Federparchi
Federazione Italiana Parchi e Riserve Naturali


PARCHI
Rivista della Federazione Italiana Parchi e delle Riserve Naturali
NUMERO 46 - OTTOBRE 2005




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IL BIGLIETTO DI ACCESSO AI PARCHI NATURALI?

Un’indagine per valutare la disponibilità dei fruitori a pagarlo per visitare il parco

Il finanziamento dei parchi naturali e delle aree protette è questione assai complicata e difficile da inquadrarsi in schemi generali. Al di là del fatto che ogni parco non può che costituire un caso a sé per peculiarità geografiche, storico-culturali e socioeconomiche, si possono individuare due elementi centrali per una classificazione. Da un lato vi è il diverso grado di antropizzazione della zona, dall’altro vi sono le diverse letture, più o meno conservazioniste, che si possono dare della tutela della natura (Calafati 2002, 2004, Perna 2002). Un parco può pertanto rispondere a finalità assai diverse, dalla mera tutela di ambienti naturali selvaggi, alla fruizione a scopo ricreativo, alla salvaguardia di ambienti (e paesaggi) modellati nel tempo dall’azione dell’uomo. E’ soprattutto in quest’ultimo caso, il più frequente in Europa, che la questione va oltre le usuali problematiche connesse al finanziamento dei beni pubblici divenendo piuttosto problema di sviluppo locale, cioé di ricerca e di realizzazione di condizioni socio-economiche e culturali capaci di consentire la “manutenzione” del territorio e del paesaggio (Calafati 2000, 2004). La questione diviene rilevante da quando, con un processo iniziato col secondo dopoguerra, molte aree sono divenute economicamente marginali, in un contesto, peraltro, in cui le esigenze e le aspettative delle popolazioni locali si sono accresciute fino ad uniformarsi a quelle delle altre popolazioni. Il progressivo ‘abbandono’ del territorio rurale insieme all’industrializzazione e all’espansione urbana hanno avuto come esito una crescente necessità di risorse esterne per la manutenzione del territorio e per la conservazione degli ambienti naturali e semi-naturali. Se è vero che tali necessità sono state in Italia in parte soddisfatte negli anni ‘80 e ‘90, quando i parchi e le aree naturali ricevettero impulso e risorse, occorre riconoscere che oggi il momento è critico, sia per le difficoltà delle finanze pubbliche, sia per il prevalente clima neo-liberista. I seri problemi di bilancio che i parchi si trovano oggi a dover affrontare rendono pertanto cruciale la questione dell’autofinanziamento. Il presente studio mira a valutare l’ipotesi di introduzione di un biglietto di ingresso nella tenuta di S. Rossore nei pressi di Pisa, in un’area appartenente al parco regionale di S. Rossore Migliarino e Massaciuccoli. Dopo una breve presentazione del parco e un rapido esame di alcuni casi italiani in cui è previsto un biglietto di accesso, vengono prima descritti il questionario e le modalità di somministrazione, poi presentati i risultati.

Il Parco di Migliarino S. Rossore Massaciuccoli

Il parco naturale di Migliarino San Rossore Massaciuccoli, dopo una lunga elaborazione politica, sociale e culturale che ha inizio dal secondo dopoguerra (v. Cervellati, Maffei Cardellini 1988; Cavalli e Lambertini, 1990), viene istituito con legge regionale toscana n° 61 del 13 dicembre 1979 che all’articolo 1 recita: “scopo del parco è la tutela delle caratteristiche naturali, ambientali e storiche del litorale pisano e lucchese, in funzione dell’uso sociale di tali valori, nonché la promozione della ricerca scientifica e della didattica naturalistica”. E’ questo uno dei primi parchi di istituzione regionale e secondo in Toscana solo al parco della Maremma (che data 1975). E’ costituito da poco più di 14 mila ettari di superficie e si estende lungo l’intera fascia costiera compresa tra Viareggio e la foce dello scolmatore dell’Arno, per un totale di 30 Km di costa, mentre all’interno arriva fino alle pendici del monte Quiesa comprendendo così anche il lago di Massaciuccoli. Il suo territorio ricade nella giurisdizione dei comuni di Pisa, Vecchiano, S. Giuliano Terme, Massarosa e Viareggio e in quella delle province di Pisa e Lucca. Per la sua particolare posizione, racchiuso tra le città di Viareggio, Pisa e Livorno, è definibile come parco periurbano. Il suo territorio, inospitale perchè paludoso nonchè sede di secolari tenute(1) signorili e demaniali destinate a riserve di caccia e svago, ha mantenuto nel tempo caratteri relativamente naturali. Il parco si pone allora oggi, pur attraversato da numerose e importanti vie di comunicazione stradali e ferroviarie, come limite all’espansione antropica e strumento di tutela di paesaggi semi-naturali e agrari.(2)

L’autofinanziamento

La generale riduzione dei finanziamenti pubblici obbliga sempre più i parchi ad autofinanziarsi(3). Con questo termine si intende l’acquisizione di risorse attraverso l’esercizio di attività di impresa, purchè eco-compatibili e funzionali alle popolazioni residenti. Com’è noto, vari sono i mezzi di autofinanziamento possibili previsti dalla legge quadro sulle aree protette (l.349/91). L’articolo 14, comma 4°, autorizza gli enti parco a stipulare apposite convenzioni per la concessione dell’uso del proprio nome e del proprio “logo” a servizi e prodotti locali che presentino determinati requisiti di qualità e che soddisfino le finalità del parco (una sorta di marchi di qualità ecologica); l’articolo 25, comma 5°, prevede che le risorse finanziarie dal parco possano derivare anche “da diritti e canoni riguardanti l’utilizzazione dei beni mobili e immobili che appartengono al parco o dei quali esso abbia la gestione”. L’articolo 16, comma 1, lettera f), prevede tra le entrate anche “i proventi dei diritti di ingresso e di privativa e le altre entrate derivanti dei servizi resi”. Il biglietto d’ingresso è inoltre previsto dal regolamento del ministero per i beni e le attività culturali n. 507/1997 recante norme per l’istituzione del biglietto di ingresso ai monumenti, musei, gallerie, scavi di antichità, parchi, giardini, monumentali dello Stato, modificato dal decreto ministeriale 28 settembre 1999, n. 375. L’introduzione di un biglietto di accesso nel parco di Migliarino, S.Rossore, Massaciuccoli potrebbe contribuire positivamente alla gestione del parco stesso, considerando anche che l’autofinanziamento assume già oggi un ruolo abbastanza rilevante, intorno al 40% delle entrate.

ANNO 2001 2002 2003*
Regione Toscana 38,48% 35,26% 41,46%
Enti locali 28,27% 19,44% 18,03%
Autofinanziamento 33,25% 45,30% 40,51%
* bilancio di previsione anno 2003
Tabella 1: provenienza dei finanziamenti del parco di S.Rossore-Migliarino-Massaciuccoli, valori percentuali
(Fonte: Fiz 2003, p. 100)

I BIGLIETTI DI ACCESSO IN ALTRE AREE PROTETTE ITALIANE

L’introduzione di un biglietto è soprattutto una scelta politica. Oltre a ciò, tuttavia, occorre evidenziare che non sempre il territorio di un parco è tale da consentire con facilità questa opzione. E’ pertanto più frequente trovare delle forme ibride in cui sono soprattutto i servizi ad essere venduti. L’elenco che segue riporta, senza pretesa di completezza, alcune delle esperienze più significative (v. anche Biasci 2004).

  • Nel parco regionale della Maremma (situato nella Toscana del sud) il costo del biglietto di ingresso varia a seconda degli itinerari scelti e include un servizio di trasporto interno. A ciò si aggiungono i proventi dai parcheggi.
  • Il parco nazionale d’Abruzzo, Molise e Lazio ha adottato un biglietto di ingresso solo per il periodo estivo per limitare l’impatto del turismo. Il biglietto non è esteso a tutto il territorio protetto, ma solo alle vie “camosciare”.
  • Il parco nazionale dell’Asinara (Sardegna) ha introdotto un biglietto di accesso al Parco; vi sono inoltre dei servizi, a pagamento, per visite guidate e per il servizio di traversata marittima tra i vari porti.
  • Nell’arcipelago delle Isole Eolie, così come nelle Isole Tremiti, è stato introdotta una sorta di tassa di sbarco, che ha la funzione anche di contribuire alla gestione dei rifiuti derivanti dal turismo.
  • Il parco nazionale delle Cinque Terre (Liguria) ha introdotto un pedaggio per il transito sulla Via dell’Amore; altri pagamenti sono dovuti per la fruizione di determinati servizi offerti dal parco (i pulmini elettrici che collegano i parcheggi auto ai paesi, gli ascensori, il centro di osservazione naturalistiche di Torre Guardiola). E’ stata creata la “Cinque Terre card”, il cui costo si differenzia a seconda del numero dei giorni scelti. In questa carta sono compresi: a) un numero illimitato di viaggi in 2° classe sui treni nel tratto Levanto-La Spezia e viceversa; b) l’uso dei servizi di mobilità interna ; c) l’accesso a tutti i servizi del parco (percorsi pedonali , aree attrezzate, ascensori, centri di accoglienza,…); d) transito nella Via dell’Amore. Inoltre vengono forniti la mappa dei sentieri con i tempi di percorrenza, l’orario ferroviario e l’elenco dei prodotti e dei servizi garantiti dal marchio di qualità del parco.
  • Il parco naturale Adamello Brenta (Trentino), pur non adottando un biglietto di accesso, per ridurre la pressione estiva in alcune valli, tenta di scoraggiare le visite facendo pagare il parcheggio dei mezzi.
  • Il parco nazionale dell’arcipelago della Maddalena ha introdotto il pagamento di un biglietto per visitare alcune spiagge caratteristiche, raggiungibili solo con la barca.
  • Il parco nazionale del Circeo ha un museo naturalistico, nonchè regolamenta con permessi a pagamento varie attività tra cui la raccolta dei funghi, la pesca nelle acque interne e i diritti di ripresa per imprese cinematografiche.
  • I parchi della Val di Cornia(4) (la Val di Cornia comprende i comuni di Campiglia Marittima, Piombino, San Vincenzo, Sassetta, Suvereto) non prevedono un generico biglietto di ingresso, ma un pagamento per l’uso dei servizi. Nelle aree archeologiche viene fatto pagare un biglietto d’ingresso comprensivo della visita guidata. Vi è inoltre una card che viene consegnata con l’acquisto di un biglietto di parchi e musei archeologici e dà diritto allo sconto del 50% sul prezzo del biglietto per le successive visite (entro un anno dall’emissione della carta stessa) e allo sconto del 10% sui servizi offerti dalle strutture turistico-ricettive convenzionate.

BIGLIETTO DI ACCESSO AL PARCO MIGLIARINO-SAN ROSSORE-MASSACIUCCOLI

Introdurre un biglietto di accesso nel parco di Migliarino, S. Rossore, Massaciuccoli è scelta delicata per via della sua natura di parco periurbano, un parco che non è solo meta turistica ma anche, e soprattutto, luogo di svago per la popolazione residente nelle aree limitrofe. In questo lavoro intendiamo valutare l’ipotesi di una regolamentazione a pagamento dell’acceso alla Tenuta di S. Rossore. Questa non solo è la zona “più integra, quella dove i valori ambientali sono rappresentati nelle dimensioni più vaste, nella ricchezza naturalistica più completa, nella più limpida purezza e grandiosità del paesaggio” (Musetti, 2001), ma anche quella che comporta minori problemi organizzativi dato che è la zona del parco meglio delimitata, con due accessi controllati, di cui uno, Ponte alle Trombe, è ingresso principale. Obiettivo specifico è valutare, con metodi di diretti o indiretti, quale sarebbe l’atteggiamento dei fruitori nei confronti di un eventuale biglietto di acceso. A tal fine abbiamo effettuato un indagine campionaria con interviste sul campo che descriviamo nel prosieguo del lavoro.

L’indagine di campo: caratteristiche

I SUGGERIMENTI DELLA VALUTAZIONE CONTINGENTE

Nel campo dell’economia ambientale, costituisce tecnica ormai consolidata la valutazione contingente, nota anche con il termine di metodo delle preferenze espresse(5). Viene usata per tentare una valutazione monetaria di beni (pubblici) senza mercato attraverso la determinazione della disponibilità a pagare (o ad accettare come compensazione). I pregi e i difetti di questo metodo non hanno qui rilievo dato che il presente lavoro non mira a dare un valore monetario al parco di Migliarino, S.Rossore, Massaciuccoli. Esso, piuttosto, ha impiegato la valutazione contingente soltanto per i suggerimenti che essa può offrire sia nel condurre l’indagine sul campo che nell’esame dei risultati. I questionari che in genere sono composti di quattro parti:

  1. la descrizione dello scenario che definisce all’intervistato il problema che è chiamato a valutare;
  2. la definizione del veicolo di pagamento (ad esempio biglietto di accesso);
  3. le domande necessarie ad “estrarre” il valore monetario attribuito dal singolo;
  4. le rilevazioni sulle caratteristiche socioeconomiche, comportamentali e attitudinali dell’intervistato.

Quanto al terzo punto, questo in genere prevede schemi

  • a somma liberamente determinata dal soggetto,
  • a scelta dicotomica: se è disposto o meno a pagare una somma, o ad accettare una compensazione,
  • a offerte iterate (iterative bidding) o al rialzo a partire da una piccola somma o al ribasso a partire da una somma elevata.

La letteratura ha evidenziato (tra gli altri v. Strazzera et al. 2003; Jorgensen-Syme 2000) che molte persone non sono ben disposte verso le indagini di valutazione contingente in quanto contrarie a far entrare nella sfera di mercato beni quali la tutela della natura. Nell’analisi diviene pertanto importante che queste posizioni “di protesta” emergano con chiarezza al fine di evitare che esse si esprimano in risposte poco coerenti e veritiere.

I QUESTIONARI

Dopo una prima fase di studio, abbiamo elaborato un questionario pilota, sottoposto poi a vari test e verifiche sul campo. In questo modo si è potuto definire una versione finale più semplice e diretta, con quesiti in forma standard e in sequenza tale da massimizzare la probabilità di completare il questionario. La versione finale dell’intervista prevedeva:

  1. la presentazione da parte dell’intervistatore e la richiesta di disponibilità a rispondere al questionario;
  2. alcune domande così dette di “riscaldamento”, che consentano anche di instaurare un rapporto tra l’intervistato e l’intervistatore. In questo caso abbiamo posto domande sulla fruizione del parco, in particolare sulla frequenza e sullo scopo delle visite e sul grado di conoscenza e fruizione dei servizi del parco;
  3. una domanda sulla disponibilità a pagare un biglietto di accesso con l’auto (in circa la metà delle interviste il biglietto veniva giustificato con la necessità di finanziare una migliore tutela del patrimonio naturale del parco);
  4. la determinazione della disponibilità a pagare, alternativamente con metodo ad asta crescente, asta decrescente e offerta libera;
  5. delle domande che riguardano la tariffazione ad personam e una “carta fedeltà”, e, in chiusura, il titolo di studio e l’occupazione dell’intervistato.

Alla fine venivano raccolte le eventuali osservazioni e suggerimenti degli intervistati. Ogni questionario è stato inoltre affiancato da una scheda di “informazioni generali” che veniva compilata da un collaboratore di chi conduceva l’intervista e che conteneva informazioni su: luogo esatto, giorno, ora e condizione metereologica in cui è stata effettuata l’intervista; sesso ed età dell’intervistato (per fascia d’età), il tipo di veicolo dell’intervistato, il numero degli altri occupanti il veicolo, la provenienza del veicolo. Le varianti introdotte ai punti 3) e 4) miravano a verificare se la disponibilità a pagare era influenzata dalla giustificazione addotta dall’intervistatore per l’introduzione del biglietto (tutela della natura) o dal tipo di meccanismo con cui si determinava la diponibilità a pagare.

PERIODO, GIORNO E LUOGO DELLA SOMMINISTRAZIONE

La popolazione obiettivo dell’indagine è quella dei potenziali utenti del parco. Tale popolazione virtualmente molto ampia è stata limitata a coloro che effettivamente visitano il parco usando un autoveicolo per accedere al parco stesso. Per questo motivo l’indagine è stata realizzata nei mesi i mesi in ci vi è la maggior affluenza, marzo, aprile e maggio, normalmente di domenica (ma anche un sabato) dalle 10 alle 18. Nei giorni di rilevazione la popolazione da selezionare è stata identificata attraverso le auto parcheggiate nei tre spazi messi a disposizione dall’amministrazione del Parco: nei pressi del centro visite “La Sterpaia” e in “Viale del Gombo”, dove è situato un parcheggio dal quale parte una delle passeggiate più frequenti, e Ponte alle Trombe, ovvero l’entrata principale. L’intervista è stata rivolta a un componente di un autoveicolo, a veicolo già parcheggiato oppure fermo alla sbarra di accesso (il sabato). Il veicolo veniva scelto dal rilevatore con un semplice esperimento casuale: lanciata una moneta, testa era associata a targa pari e croce a targa dispari (le targe terminanti con zero sono state considerate pari).

Sono state somministrate 415 interviste(6) così suddivise:

tipo: A1 A2 A3 B1 B2
n= 70 70 65 140 70

dove la lettera ‘A’ contraddistingue i questionari in cui si giustificava il biglietto con la necessità di fondi per la tutela, mentre il numero si riferisce al modo della richiesta di disponibilità a pagare, 1=asta al rialzo, 2=asta al ribasso, 3=offerta libera.

I risultati dell’indagine: la tipologia degli intervistati

DIMENSIONE DEL CAMPIONE L’intervista ha trovato una buona accoglienza da parte del pubblico: su 415 intervistati, 343 (83%) hanno accettato l’intervista. Tale percentuale non sembra essere stata influenzata (test c2 con tabelle di contingenza) dal genere (p=0,42), dall’intervistatore (p=0,48), dal luogo di somministrazione dell’intervista (p=0,37), dalla condizione del tempo del giorno dell’intervista (p=0,26), dal giorno in cui è stata fatta l’intervista, sabato e domenica (p= 0,18).

Età

Le fascia di età prevalenti confermano che il parco è frequentato soprattutto da famiglie e da chi desidera passare del tempo all’aria aperta, a contatto con la natura e in tranquillità.

Tabella 2: età degli intervistati per fasce

0-15 15-25 25-35 35-45 45-60 >60 totale
% 0,2 4,3 14,2 37,8 26,5 16,9 100
n. 1 18 59 157 110 70 415

Provenienza

Gli intervistati erano per la maggior parte di Pisa (57%), poi di Livorno (15%) e di
Lucca (11%). Il 5% circa proveniva da Firenze, mentre quelli da fuori della Toscana
erano il 7%.

Tabella 3: provenienza degli intervistati per Provincia

PI LI LU FI MS PO SI GR altro totale
% 57,3 14,5 10,6 5,8 2,4 1,2 0,7 0,5 7,0 100
n. 238 60 44 24 10 5 3 2 29 415

Da coloro che hanno accettato l’intervista (n=343) abbiamo potuto ottenere le seguenti ulteriori informazioni:

Grado di istruzione

Il grado di istruzione degli intervistati risulta particolarmente alto con il 73% tra diplomati (53%) e laureati (20%). Questo dato si spiega con l’elevata istruzione da un lato degli abitanti della zona, dall’altro di chi frequenta le aree naturali (v. ad es. Daclon 1990, 63-74).

Tabella 4: titolo studio degli intervistati

licenza
elementare
licenza
media
diploma
superiore
laurea diploma
post-laurea
totale
% 5 20 53 20 1 100
n. 16 70 182 69 5 343

Occupazione

Per quanto riguarda l’occupazione, il 34% afferma di essere impiegato o dipendente, il 13% svolge un lavoro da libero professionista o imprenditore.

Tabella 5: occupazione degli intervistati

% n.
Casalinga 5 17
Impiegato/dipendente 34 116
Insegnante 6 19
Libero profess., imprend., dirigente 13 44
Commerciante, artigiano 5 18
Operaio 6 20
Pensionato 15 50
Altro 17 58
Totale 100 343

Frequenza delle visite

Molti sono coloro che visitano il Parco solo una volta l’anno (23%), o circa 2 o 3 volte l’anno (32%). Una buona parte comunque (14%) visita il parco almeno 1 volta a settimana.

Tabella 6: frequenza delle visite degli intervistati

% n.
Prima volta 6 20
Una volta l’anno 23 79
2-3 volte l’anno 32 110
Una volta al mese 9 31
2-3 volte al mese 9 31
Una volta a settimana 14 48
Più volte a settimana 7 23
Totale 100 343

Scopo delle visite

Per quanto riguarda lo scopo prevalente dei visitatori, questo sembra essere nella maggior parte dei casi la passeggiata per rilassarsi o il picnic (87%), mentre gli altri scopi: raccolta funghi, ippodromo, ristorante, e altri hanno tutti più o meno lo stesso peso con particolare riguardo all’attività sportiva (8%).

Tabella 7: scopo delle visite

% n.
Picnic, passeggiata, relax 86 296
Ippodromo 6 21
Visita guidata 5 18
Raccolta funghi 2 7
Attività sportiva 8 27
Corso di equitazione 2 8
Ristorante, foresteria 4 14
Noleggio biciclette 2 7
Totale 100 343

Conoscenza e fruizione dei servizi

Parte dei visitatori (61%) è a conoscenza del fatto che il parco mette a disposizione dei servizi a pagamento, però solo il 28% degli intervistati ne ha usufruito. Rimane comunque molto alta anche la percentuale di coloro che non sono a conoscenza della disponibilità di questi servizi (39%).

Tabella 8: conoscenza dei servizi da parte degli intervistati

Conoscenza dei servizi Usufruito
no 132 no 96
210 114

Soddisfazione verso il parco

La maggior parte di coloro che hanno accettato l’intervista (79%) ha espresso un giudizio positivo verso l’organizzazione del parco, contro l’11% che si è dichiarato non soddisfatto. Il 10% non aveva un’idea precisa. In ogni caso comunque non sono mancati dei suggerimenti rivolti a migliorare la situazione attuale.

I risultati dell’indagine: la disponibilità a pagare

La maggior parte (69%) degli intervistati sembra essere disposto a qualche pagamento:

Tabella 9: Intervistati disposti a pagare un biglietto di ingresso

No Non so Totale
% 69 29 2 100
n 237 100 6 343

Le motivazioni più frequenti di chi si è dichiarato indisponibile al pagamento sono state: “il Parco è un bene pubblico gratuito e tale deve rimanere” o “si pagano già le tasse e con queste lo Stato deve finanziare i Parchi”. La disponibilità media a pagare includendo anche chi ha espresso la propria contrarietà al pagamento (attribuendo loro cioè un’offerta pari a euro 0) è risultata essere pari a euro 2.10, con varianza di 3.55 e deviazione standard pari a 1.88. Se invece si considerano solo i 237 disposti a pagare (in questa maniera si escludono le risposte di “protesta”) si ottiene una media di euro 3.20, con varianza pari a 2 e deviazione standard pari a 1.414. L’analisi ha riguardato a questo punto due aspetti:

  1. quali variabili di quelle in nostro possesso influenzano la decisione se pagare o meno;
  2. quali influenzano la somma che i nostri intervistati sono disponibili a pagare.

Per rispondere alla prima domanda abbiamo preliminarmente effettuato un’analisi univariata con test t, e successivamente una regressione logistica con link probit per la probabilità di essere disposti a pagare(7). Il risultato è che sulla probabilità di essere disposti a pagare sembra che influiscano il livello di istruzione del visitatore, la conoscenza dei servizi offerti e la frequenza con cui si visita il parco. Laureati ed insegnanti hanno probabilità più alta di pagare (p=0,05), incrementa la probabilità anche la conoscenza dei servizi offerti dal parco (p=0,05). Ovviamente i frequentatori occasionali sono maggiormente disposti pagare (p=0,05), mentre la frequenza settimanale rende meno disponibili al pagamento (p=0,01).

Variabile Coefficiente Std. Err. z P>|z| [95%Conf.
Interval]
FREQ. OCCASIONALE .3657864 .1740421 2.10 0.036 .0246702, .7069025
INSEGNANTE 1.707842 .5537444 3.08 0.002 .6225226, 2.793161
LIBERO PROFESSION. .657657 .2589264 2.54 0.011 .1501707, 1.165143
FREQ. SETTIMANALE -.6306641 .2297706 -2.74 0.006 -1.081006, -.1803221
CONOSCE I SERVIZI .4441874 .178849 2.48 0.013 .0936499, .7947249
LAUREA .2992149 .151561 1.97 0.048 .0021608, .5962689
COSTANTE .0031626 .1339245 0.02 0.981 -.2593247, .2656499

N. of obs = 326, Residual df = 319
Deviance = 373.8548636, Pearson = 320.6088719
Log likelihood = -186.9274318, AIC = 1.189739, BIC = -1472.16540

Anche per quanto riguarda la seconda domanda, l’ammontare della disponibilità a pagare, abbiamo preliminarmente effettuato un’analisi univariata con test t, per poi condurre una regressione OLS (l’offerta di chi non è disposto a pagare è stata considerata pari a euro 0)(8). Le variabili che sono risultate influire significativamente sull’ammontare del pagamento sono:

  • ancora la frequenza, che riduce la disponibilità media a pagare (chi visita il parco più di rado è disposto a versare una somma più alta rispetto a cui ne fruisce spesso) e l’appartenenza alla categoria insegnanti (che influisce positivamente);
  • il meccanismo d’asta: l’asta al ribasso conduce, in accordo con quanto noto in letteratura, a disponibilità più elevate;
  • il favore verso una carta annuale di sostenitore del Parco;
  • il genere (p=0,05), con gli uomini che sembrano essere poco più “spendaccioni” (media= 3,35 euro) rispetto alle donne (media di 2,98 euro);
  • il luogo della intervista: in prossimità del centro visite, luogo dove sono già presenti vari servizi a pagamento (inclusi bar e ristorante), la somma che si è disposti a pagare è più elevata.

Un po’ soprendentemente, non è risultato significativo presentare il biglietto come giustificato da esigenze di tutela della natura. Questo può essere dovuto dalla convinzione di molti intervistati (aspetto già evidenziato sopra) che la tutela della natura debba essere finanziata dallo Stato.

Variabile Coefficiente Std. Error t-Statistic Prob.
FREQ. SETTIMANALE -0.12509 0.038447 -3.25352 0.0013
INSEGNANTE 0.54355 0.282739 1.922442 0.0555
ASTA CRESCENTE -0.29576 0.125639 -2.35403 0.0192
CARTA PARCO 0.010241 0.004042 2.533499 0.0118
MASCHIO 0.269649 0.13077 2.062008 0.0401
LUOGO: STERPAIA 0.476279 0.133667 3.563165 0.0004
PAGA L’AUTO 2.930816 0.143821 20.3782 0.0001
PAGA LA PERSONA 0.587669 0.2388 2.460927 0.0144
COSTANTE 0.147042 0.194202 0.757164 0.4496


Variabile dipendente: EURO      n=304
R-squared 0.683451 Mean dependent var 2.039474
Adjusted R-squared 0.674867 S.D. ependent var 1.910131
S.E. of regression 1.089166 Akaike info criterion 0.199982
Sum squared resid 349.9531 Schwarz criterion 0.310025
Log likelihood -452.755 F-statistic 79.61571
Durbin-Watson stat 1.610986 Prob(F-statistic) 0.0001

Una nota a parte è dovuta per il coefficiente stimato per la variabile PAGA L’AUTO: si tratta di una variabile dummy che individua di fatto chi è disposto a pagare. Le sue determinazioni ricalcano quasi esattamente. Il suo coefficiente stimato dà indicazione sull’ammontare medio della somma che si è disposti a versare, nel nostro caso, appunto quasi 3 euro. Lo stesso tipo di interpretazione può essere data al coefficiente della variabile dummy PAGA LA PERSONA, variabile per quella piccola minoranza che ha dichiarato di preferire un biglietto ad personam piuttosto che per auto: in questo caso 60 centesimi pare essere la somma accettata come biglietto individuale. La preferenza verso il ticket per auto piuttosto che per il ticket a persona è stata giustificata così dagli stessi intervistati: “l’auto provoca un impatto sulla natura e quindi è giusto far pagare, mentre un biglietto ad personam penalizzerebbe anche chi arriva al Parco in bicicletta e non crea perciò alcun tipo di impatto”. Un’ulteriore motivazione dichiarata è la convenienza economica: per una famiglia risulta più conveniente il ticket per auto. Per quanto riguarda la carta annuale di sostenitore del parco, vista con favore dal 36% degli intervistati, il prezzo più frequente che l’intervistato dichiara di essere disposto a pagare è di 20-30 euro; il campo di variazione è stato 5-150.

Conclusioni

L’indagine campionaria condotta mostra che a dispetto di quanto si possa immaginare, l’eventuale imposizione di un modesto biglietto di ingresso per auto (una media di 3 euro, con differenze nei periodi di maggior o minor afflusso) non risulterebbe impopolare. Probabilmente a questo risultato contribuisce l’abitudine a pagare un parcheggio e non tanto l’idea di contribuire alla tutela della natura, della quale i cittadini, con chiarezza, indicano che debba essere la collettività a farsene carico. Ovvio prerequisito per l’introduzione del biglietto di accesso dovrebbe essere la chiarezza sia circa il suo scopo (ad esempio quale contributo per le spese che derivano dalla fruizione, quali i forti problemi generati in termini di rifiuti per i pic-nic della domenica) sia circa le modalità di attuazione. Fare pagare un biglietto per auto rientra in questa prospettiva, dato che verrebbe percepito, tra coloro che hanno espresso la loro disponibilità al pagamento nella nostra indagine, quasi come un pedaggio dovuto per l’impatto negativo sull’ambiente causato dall’introduzione dell’auto nel parco. Andrebbe inoltre messa a disposizione sia una carta annuale sia una carta “sostenitore” di maggior ammontare. Come è emerso anche dai suggerimenti degli intervistati, la comunicazione sui problemi del parco, sulle zone maggiormente a rischio, sui motivi per i quali è vietato l’accesso in molte zone, e in genere sulle politiche presenti e future è cruciale e indurrebbe nella popolazione una maggior presa di coscienza, nonché disposizione a farsi carico di parte dei costi. Desideriamo ringraziare Jacopo Biasci che, con il suo lavoro per la tesi, ha dato avvio alla presente indagine. Siamo inoltre grati a Paola Meoli per le utili indicazioni e suggerimenti. Le idee qui presentate riflettono esclusivamente le nostre opinioni e ogni errore e imprecisione rimane nostra responsabilità.

di Tommaso Luzzati

    NOTE

    • Le tenute, tutt’oggi esistenti, che vanno a formare il territorio del Parco sono sette: la Tenuta di San Rossore, la Tenuta di Tombolo (si estende nella fascia costiera a sud dell’Arno), le Fattorie di Coltano e Castagnolo (situate a sud della città di Pisa), la Tenuta di Migliarino (situata a nord del Serchio), la Fattoria di Vecchiano o Palude Meridionale di Massaciuccoli (situata a sud-est del Lago); la Villa Borbone e Macchia Lucchese (estese tra Viareggio e Torre del Lago), il Palude Settentrionale di Massaciuccoli (comprendente il Lago e le zone umide circostanti).
    • Per una cartina si veda http://www.parks.it/parco.migliarino.san.rosssore/mapl.html
    • Non vogliamo entrare qui nel merito della questione, estremamente complessa e delicata, come può anche desumersi dalla relazione conclusiva dell’indagine sul sistema di gestione amministrativa degli Enti Parco Nazionali VIII commissione permanente ambiente, territorio e lavori pubblici. (Camera dei Deputati, 2003). Occorre tuttavia evidenziare come se da un lato la riduzione delle fonti dall’esterno possa costituire una positiva spinta all’efficienza gestionale, dall’altro non si possono sottovalutare i rischi connessi sia a carenze nel finanziamento esterno (in un settore peraltro che, per sua natura, solo eccezionalmente può consentire profitti positivi), sia a eventuali politiche di eccessivo sfruttamento del territorio.
    • L’interessante esperienza dei Parchi della Val di Cornia è descritta in Casini e Zucconi (2003).
    • Innumerevoli volumi e articoli sono dedicati a questa metodologia. Per cominciare si può guardare in qualsiasi manuale di Economia dell’Ambiente oppure Kristom (1999).
    • 280 da I. Volpi, 135 da J Biasci. Non vi è evidenza statistica di influenza dell’operatore sulle risposte.
    • Riportiamo solo i risultati del modello lineare generalizzato che meglio si adatta ai dati. Le interazioni tra le variabili non sono risultate significative. L’elaborazione è stata effettuata con il software STATA.
    • Di nuovo riportiamo solo i risultati del modello che meglio si adatta ai dati. Le interazioni tra le variabili non sono risultate significative. L’elaborazione è stata effettuata con il software EVIEWS.

    Bibliografia

Biasci J., 2004, Uno studio preliminare per un eventuale biglietto d’ingresso alla Tenuta di San Rossore, Tesi di Laurea, Facoltà di Economia, Università di Pisa.
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Camera dei Deputati, 2003, Indagine conoscitiva sul sistema di gestione amministrativa degli Enti Parco Nazionali. - Documento conclusivo approvato dalla VIII commissione permanente ambiente , territorio e lavori pubblici, disponibile su http://www.Giornaledeiparchi.It/2003-10/Documento-Finale.Html
Cavalli S., Lambertini M., 1990, Il Parco Naturale di Migliarino, San Rossore,Massaciuccoli, Pacini Editore, Pisa.
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