampio. La ricerca di fonti finanziarie per le aree protette se da un alto deve rispondere alla capacità di assicurare risorse finanziarie stabili, sufficienti e a lungo termine, dall'altro deve necessariamente identificarsi con una gestione ottimale in termini di conservazione ambientale, quindi deve soddisfare in termini quantitativi ma sopratutto qualitativi le finalità di queste aree oltre che le necessità. Forse non esistono ricette predefinite per soddisfare tali necessità, ma sicuramente nell'ambito di diversi strumenti gestionali è possibile trovare una via corretta per il raggiungimento di tale obiettivo. Negli ultimi anni sono stati creati diversi meccanismi finanziari innovativi per le aree protette, questi vanno ovviamente dalle fonti pubbliche fino a quelle private, che possono essere ulteriormente distinti in meccanismi di attrazione di fondi esterni e fondi auto-generati, entrambi nascono dalla capacità che ognuno di noi ha nel generare interesse al concetto di conservazione ambientale, tanto per i valori intrinseci contenuti nel concetto di area protetta, quanto per gli aspetti culturali e naturali in essa racchiusi. Tra questi sicuramente i flussi esterni rappresentano un ingente porzione, in maggior parte rappresentata dai finanziamenti pubblici, siano essi nazionali che internazionali. Sul tema della raccolta di fondi internazionali, le risorse messe a disposizione dall'Unione Europea rimangono per noi italiani ancora troppo poco usati, e forse in modo particolare le aree periurbane protette incidono poco su tale risorsa a livello delle politiche dell'Unione, nonostante sia diversificata l'offerta di programmi a cui attingere. Altro momento di riflessione viene posto quando si tratta di generare meccanismi ed approcci che attraggano fondi non pubblici, quali finanziamenti generati da imprese o accordi con privati che vanno ad implementare l'attività di conservazione a cui queste aree sono deputate. Ancora si può fare riferimento a risorse generate da meccanismi che utilizzano strumenti di mercato per beni e servizi forniti dalle aree protette, come alcune forme di compensazione dovute per l'uso di risorse o territori costituenti il bene naturale. In tale contesto si collocano alcun esperienze fatte dal Parco Agricolo Sud Milano, con gli interventi di mitigazione compensazione legati alla progettazione e realizzazione dell'Alta Velocità oppure ancora nel rapporto con i proprietari e gestori delle aree estrattive, che quest'anno avvieranno un rapporto economico finanziario di stretta collaborazione, contribuendo alle risorse finanziarie del parco in funzione della loro capacità estrattiva. Ultimo ma non meno interessante nella svariata gamma di possibilità da attivare, è l'esperienza che si sta avviando sul territorio con alcuni comuni in attuazione della nuova normativa regionale urbanistica. Questa prevede che si possano avviare in particolari zone, quelle più prossime all'area metropolitana delle pratiche di perequazione, che permettono di acquisire aree finalizzandole ad interventi pubblici di diversa natura, che nel caso specifico del parco agricolo sud saranno indirizzati alla conservazione ambientale. Il valore della sostenibilità finanziaria nella gestione dei parchi periurbani, quindi può passare attraverso diverse forme di risorse che vedono un'interdipendenza tra diffusione dell'informazione, sviluppo economico e al contempo conservazione del sistema protetto, di conseguenza i nostri parchi non possono esimersi dall'avere un ruolo attivo nelle politiche di sviluppo economico del territorio. Puntare allo promozione dello sviluppo locale diviene di primaria importanza, ciò significherà individuare i possibili modelli di sviluppo finanziario su cui lavorare e migliorare le nostre capacità di dialogo e valorizzazione delle risorse locali, oltre che promuovere servizi con politiche e azioni mirate a favorire l'introduzione di nuovi temi che vedano il coniugarsi delle necessità di conservazione dell'ambiente con quelle della ricerca di fondi di finanziamento.

di Bruna Brembilla
Assessora alle Risorse Ambientali della Provincia di Milano e Presidente del Parco Agricolo Sud Milano