Federparchi
Federazione Italiana Parchi e Riserve Naturali


PARCHI
Rivista della Federazione Italiana Parchi e delle Riserve Naturali
NUMERO 46 - OTTOBRE 2005




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LIBRI

Museo del paesaggio
del Parco Nazionale dei Monti Sibillini

AA.VV.
Idee e progetti per APE
Appennino Parco d’Europa
pag. 60 - s.i.p.

E’ il catalogo guida molto ricco e molto interessante del museo del paesaggio realizzato in Amandola dal parco nazionale dei monti Sibillini. Nel raccomandare una visita al museo, si consiglia in via preventiva (ovvero, al limite, sostitutiva: ma si perde il meglio) l’acquisizione della guida che si articola in diverse sezioni. “Il paesaggio della Sibilla” consente un primo sguardo sui Sibillini tra letteratura, musica, storia e arte. Si sviluppa per circa un terzo della guida un percorso pieno di fascino, che sarebbe impossibile riassumere. Si va dalle leggende sull’antro della Sibilla al Guerrin Meschino, dal Tannhauser a Luigi Pulci, da Giacomo Leopardi a Giovanni Titta Rosa a Guido Piovene, senza dimenticare un paesaggio disegnato dall’aborigeno Tullio Pericoli. La sezione successiva si chiama “Gli ambienti, il paesaggio” e fornisce tavole sugli abitati e gli ambienti agricoli, il bosco misto, i fiumi e i laghi, le specie vegetali e animali. Altre sezioni si occupano della storia geologica e della vegetazione; del cuore montano; di conche e altopiani; delle colline pedemontane. Di grande interesse, al pari di altre, appaiono le tavole che illustrano le comunanze agricole, le storie della pastorizia, l’uso dei pascoli, la transumanza, i mestieri, il lavoro, il paesaggio del sacro.

Paesaggio in evoluzione
Identificazione, interpretazione, progetto

di Franca Balletti
e Silvia Soppa
Franco Angeli
Milano, 2005
Pag. 160 - 16 euro

Il volume raccoglie gli esiti delle più recenti esperienze di ricerca condotte dalle autrici sui temi dell’evoluzione dell’urbanistica e della pianificazione territoriale, alla luce del nuovo “paradigma paesaggistico” che va affermandosi in campo europeo anche a seguito della Convenzione Europea del paesaggio (Firenze, 2000). La complessità delle trasformazioni territoriali induce ad una profonda revisione disciplinare, rispetto ai modi e alle forme di conoscenza e progetto utili ad agire efficacemente, garantendo la sostenibilità dello sviluppo e la qualità degli interventi alle diverse scale.
Il testo evidenzia come considerando centrale la dimensione paesaggio possano essere sperimentati metodi e strumenti di lettura, interpretazione e progetto, capaci di mettere in luce le potenzialità insite nei luoghi e di ridefinire in senso qualitativo i modelli operativi. L’obiettivo è quello di sottolineare il ruolo strategico del riconoscimento – condiviso – dei valori culturali, storici, identitari del territorio nella costruzione di innovative politiche territoriali. I contesti di riferimento sono i luoghi critici del nuovo millennio, in particolare le aree metropolitane, le frange urbane, i parchi naturali: questi ultimi considerati come laboratorio di sperimentazione di tecniche e modalità di pianificazione e di progetto tese a realizzare un nuovo rapporto tra uomo, natura, società, da diffondere al di fuori dei propri confini nell’attesa che l’intero territorio sia gestito come un parco.

I parchi nel terzo millennio
Ragioni e necessità delle aree naturali protette

a cura di Giovanni Piva
Alberto Perdisa Editore
Ozzano dell’Emilia
Bologna, 2005
Pag. 234 - 20 euro

E’ una raccolta di testi volti a dimostrare i vantaggi e la necessità della tutela del patrimonio naturalistico. Il curatore del volume, Giovanni Piva, espone il suo pensiero in sei pagine di introduzione, per poi affidare la dimostrazione vera e propria dell’assunto ad una ventina di autori, molti dei quali assai noti, e tutti in qualche modo assimilabili alla “scuola” di Camerino e di Italia Nostra, se questo riferimento piuttosto impreciso e schematico può essere usato in una recensione. Per uscire dal vago si dirà che i testi della prima parte del volume, raccolti sotto il titolo generale “Le ragioni della conservazione della natura” sono di Renzo Videsott, Alessandro Chigi, Bonaldo Stringher, Antonio Cederna, Jean-Paul Harroy, Victor H. Cahalane, Luigi Piccioni. La successiva seconda parte è dedicata all’attualità e alla necessità dei parchi, e raccoglie lavori di Franco Pedrotti, Luigi Ceruti, Francesco M. Raimondo, Francesco Petretti, Cesare De Seta, Fabio Cassola, Andrea Ferraretto, Maurizio Fraissinet, Fulco Pratesi, Renzo Feliziani. La terza parte, dedicata alle aree protette come strumento di tutela dell’ambiente marino, è interamente trattata da Giuseppe Notarbartolo di Sciara. Una appendice fornisce Al lettore il testo integrale dell’accordo di Durban. Suggestive foto illustrano il volume, assieme ad opportune schede sull’attività dei singoli autori.

Viaggio nell’Italia dei parchi

Di Giulio Ielardi
Edizioni ETS - Pisa, 2005
Pag. 196 - 15 euro

Il volume è un resoconto di tipo giornalistico di un viaggio in alcuni parchi. Un viaggio a tappe, un po’ diario un po’ inchiesta, animato dagli incontri con i protagonisti. Nella prefazione Matteo Fusilli scrive, tra l’altro: “Il libro di Giulio Ielardi è un regalo graditissimo, un importante omaggio alla gente dei parchi”. Renzo Moschini, nella postfazione aggiunge una importante informazione: “ Il viaggio di Ielardi proseguirà, sia pure tra soggetti e protagonisti diversi, in un prossimo libro che uscirà in questa stessa collana e siamo certi che saprà come questo approfondire e arricchire conoscenze e riflessioni.

Città Natura
Studi e progetti del polo ligure per la governance degli spazi naturali periurbani

Pag. 160 - s.i.p.

Più volte questa rivista si è occupata del progetto “Metropole Nature” (Interreg 3b; Medocc) che coinvolge enti locali, università ed aree protette di tre nazioni europee (Italia, Spagna e Francia). Per il nostro lettore non è un mistero né la sigla Fedenatur, né il concetto di “polo ligure” del progetto più ampio. La pubblicazione è frutto del lavoro del “polo ligure”, e si presenta come 160 pagine cartacee riccamente illustrate accompagnate da un cd. Il lavoro presenta un interesse nazionale, sia per i suoi specifici contenuti, sia per il carattere esemplare che assume in quanto mostra con la forza dei fatti come sia possibile lavorare in rete, con progetti di area vasta, nel contesto di relazioni europee. Dopo le presentazioni del presidente del parco di Montemarcello – Magra, del dirigente delle politiche di sviluppo sostenibile della Regione Liguria, dell’assessore alle politiche ambientali del Comune di Genova, del presidente del parco di Portofino e del direttore del dipartimento “Polis” dell’Università di Genova, il lavoro illustra in premessa le ragioni del progetto generale, il partenariato internazionale, le caratteristiche del polo ligure ed i territori oggetto di studio. Nei successivi otto capitoli vengono esposti il metodo e l’articolazione della ricerca, i contesti territoriali di riferimento che possono essere riassunti sotto il termine di “area vasta” ma che nella fattispecie sono l’area metropolitana genovese e il sistema metropolitano La Spezia – Val di Magra. Casi di studio specifici sono il parco delle Mura e dei Forti; il parco di Montemarcello – Magra ed il parco di Portofino. Il lavoro illustrato nel volume punta alla costruzione di una “carta della conoscenza” i cui tematismi e modelli sono esposti nel quinto capitolo. Negli ultimi quattro capitoli sono esposti gli approfondimenti forniti dai tavoli tecnici, ci si occupa del confronto tra saperi esperti e saperi locali per passare dalla conoscenza di base alla conoscenza condivisa. Vengono studiati quattro esempi di buone pratiche e di progetti pilota e si forniscono in allegato modelli per la gestione sostenibile degli spazi periurbani naturali in ambito metropolitano, assieme alla carta per la governance degli spazi naturali metropolitani, e un utile glossario. Capofila del “polo ligure” è il parco Montemarcello – Magra. Il coordinamento scientifico fa capo al dipartimento “Polis” della facoltà di Architettura dell’Università di Genova. Chi volesse approfondire questi temi, o fosse interessato al presente volume può rivolgersi a quei due soggetti pubblici con buone probabilità di soddisfare i suoi desideri.

Manuale di gestione faunistica del territorio

di Federico Morimando
e Angelo Tassoni
Reda Edizioni - Torino, 2004
Pag. 216 - 24 euro

Come affrontare con successo la gestione faunistica in Italia, dalla Val d’Aosta alla Sicilia? In questo volume (corredato da 222 illustrazioni e da 30 schede) vengono proposte nozioni teoriche ed esperienze pratiche riguardanti le diverse discipline che interessano il settore biologico e naturalistico: agronomia, veterinaria, biologia animale, teoria della conservazione ambientale, pianificazione territoriale, ecologia del paesaggio, ecologia comportamentale e zoologia applicata. Dopo le schede descrittive delle principali specie animali di interesse faunistico e venatorio vengono esposte le basi teoriche e applicative della gestione faunistica in Italia attraverso gli strumenti della programmazione e pianificazione del territorio. A seguire vengono trattate in maniera sistematica le immissioni faunistiche e le tecniche di censimento della fauna selvatica. Sono illustrate le tecniche di elaborazione dei dati dei censimenti faunistici e ambientali attraverso i moderni sistemi di analisi dei sistemi informativi territoriali (SIT). Infine una particolare attenzione è riservata al delicato rapporto tra fauna selvatica, agricoltura e zootecnia con dati desunti da esperienze dirette maturate nelle aree protette. Non va nascosto che gli autori hanno ruoli di direzione o di gestione di Ambiti Territoriali di Caccia e che affrontano l’intera materia da un punto di vista non sempre collimante con gli orientamenti che vanno per la maggiore tra i dirigenti e gli amministratori delle aree protette, dove la caccia è rigorosamente vietata. Avendo ben presente questo dato di fatto, il volume può essere consultato con profitto da chiunque sia interessato alla gestione faunistica nelle aree protette, quale che sia il suo orientamento sulle attività venatorie.

Monte Conero
una storia dimenticata

di Antonio Giannotti
a cura del Comune di Sirolo
Conerografica
Camerano, 2005
Pag. 152 - s.i.p.

Nonostante l’editore pubblico il volume è una ricostruzione partigiana di eventi troppo recenti per poter essere studiati in sede storica. Niente di male. Puché si sappia che la ricostruzione del percorso che ha portato all’istituzione del parco naturale del Conero, e soprattutto la riproposizione delle furibonde polemiche della “calda estate del 2003” che portò addirittura alla estromissione forzata e mal motivata dell’allora presidente del parco non avvengono in una campana di vetro asettica e priva di opinioni preconcette. E’ umano che le battaglie politiche e amministrative lascino strascichi e ferite che si rimargineranno nel lungo periodo. E la rivista “Parchi” non ha mai considerato un problema recensire libri apertamente di parte. Nel caso specifico ad Antonio Giannotti va riconosciuto uno stile sobrio ed efficace, una buona capacità di documentare le proprie opinioni e una più ampia passione che va oltre la comprensibile simpatia verso quella che è stata per molti anni la sua parte politica per indirizzarsi verso la simpatia per i tesori paesaggistici e naturalistici racchiusi nel monte Conero. Questa passione, che unisce culture e personaggi a volte divisi da diverse valutazioni sui dettagli del confronto politico, o su ricostruzioni sempre un poco partigiane sul recente passato, da valore al libro e significato alla discussione che attorno a questo testo si sviluppasse in avvenire.