Federparchi
Federazione Italiana Parchi e Riserve Naturali


PARCHI
Rivista della Federazione Italiana Parchi e delle Riserve Naturali
NUMERO 49 - OTTOBRE 2006




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Aree marine: una gestione difficile?

Il progetto “Strumenti di valutazione dell'efficacia di gestione nelle aree marine protette italiane”: l'esperienza dell'Area Marina Protetta delle Isole Ciclopi.

Alla luce dell'esperienza maturata dalle Aree Marine Protette (AA.MM.PP.) in questi primi anni di attività, in linea con le determinazioni assunte in diversi contesti internazionali (World Park Conference di Durban e Convenzione sulla Biodiversità – CBD), si è raggiunta la consapevolezza che è necessario adottare un modello dinamico nella gestione (adaptative management) organizzando la programmazione sulla base dei risultati conseguiti ed i traguardi raggiunti.
Nasce così, come esperienza pilota, l'iniziativa “Strumenti di valutazione dell'efficacia di gestione e di adaptative management per il sistema delle aree marine protette italiane” proposto dal WWF Italia e realizzato dal Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio, da Federparchi e da quattro Aree Marine Protette Italiane (Isole Ciclopi, Penisola del Sinis - Isola di Mal di Ventre, Tor Paterno, Torre Guaceto). Il progetto trae spunto dall'esperienza condotta in aree protette estere e nell'A.M.P. di Miramare ed utilizza il manuale operativo prodotto dall'IUCN “How is your M.P.A. doing?” che prevede l'impiego di un sistema di indicatori, suddivisi nelle categorie biofisici, socioeconomici e di governance, in grado di fornire al soggetto gestore informazioni sull'efficacia delle strategie gestionali impiegate. Un'equipe di esperti, di concerto con i partner progettuali, ha provveduto alla traduzione del manuale e al suo adattamento al contesto nazionale. All'interno del manuale vengono indicate le modalità di scelta e le tecniche di rilevazione degli indicatori specifici per ciascuno degli obiettivi che il soggetto gestore si è prefissato di raggiungere nel breve-medio termine.
Ciascuna delle 4 aree marine protette, sulla base dei propri traguardi gestionali, delle risorse umane ed economiche e competenze tecnico-scientifiche, ha individuato, all'interno del manuale, specifici obiettivi e relativi indicatori di risultato.

L'esperienza dell'A.M.P. Isole Ciclopi
L'A.M.P. Isole Ciclopi è in possesso di una serie storica di dati geologici, floristici e faunistici di grande rilievo grazie agli studi scientifici, a carattere principalmente naturalistico, condotti in primo luogo dall'Università di Catania sin dall'800, che consentono una agevole valutazione delle variazioni temporali nella composizione degli ecosistemi. Gli aspetti socio-economici e di governance sono, invece, legati strettamente all'attività di gestione dell'Area Marina Protetta e di conseguenza non sono stati oggetto di specifiche indagini in passato, anche in considerazione del recente affidamento in gestione dell'A.M.P. Isole Ciclopi all'omonimo consorzio di gestione (2001).
Il soggetto gestore, in questi primi anni di attività, ha condotto ulteriori studi scientifici per tesi di laurea, dottorato, ricerca applicata alla gestione che hanno contribuito ad accrescere questo patrimonio di conoscenze. Tuttavia la maggior parte delle ricerche è stata effettuata in modo puntiforme e finalizzato a specifiche esigenze di studio, senza una progettazione organica delle attività per una reale verifica dei risultati raggiunti. Dal novembre 2004, con l'entrata in vigore del decreto di aggiornamento dell'A.M.P. Isole Ciclopi che prevede, tra i compiti del soggetto gestore, il monitoraggio annuale delle condizioni ambientali e socio-economiche finalizzate alla verifica dell'adeguatezza delle norme contenute nel decreto stesso, si definisce un nuovo orientamento dell'attività di gestione introducendo per la prima volta il concetto di “gestione adattativa”. Ciò ha consentito lo stanziamento di risorse economiche per la realizzazione di appropriati programmi di ricerca nei settori biofisico e socioeconomico. L'adesione al progetto MEI ha fornito lo strumento di pianificazione delle suddette attività di monitoraggio con un programma di verifica dei risultati. Sulla base delle indicazioni fornite dal manuale “How is your MPA doing?” sono stati individuati gli obiettivi gestionali primari e, quindi, selezionati gli indicatori di risultato più appropriati.

Indicatori biofisici
Per il settore biofisico sono stati scelti obiettivi e indicatori come riassunto nello schema seguente:
Essenzialmente la scelta degli obiettivi tende alla tutela della biodiversità e alla valutazione dell'incidenza delle attività antropiche, principalmente di tipo estrattivo, sull'ecosistema marino costiero. La scelta è stata operata tenendo in giusta considerazione la valutazione della difficoltà e complessità degli indicatori necessari per raggiungere gli obiettivi prescelti. Poiché per la misurazione di alcuni indicatori è prevista la scelta di specie focali, tenendo conto dei contenuti della Direttiva Habitat della CE, sono state individuate le specie di seguito elencate:
Specie prioritarie
• Paracentrotus lividus: oggetto di pesca e comunque comune e di facile individuazione e misurazione; responsabile dell'overgrazing.
• Epinephelus marginatus: oggetto di pesca in passato, buon indicatore dell'effetto riserva.
• Posidonia oceanica: grande valore ecologico, facilmente misurabile.
Specie non prioritarie
• Arbacia lixula e Sphaerechinus granularis: comuni, di facile individuazione e misurazione, responsabili dell'overgrazing
• Diplodus annularis, D. puntazzo, D. sargus, D. vulgaris: oggetto di pesca intensiva in passato, oggi regolamentata, buoni indicatori dell'effetto riserva
• Sparisoma cretense: oggetto di pesca, territoriale, con una dinamica di popolazione di facile studio
• Epinephelus alexandrinus: oggetto di pesca in passato, buon indicatore dell'effetto riserva
B1, B2, B5
per la misurazione di questi indicatori, in collaborazione con l'Università di Padova, è stato messo a punto un progetto di censimento visuale delle specie animali tra quelle precedentemente descritte. In quattro siti di rilevamento:
1. zona A
2. zona C
3. all'esterno dell'AMP vicino al limite della zona C
4. all'esterno dell'AMP a notevole distanza da essa
Riguardo la Posidonia oceanica, in collaborazione con il Dipartimento di Botanica dell'Università di Catania, è in corso di realizzazione un intervento di monitoraggio del posidonieto più esteso, tra quelli presenti nell'AMP, situato nella zona C, che prevede la misura della densità dei fasci fogliari e percentuale di ricoprimento, il campionamento di fasci fogliari per lo studio fenologico e per il censimento della flora epifita, il rilievo fotografico, l'individuazione, classificazione e balisage del limite inferiore del posidonieto.
B3 Con la collaborazione del Dipartimento di Biologia Animale dell'Università di Catania si sta procedendo alla verifica dei limiti delle biocenosi, già individuate nel corso di precedenti studi di bionomia bentonica, nonché allo studio tassonomico dei principali gruppi di invertebrati
B7 per la misurazione di questo indicatore vengono utilizzati i dati relativi alla pesca professionale, con un quadro dettagliato delle risorse demersali, della flotta e degli attrezzi di pesca, delle esigenze e delle condizioni socio-economiche degli operatori e dell'indotto legato alla pesca. Per ottenere tali dati sono stati esaminati i pubblici registri, effettuate interviste ai pescatori locali, analizzato il pescato allo sbarco ed effettuate pescate sperimentali.
B8 per misurare questo indicatore vengono utilizzati i dati provenienti dal programma di monitoraggio della qualità delle acque costiere del Ministero dell'Ambiente e Tutela del Territorio, che rileva i valori dei principali parametri fisico-chimici delle acque e dei sedimenti con particolare riferimento ai metalli pesanti, nonché i valori di bioaccumulo da parte dei mitili. Inoltre, l'AMP ha in corso di installazione una boa oceanografica per il rilevamento in continuo dei valori di direzione e intensità delle correnti marine; direzione e ampiezza delle onde, nonché dei principali parametri fisico-chimici delle acque (temperatura, pressione, salinità e torbidità).
Indicatori socio-economici e di governance
Riguardo agli indicatori socio-economici e di governance, in funzione delle peculiarità dell'Area Marina Protetta “Isole Ciclopi”, sono stati selezionati tra gli indici proposti dal manuale quelli riportati nella tabella che segue.

S1Modelli d'uso delle risorse marine locali
S2Valori e credenze locali sulle risorse marine
S3Conoscenza dell'impatto antropico sulle risorse
S6Percezione del valore non di mercato e di non uso
S13Conoscenze della cultura naturalistica delle parti interessate
S14Diffusione di conoscenze formali nella comunità
G2Esistenza di un Ente gestore con potere decisionale
G3Esistenza e adozione di un piano di gestione
G4Comprensione a livello locale di norme e regolamenti dell'AMP
G5Esistenza e adeguatezza della legislazione operativa dell'AMP
G7Esistenza e applicazione della ricerca scientifica e relativo input
G13Livello di coinvolgimento dei portatori di interesse nella sorveglianza, nel monitoraggio e nell'applicazione della legge
G16Grado di diffusione dell'informazione per incoraggiare l'adesione dei portatori di interesse

Le informazioni utili alla valutazione di questi indicatori provengono essenzialmente dalla somministrazione di questionari opportunamente predisposti e differenziati in funzione delle diverse categorie di utenti interessati alla fruizione e alla tutela dell'AMP. Le rilevazioni statistiche sono compiute su popolazione, su base campionaria o mediante altre modalità di acquisizione dei dati. Per il calcolo di alcuni indicatori, le informazioni utili sono rilevate attraverso focus group, l'effettuazione di interviste al direttore e agli operatori dell'AMP, la consultazione di documenti interni e dei dati messi a disposizione dalla locale Capitaneria di Porto. Per stabilire le modalità di calcolo di ogni indicatore sono state per lo più utilizzate le linee guida contenute nel manuale, ad eccezione dell'indicatore S6. In questo caso è stata impiegata una metodologia di raccolta dei dati alternativa a quella proposta dal manuale, che consente non solo di valutare la percezione dei valori di uso e di non uso delle risorse, ma anche di stabilire l'entità di queste componenti del Valore Economico Totale (VET). Nella individuazione dello scenario di scelta si è fatto riferimento alle disposizioni che regolano la fruizione dell'A.M.P. Isole Ciclopi ed al nuovo disciplinare.
Alla luce dell'esperienza fin qui condotta è emerso che questo sistema di valutazione costituisce uno strumento indispensabile per una corretta gestione delle aree protette, sia in fase programmatica, sia in quella consuntiva. Una completa percezione del livello di risultato raggiunto consente, ove necessita, una rimodulazione delle attività svolte e favorisce la programmazione dei nuovi interventi gestionali. Appare tuttavia evidente che, per un ottimale utilizzo di questa metodologia è necessario poter disporre di specifiche risorse umane ed economiche che, spesso, non sono presenti in tutte le realtà nazionali.

Emanuele Mollica, direttore AMP
Nunziata Di Pietro, responsabile AMP per il progetto