Federparchi
Federazione Italiana Parchi e Riserve Naturali


PARCHI
Rivista della Federazione Italiana Parchi e delle Riserve Naturali
NUMERO 46 - OTTOBRE 2005




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IL BILANCIO DI SOSTENIBILITÀ

del Parco naturale regionale del Beigua: un caso pilota

Il parco del Beigua è stato tra i primi parchi in Italia a dotarsi di strumenti operativi per lo sviluppo sostenibile. Tra essi si registra il processo di Agenda 21 locale adottato nel 2003 ed approdato all’approvazione del primo Piano di Azione Locale nel luglio 2004. Ma Agenda 21 locale del parco del Beigua è inserita nel più ampio contesto di PASS, acronimo di Progetto Agenda 21 Sviluppo Sostenibile, progetto che comprende anche l’introduzione nella struttura organizzativa dell’ente parco di un sistema di gestione ambientale certificabile ISO 14001. In tal senso, nel luglio 2005 - anche grazie ad un cofinanziamento da parte della Regione Liguria nell’ambito dei fondi Docup Obiettivo 2 - l’ente parco del Beigua ha implementato il proprio sistema di gestione ambientale conseguendo la formale certificazione dal RINA, primo ente parco in Liguria e tra i primi in Italia. A questi prestigiosi risultati si aggiunge un altro primato, quello che ha visto il parco del Beigua produrre, prima esperienza assoluta condotta in Italia a livello di aree protette, il bilancio di sostenibilità, una strategia per la rendicontazione ad hoc per la propria area protetta, che ha permesso non soltanto di creare un “biglietto da visita” del parco per la comunicazione esterna, ma anche di riflettere sull’azione svolta dall’ente negli ultimi anni, con un’importante funzione di analisi e gestione interna. La sperimentazione L’iniziativa sperimentale - inserita nel progetto “PARCO - Protected Areas sustainability Reporting and COmmunication” e realizzata in collaborazione con la Fondazione Eni Enrico Mattei e con l’Università degli Studi di Genova - si è posto come obiettivo principale quello di definire un approccio metodologico di rendicontazione di sostenibilità da applicare al contesto specifico del parco naturale regionale del Beigua con riferimento all’esercizio finanziario 2004. All’avvio della sperimentazione non esistevano precedenti se non quelli del parco nazionale del Cilento e Vallo di Diano (che aveva redatto un bilancio sociale nel 2001 ed un bilancio naturalistico nel 2002) e del parco Nord Milano (che aveva redatto il bilancio sociale negli anni 2003 e 2004). Il progetto, quindi, ha assunto un carattere dimostrativo con l’obiettivo di diffondere i risultati che s’intendono attuare a livello nazionale ed internazionale. Il progetto applicato al parco del Beigua ha innanzitutto attivato uno specifico gruppo di lavoro che ha stabilito un intenso flusso comunicativo con le diverse strutture dell’ente parco allo scopo di adeguare la metodologia messa a punto dalla fondazione Eni Enrico Mattei al caso del parco del Beigua definendo, innanzitutto, la struttura del documento ed identificando, in seconda battuta, una check list di indicatori valida per il parco del Beigua. Il punto di partenza per la definizione della metodologia è stata l’individuazione del concetto di ente parco e della sua natura “speciale” in quanto organismo con particolari compiti istituzionali, trasversale a livello di rete locale, che basa la propria funzione direttamente sul rapporto con il territorio. Una missione precisa che l’ente parco del Beigua ha declinato nelle seguenti finalità prioritarie:

  • garantire la tutela e la riqualificazione dell’ambiente naturale e dei valori storico - culturali e paesaggistici del territorio interessato (principio di conservazione);
  • promuovere la conoscenza e la fruizione pubblica e sociale dei beni ambientali e culturali in forme compatibili con la loro tutela per contribuire a migliorare la qualità della vita della collettività e a diffondere modelli di impiego del tempo libero improntati ad un equilibrato rapporto con l’ambiente naturale e antropico (principio di equità sociale);
  • concorrere allo sviluppo sociale ed economico delle popolazioni locali, promuovendo e favorendo, in armonia con i piani e programmi di sviluppo inerenti le zone interessate e nel rispetto delle stesse risorse ambientali e territoriali, iniziative agricole, turistiche, artigianali, nonché di miglioramento dell’assetto del suolo e del livello dei servizi (principio di efficienza economica).

La disamina avviata con il bilancio di sostenibilità ha potuto verificare, innanzitutto, come gli strumenti di programmazione predisposti dall’ente parco - sulla linea delle strategie condivise a livello mondiale – abbiano sostituito l’approccio conservativo di tutela passiva con uno più attivo incentrato sulla valorizzazione delle proprie risorse. Per questo motivo, il parco del Beigua ha deciso di adottare uno strumento gestionale non basato solamente sulla tutela del proprio patrimonio, ma anche sull’opportunità di creare un grande laboratorio per lo sviluppo sostenibile, da condividere con le popolazioni e le amministrazioni locali. La fase successiva ha affrontato la predisposizione delle tre aree tematiche presenti storicamente nella rendicontazione (area ambientale, sociale, economica) più una quarta, quella culturale, dettata dalla revisione della letteratura più recente e dalla condivisione di approcci assunti da parte degli organismi più accreditati, tra cui l’UNESCO, che identificano un patrimonio culturale tangibile ed intangibile sottolineando la necessità di proteggerlo e valorizzarlo. È stata così preparata una lista contenente le informazioni di base necessarie ad avviare la raccolta che coprissero in maniera più esaustiva possibile le quattro aree tematiche. In quanto numero zero, e non disponendo di un database completo di dati, è stata effettuata un’analisi di dettaglio delle diverse tipologie di fonti disponibili (documenti programmatici, studi propedeutici, cartografie, bilanci, materiale informativo, ecc.). Attraverso il confronto tra la griglia “ideale” e quella a disposizione del parco del Beigua, sono stati definiti i contenuti del documento.

Area ambientale

Gli approfondimenti dedicati al patrimonio naturalistico ed alla biodiversità sono da considerarsi una parte fondamentale dell’area ambientale del bilancio, sia perché la tutela dei valori naturalistici ed ambientali rientra tra gli obiettivi principali di un’area protetta, sia perché nel caso specifico il parco del Beigua è una delle zone con maggior livello di biodiversità di tutta la Regione Liguria. L’analisi ha riguardato in particolare gli habitat e le specie presenti, la loro valutazione e la descrizione delle principali minacce, basandosi essenzialmente sui dati forniti dalle schede di individuazione dei quattro siti della Rete Natura 2000 presenti nell’area e descrivendo poi le azioni di tutela, gestione e approfondimento delle conoscenze intraprese dal parco, con particolare riferimento al progetto “Parco del Beigua: un parco per la biodiversità”. L’analisi complessivamente condotta ha evidenziato i notevoli sforzi progettuali e gestionali sostenuti dall’ente parco nel corso del 2004 per quanto concerne la conservazione della biodiversità ed in particolare le numerose azioni realizzate per la conoscenza, la tutela e la valorizzazione degli habitat prioritari e delle specie che caratterizzano i siti della Rete Natura 2000 presenti all’interno dell’area protetta, nonché gli interventi effettuati per il miglioramento boschivo nelle foreste demaniali regionali e per la salvaguardia delle zone umide più significative del parco. Ovviamente grande rilievo hanno assunto le attività svolte per la valorizzazione del patrimonio geologico che ha portato al riconoscimento del comprensorio del Beigua quale Geopark internazionale, inserito nella rete europea dei geoparchi e nella rete mondiale dei geoparchi sotto l’egida dell’UNESCO.

Area sociale

Nell’affrontare l’area sociale il bilancio ha descritto i soggetti particolarmente importanti che interagiscono con il parco: le comunità locali, intese come i gruppi sociali abitanti all’interno dell’ente, ma anche nei comuni e nelle aree funzionalmente connesse (con le adeguate distinzioni); i turisti; le istituzioni e le associazioni sul territorio; i collaboratori. L’obiettivo principale è stato quello di mostrare come la grande maggioranza delle azioni dell’ente avesse come destinatari le comunità locali, gli abitanti del territorio. Sono state, inoltre, evidenziate le diverse finalità degli interventi: alcuni mirati all’aumento della conoscenza e della consapevolezza degli abitanti rispetto al proprio territorio, alla propria storia, alla propria cultura, al fine di accrescere il senso di appartenenza alla propria comunità di riferimento e costruire un’identità comune; altri riferiti allo sviluppo economico dell’area, favorendo le iniziative in campo agricolo, turistico e artigianale; altri ancora, infine, rivolti al miglioramento dei servizi, delle strutture e delle infrastrutture. La funzione educativa e formativa dell’ente, non soltanto in campo ambientale, ma anche rispetto allo sviluppo territoriale in senso più ampio, ha mostrato come l’attività dell’ente – pur interessando particolarmente le scuole – abbia avuto ricadute notevoli sul territorio di appartenenza, in particolare per quanto riguarda i comuni dell’area protetta. Anche in materia di promozione turistica e fruizione sociale dell’area protetta, nel corso del 2004 l’ente parco ha assunto strategie volte sia al potenziamento dell’organizzazione della fruizione, sia all’integrazione delle azioni a livello territoriale più ampio. Le strategie individuate hanno soprattutto fatto riferimento al miglioramento dell’accessibilità e fruibilità del parco, alla promozione dell’ospitalità diffusa (azioni a favore delle aziende agrituristiche, alberghi-rifugio, ecc.), nonché all’attuazione di una serie di azioni volte all’affermazione di un turismo più sostenibile, soprattutto per quanto riguarda la diversificazione dell’offerta e la promozione di attività sportive compatibili con le esigenze dell’ambiente (trekking, torrentismo, orienteering, ecc.) Infine, un’attenzione particolare è stata dedicata al “parco come luogo della relazione”. Con questa definizione si intende l’insieme delle reti, più o meno informali, all’interno delle quali l’ente è inserito e le partnerships che consentono al parco di potenziare la propria azione. Se la gestione partecipata del territorio è un elemento chiave nel management contemporaneo delle aree protette, risulta immediatamente evidente come questo punto sia particolarmente forte. Nel 2004, l’ente parco del Beigua ha stipulato 19 accordi con diversi enti e organizzazioni. Numerose sono le nuove convenzioni legate ad azioni comuni per la realizzazione di specifici progetti; 7 i protocolli d’intesa, legati alla concertazione di linee di intervento comuni con altre organizzazioni; 3 le convenzioni che sono state rinnovate. Dall’analisi svolta in relazione allo sviluppo delle reti nel tempo, si evince come negli anni, il numero di accordi con altri enti pubblici, imprese e organizzazioni non profit siano aumentati in modo molto significativo. Questo significa che la gestione del territorio si è fatta sempre più partecipata e che i rapporti stretti tendono a consolidarsi negli anni, con effetti positivi sia per l’ente parco che per l’area.
Il parco, inoltre, ha riconosciuto la necessità di consolidare un articolato processo di azioni e di strumenti finalizzati alla comunicazione, all’informazione ed alla formazione, al fine di rendere partecipi e consapevoli tutti i soggetti portatori di interesse nel proprio comprensorio sulle diverse attività istituzionali ed iniziative di competenza dell’ente.

Area culturale

Con riferimento all’area culturale il parco ha messo in atto azioni volte alla salvaguardia del patrimonio culturale materiale, con particolare attenzione all’edilizia rurale a valenza storico-culturale (per es. il recupero di alcuni “seccatoi” per castagne) ed agli edifici storici e monumentali (interventi all’abbazia cistercense di Tiglieto); ma anche in tema di tutela del patrimonio culturale intangibile sono state attivate numerose iniziative a supporto delle produzioni tipiche (avvio del progetto di una “rete di mercato locale”, con il coinvolgimento delle diverse aziende agricole ed artigianali come integrazione all’offerta delle attività di visita/fruizione dell’area protetta e del territorio ad essa funzionalmente connesso), del fiorente artigianato (filigrana, legno, ferro), nonché del ricco campionario di manifestazioni tradizionali.

Area economica

Particolare cura è stata rivolta alla raccolta dei dati economici, attraverso la verifica e la riclassificazione del bilancio consuntivo. Sul versante delle entrate, l’analisi ha consentito di portare alla luce la rete di finanziamento vitale per l’ente parco, nonché una serie di indicatori di performance. Sul versante delle spese, l’intensa attività svolta per la disaggregazione dei relativi capitoli di bilancio e la successiva riclassificazione per obiettivi strategici, ha permesso di esplicitare l’efficacia dell’azione di programmazione dell’ente dal 2002 al 2004 e le strategie su cui esso ha puntato in particolare per il 2004. La riclassificazione per stakeholder ha infine consentito di sottolineare chi sono i beneficiari diretti delle spese sostenute dall’ente parco e come si diramano sul territorio le spese sostenute per i fornitori del parco. Le molteplici attività che l’ente parco del Beigua ha intrapreso, in linea con le politiche e gli obiettivi programmatici, hanno favorito l’instaurazione di rapporti con un vasto numero di categorie sociali e produttive. Attraverso tali rapporti, infatti, il parco non soltanto ha beneficiato di prestazioni di opere e servizi da parte di soggetti specializzati, ma ha risposto all’obiettivo di creare ricchezza e sviluppo - cioè valore aggiunto - a favore delle popolazioni che vivono nei comuni del parco, dei soggetti svantaggiati (es. formazione rivolta prevalentemente ai disoccupati), delle realtà produttive esistenti, nonché di chi ha intrapreso un’attività improntata alla valorizzazione dell’ambiente, del territorio e delle sue risorse. L’analisi dei dati finanziari ha, infine, consentito di mettere in risalto la capacità dimostrata dall’ente parco nel saper cogliere le varie opportunità di finanziamento esistenti a livello regionale, nazionale e comunitario e quindi nel saper soddisfare le esigenze e gli obiettivi individuati dagli strumenti di pianificazione e programmazione adottati.

Conclusioni

Si ritiene che la prima applicazione della rendicontazione di sostenibilità al caso del parco del Beigua sia stata molto positiva sia nella fase di elaborazione scientifico-metodologica, attuata con il coinvolgimento dello staff della Fondazione Eni Enrico Mattei, sia nella fase di analisi dei risultati conseguiti. Alla luce dell’esperienza maturata è emerso in termini evidenti come lo strumento “bilancio di sostenibilità” sia in grado di dare conto in modo organico dei risultati dell’attività di un parco per ciascuno dei terreni sui quali esso agisce (ambientale, sociale, culturale ed economico) proponendosi di leggere le modificazioni indotte dal suo operato, la loro efficacia e il loro grado di accettabilità. Una risposta adeguata alla necessità di “raccontare” il parco attraverso la descrizione del suo territorio, delle strategie individuate, delle azioni svolte, delle persone coinvolte, delle risorse finanziarie utilizzate; uno strumento innovativo per “comunicare” il vasto ed articolato scenario in cui lo stesso parco è impegnato e per “misurare” l’efficacia degli interventi realizzati. E’ risultato altresì chiaro il rapporto indissolubile e virtuoso fra ente e territorio nella rendicontazione di un’area protetta; l’impossibilità di scindere questi due aspetti non riguarda soltanto la natura dell’ente territoriale, dove già questa caratteristica è evidente, ma emerge in modo ancora più chiaro nel caso di un parco naturale. Nell’applicazione al parco del Beigua tale condizione si è evidenziata in maniera molto forte in quanto le diverse iniziative intraprese hanno sottolineato il forte intreccio tra compiti statutari, obiettivi gestionali, coinvolgimento dei diversi stakeholders (pubblici e privati) presenti nel territorio di competenza, ricadute in termini ambientale, sociale ed economico a livello locale. Certo la redazione del “numero zero” ha evidenziato anche gli ulteriori notevoli sforzi che dovranno essere profusi sia per migliorare le prestazioni dell’ente parco medesimo, sia per conseguire uno strumento informativo ancor più raffinato ed attento a cogliere l’obiettivo prioritario di rendicontare e comunicare il lavoro svolto - in termini corretti, trasparenti e comprensibili - a tutti i soggetti portatori di interesse nel comprensorio del parco.

Maurizio Burlando
Direttore parco del Beigua